Living the dream
~
Riflettore.
Urla e lacrime riempiono l’ennesimo posto di quel mondo che è sempre lo stesso; e la musica va, una nota dopo l’altra, mentre l’uomo sul palco resta immobile.
Guanto sul
cappello.
È un crescendo, una canzone che è scandita più dal pubblico che dal ritmo; perché lo sanno – presto l’uomo si muoverà, inizierà a farli sognare.
Cappello
sugli occhi.
Un cambiamento di note e la magia è già iniziata: sì, l’uomo sul palco è pronto.
{ Ma chissà – sorride l’uomo dietro il cappello – chissà se sanno quanto vale quest’ultimo istante di penombra in cui lui può concedersi di ascoltare loro. }
Questa drabble voleva essere il mio omaggio a Michael Jackson lo
scorso 26 giugno. Non sono riuscita a scriverla prima, e me ne rammarico
immensamente.
L’ho scritta per
ricordarlo non in un momento triste, non per rievocare l’incommensurabile
dolore che ha provocato al mondo la sua morte – ma un momento in cui, se
la magia la sentiva il suo pubblico, lui
doveva sentirla più di tutti.
L’ho scritta con
in testa le sue esecuzioni di Billie Jean. E l’ho
scritta perché lui è questo: magia.
God bless you, Michael. ♥
Aya ~