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Autore: mangagirlfan    15/07/2011    1 recensioni
[...]Kon si era chiesto spesso come facesse Haine a non ingrassare a dismisura.
Da quando si erano costretti a stringere quella sorta di patto per aiutare suo fratello e Grimmjow a mettersi assieme si erano ritrovati molte volte a dover discutere su come comportarsi per farli avvicinare, almeno un poco. Ed ogni volta che si fermavano in un bar la ragazza prendeva sempre una montagna di roba da mangiare, soprattutto il gelato.[...]
Personaggi: Kon, Nuovo personaggio (Haine jaggerjack)
Au, Oneshot
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '†No Control † Tales'
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Titolo: Happy Ice Cream
Fandom: Bleach
Personaggio/Coppia: Kon, Nuovo personaggio (Haine Jaggerjack)
Prompt: # Set Cibo: Gelato
Rating: +14
Conteggio Parole: 1146
Riassunto: [...]Kon si era chiesto spesso come facesse Haine a non ingrassare a dismisura.
Da quando si erano costretti a stringere quella sorta di patto per aiutare suo fratello e Grimmjow a mettersi assieme si erano ritrovati molte volte a dover discutere su come comportarsi per farli avvicinare, almeno un poco. Ed ogni volta che si fermavano in un bar la ragazza prendeva sempre una montagna di roba da mangiare, soprattutto il gelato.[...]
Note: AU; One Shot



Allora eccomi qui a partecipare anche a quest'ennesima iniziativa indetta da Fanworld chiamata 150° Challenge. Ho deciso di utilizzare il set dei cibi perchè, beh, ultimamente io ed i miei amici ne abbiamo passate tante per preparare dolci a tutto spiano (ed alcuni sembravno dei blob che avevano preso vita) e così posso dire che l'ispirazione non mi manca.
Ho scelto di scrivere di questi due perchè ultimamente ho bisogno di sbloccarmi. la mia long fic dove parlo di entrambi è leggermente bloccat ed io appunto ho bisogno di sbloccarmi per conto mio. Anche se credo che sarà comunque difficile ç_ç
Guardate, leggetevi pure questo strano lavoro e ditemiche ve ne paore, anche e io, come la maggior parte delle volte, non sono del tutto convinta. Buona lettura a tutti XD

Happy Ice Cream


Kon si era chiesto spesso come facesse Haine a non ingrassare a dismisura.
Da quando si erano costretti a stringere quella sorta di patto per aiutare suo fratello e Grimmjow a mettersi assieme si erano ritrovati molte volte a dover discutere su come comportarsi per farli avvicinare, almeno un poco. Ed ogni volta che si fermavano in un bar la ragazza prendeva sempre una montagna di roba da mangiare, soprattutto il gelato.
Ne mangiava di ogni tipo e grandezza, come se nulla fosse. Eppure lo sapeva che lei detestava il freddo, che detestava qualsiasi cosa che le facesse gelare il naso e le provocasse i brividi.
Perché quindi mangiasse così tanta roba fredda era sempre un mistero.
La cosa che lui non sapeva che Haine era disposta a sopportare anche le fitte di mal di testa pur di mangiare un dolce. Ed in questo assomigliava in maniera straordinaria a sua madre e sua zia. L’essere golose, a quanto pareva, era una sorta di vizio di famiglia.
“Senti, ma a te le cose fredde non davano fastidio?” aveva chiesto alla fine lui, fissandola da dietro un paio di Ray Ban scuri, sorseggiando con molta non curanza del the freddo alla pesca.
La ragazza lo fissò con i suoi profondi occhi neri, incuriosita da quella domanda, per fare poi un sorriso dei suoi, così simili a quelli del fratello maggiore.
“Devi sapere che tutte le ragazze sono golose, anche se non lo ammetteranno mai. Ed io non faccio eccezione.”
“Guarda che se vai avanti così diventerai una balena.” Aveva detto, evitando poi per un soffio l’arrivo repentino di una manata della ragazza che, con il cucchiaio alla mano, lo fissava con le guance gonfie di crema, lo sguardo acceso che la rendeva così buffa da ricordargli un criceto. Il “Fanculo” che arrivò biascicato lo portò ad arricciare il naso, cercando in ogni maniera possibile di evitare di mettersi a ridere.
La vide mandare giù il boccone, per poi puntellarsi con una mano per potersi avvicinare a lui, lo stesso cucchiaio di poco prima tenuto nella destra, puntato verso il suo naso.
“Io brucio le calorie in fretta, non diventerò mai una balena. E poi non sono il tipo che ha la fissa della dieta, io. Che ci pensino le altre ai chili di troppo ed alla cellulite. Io non sto certo a soffrire ed a perdermi questa delizia solo perché ho visto una modella con una taglia trentotto sua una rivista di dubbio gusto.” Esclamò alla fine, tornandosene seduta sulla poltroncina del bar dove si erano ritrovati, cercando di continuare il discorso sui propri fratelli in attesa che Orihime e gli altri arrivassero.
Ultimamente era così per loro. Si ritrovavano mezz’ora prima dei loro compagni di classe in un bar per poter pensare ad una strategia su come far mettere assieme quelle due teste di cavolo dei loro fratelli. E così Haine mangiava per tre mentre riportava all’ordine un Kon un po’ troppo su di giri ogni volta che passava la cameriera per portare qualcosa a qualche altro cliente. Un po’ come in quel preciso momento.
“Ahia, porca miseria!” pigolò il ragazzo all’ennesimo calcio sugli stinchi da parte dell’amica che lo guardava ghignando. “Un po’ più di delicatezza no?”
“Sai com’è, è uno dei miei Bar preferiti, fanno dei Parfait meravigliosi! Vorrei evitare di non poterci più tornare perché qualcuno si è fatto sbattere fuori a calci dal proprietario perché ha allungato un po’ troppo le mani su di una povera disgraziata!” esclamò alla fine lei, continuando a mangiare il suo gelato con noncuranza, aprendo poi un occhio per fargli ricordare cosa era successa l’ultima volta che aveva tentato di fare il furbo con quella che alla fine era risultata essere la figlia del proprietario. Haine era stata costretta a non mettere più piede al “Da Iba” per almeno un mese.
“Sei una stronza, non puoi rivangare il passato così, a tradimento!”
“Lo faccio eccome se per colpa tua non posso più gustare i miei dolci preferiti!”
“Pozzo senza fondo”
“Affoga nel tuo the al limone maniaco.”
Alla fine, non si sapeva mai perché, la nostra Haine doveva sempre cercare di contare fino a dieci pur di non saltargli la collo e tirarglielo come si fa con le galline. Eppure doveva avere una pazienza infinita perché, se voleva che il suo piano andasse a gonfie vele doveva avere anche la sua collaborazione. Ormai mancava davvero poco tempo all’arrivo di Kasey e tutto sarebbe filato liscio. E poi, forse, quella specie di convivenza forzata sarebbe finita. Chi lo sa.
“Comunque” esordì tutto d’un tratto la ragazza, spostando una ciocca di capelli blu scuro dietro l’orecchio, fissandolo. “Anche ad Orihime piacciono i gelati, sai?”
Bastò dire quell’unica e semplice frase per mandare Kon in tilt, la faccia tutta rossa e le narici dilatate. La Jaggerjack dovette resistere dal non mettersi a ridere perché, con tutto il gelato che aveva in bocca, gli avrebbe fatto la doccia con un misto di saliva e pappetta alla crema.
“Che tipo di gelato?”
“Chi lo sa.”
“Non gettare il sasso per poi nascondere la mano! Ti prego!”
Era davvero divertente per la moretta vedere come Kon facesse di tutto pur di ricevere una qualche informazione sulla sua bella. Osservare le sue sopracciglia tremare come un budino di gelatina ed il labbro inferiore incurvarsi verso il basso per la curiosità era la cosa più divertente del mondo. Doveva ammetterlo, alle volte era veramente sadica.
“Da Iba fanno i suoi due gusti preferiti. Indovina quali.”
“Non fare la stronza Haineeeeee!”
“Guarda se me lo chiedi così…” disse, prima di mangiarsi un ulteriore cucchiaino di gelato alla fragola “alla carota ed alla marmellata di manju.”
La faccia che fece il ragazzo dai capelli arancioni fu tutto un programma. Probabilmente non sapeva se essere stupito o schifato.
Perché Kon doveva ammetterlo, Orihime aveva dei gusti davvero strani in fatto di cibo.
Il gelato alla carota poteva essere passabile ma alla marmellata di manju…?
Si chiedeva che diavolo di sapore potesse avere una combinazione di gusti simile. Anche se tutto era possibile con la ragazza.
“Ti consiglio di portarla lì un giorno a mangiare il gelato. Vedrai come sarà contenta. E, chissà, magari se oggi la tratterai bene potrei mettere una buona parola sul tuo conto.”
Il ragazzo non fece in tempo a ribattere che i loro amici arrivarono a frotte, sedendosi al loro fianco, salutandoli come sempre.
“Cosa posso portarvi ragazzi?” chiese la cameriera qualche istante dopo, appena il resto del gruppetto ebbe finito di mettersi comodo al proprio posto.
“Per me un altro Parfait alla frutta per favore.”
“Ancora? Ma ne hai appena mangiato uno misto!”
“Saranno cavoli miei quanto mangio, no?”
Alla fine con quei due era sempre così. Bisticciavano come due bambini piccoli, lanciandosi anche qualche cucchiaiata di gelato ogni tanto. Eppure continuavano a sorridere, gustandosi quello che per loro era fonte d’infiniti sorrisi.




   
 
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