03/07/2011
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C’era una volta…
-di nuovo? Che noia!-
Scusa cara coscienza se le favole iniziano tutte così, ed ora se non ti dispiace, lasciamo raccontare!
-delirare vorrai dire?!-
Dicevo, c’era una volta una ragazza che se ne stava tornando tranquillamente a casa, di ritorno dalla piovosa Inghilterra, dove udite udite: le tastiere non hanno le lettere accentate!
-roba da tagliarsi le vene!-
Cooomunque, la nostra eroina seduta sul sedile posteriore della macchina chiacchierava pacificamente coi genitori, ignara del complotto tramato il giorno precedente.
Intanto a casa della nostra eroina…
“Quel cartello non è molto carino, non ha neanche un coniglio rosa, vero Takashi?”
“…”
“Com’è sgualfo!”
“E poi chi è che ha disegnato? La parola arte non sa proprio che significhi!”
“Su su senpai, hai fatto del tuo meglio!”
“Piantatela voi due, gemelli scimmia!! E tu non fare il depresso stupido re degli stivali del gatto!!”
Una povera ragazza sclerava nell’intento di tenere buoni una banda di dementi cronici, affetti però da iperfigaggine.
““ Mamma mia, sei peggio di Kyouya!””
“Non fate il coretto che mi fate saltare i miei già instabili nervi! E poi è proprio per questo che io e Kyouya siamo felicemente sposati!”
La ragazza venne travolta da una montagna di rose e cuoricini che ben s’intonava alla sua modalità lovelove-sto pensando a Kyouya.
“Noi siamo sposati?”
Il re delle tenebre sormontava la montagna.
“Ecco..io…intendevo.. è per questo se..se… questo “Ben tornata in Italia-Day” sarà un successone!Eheh.. E poi scusa, da dove arrivano questi cosi rosa e pomposi?”
“Li ha ordinati Honey.”
“Honeeeeeeeeeyyyyyyyy, aveve detto niente rosa e niente pomposaggine, solo noi!”
La povera ragazza rischiava una crisi di nervi con conseguente ricovero in un ospedale psichiatrico.
“Ma..ma..sono così carini!” piagnucolò colui-che-doveva-essere-il-più-vecchio-ed-invece-sembra-un-bambino.
“D’accordo, allora…Hikaru, Kaoru, recuperate ste cose confettose e de decorate il cartello che così è davvero sgualfo! Haruhi, consola quello scemo brillante, nel senso che luccica, ed impediscili di trasformare il vicinato in una coltivazione di funghi! Takashi,…continua a fare niente che sei perfetto!”
“E io?”
“Honey, tu…ehm… rimani appeso a Takashi!”
“Kyouya tu” bastò lo sguardo del ragazzo per interrompere la frase “giusssto..tu non prendi ordini da me, vabbè continua a fare quello che stai facendo, qualunque cosa essa sia, che almeno non stai disturbando! Però rimani a portata di vista per il mio piacere… ehm..volevo dire, per piacere!”
-scusa se disturbo, ma all’eroina della storia hai dato tue righe ed a questi dementi, tu sei compresa ovviamente, una pagina intera????-
Non scassare e lasciami fare.
-se vuoi scrivere un obrobrio fai pure!-
Tanto Menti apprezzerà, tiè!
Torniamo all’eroina…
“Finalmente a casa, dopo dovrò passare da..” la vista della sua nuova, per così dire, casa la sconvolse “Per Jashin, che cavolo state combinando?”
“Oh, sei tornata, sei in anticipo! Ah, ben tornata!”
“G..grazie Kyouya.. ma, gli altri non mi degnano?”
“Troppo presi dall’organizzare la tua festa di benvenuto, che doveva essere perfetta, testuali parole.”
Per descrivervi la scenetta che la povera eroina si trovò davanti: Honey si era appeso al cartellone cercando di renderlo più puccioso, Takashi stava reggendo il cuginetto, Tamaki stava cercando di salire la scala per impedire che la sua “opera d’arte” venisse rovinata, Hikaru e Kaoru, giusto per far incavoloare ancora un po’ la povera organizzatrice, stavano dipingendo con ottimi risultati dei meravigliosi teschi. E la povera organizzatrice? Beh lei era in cima alla scala che spingeva con un piede la testa del re scemo per farlo scendere, tentava di catturare con una mano quella sottospecie di bambino drogato di carinerie e con l’altra faceva l’impossibile per bloccare i due gemelli sempre più simili a delle scimmie dispettose.
“Ragazzi, sono tornata!”
Niente, quelli continuavano a litigare.
“RAGAZZIIIIII!!”
Niente.
La povera eroina-del-tutto-ignorata andò a recuperare un’altra scala, la accostò a quella del branco di rimbambiti e ci salì sopra.
Poi, prendendo da chi chissà dove un megafono urlò: “SONO TORNATAAA!!”
E finalmente il gruppetto allegro si fermò.
L’organizzatrice si lanciò ad abbracciare la protagonista rischiando di: farla volare dalla scala, sfracellare il bel visino del re scemo, trascinarsi dietro la caramella vivente con conseguente “alterazione” (se così si può definire) di Takashi e tirare un pugno alle scimmiette.
“Mentiiii sei tornata!!”
“Sì Cioc, circa dieci minuti fa!”
E mentre le ragazze si abbracciavano:
“Forza ragazzi, in posizione!”
I sei ragazzi più il settimo personaggio dal dubbio sesso si posizionarono nella formazione conosciuta come: “Benvenuta cara cliente che ama le illusioni d’amore dell’Host Club” ed emanando, non si sa ancora bene come, miriadi di lucine dissero in coretto: “Ben tornata cara Frandra!”
Ed il cielo si colorò di fuochi d’artificio.
***
Ben tornata Menti!!
mi sei mancata tantissimo!
Silyia