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Autore: Daphne_Descends    12/07/2011    4 recensioni
"Stava per riprendersi il blocco, quando si accorse che non era più sull’erba lì accanto, dove l’aveva appoggiato prima di appisolarsi, ma tra le mani di un ragazzo dai capelli corvini, che lo stava sfogliando con un sorriso sulle labbra."
[Red/Yellow, Specialshipping]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Red, Yellow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Viridian Grove

 


 
Yellow passava quasi tutti i pomeriggi in riva al fiume, in compagnia di Chuchu e della sua canna da pesca. Non che volesse pescare di per sé, piuttosto preferiva stare seduta con il suo blocco da disegno appoggiato alle ginocchia e la matita che scorreva libera sulla carta ruvida. Pescare era soltanto una scusa per stare tranquilla e Bosco Smeraldo era il posto migliore per farlo.
Che poi raramente succedesse era un altro discorso: l’ultima volta almeno un paio di pokémon erano andati a chiederle aiuto, obbligandola a fare avanti e indietro per il bosco tutto il pomeriggio – non che le fosse dispiaciuto, chiaro, ma avrebbe anche voluto riposarsi, una volta ogni tanto.
Sospirò e si voltò a guardare Chuchu, che le sonnecchiava accanto – lei non si faceva certo problemi.
Riabbassò lo sguardo sul disegno che stava prendendo forma: era migliorata rispetto a qualche anno prima e i tratti erano perfetti, le ombreggiature favolose e il soggetto… beh, sul soggetto si poteva lavorare. D’altronde, rendere magnifico un weedle che dormiva richiedeva delle capacità che lei non credeva di possedere ancora.
L’aria estiva muoveva appena le fronde degli alberi, i pidgey cinguettavano e gli occhi le si chiudevano: era difficile restare svegli a lungo in quell’angolo di paradiso. Si abbandonò sull’erba e abbassò le palpebre – nessuno la obbligava a restare sveglia dopotutto.
 
Riaprì gli occhi dopo quelle che le parvero ore – ma un’occhiata al sole le bastò per capire che ne era passata solo una – e sbadigliò, rimettendosi a sedere con fatica: dormire a terra non era certo la cosa migliore per la sua schiena. Stava per riprendersi il blocco, quando si accorse che non era più sull’erba lì accanto, dove l’aveva appoggiato prima di appisolarsi, ma tra le mani di un ragazzo dai capelli corvini, che lo stava sfogliando con un sorriso sulle labbra.
La gola le si strinse e l’unica cosa che riuscì a pronunciare fu uno strozzato e balbettato «R-Red!»
Lui posò gli occhi scarlatti su di lei e la salutò allegramente «Ehi Yellow!»
«C-cosa ci fai qui?»
«Ero venuto a fare una passeggiata, dopo l’allenamento, e ti ho visto» le passò il blocco, aperto sull’ultimo disegno su cui stava lavorando «E’ molto bello, sei davvero diventata bravissima».
Yellow sentì chiaramente le sue guance prendere fuoco, ma si costrinse a fare finta di niente «Grazie» si limitò a mormorare, voltando lo sguardo verso il suo soggetto, che però scoprì essere scomparso durante il suo pisolino.
«Hai pescato qualcosa?» chiese curioso Red, accennando verso la canna incastrata tra alcuni massi.
Yellow la recuperò leggermente imbarazzata – come pescatrice iniziava a fare pena, se si addormentava nel bel mezzo del lavoro – e ammise con un sospiro «No. In realtà non ci ho neanche provato».
Red ridacchiò, appoggiando le mani dietro la schiena «Mi piacerebbe saper usare la canna come te, ma non so neanche lanciare l’esca in acqua».
Yellow sorrise e gli porse la sua canna da pesca «Prova».
Red la afferrò insicuro, lanciandole un’occhiata poco convinta.
«Ti aiuto io» lo rassicurò lei, pregandolo con gli occhi, nascosti appena sotto le lunghe ciglia bionde.
Red voltò di scatto lo sguardo, portando una mano a nascondere parte del volto e balbettando qualcosa di incomprensibile, prima di arrischiarsi a lanciarle un altro sguardo, con le guance colorate di rosso. Da quando Yellow era diventata così… bella?
«Va bene» si arrese alla fine – perché dirle di no, quando lo guardava in quel modo, era inspiegabilmente difficile.
Nonostante l’aiuto e le spiegazioni di Yellow non riuscì a pescare nemmeno un Magikarp e il sole ormai stava calando e furono obbligati a decidersi a rientrare.
Bosco Smeraldo era stranamente silenzioso e gli unici pokémon che videro furono un paio di caterpie che amoreggiavano sul ramo di un albero e che li seguirono distrattamente con lo sguardo mentre passavano.
 
Prima che potesse accorgersene, Yellow si ritrovò davanti alla porta di casa sua, con le guance leggermente rosse, davanti ad un altrettanto imbarazzato Red. La causa era semplice: ai loro piedi, Pika e Chuchu si strusciavano affettuosamente con il naso.
Blue una volta le aveva detto che i pokémon riflettevano i sentimenti dei loro allenatori. Forse erano solo dicerie, ma nel guardare Chuchu infondo al suo cuore credeva che alla fine fosse vero.
Così si spiegava il suo terribile imbarazzo – e forse anche quello di Red.
«Ehm» cominciò lui «forse è il caso che andiamo» lanciò un’occhiata a Pika che però lo ignorò.
Yellow prese un bel respiro e si fece forza «E’ stato divertente».
Red alzò lo sguardo di colpo e sorrise, facendo aumentare il rossore sulle sue guance, se possibile «Già».
Iniziava ad odiare i saluti, o almeno quelli con lui.
«Perché non-».
«Magari-».
Si interruppero di scatto, evitando di guardarsi negli occhi, e il loro disagio attirò l’attenzione dei due pokémon, che sembrava li stessero fissando compiaciuti.
«Prima tu!» esclamarono di nuovo insieme, per poi lanciarsi un’occhiata e scoppiare a ridere. Yellow gli fece cenno con la testa e Red si decise a parlare, schiarendosi la gola «Ehm… ecco, stavo pensando che magari- sempre che tu sia d’accordo- ecco… magari domani, dopo l’allenamento, posso venirti a trovare al fiume. Sempre se per te va bene!» aggiunse frettolosamente, abbassando la testa per nascondere il rossore.
Yellow spalancò gli occhi stupefatta e il suo cuore mancò distintamente un battito.
Voleva davvero passare del tempo con lei? Era mai possibile che le sue preghiere avessero funzionato?
«S-Sì!» esclamò con voce stridula «V-va bene!»
Red alzò la testa, fissandola con occhi spalancati: era chiaro che si aspettava il peggio.
«Davvero?»
Yellow sorrise, annuendo con foga «Sarebbe fantastico!» si lasciò scappare, prima di iniziare a torturarsi le dita «Cioè, mi piacerebbe se mi facessi compagnia!» serrò gli occhi e si morse la lingua per evitare di lasciarsi scappare qualcosa di imbarazzante.
Red tirò un sospiro di sollievo e si grattò imbarazzato la nuca, lo sguardo fisso a terra «Bene, allora ci vediamo domani?» alzò appena gli occhi scarlatti e spiò Yellow da sotto la frangia corvina.
Lei annuì e si scostò una ciocca di capelli dal viso: avrebbe voluto essersi portata dietro il suo cappello, così avrebbe potuto calarselo bene in testa e nascondersi al suo sguardo profondo. Perché i suoi occhi le facevano mancare l’aria.
«Ciao, Yellow» le mormorò un’ultima volta, accarezzandole distrattamente la testa come faceva sempre. Ma quella volta c’era qualcosa di diverso: il suo tocco era più caldo, più delicato e più profondo. Le arrivava fino all’anima.
«Ciao, Red» bisbigliò in risposta, sfiorandogli appena la mano. Se ne avesse avuto il coraggio, sicuramente l’avrebbe trattenuto. Gli avrebbe detto di aspettare, di entrare un attimo e bere qualcosa. Magari avrebbero cenato insieme e chiacchierato sul divano e poi si sarebbero salutati ridendo e lui sarebbe tornato a casa. Ma non ce l’aveva fatta, non era riuscita a trattenerlo.
Red le fece un ultimo sorriso e si costrinse a voltarsi e incamminarsi, Pika sospirò e si scambiò un’occhiata esasperata con Chuchu, prima di inseguire il suo allenatore.
Lui non guardò più indietro, perché sapeva che non sarebbe più riuscito a staccare gli occhi da quelli di Yellow. Se ne avesse avuto il coraggio, sicuramente l’avrebbe baciata. Le avrebbe chiesto di uscire con lui. Magari sarebbero andati a cenare da qualche parte, avrebbero fatto una passeggiata sotto le stelle e poi l’avrebbe riaccompagnata a casa e l’avrebbe baciata di nuovo, perché era sicuro che non si sarebbe mai stancato di farlo. Ma aveva preferito scappare invece di rimanere a combattere come aveva sempre fatto e proprio non si riconosceva più. Perché lei lo faceva tremare.
 
Sospirò e guardò il cielo che iniziava ad imbrunirsi: forse quella volta non ce l’aveva fatta, forse si era tirato indietro come un vero codardo.
Ma c’era sempre domani.

 

 

 

 



 

N/A: Finalmente sono riuscita a finire questa fanfiction! Saranno mesi che ce l’ho lì incompleta e non la guardo neanche! E’ la prima volta che scrivo una Special e devo ammettere che non è stato semplicissimo, sono riuscita a calarmi meglio nei panni di Gold e Crystal. Spero comunque di non essere andata in OOC. E’ passato qualche anno dalla fine di FRLG e quindi il loro rapporto si è evoluto e questo è quello che è diventato secondo me. Ora devo solo pensare di chi altri scrivere, ma ammetto che Gold e Crystal stanno velocemente diventando i miei preferiti.
Fatemi sapere cosa ne pensate!

   
 
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