Una nuova squadra alla Shibusen?

 
Prese un respiro profondo e poi lo buttò fuori. Era di fronte a quella scuola enorme e beh… molto strana.

-Ed eccomi qui…  Eccomi davanti alla Shibusen.-

Restò ad osservarla per un po’,restando impalata davanti quell’edificio colossale, con spine e spuntoni qua e là, con grandi teschi bianchi da ogni parte e due grandissime candele hai lati.

-Wow… Su quelle candele ci si potrebbero arrostire 500 salsicce in una sola botta!- esclamò mentre osservava le grandi cere accese con occhi sognanti. Lei pensava sempre al cibo, adorava mangiare anche se non lo dava a vedere: era abbastanza magra e slanciata. Il nome della nuova arrivata era Nami, Nami Cloyser. Aveva i capelli corti e castani raccolti in una piccola codina e gli occhi verde acqua. Indossava una camicetta bianca con le maniche lunghe molto gonfie, come quelle che indossano i pirati. Sopra un jilet verde molto scuro e dei pantaloni a pinocchietto, verde pistacchio. Ai piedi aveva due anfibi con la suola a carro armato.

Entrata nella scuola doveva trovare la segreteria per richiedere i moduli di iscrizione alla scuola.

-Ok. La segreteria… la segreteria è da quella parte, penso…- pessimo senso dell’orientamento.
D’un tratto si sentì come il rombo di un’esplosione dentro la Shibusen, il suono provenì dal corridoio al lato di Nami che fu avvolta improvvisamente da una nuvola di polvere e detriti.

-Coff Coff. Piew! Ma che diavolo…- aprì gli occhi per vedere cosa succedeva ma si ritrovò accanto un ragazzo. Era poco più basso di lei, aveva i capelli di un biondo chiaro legati in una treccia non troppo lunga, aveva una frangetta bizzarra, tutta sparata verso destra e portava una tuba in miniatura spostata di lato. Indossava una giacca smanicata gessata marrone e nera come i pantaloni. “Che abbigliamento strano!” pensò Nami guardandolo enigmatica:”…allo stesso tempo però mi affascina!”. Nami posò lo sguardo sul suo volto e perse un battito. Il ragazzo aveva due occhi celeste ghiaccio, magnetici, però molto infuriati in quel momento. La nuova arrivata rimase ipnotizzata da quel ragazzo.
Lui si lanciò in avanti dentro la nube di polvere senza nemmeno far caso a Nami.
Dopo che la visuale era stata resa più chiara dalla dissolvenza della nuvola lei vide che c’era una rissa.

-Questo spiega il casino…- disse tra se e sé mentre osservava il pavimento distrutto.

-Ermh. Ehi, scusami-

-Si? Dimmi.- le rispose un’ alunna che passava di lì

-Ma nessuno interviene per fermare la rissa?-

-Oh no. Succede sempre così, tranquilla!-

-Ah, bene! ^^” Oh, dimenticavo! Mi puoi dire dov’è la segreteria?-

-Percorri fino alla fine questo corridoio e poi giri verso destra. La segreteria è sulla sinistra.-

-Ok, grazie mille!-

-Di niente!- sorrise l’alunna correndo verso un’aula.
Nami doveva far presto, le lezioni stavano per iniziare e doveva ancora iscriversi! Ma la brutta notizia era che… il corridoio per la segreteria era proprio quello in cui si svolgeva la famigerata rissa.

-Wow che fortuna…- tutto quanto stava prendendo una piega un po’ storta.

I tre ragazzi, mentre si confrontavano con questa sfida, spaccarono una vetrata e si gettarono tutti e tre dalla finestra

-Ma che gli passa per la testa? Vabbè perlomeno posso passare!!!- Nami  cominciò a correre verso la fine del corridoio sperando che i bulli e quel ragazzo con gli abiti strani non tornassero mentre era nel corridoio.
Ma purtroppo il biondo venne scaraventato addosso una vetrata (che fu spaccata in mille pezzi ovvio) e cadde addosso a Nami, la cui vide nero per la rabbia.

-Non potevi cadere qualche centimetro più in là?! EH???-

-Senti è meglio che te ne vai, non è posto per femminucce.- quella piccola tuba lo faceva sembrare così gentile, ma a quanto pare era un po’ scortese. Intanto gli altri e due si avvicinavano.

-Tu a quanto pare non sai con chi hai a che fare, idiota spaccafinestre!-

-Ehi te lo dico per il tuo bene, è molto meglio che vai via se non vuoi ferirti. E per tua informazione non le ho spaccate io le finestre, tsk…-

-Abbiamo un conto in sospeso noi due, la finite?- disse uno dei due con aria di supremazia mentre l’altro si trasformava in una spada con doppia lama.

-Ora passeremo alle maniere forti, Ryan. Eheheheh!- disse l’arma al compagno

“Lui allora si chiama Ryan… Per lo meno so il suo nome ora…” pensò Nami guardando Ryan al suo fianco.

-Oh… Complimenti… Vi siete messi a piede paro, a quanto vedo mi volete far fuori.- il suo sguardo si era rabbuiato. Era un po’ preoccupato ma non lo dava a vedere. Tese il suo braccio sinistro che si trasformò in una lama di un’ascia.

-Tu sei un’arma!- non era riuscita a contenersi

-Già.- rispose voltandosi verso di lei:-Trasformato sono un’ascia bilama e mi chiamo Ryan McBlade-

-Piacere! Io invece sono Nami Cloyser e spero di diventare una Meister anche se ancora non mi sono nemmeno iscritta…-

-Bene…-

-Finite le presentazioni?- disse il Meister lanciandosi verso Nami e Ryan

-Ora assaggerete la mia lama…- continuò sadico la spada.

-Ehi Nami!-

-Umpf non prenderti molta confidenza! Comunque dimmi…-

-Ti consiglio di prendermi…- disse Ryan trasformandosi completamente

-C-cheeeeee??? In che senso!? AAAAAHHH!-

Nami schivò per miracolo la spada del ragazzo iracondo che si infuriò ancora di più per aver mancato il bersaglio.

-Ti ho preso!- esclamò la ragazza afferrando l’ascia

-Fantastico, ora…-

-…ORA INIZIA A DARMI MENO ORDINI, CAPITO LAMA A DUE TESTE???-

-lama… lama a due teste? …EHI COME HAI OSATO DARMI DEL LAMA??!! ORA TI SPUTO IN UN OCCHIO CAPITO? CON QUELLA CAMICETTA SEMBRA CHE HAI LE BRACCIA FLACCIDE! ANZI FORSE CE L’HAI DAVVERO.- rispose Ryan irritato

-SPUTARMI IN UN OCCHIO?!? CHE LAMA CHE SEI!! E NON TI AZZARDARE A RIFARE COMMENTI SULLA MIA ADORATA CAMICETTA!!!!-

I due ragazzi che volevano combattere rimasero a guardare la scena con una goccia dietro la testa.

-Basta, smettiamola! Ora li finisco.- finì la discussione Ryan

-Ok! Gli farò assaggiare la mia agilità.- continuò Nami scagliandosi con l’ascia in mano a tutta velocità sui nemici.
Anche se non aveva partecipato nemmeno ad una lezione della Shibusen era molto abile a maneggiare l’arma.
Infine, strappata la spada dalla mano del Meister riuscirono ad inchiodarli e metterli KO.

-Ancora non ci credo che ce l’abbiamo fatta…-

-Sì. Non sei andata male, ma hai ancora molto da imparare- disse Ryan tornando umano

-Senti, mi potresti accompagnare alla segreteria?-

-Non ci puoi andare da sola? E’ qui vicino!-

-Emmmh… No. Ho un pessimo senso dell’orientamento e le lezioni iniziano tra pochi minuti quindi se mi perdo è pattata…- spiegò un po’ imbarazzata Nami

-Va bene, ti accompagno.-sbuffò lui.

Arrivati in segreteria Nami richiese i moduli, li compilò e li riconsegnò alla segretaria

-Signor Ryan, hai trovato finalmente la tua Meister?-

“Meister? LEI la MIA Meister?! Bah non saprei… In fondo è stata l’unica a non ferirsi brandendomi.”

-Beh per ora no… Spero arriverai sana e salva in classe!- disse ridacchiando e girando l’angolo del corridoio

-‘’Beh per ora no’’??? Che cosa intendevaaaaaAAAA!!?!-