Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: fila    01/07/2011    5 recensioni
Ma cosa è successo al clan Egizio? Perchè Amun teme tanto i Volturi?
Ecco la mia personale spiegazione. Benvenuti a Luxor
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Aro, Caius, Marcus, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Il crepuscolo degli Dei

 

 

 

C'era un gran fermento nella sala principale del tempio di Luxor. Le grandi colonne stuccate erano state decorate per l'imminente celebrazione della festa della piena del Nilo. Tutto il pantheon delle divinità egiziane si era riunito per l'importante evento. Quello era il giorno in cui gli Dei esaudivano, a loro discrezione, alcuni desideri del popolo. Erano attesi anche i membri di un nuovo clan italiano.

“Non vedo perché dovremmo ricevere gli ultimi arrivati in un giorno di festa. Dovrebbero parlare con qualcuno dei nostri sottoposti, altro che essere accolti nel cuore del tempio” Seth sbottò.

“Li riceviamo con tutti gli onori perché, non più di un decennio fa, hanno sterminato il clan dei Rumeni che si era rifiutato di ascoltarli.” Fece notare Amun, che aveva organizzato l'incontro “Saranno, come dici tu, gli ultimi arrivati, ma sono potenti e determinati. Meglio averli come alleati che come avversari”. L'intermediario ricordava molto bene l'inquietante resoconto udito da uno dei pochissimi superstiti dell'Europa dell'est. Gli aveva sussurrato di un piccolo esercito ben addestrato ed organizzato, i cui membri avevano capacità straordinarie.

“I Rumeni erano degli sciocchi, divisi e inetti; al contrario, noi, siamo antichi, temuti e potenti. Siamo qui da sempre e sempre ci resteremo” sbuffò Ra.

In quel mentre entrò un servitore e annunciò l'arrivo degli ospiti.

“Eccoli arrivati! Propongo un po' di attesa e l'ingresso assieme agli umani, giusto per sottolineare la profonda differenza tra noi e loro “ disse Osiride.

“Mi pare poco saggio” ribatté l'artefice dell'incontro. Ma, trovandosi in minoranza, tacque sempre più nervoso.

 

 

 

Quando fecero il loro ingresso, Caius era furibondo. Se fosse stato per lui, la stanza e tutti i suoi occupanti sarebbero già stati avvolti dalle fiamme. Ma gli altri due avevano insistito per proseguire il piano diplomatico.

Gli Dei erano seduti su alti scranni in oro finemente cesellato e decorati con pietre preziose. Fasci di luce solare,sapientemente convogliati da specchi, facevano brillare la loro pelle e i loro paramenti. La maggior parte di loro indossava le maschere sacre con effigi di animali, che venivano utilizzate per mostrarsi agli umani. I Volturi furono fatti fermare nella zona dedicata ai postulanti, in coda. Aro osservò attentamente il tutto e sorrise. “ Non trovate tutto ciò estremamente coreografico, fratelli?” chiese nella sua lingua natale. Il platinato ringhiò, Marcus strinse le spalle.

Finalmente giunse il loro turno. Aro si fece avanti e parlò “Ho trovato tutto questo molto interessante, ma assolutamente futile. Quindi deve cessare. Il tempo degli Dei è finito. Da oggi comincia quello delle leggende. Sia chiaro: nessun mortale deve mai più deve sapere della nostra esistenza”.

Calò un silenzio di tomba nella sala. Dopo pochi istanti tutti gli egiziani cominciarono chi a ridere chi ad inveire. Solo Amun rimase silenzioso.

Infine Ra si alzò dal trono. “ Siete dei bambini insolenti!” disse. “Ritenetevi fortunati, vista la solennità del giorno, di poter tornare alle vostre stamberghe. Che tale affronto non si ripeta mai più”. Quindi batté le mani richiamando sei enormi vampiri.

“Buttate fuori questi straccioni!” ordinò.

I tre italiani furono spinti all'esterno della sala dei ricevimenti rudemente. Qui intervenne Amun. “Potete andare” disse alle guardie le quali s'inchinarono e rientrarono a proteggere i loro superiori. “Perdonate i miei amici, a volte sono un po' precipitosi nelle loro azioni”.

Aro sorrise cordialmente. “Non c'è problema, volevamo far sapere come sarà il mondo. Ora sono stati edotti”.

“Proverò a parlare io con loro, troveremo un compromesso” tentò l'egiziano ma il suo discorso fu interrotto bruscamente

“Non vogliamo trattare”, abbaiò Caius. “Io avrei raso tutto al suolo, subito. Loro hanno ritenuto necessario darvi una possibilità. Ma sappi che i Volturi non concedono seconde opportunità! Mai”.

L'anziano vampiro sentì un brivido freddo corrergli lungo la schiena. “Sono stati scortesi, ma... “ L'italiano bruno lo bloccò nuovamente. “Hanno fatto la loro scelta. Non c'è nulla da aggiungere”. Poi gli rivolse un sorriso affabile “Dovresti fare molta attenzione alle compagnie che frequenti”.

I tre si voltarono e uscirono dall'edificio.

All'improvviso, come per magia, i tre italiani furono circondati da una quindicina di individui con occhi rossi e mantelli scuri. Amun era allibito. “Ero sicuro fossero giunti solo in tre. Chi sono costoro? Come hanno fatto ad arrivare fin qui senza che nessuno se ne accorgesse?” si chiese. Rientrò immediatamente nella sala e tentò, invano, di mettere in guardia i suoi conterranei.

“Stai diventando pauroso? Forse avresti dovuto sceglierti una compagna guerriera come me, invece di quella serva umana. Ti sta fiaccando lo spirito combattivo. Vedi minacce ovunque.”lo motteggiò Sekhmet, dopo essersi tolta la sua maschera da leonessa. Il deriso non commentò, ma nelle ore successive osservò Kebi , a lungo.

Al crepuscolo raccolse tutti i suoi averi e con i servitori lasciò la sua dimora per dirigersi in una zona impervia del deserto, che solo lui conosceva bene. Stavano allontanandosi dal centro abitato quando gli parve di sentire, portato dal vento, un “Saggia decisione, amico mio” e poi una risata beffarda. Ordinò di accelerare il passo. Malgrado ciò, si trovò, poco dopo, circondato.

“Chi sono questi qua che ti porti appresso?” sghignazzò Caius.

“Sei troppo in basso nella catena alimentare per fare lo sbruffone!” gli ringhiò uno dei servitori di Amun, Felix.

Il biondo vampiro lo squadrò. “Questo mi piace. Lo voglio!”

“ Certo, invece io voglio farmi tua sorella!”, replicò il bruno.

Aleggiò un secondo di silenzio.

“Nei hai di coraggio a parole! Però, noto che stai scappando con la coda tra le gambe” lo derise l'italiano.

“Vuoi vedere dove te la metto la coda, brutto...”

“Felix basta” suggerì il vampiro che gli stava a fianco.

“Questo mi insulta, Demetri; anzi, insulta tutti noi. Lasciatemelo per due secondi che lo disfo e lo monto al contrario. Così, tanto per divertirmi”. Una gomitata dell'amico lo fece tacere.

Aro risolse la situazione. “Amun, vedo che ti stai allontanando. Molto ragionevole. Ma come facciamo a sapere che non tornerai dai tuoi ex alleati? Sarebbe molto spiacevole. Capisci? Avrei una proposta: lascia qui questi tuoi due sottoposti come pegno della tua buona volontà e sarai libero di andare. Cosa te ne pare?”

L'interpellato non era per nulla soddisfatto dell'accordo, ma era in una posizione scomoda. In fondo la perdita dei due elementi valeva la vita sua e quella di Kebi. Quindi annuì. “Possiamo andare ora, amico?” chiese con il tono più neutro che riuscì a trovare.

Marcus rispose per tutti. “Certo. Stai tranquillo, avremo noi cura di loro due, vero Charmion?”. Una delle ombre incappucciate fece un impercettibile cenno col capo.

A quel punto il Dio, la sua compagna e altri due vampiri corsero via alla massima velocità loro consentita.

Poco dopo Aro si avvicinò al fratello “Perché anche quello grosso? Non ha talenti utili, l'ho letto nella mente del nostro alleato egiziano”.

La risposta di Caius fu lapidaria. “Solo tu puoi collezionare trofei?”.

Ridacchiando Aro si voltò in direzione del tempio di Luxor. “Andiamo a mostrare il futuro agli dei. Non trovate che l'ora del crepuscolo sia assolutamente adeguata?”

Felix e Demetri voltarono le spalle al deserto che stavano ancora rimirando e videro brillare, nella poca luce rimasta, un gran sorriso.




Note: Tutti gli dei nominati fanno veramente parte del pantheon delle divinità egizie. Seth era il dio della distruzione, Ra il dio del sole, Osiride il dio dalla rinascita, Sekhmet della vendetta e della violenza. Molti di loro sono raffigurati con volti di animali; per questo motivo ho immaginato fossero vampiri con le maschere.
Che Felix e Demetri fossero vampiri al seguito di Amun e che Chelsea si chiamasse Charmion è detto nella Guida.

Ringrazio, come sempre, la mia Giovanna Dono di Dio ;) e chiunque abbia letto.

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: fila