Fumetti/Cartoni europei > Galactik Football
Segui la storia  |       
Autore: _Giuls17_    30/06/2011    1 recensioni
una nuova storia per gli snow.kids, cosa succedere dopo la loro vittoria?? le loro vita cambieranno di nuovo, ma come?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 18.

Caddi a terra per la stanchezza, il respiro corto e le gambe doloranti ma avevamo vinto, gli Shadows avevano vinto la Galactik Football Cup.
Sorrisi ai milioni di tifosi che ci erono venuti a vedere e mi alzai dolorante, ma un passo dopo l'altro mi avvicinai alla coppa e la sollevai in alto, prese il coloro degli Shadows e partì per il suo viaggio nell'universo.
Mi svegliai di colpo, ansimando senza capirne il motivo, sarebbe stato davvero belle vincere, ma ancora non era manco iniziata la prima partita e farsi delle speranze troppo presto era sbagliato.
Mi alzai e mi affacciai alla finestra, la città dormiva ancora, tranne forse qualcuno che come me era sveglio.
Scossi la testa e chiusi la tenda, era la seconda sera che non riuscivo a dormire e il motivo mi era sconosciuto.
Forse il peso della conversazione con mia sorella, che ancora mi opprimeva il cuore, oppure il fatto che Sinedd fosse nella porta accanto alla mia o che non avevo più sentito i miei genitori.
Troppe cose, troppe cose mi offuscavano la mante e non era il periodo più giusto, con la prima partita alle porte dovevo rimanere concentrata e tutti quei pensieri non mi erono di certo di aiuto.
Decisi che li avrei dovuti eliminare uno a uno per sentirmi meglio.
Aprii il pc e scrissi una lettera ai miei genitori chiedendogli dov'erono e se avessero sentinto la mia mancanza, anche se sicuramente avrebbero risposto di no, e se sarebbero potuti passara da me prima del gran giorno.
La inviai subito, cosi non ci dovetti pensare più volte ma mi venne in mente un unico problema, anche Roxie faceva parte di una squadra e probabilmente sarebbero rimasti con lei, nonostante tutto era la più piccola.
E l'avrebbero sempre preferita a me, in qualsiasi momento.
-Basta!.- dissi troppo ad alta voce.
Mi tolsi subito il pigiama e indugiai un attimo sul tatuaggio, ancora oggi mi faceva un pò di impressione ma quello era solo il segno della mia testardagine e lo sarebbe stato per sempre.
Presi la prima maglietta a maniche corte e il primo shorts e corsi fuori dalla stanza, non faceva freddo come ad Akillian e non avevo bisogno di cappotti o altro per correre, ma solo dei miei piedi stanchi per l'allennamento.
Corsi fuori dalla sede e mi precipitai per le strade vuote della città, corsi sulle macchine ferme o in mezzo alla strada, ascoltando solo il ritmo del mio cuore, che andava troppo veloce.
Aumentai il passo, sarei arrivata stanca all'allenamento di domani ma non era importante, il mio corpo aveva bisogno di sfogarsi o non si sarebbe calmato.
Corsi per quasi due ore e poi lentamente me ne tornai indietro e potei ammirare tutto quello che non avevo visto.
I palazzi erono molti più belli di Akillian, più definiti e imponenti, la fauna cresceva prospera e la città era molto popolata sia per i bar che i negozi, di vario tipo, e la cosa che mi rese felice e che c'era almeno un simbolo della squadra in ogni posto.
Credevano in noi e non li avrei delusi, a costo di morire avrei portato alla vetta gli Shadows.
Ritornai in sede mezz'ora dopo, e dire che pensavo che avevo corso poco e invece mi sbagliavo.
Salii in camera con le scale per non svegliare nessuno.
-Allora è un vizio.- disse Sinedd appoggiato alla mia porta.
Il cuore perse un battitto e dovetti appoggiarmi al muro per non cadere.
-Tu sei pazzo! Non puoi apparrire all'improvviso!.-
-E tu inveve puoi sparire?.- chiese avvicinandosi.
-Non sono andata via, sono andata a correre.- ribadii fermamente.
-Un giorno questo tuo correre ti rovinerà.- disse aprendo la porta della mia camera.
-Lo so esagero certe volte, ma ne ho bisogno mi aiuta a rilassarmi.-
-Che problema hai?.-
-C'è il pensiero di mia sorella, della squadra, dei miei genitori, e di te e di me, di noi!.- mi buttai sul letto e chiusi gli occhi.
-Che problema abbiamo noi?.-
-Ora nessuno, ma ho paura che tutto questo possa finirre.-
-Vuoi che finisca?.-
-No!.- urlai.
-Allora non finirà.- disse baciandomi.
Mi abbandonai a lui che era diventato la mia unica ancora di salvezza in quel mare burrascoso.
-Dormi con me stasera?.- sussurrai al suo orecchio.
-Certo piccola.- e mi accocolai accanto a lui, potei sentire il battito del suo cuore.
-Angel non scappare più in quel modo.- mi accarezzò dolcemente i capelli.
-Non sono scappata.- ribadii.
-Per me lo eri.-
Non dissi altro, perchè avevo capito che lui c'era stato davvero male e non lo avrei più permesso.

-Ben svegliati!.- urlò il coach entrando in mensa.
-'Giorno.- risposi tornando a mangiare.
-Siete stanchi? Mi fa piacere.-
-Si certo, sono stanca per altre ragioni.- dissi a bassa voce.
-Da domani forse arriveranno i gironi del torneo. E oggi iniziamo alle tre non si pranza e voglio che vi riscaldiate prima.- disse dandoci le spalle.
Anuimmo senza rispondere, stranamente tutti erono concentrati nei loro pensieri, tranne Sinedd che ascoltava molto attentamente.
-Anegl c'è una lettera per te.- disse sventolando un foglio bianco.
Corsi a prenderla, come mai una lettera e non una video chiamata?
Tornai al posto e l'aprii decisa, il mio cuore ebbe un tuffo al cuore.
-Chi è?.- chiese Sinedd.
-I miei genitori.- sussurrai.
-Che dicono?.-
-Che non verranno da me, restano ad Akillian.- dissi alzandomi e correndo via.
Lo avevo immaginato, come per quando ero piccola e avevano preferito Roxie ancora una volta, e io, io ero stata messa da parte solo perchè ero la più grande e potevo cavarmela.
Ma nessuno capiva che forse sono sopra a tutto i più forti ad avere bisogno di aiuto.
Corsi all'ingresso e spalancai la porta ma fui accaolta da una folla inferocita che mi risucchiò fuori.
-Che volete!.-
-Un autografo!.-
Allora capii: paparazzi.
Venni riportata dentro da una mano che mi aveva afferrato la maglia.
-Coach?.- chiesi sorpresa.
-Eri finita nella pozza dei leoni, sta attenta.- disse alzandosi.
-Mi scusi.-
-Cosa succede?.- chiese aiutandomi ad alzare.
-I miei genitori non verranno da me.- abbassai lo sguardo, mi vergognavo di quella confessione.
-Sai che Sinedd non hai i genitori, vero?.-
-Si.- dissi guardandolo.
-Non ne ha mai avuto bisngo per quanto mi riguarda, ma ci sono sempre stato io per lui, in ogni momento e se vorrai ci sarò anche per te.-
-Dice sul serio?.-
-Certo, non sono un genitore e non voglio prendere il posto dei tuoi, ma sto dicendo che se hai bisgono ci sono.-
-La ringrazio.- dissi sorridendo.
Se ne andò come era venuto, in silenzio e piano.
Ma su una cosa aveva ragione, potevo contare anche su altre persone, perchè non ero sola e non lo sarei più stata.
Guardai verso le scale e trovai Sinedd ad aspettarmi.
Corsi verso di lui e mi prese in braccio e cominciò a baciarmi.
No, non ero solo, avevo un sacco di persone accanto e sempre le avrei avute, avevo una famiglia, una famiglia che non aveva il mio stesso sangue ma il mio stesso sogno e questo mi bastava.
Anzi forse era ancora più importante.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Galactik Football / Vai alla pagina dell'autore: _Giuls17_