Note
della traduttrice: gironzolando su fanfiction.net, l’altro giorno, mi sono
imbattuta in questa divertentissima two-shot. Potevo forse non tradurla per
questo sito e per voi? Ordunque eccola qui. Spero che possa piacervi.
Qui
sotto posto la mail con cui l’autrice mi ha dato il permesso per
tradurre
Wow. Thank
you. Uh, that'd be fine :) I'm really glad that you enjoyed it so
much :)
Per
ora metto solo il primo capitolo, il secondo lo posterò domenica prossima,
ok?
Buona
lettura
PAYBACK
GONE WRONG
CAPITOLO
1
Gettando
un’ultima occhiata lungo il corridoio, per assicurarsi che fosse vuoto, Holmes
si piegò su un ginocchio e tirò fuori i suoi attrezzi da scasso. Questa volta
era deciso a forzare la serratura prima che lei avesse l’opportunità di aprire
la porta. Avvolta in un asciugamano.
Emise
un sospiro di trionfo quando la serratura scattò ed aprì la porta, rimettendo I
suoi attrezzi nell’astuccio ed entrando.
"Salve Sherlock. Perché
ci hai messo tanto?" Irene fece un sorrisetto, indicando la porta dalla poltrona
vicino al letto su cui sedeva.
"Irene."
La salutò lui con un cenno della testa, poi si avvicinò.
"E
perché volevi irrompere nella mia stanza questa volta?" chiese lei alzandosi e
muovendo alcuni piccoli passi verso di lui.
"Ho
sentito che eri ancora a Londra e volevo controllare di persona." Replicò lui,
fermandosi proprio di fronte alla donna.
"Davvero? E
come mai?" chiese Irene, con un sorriso giocoso che abbelliva i suoi lineamenti,
dopodiché si avvicinò a lui così tanto che il loro corpi quasi si
toccavano.
Lui
ghignò ed abbassò il voltò, coprendo la bocca di lei con la sua. La donna rimase
senza fiato per la sorpresa, ma rispose con rapidità e bramosia. Il detective la
spinse indietro finché non si ritrovarono vicini al letto e la fece sdraiare
vicino alla testiera.
Lei
percepì qualcosa di freddo scivolare intorno al suo polso destro e poi sentì un
click. Si guardò il polso e vide che era ammanettato alla testiera. Alzando lo
sguardo, vide Holmes fare un sorrisetto trionfante al suo
indirizzo.
"Rivincita." Sussurrò ed attaccò un’altra coppia di manette alla
testiera. Mentre
cercava di afferrarle il polso libero, Irene prese la manetta rimasta aperta e
la chiuse intorno al polso sinistro del detective, chiudendola con uno scatto e
sorridendo.
"Ho
la chiave." Ghignò lui, estraendo il suddetto oggetto dalla
tasca.
La
donna rise e gli colpì la mano, facendo volare la chiave attraverso la stanza,
finché non colpì il pavimento con un lieve ‘thud’.
"…
e perché avresti fatto questo?” chiese il detective, inarcando un
sopracciglio.
"Credi
onestamente che avrei lasciato che tu mi ammanettassi ad un letto e che te ne
andassi? Preferirei avere compagnia." Replicò lei, facendogli
l’occhiolino.
"Giusto. Forse
avrei dovuto considerarlo in anticipo." Borbottò lui, guardando la chiave.
“Ora siamo bloccati qui."
"Quanto
sei rimasto qui prima che la cameriera ti trovasse, l’ultima volta?” chiese lei
con un sorrisetto, quando si trovò a pensare a
quell’episodio.
"Oh,
circa quattro ore." Replicò il detective con un lungo sospiro, passando infine
lo sguardo su di lei.
"Beh,
allora non c’è tempo da perdere, giusto?" sorrise lei, avvicinandosi a lui e
poggiando le labbra sulle sue.
FINE
DEL CAPITOLO
Allora,
cosa ve n’è parso? Come inizio non è male, no? Cosa accadrà dopo? Il finale
potrebbe non essere così scontato, ve l’assicuro. A presto
Bebbe5