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Autore: Wren    22/03/2006    5 recensioni
Un piccolo capitolo su come le lacrime a scatenare reazioni impreviste! (DoumekiXWatanuki)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Himawari Kunogi , Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yan-mazu, questa è tutta colpa tua

Yan-mazu, questa è tutta colpa tua!XD

Un grazie grande grande a Saya e Harriet! Senza di voi l’entusiasmo nello scrivere su XXXHolic sarebbe dimezzato!^______^

 

 

 

 

Doumeki misurava a grandi passi il cortile della scuola con la sua solita espressione neutra. Era l’intervallo del pranzo e ovunque si vedevano gruppetti di studenti accampati a bivaccare tra termos per il thé caldo, scatole di bento e altri vari generi di vettovaglie. La primavera stava ormai volgendo verso l’estate e l’aria era tiepida e piacevole, l’ideale per stare all’aria aperta.

Ma la persona che stava cercando Doumeki non si trovava sotto nessun albero , in nessuno spiazzo erboso, né tanto meno in nessuna delle zone ombrose vicine alle mura dell’edificio scolastico.

Era la terza volta che faceva il giro completo del cortile e fu a quel punto del suo peregrinare che intravide qualcuno che agitava un mano in segno di saluto in sua direzione.

Non era chi stava cercando, ma era comunque qualcuno che forse avrebbe potuto aiutarlo, quindi si diresse verso Himawari con la sua caratteristica flemma.

“Buongiorno Doumeki-kun!” lo salutò allegramente la ragazza.

Oi” rispose atono lui.

Quella ragazza sorrideva sempre, quasi troppo, tanto da farla apparire inquietante dal punto di vista di Doumeki. Però in quel momento gli servivano risposte , quindi mise da parte la sua monosillabicità e parlò.

“Non ho visto Watanuki in giro…”

“Oh… l’ho visto correre nell’aula di economia domestica appena finite le lezioni! Aveva una faccia così strana…” rispose prontamente Himawari.

“Oh…” e con questo Doumeki chiuse la conversazione.

Si allontanò dalla ragazza con un gesto sbrigativo di commiato e indirizzò i propri passi verso l’edificio scolastico mentre la ragazza diceva qualcosa a proposito di quanto lui e Watanuki fossero attaccati l’uno all’altro.

Lo erano davvero?

Doumeki si sorprese nel constatare che si stava soffermando sulle parole di Himawari più del necessario. Non si era mai posto prima il problema, non si era mai chiesto cosa lo legasse al rumoroso ragazzo che sembrava essere destinato a proteggere e soprattutto non si era mai chiesto perché lo proteggesse con tanta dedizione.

Non credeva più di tanto nel destino, in quella inevitabilità tanto decantata da Yuuko.

Credeva nelle scelte.

Aveva scelto di proteggere Watanuki, ma perché?

Non lo sapeva, lo faceva e basta.

Con questa matassa contorta di pensieri Doumeki varcò la porta dell’aula di economia domestica.

Lo vide subito perché in quella stanza c’era soltanto lui.

Gli dava le spalle , rivolto verso uno dei molti ripiani a disposizione in quella classe.

Doumeki notò che si stava asciugando gli occhi sulla manica della divisa, gli occhiali erano appoggiati accanto a lui. Qualcosa molto simile ad una violenta apprensione gli avviluppò il cuore.

Oi” lo chiamò sperando di essersi sbagliato.

Watanuki si girò di scatto lasciando all’arciere la possibilità di vederlo in volto. I suoi occhi erano lucidi e gonfi, il tutto evidenziato dall’assenza degli occhiali, e le guance erano arrossate e rigate di lacrime.

Qualcosa scattò all’istante dentro a Doumeki.

Colmò la distanza tra lui e Watanuki così velocemente che quasi non se ne accorse. Circondò le spalle del ragazzo in un abbraccio e lo strinse a sé.

“Non devi preoccuparti più di nulla, ti proteggo io!” gli disse confortante.

Watanuki rimase sorpreso e spiazzato per quindici secondi buoni, poi si divincolò dalla stretta agitato come mai prima.

“Cosa diavolo ti è saltato in mente??? Che razza di stupide idee ti fai???” sbraitò con la stessa intensità sonora di una ventina di clacson da autocarro.

Si sfregò ancora la manica sulla faccia e poi indicò furente il ripiano su cui stava lavorando.

Il tagliere che stava lì sopra era pieno di cipolle tagliate.

“Oh” commentò Doumeki.

Ed è tutta colpa tua che mi chiedi piatti complicati un giorno sì e l’altro pure!” continuò a sgolarsi Watanuki.

Doumeki non rispose, rimase a fissare le cipolle come se in quei piccoli bulbi fosse racchiuso chissà quale importante segreto.

“Mettici anche un po’ d’aglio” concluse alla fine voltandosi verso l’altro.

“Che cosa??? Scordatelo! Ma che razza di brutto ingrato…” si infervorò Watanuki tornando al lavoro con le cipolle.

Doumeki rimase fermo per un po’, indeciso se andarsene o restare. Alla fine si accomodò su uno degli altri ripiani di lavoro e aspettò in silenzio.

“Ehi, stupido…” lo chiamò Watanuki fermando il coltello, ma senza voltarsi. “Per quello che… prima insomma… beh… hai detto…”

Doumeki non lo vedeva in volto, ma poté notare lo stesso che era arrossito constatando che le orecchie erano diventate di un bel rosso vivo.

Mh… vada per l’aglio, d’accordo?” concluse sbrigativamente Watanuki tornando al lavoro.

Doumeki sorrise tra sé.

“Non scordarti la salsa di soia”

 

Fine!

Ed è tutta colpa di un discorso sul tagliare le cipolle!!!XD

Pleeeeeaaaaaase commentinoooo!^___^

 

  
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