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Autore: Melabanana_    22/07/2011    6 recensioni
Hiroto Kiyama ha 17 anni ed è considerato da tutti uno studente modello: bello, cavalleresco, eccellente nello studio e nello sport. E' fidanzato, e ritiene di essere felice. Ma cosa succede quando un ragazzino compare all'improvviso nel suo balcone, sbucato letteralmente dal nulla (o meglio, sembra addirittura caduto dal cielo!), e gli sconvolge totalmente la vita?
Una storia tenerissima quanto triste, in cui c'è amore e amicizia, ma anche un sentimento che va oltre questi semplici attributi...[scritta da Roby]
Dal Capitolo 1:
Occhi rossi profondissimi…
Capelli biondi e brillanti…
Il ragazzino stava lì seduto, e mi fissava con un che di sorpreso.
Da dove era venuto?
Era come se fosse precipitato giù dal cielo…
…come un piccolo angelo.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Jordan/Ryuuji, Mark/Mamoru, Nathan/Ichirouta, Xavier/Hiroto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ma salve! Torno con questa storia che spero vi piacerà ^^
In alcuni tratti è triste, lo ammetto, ma non sarà una tragedia perciò non preoccupatevi!

Ho due avvertenze da fare prima di cominciare:

- 1) Questa storia comincia in medias res, il che vuol dire che gli eventi narrati nel prologo sono successivi a quelli narrati dal capitolo 2 a capitolo-da-destinarsi u.u
-2) I personaggi sono ovviamente di Inazuma Eleven ma sono stati "estratti" dal loro contesto originale, quindi potranno risultare OOC.

Buona lettura!


La strada era vuota e buia.
Tirava un leggero vento quella sera, l’aria era calda, eppure sulla sua pelle c’era una specie di velo di gelo, qualcosa che gli metteva i brividi e non sapeva bene il perché.
Aveva salutato il suo Midorikawa con un bacio, e Kazemaru ed Endou con un sorriso e poi si era incamminato in quel viale.
Il vento gli scompigliava i lisci capelli rossi.
Estrasse le chiavi dalla borsa e aprì la porta di casa. Solo dopo entrato, Hiroto si lasciò andare ad un lungo sospiro.
Perché si sentiva così strano?
Entrò in cucina, in salone, posò la borsa, entrò nella sua camera e accese la luce.
Era tutto normale, quella pesante ed opprimente normalità che da un paio di giorni lo tormentava.
La casa fredda nonostante la calda stagione era solo uno dei sintomi di quel vuoto incolmabile che portava nel petto, al posto del cuore. E non capiva perché, questo era il peggio.
Era come se tutto intorno a lui e dentro di lui fosse spento.
Si portò una mano alla fronte, sperando di avere un po’ di febbre, per poter saltare la scuola il giorno dopo, ma purtroppo era sanissimo. Dannati robusti anticorpi!
Si lasciò cadere sul letto, esausto, tanto esausto che avrebbe volentieri dormito se il vuoto gliel’avesse permesso.
Ma non ci riusciva, non riusciva a chiudere occhio senza che nella sua mente (o forse nel suo cuore) risuonasse una voce allegra, familiare, calda.
Vedeva una figura colorata di nero, che lo chiamava. Gli stava regalando qualcosa.
Hiroto strizzò gli occhi e sbatté la testa contro il letto, quindi si alzò e si guardò intorno.
Aveva la netta sensazione che quel regalo ignoto fosse nella stanza, ma non ricordava dove.
D’istinto si alzò e cominciò a rovistare fra la roba, come un insano. Sì, quel vuoto lo stava rendendo insano.
Continuò a cercare ossessivamente il regalo, per un’altra ora, prima di aprire il cassetto della scrivania e ritrovare con sorpresa il quaderno che credeva di aver perso. Più che perso, non ricordava dove l’aveva messo.
Lo aprì, e lo sfogliò, in una sorta di trance.
Un fiore secco cadde dalle pagine e cadde ai suoi piedi. Fu come se gli fosse caduto un macigno addosso.
Hiroto si scosse di colpo e lo guardò... guardò il fiore e lo prese fra le mani con delicatezza per paura di sbriciolarlo, quasi fosse stato una farfalla seccata. Aveva voglia, tutto ad un tratto, di piangere, ma per un qualche strano motivo i suoi begli occhi verdi non riuscivano a versare lacrime, e ciò mutò in una forte oppressione sul petto.
Hiroto guardò il fiore e la voce risuonò forte nella sua testa, prepotente.
Così come prepotente fu la lacrima che si fece largo sul suo viso.



me: l'avevo detto che sarei tornata con una nuova fic u.u
Hiroto: è quella in cui sono uno sfigato vero? -.-
me: che nemmeno t'immagini u.u
Hiroto: sigh...
me: comunque non sei l'unico, non preoccuparti... a cominciare dal tuo co-protagonista...
Hiroto: davvero? e chi sarà?
me: non te lo dico, non te lo dico!
Hiroto: cattivaaaaaa
me: no sono mooooolto peggio
Hiroto: O.O pauraaaaa
me: sì! trema di fronte al mio incontrastato potere! muhahahaha
*dopo, quando l'autrice si è finalmente calmata*
me: che stanchezza -.- la risata malvagia sfianca!
Hiroto: bene, fans, mi raccomando, sperate che non mi accada nulla di brutto <.< non c'è da fidarsi con questa squilibrata <.<
me: ehi! io non sono squilibrata... credo <.< comunque ci vediamo nel prossimo capitolo, in cui appare il caro co-protagonista! xD fatemi sapere cosa ne pensate ^o^
 
   
 
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