Non andartene...
Non di nuovo... Sai cosa vuol dire per me, ogni volta?
Farei di tutto
per vederti anche solo di sfuggita.
Ho bisogno di te.
E’ solo che non
so dirtelo... non riesco... mi hanno detto queste parole in molti, in troppi...
senza mai provare nulla pronunciandole...
Ho paura di
commettere il loro stesso errore, l’errore di cui non si sono mai pentiti.
O, forse,
cos’altro?
E’ esattamente
quello che provo per te... La sensazione di gelo che mi attraversa quando non
sei con me, il tuo calore del quale non potrò mai fare a meno...
E, allora, come
posso dirtelo?
Come posso
spiegartelo?
Mi crederesti?
Non mi aspetterai
in eterno, comunque... Ho pochissimo tempo per dimostrartelo.
E non voglio
perderti.
Tutto ciò che mi
viene in mente è una manciata di frasi fatte, monotone, vuote, senza senso.
Anche ti amo
appartiene alla categoria...
Quello che provo,
praticamente ogni sentimento possibile, non posso esprimerlo con due semplici
parole.
E’ solo una
convenzione, una semplificazione.
E tu sai bene che
non sono semplice e che non mi adatto mai alle convenzioni.
Più questo
sentimento che provo per te cresce, più mi mostro fredda, con te.
E’ frustrante.
Quel che è peggio
è che, sicuramente, ti sarai accorto di ciò che provo, dal mio distogliere lo
sguardo dal tuo ogni volta che s’incrociano o dal mio evitare ogni contatto
fisico, seppur minimo.
Non mi sono mai
curata del mio aspetto più di tanto... Ma ora... Bé...Mi piace occuparmene...
Non certo per impressionarti, ma perché... ecco, sono felice, amo la mia
vita....
Ed è una cosa che
provo da quando...
Da quando ho
scoperto di amarti?
Posso usare
questa convenzione, finchè non riuscirò a descrivere questo sentimento con
parole mie.
Sono umana,
dopotutto, ma non ho nessuno... Solo te.
Nessun amica,
nessun parente da considerare tale...
Ma sono molto
felice lo stesso, perché mi resta l’illusione che tu possa, un giorno,
dimenticare lei e sorridermi... E dirmi che non ti rifugerai mai più di
nascosto in quella tomba di cristallo, dov’è rinchiusa, sepolta.... E’ morta,
Vincent, niente la porterà indietro...
Allora, cos’è che
non và?
Vorrei che ti
fidassi di me, che non ti tenessi tutto dentro...
Ma chi sono io
per chiedertelo?
Solo una mocciosa
impicciona che non sa niente di te... Di quello che hai passato e di quanto hai
sofferto...
Ma posso
immaginarlo.
E comprendere.
E soffrire.
Sono patetica.
Chi ha ordinato
ai miei occhi di piangere?
Io non di certo.
Ma tu hai smesso
di fare le valige e sei immobile, incredulo, di fronte a me.
Raccogli una
delle mie lacrime e la lasci scivolare lungo la tua mano, il polso e il
braccio.
Finché non sei
tutt’uno con essa.
Quest’immagine mi
fa piangere ancora di più.
-Non andare
via...-riesco a mormorare, in Wutai.
Scuoti la testa: non
posso restare. E’ quello il significato.
-Io... Ho bisogno
di te...-
Spalanchi gli
occhi, sorpreso.
Il loro cremisi
mi sembra annebbiato, ma sono sempre così belli, umani...
-Gomen nasai,
Yuchan...-
La tua voce,
finalmente... M’inebria... E’ calda...
Perché ti scusi?
-Devo andare, il
mio posto non è qui...-
Di nuovo Wutai...
Dove l’hai imparato?
Perché devi?
Ti tiro un pugno
sul petto. Ed un altro. Ed un altro ancora.
Incassi senza
fiatare.
Perché lo fai?!
Perché sei così convinto di essere nel giusto?!
Sei uno stupido...
Non m’incanti con le tue parole, sono vuote.
Eppure, tutto ciò
che posso fare è crederci.
La verità del tuo
cuore non la saprò mai... E non lo aprirai mai per me... Con me...
Mi afferri i
polsi.
Le tue mani sono
calde... Non indossi quel maledetto guanto...
-Vengo con te...
Per un pezzo... Nibelheim è per strada...-
Scuoti la
testa:-Non vado a Nibelheim...-rispondi.
-E dove?!-
sbotto, improvvisamente.
Sono felice. E
confusa. E preoccupata a morte.
Dove andrai?
-Mi trasferisco a
Kalm.-
A Kalm? Così
lontano?
-E poi faò il
pendolare da lì a Midgar...-
-Perché?-
Il mio è uno
squittìo confuso e disperato.
Ma che diritto
ho, di chiederlo?
-Sono capo dei
Turks.-
Non ti vedrò mai
più, allora...
-Non puoi farmi
questo...-
Mi fissi
intensamente:-Verrò a trovarti...Te lo prometto.-
Sussurri questo e
te ne vai.
Sono inutile.
Cosa devo dirti per farti rimanere?
-Vincent!-urlo,
seguendoti di corsa.
Fermati e
voltati... Ti prego...
-Vincent! Ti
prego... Ti prego... Resta con me!!!-grido, disperatamente.
Ti volti verso di
me, stupito.
-Restiamo
insieme!! Come quando siamo andati ad eliminare Hojo! Io voglio che sia così
per sempre, perché ti amo, con tutta me stessa! Io non ti lascerò mai solo!-
Un secondo dopo
mi manca il fiato e mi ritrovo premuta tra la parete e il tuo corpo... Avvolta
completamente tra le tue braccia...
-Stupida!
Intendevi forse farti ammazzare?! Non l’hai visto il camion?!-urli.
Sembri
preoccupato...
Appoggio le mani
sulla tua schiena...
Gemi.
C’è del sangue,
tanto sangue...
-Vincent...-
mormoro. –Vincent... Ti prego...-
-Stai bene?- Mi
chiedi, accarezzandomi i capelli. –Stai bene, vero?-
-Sei tu che stai
male!!!- esclamo, preoccupata.
-Non importa...
L’importante è... Che tu.. Stia...- s’interrompe, crollando su di me.
Note:
Dedicata alla mia
sensei Nenya e al mio amore, che mi ha ispirata particolarmente...
Scusate per gli
errori eventuali, ma sono le 6.oo a.m. ed ho iniziato alle 5.00...