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Autore: Yami_Yume    12/07/2011    2 recensioni
« Perché? »
Il tuo è un sussurro che stona parecchio con l’aggressività di poco fa. Ma cerco di non udirti. Non voglio sentire niente.
« Era… era proprio necessario… ammazzarvi a vicenda? »
Non bado a ciò che dici. Ma avverto la tua calma, anche se il tono resta chiaramente accusatorio. Tuttavia, probabilmente è quella tua calma che mi fa ammorbidire l’espressione fino ad allora fortemente indurita. Sembro aver quasi dimenticato le fitte provocate da quelle ferite che mi lacerano il corpo. Sembra quasi che tra non molto potrei anch’io chiudere gli occhi per sempre, abbandonandomi a tutto quanto una volta per tutte. Che strano. Sembra quasi una sensazione… piacevole.
[Sasuke/Sakura]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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kik

 

 

Il tuo dolore ti protegge sempre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[…] I realize the screaming pain

[…] Sento un dolore lacerante

Hearing loud in my brain

Assordarmi il cervello

But I’m going straight again with the scar […]

Ma continuerò a lasciare il segno […]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riesco a sentirlo, quel sapore metallico impastato con la saliva che mi invade la bocca; quello che certamente è stata la causa di una smorfia di dolore che ho appena percepito sul mio volto, nel provare a riaprire gli occhi.

La prima cosa che faccio è voltare solo il capo di novanta gradi. E lo vedo. Vedo il suo corpo riverso per terra in un bagno di sangue che gli sporca anche il viso. Ad esso si mescola l’acqua piovana che inesorabilmente ha iniziato a scendere dal cielo improvvisamente oscurato.

 

E’ stata la chiusura dei tuoi occhi, Naruto?

 

Provo ad attivare i muscoli di tutto il corpo nell’ingenuo tentativo di girarmi e constatare se è possibile muoversi. Com’era prevedibile, niente da fare. Emano solo forti gemiti di dolore quando mi rendo conto di essere stato ferito a morte, con una profonda lacerazione nella parte destra dell’addome che brucia da morire.

Tossisco violentemente e ciò mi costringe a sputare quell’impasto di sangue e saliva inevitabilmente accumulato nella mia bocca. Inoltre, questi dannati occhi mi hanno ammazzato; inizio a vedere tutto sbiadito ed offuscato, come tutte le volte in cui riapro gli occhi dopo un sonno profondo, uno di quelli che non mi capita spesso di fare. Ma fino a poco fa il suo volto era perfettamente nitido davanti ai miei occhi.

Questo non è un risveglio dopo un lungo sonno.

Questa è la mia vista. E’ la mia vista che inizia a venire meno.

Cerco di ignorare l’atroce dolore addominale che si intensifica quando provo a fare forza sulle braccia e a trascinare il mio corpo, al fine di raggiungere con la schiena quel tronco d’albero distante solo un paio di metri da me, eppure appare così dannatamente irraggiungibile.

Inevitabilmente, perdo ulteriore sangue non appena lo raggiungo. Sento le tempie che pulsano bruscamente e non lo sopporto. Stringo forte gli occhi. Non voglio più riaprirli. Desidero solo che, se è così che deve finire… perlomeno che finisca il prima possibile.

 

Di nuovo in quel buio…

… ma questa volta è per sempre.

 

No. C’è qualcosa che mi costringe a riaprirli, schiudendoli perlomeno. Quello che fino ad ora è stato il mio ben sviluppato udito percepisce dei passi farsi sempre più vicini. E quando questi si arrestano, il respiro di quella persona si fa sempre più pesante – un po’ sicuramente per l’affanno dovuto alla corsa, un po’ per la foga di trovare chi sa che cosa – fino a mozzarsi del tutto.

 

« Sa… Sasuke… kun »

 

La conosco, questa voce. Conosco il timbro, la titubanza nel pronunciare il mio nome e quel tremore delle labbra che non riesci proprio a nascondere, Sakura.

Volto appena il capo per sostenere il tuo sguardo. Non riesci a nascondere l’incredulità e lo stupore, che traspaiono perfettamente dai tuoi occhi. Non sei mai stata brava a farlo. Ma mi accorgo che qualcos’altro ha appena attirato la tua attenzione. Indubbiamente, il chiarore di ciuffi molto simili al Sole e l’arancio di una tuta ormai ridotti a brandelli sono tonalità che risaltano istantaneamente all’occhio. Ma non è questo il punto.

 

« Naru… to »

 

Eccolo. Era inevitabile. Ma il tuo è stato più un interrogativo che altro. E continui a chiamarlo più volte, senza variazione di tono, mentre lentamente ti avvicini a lui. Ti inginocchi e provi a scuoterlo.

Lievemente.

Bruscamente.

Violentemente.

Fino alla disperazione totale, che manifesti attraverso urla laceranti e lacrime mescolate a quell’acqua piovana che ti fa aderire i ciuffi confettati alla pelle del viso. Le stesse lacrime che un tempo versavi solo per me. Diavolo, Sakura. Piantala, è inutile. Ne sei perfettamente conscia. Eppure, sei talmente accecata dalla disperazione che continui imperterrita a comporre una serie di jutsu medici nel vano tentativo di far ripartire quel dannato organo.

E io…

Io distolgo lo sguardo.

 

Non voglio guardare?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[…] Wasurete shimae bai i yo kanjinaku natchaeba ii

[…] Vorrei solo uscirne, smettere di sentirlo

Surimuita kokoro ni futa wo shitanda

Perciò ho nascosto il mio cuore impazzito

Kizutsuitatte heici da yo mou itami wa nai kara ne

Non mi importa di star male, non sento più il dolore

Sono ashi wo hikizuri nagara mo

Mentre zoppicavi, trascinando i piedi

Miushinatta jibun jishin ga

Ho avuto un’ultima visione di me stesso

Oto wo taete kuzureteita

Ridotto in mille briciole

Kidzukeba kaze no oto dake ga […]

Ma poi ho capito, era solo il suono del vento […]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La tua disperazione sembra essersi ridotta a leggeri singhiozzi: ti sei lievemente calmata. Forse è questa leggera curiosità che mi spinge a voltare nuovamente il capo nella tua direzione. E mi stupisco nel notare la completa metamorfosi dei tuoi tratti del viso in quella che dev’essere un’espressione di puro astio.

Astio nei miei confronti.

 

 « Guardalo, Sasuke-kun. »

 

Le mie pupille non accennano a mobilitarsi, restano lì – ostinate – a diretto contatto con le tue.

 

« Sei… sei stato tu, dannazione! Hai ucciso… Naruto! Guarda, abbi almeno il coraggio di guardare ciò che hai fatto! »

 

Hai stretto i pugni con rabbia mentre hai pronunciato quelle parole e un istante dopo mi sono reso conto di aver serrato con forza i miei occhi.

Diavolo, Sakura. Vuoi farmelo pesare? Vuoi farmi andare all’altro mondo con il rimorso e il rimpianto? Persino ad un passo dalla morte devi vomitarmi in faccia tutto il tuo risentimento? Ci stai riuscendo, Sakura. Ci sei sei sempre riuscita, dannazione.

 

« Perché? »

 

Il tuo è un sussurro che stona parecchio con l’aggressività di poco fa. Ma cerco di non udirti. Non voglio sentire niente.

 

« Era… era proprio necessario… ammazzarvi a vicenda? »

 

Non bado a ciò che dici. Ma avverto la tua calma, anche se il tono resta chiaramente accusatorio. Tuttavia, probabilmente è quella tua calma che mi fa ammorbidire l’espressione fino ad allora fortemente indurita. Sembro aver quasi dimenticato le fitte provocate da quelle ferite che mi lacerano il corpo. Sembra quasi che tra non molto potrei anch’io chiudere gli occhi per sempre, abbandonandomi a tutto quanto una volta per tutte. Che strano. Sembra quasi una sensazione… piacevole.

Ad ogni modo, ciò che mi fa schiudere gli occhi è rappresentato dal rumore provocato dalle foglie che scricchiolano sotto i tuoi piedi, segno evidente che ti sei sollevata da terra e…

… e ti stai incamminando verso me, questa volta.

 

No, Sakura. Te lo puoi scordare.

 

Mi accorgo che, appena ti fermi, osservi – forse studi – la profonda lacerazione che  sembra dividermi in due. La mia vista è sempre più sbiadita, ma potrei giurare di aver visto per un attimo i tuoi occhi sbarrati. E qualcosa mi fa sussultare. E’ il contatto delle tue mani calde sulla mia pelle fredda. Per qualche motivo… il calore che avverto non mi disturba. Ma improvvisamente scatta qualcosa dentro di me, come un meccanismo, una forza misteriosa e neutra, che mi spinge ad afferrare il tuo polso, allontanandolo dal mio corpo.

So che sei in grado di liberarti facilmente, Sakura. La mia presa può risultare salda quanto vuoi, nonostante le mie condizioni, ma non sono in grado di stringere abbastanza da farti male.

 

« Fer – ma… »

 

E’ stata la mia voce a farsi sentire, al di là delle fitte allucinanti e del risultato strozzato. E mi accorgo che i tuoi occhi increduli – e forse spaventati – sono puntati sulla mia mano serrata attorno al tuo polso.

 

« Sa – Sasuke-kun. Non essere stupido, sono ancora… in tempo. »

 

« Non… osare. »

 

Stai cercando di forzare, attraverso l’impiego di tutte le tue forze, un sorriso, Sakura. Sei convinta che io stia scherzando e non vuoi accettarlo. E quando ti ammonisco duramente con quelle due parole – inarcandomi con la schiena, gemendo per il dolore e tossendo altro sangue – resti paralizzata in un misto di paura e confusione.

 

« Sasuke-kun… smettila. »

 

Inizi ad irrigidire i tratti del viso. Inizi ad indurire il tono della voce. Inizi a comprendere, Sakura.

Ma, come al solito, non puoi farne a meno. Le lacrime ti inumidiscono gli occhi e chiedono il permesso di andare a rigarti il viso per l’ennesima volta. E tu non riesci ad impedirlo.

Sei contraddittoria, Sakura. In fondo, quella è la cosa in cui hai sempre eccelso.

 

Piangi continuamente.

 

« Perché? »

 

« … »

 

« Perché… perché, perché, perché? »

 

Per cosa piangi adesso? Per cosa hai iniziato a colpirmi il petto già perforato con l’altra mano?

Perché non voglio che tu mi curi? O perché ho ucciso Naruto?

Eppure io non faccio nulla. Ti lascio fare. Mi limito a spostare gli occhi verso il cielo sempre più grigio, mentre la pioggia non accenna a placarsi.

 

Ora sono le tue lacrime, Sakura.

 

« Ti prego… ti supplico, non anche tu… »

 

Non capisco, Sakura. Mi stavi tartassando di pugni e ora ti sei improvvisamente fermata, implorandomi pure, con la voce rotta dal pianto.

Lo ripeto: sei contraddittoria, Sakura.

E io?

Io probabilmente sono un vigliacco. Sarà che mi rifiuto di farmi curare da te perché non voglio nuovamente ringraziarti. Sarà che non voglio accettare di avere ancora te, l’unica folle che si ostina a credere in me e nella mia ipotetica bontà. Sarà che sono stanco… stanco di vivere in questo mondo da me stesso plasmato secondo il mio volere… e il mio egoismo. Sarà che ho perso tutto… nell’esatto momento in cui l’ho trafitto col mio Chidori.

 

« Non ha… più senso. »

 

Sono stato io a parlare, o meglio, a sussurrare, più a me stesso che a te, Sakura. E ignoro le tue urla di disappunto e dolore, tanto inizio ad udire sempre di meno. Sento solo un pesantissimo fischio alle orecchie e quel mal di testa che continua a martellarmi il cervello.

Che senso ha, in fondo?

 

Naruto.

 

Quello che sto facendo… non lo voleva Itachi. Non lo volevi tu. Non lo volevo nemmeno io.

I miei occhi restano schiusi e lentamente volto il viso verso di te, Naruto, verso il tuo corpo inerme, ormai privo di quell’anima che è andata a riposare laddove, so benissimo, non andrò mai.

Le forze mi stanno abbandonando del tutto. Adesso ignoro anche il tuo strattone per liberarti il polso, Sakura, e il tuo tocco furioso e agitato sul mio corpo. Ma continuo a ignorarti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[…] Tsutae ni kita yo kizuato wo tradotte

[…] Sono qui per dirti una cosa, ti lascio il mio segno

Sekai ni oshitsubusarete shimau mae ni

Prima che questo mondo enorme mi schiacci

Oboeteru kana namida no sora wo

Te lo ricordi, quel cielo che piangeva?

Ano itami ga kimi no kotowo marmotte kureta

Quel dolore ti ha protetto al posto mio

Sono itami ga itsumo kimi wo mamotterun da […]

Il tuo dolore ti protegge sempre […]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tu non c’entravi nulla… Naruto.

Lo sapevamo entrambi. Uno scontro tra noi due non avrebbe ammesso alcun vincitore.

E tu, Sakura, eri lì. Pronta a salvarmi. A salvare almeno me.

Non piangere, Sakura. Non per me. Non lo merito. Fallo piuttosto per lui.

L’ho scelto io. Ho scelto io tutto quanto.

Naruto… era a conoscenza della verità. E diceva di comprendere le mie intenzioni.

Tu… tu, Sakura, non sai nulla.

Non puoi sapere quanto losco sia il valore al cui servizio stai ponendo la tua vita.

Ed è meglio che tu non lo sappia.

 

 

 

 

 

 

 

Saresti in grado di portare avanti la ragione per la quale ho continuato a vivere e per la quale sono morto…

… trascinandomi qualcuno che – per me – ha accantonato il proprio sogno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

Dunque, terrei a fare delle piccole osservazioni. Sicuramente non è nulla di originale, è semplicemente sbucata fuori in maniera del tutto spontanea considerando la questione al momento maggiormente posta sul manga: “Chi morirà tra Sasuke e Naruto?”

Ebbene, nella mia storia forse la cosa che più tenevo a sottolineare era proprio il rifiuto da parte di Sasuke di farsi curare da Sakura nel momento in cui si è drammaticamente concluso lo scontro tra lui e Naruto, con la morte di entrambi, dunque. Perché, in base agli ultimi risvolti che sta avendo il manga, è certo che perlomeno uno dei due muoia. E se proprio alla fine vince Naruto, purtroppo Sasuke, per quanto mi costi ammetterlo, non può salvarsi dal baratro in cui è sprofondato; ormai è stato stabilito. Sputo in un occhio a Kishimoto se alla fine o vince Sasuke oppure quest’ultimo se ne torna tranquillo e sereno al villaggio -.-‘’. Perché così il manga non avrebbe proprio senso, o meglio, il nome del manga non avrebbe senso -.-

Insomma, forse è stato più uno sfogo.

 

Al di là di ciò, in realtà doveva essere una flash incentrata sul rapporto SasuNaru, ma credo di essere decisamente caduta più sul SasuSaku xD. Anzi, credo che alla fine sia meglio concepirla come una Threesome ^^

E ovviamente tengo a precisare che non è che questa sia la fine che mi aspetto nel manga, per carità O.O, è naturale che anch’io un minimo di speranza nell’happy ending lo ripongo, solo che, ripeto, ormai non si può far finta di nulla. Però, semplicemente ho immaginato questa scena ^^

Ben accetti commenti, positivi o negativi, naturalmente.

Ah, le parole evidenziate in rosa sono quelle della sesta opening della serie di Naruto Shippuuden e rappresentano Sasuke ^^

 

 

 

 

Yami_Yume

  
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