Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Sophie_moore    25/07/2011    4 recensioni
"Corri, corri, corri."
Le gambe le facevano male, sentiva i polmoni bruciare ma sapeva di non potersi fermare per nessuna ragione al mondo.
"07! 07, torna subito indietro!! Morirai se esci di qui!!" la voce del Dottore la accompagnò fino all’uscita di quell’orribile posto. Spalancò le porte con un calcio e continuò a correre fuori, nella foresta.
[...]"Hope! Piccola peste che non sei altro! Ridammi subito il mio orologio!!!" Edward Elric, ex alchimista di Stato, ora padre di tre figli (quasi quattro), rincorreva per la casa in periferia di Central City la sua secondogenita, Hope Elric, incallita ladra di orologi. O per essere precisi, ladra incallita specialmente di quell’orologio.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Corri, corri, corri.

Le gambe le facevano male, sentiva i polmoni bruciare ma sapeva di non potersi fermare per nessuna ragione al mondo.

<< 07! 07, torna subito indietro!! Morirai se esci di qui!! >> la voce del Dottore la accompagnò fino all’uscita di quell’orribile posto. Spalancò le porte con un calcio e continuò a correre fuori, nella foresta.

Meglio morire piuttosto che vivere lì, continuava a pensare. Aveva decisamente l’impressione di stare per morire per la seconda volta, eppure doveva andare il più lontano possibile da quell’edificio.  Forse avevano ragione i dottori, non poteva ancora uscire in quelle condizioni (sentiva il braccio destro sempre più lontano da lei), avrebbe spaventato tutti quanti e sarebbe rimasta sola. Ma cosa sarebbe cambiato da vivere dentro all’edificio? Lì non esisteva nessuno che si potesse chiamare amico, quindi la solitudine per lei non era un problema.

Si appoggiò ad un albero e si tirò a sé il braccio che si stava per staccare, riaprendo l’emorragia. Doveva reggere ancora per un po’, almeno finché non fosse arrivata in un posto sicuro. La foresta non l’avrebbe avuta così facilmente.

I suoi occhi grigio tempesta saettavano furtivamente tra gli alberi, osservando se potesse esserci qualcuno che l’aveva seguita e che era pronto ad attaccarla. Nell’Edificio lei era una delle più forti, più intelligenti… insomma, era il primo esperimento di quel tipo venuto bene, dato che aveva conservato il suo carattere originale e aveva incrementato di molto la sua forza fisica.

Diede un ultimo sguardo indietro e poi ricominciò a correre più forte di prima, con i rumori del bosco che facevano da colonna sonora a quella ragazza fuggitiva che cadeva letteralmente a pezzi.

Uscì dalla foresta probabilmente qualche ora dopo, non si era resa conto del tempo, e si ritrovò in uno spiazzo all’aperto, tutto verde chiaro luminoso, quasi surreale. Si guardò intorno estasiata, dato che fintanto che aveva vissuto nell’Edificio non aveva visto niente di così luminoso e vivo. Era mattino presto e la ragazza riusciva a vedere la rugiada in piccole gocce sui fili d’erba, così si sedette a terra e rimase qualche secondo in contemplazione. Il cielo era limpido, nessuna nuvola in arrivo, e c’era una brezza leggera che le faceva svolazzare piano alcune ciocche dei suoi capelli rossi. Inspirò profondamente fino a sentire i polmoni completamente pieni da quasi scoppiare, si lasciò cadere distesa a terra e lasciò i suoi pensieri correre liberi come il vento.

Da quando era stata riportata in vita un paio d’anni prima, aveva dovuto sopportare prove durissime, aveva visto molti dei suoi coetanei morire di nuovo perché non reggevano il ritmo, ma lei era sopravvissuta, sebbene con le cuciture degli arti molto deboli. Nell’Edificio li addestravano tutti a diventare sempre più forti per essere usati in un esercito per una guerra futura, una come quella di Ishbal, dicevano sempre i Dottori. A lei, personalmente, non era mai importato un fico secco della Guerra e degli ideali dello Stato, fin da quando era viva era stata molto solitaria e pacifica. Non le andava proprio giù che la trattassero come strumento di guerra, ma in quel modo aveva imparato molti trucchetti del mestiere.

Si osservò il braccio destro, vedendo che le cuciture stavano cedendo, e afferrò il filo con i denti, tirandolo, mentre con l’altra mano faceva un nodo ben stretto in modo che non si slargasse più e che reggesse ancora per un po’-. Poi controllò le due placche di metallo che aveva poco sotto il collo, quelle che aveva alla vita e il paio che aveva sulle cosce. Non le avevano mai spiegato bene cosa fossero, sapeva solo che erano estremamente importanti per la sua vita.

°§°§°§°§°§°§°§°

<< Hope! Piccola peste che non sei altro! Ridammi subito il mio orologio!!! >> Edward Elric, ex alchimista di Stato, ora padre di tre figli (quasi quattro), rincorreva per la casa in periferia di Central City la sua secondogenita, Hope Elric, incallita ladra di orologi. O per essere precisi, ladra incallita specialmente di quell’orologio.

<< Ma papà, non te lo perdo mica! Tanto io ho il mio! >> Hope inchiodò i piedi, si voltò verso il genitore e gli fece la linguaccia. Hope Elric, alchimista di Stato dall’età di tredici anni.

Edward si fermò appena prima di investirla e la fissò negli occhi ambrati, identici ai suoi e a quelli di Alphonse. << Visto che ce l’hai, non capisco perché devi prendere il mio. >> brontolò, afferrandole dalle mani il suo orologio e rimettendoselo in tasca.

<< Perché sì. >> Hope fece un sorriso luminoso e corse in camera sua a prepararsi per il grande giorno: il battesimo del terzo piccolo Mustang.

<< La rincorri sempre, eh papà? >> Angel Elric, diciassette anni, fratello maggiore di Hope.

<< E come faccio, si prende sempre il mio orologio. >> brontolò di nuovo l’uomo, facendo ridere suo figlio. << Piuttosto tu sei pronto? >> si voltò verso di lui e indicò l’orologio appeso alla parete.

<< Sì papà. >> Angel sorrise e fece un giro su se stesso, mostrando il completo: giacca e pantaloni neri, camicia bianca e cravatta celeste. << I vestiti di zio Al mi vanno benissimo!! >>

Il padre borbottò qualcosa sul fatto di essere rimasto basso e che i suoi figli si prendevano gioco di lui dopo tutto quello che aveva fatto per loro, e si diresse verso la sua camera da letto, dove Winry si stava vestendo. Essendo lei di nuovo incinta, aveva una scelta di vestiario molto limitata.

<< Vuoi una mano? >> Edward fece un sorriso alla sua cara mogliettina e fece per avvicinarsi per darle una mano a vestirsi, ma lei lo guardò malissimo. << Che c’è? >> bofonchiò, confuso.

<< Sono in ritardo, sono incinta, non so cosa mettermi e ho voglia di gelato alla fragola! >> cominciò a sbraitare la donna, sedendosi sul letto poco dopo.

<< Ehm… quindi…? >> l’uomo non sapeva bene cosa fare. Con Angel era stata una fatica, con Hope un disastro, con Grace ancora peggio, non osava neanche immaginare come sarebbe stata con quest’ultimo arrivato.

Winry lo guardò trucemente e si coprì il viso con le mani. << Ed… ricordami perché sono di nuovo incinta… >> brontolò esasperata, passandosi una mano tra i capelli biondi.

<< In realtà non lo so… >>

<< È TUTTA COLPA TUA!!! >> la donna urlò e gli tirò una chiave inglese, che gli sfiorò la guancia.

<< Ma sei pazza?? >> Edward la raccolse e la mise sul tavolino dall’altra parte della stanza, il più lontano possibile da sua moglie.

<< Oh, scusa Ed.. io non volevo.. >> lei lo guardò con le lacrime agli occhi e lui le si sedette accanto. << Non so che mi prende, questo piccoletto mi fa impazzire già adesso.. >> sorrise e si accarezzò il pancione, invitando i marito a fare la stessa cosa.

<< Mi sono ricordato perché sei di nuovo incinta. >> Winry lo guardò negli occhi e lui le fece il suo solito largo sorriso. << Perché ci amiamo e amiamo i nostri figli. >> le diede un leggero bacio sulla fronte e si alzò. << Sono sicuro che sarai bellissima oggi al battesimo. >> e così dicendo sgusciò fuori dalla stanza, sedendosi sul divano in soggiorno.

<< Papà, dov’è Angel?? >> Hope sbucò dalla sua camera con indosso un vestito rosso fuoco lungo fino alle caviglie. Edward spalancò gli occhi e la fissò sconvolto: quella ragazza era identica a lui, per carattere, occhi e capelli.. e pure con la fissa del colore rosso.

<< Forse è fuori, non lo so… >> fece una smorfia e continuò. << Non ti sembra di esagerare  con quella scollatura? >> ammiccò, prendendola in giro. << Non è che vuoi fare colpo su Maes?? >> balzò in piedi e le puntò l’indice in viso, facendola arrossire lievemente.

Hope sospirò e roteò gli occhi. << Non mi interessa Maes. >> lanciò un breve pensiero al maggiore dei figli di Roy Mustang e poi si prese un lembo del vestito, tirandolo un po’ su in modo che non strisciasse per terra.

<< Non ne sono per niente convinto. >> borbottò lui, incrociando le braccia al petto. << Grace è con Pinako, vero? >> lanciò uno sguardo alla finestra e vide una donnina anziana con una bambina per mano.

<< Sì Ed, sono arrivate.. >> Winry uscì dalla camera e si guardò allo specchio, ancora scettica riguardo al vestito: portava un vestito blu elettrico che arrivava fino alle ginocchia. << Va bene così. >> sospirò e si tolse da davanti allo specchio.

<< Ti guarderanno tutti. >> mormorò Edward, lasciando entrare sua figlia Grace e la nonna di Winry, Pinako.

<< È ora, andiamo?? >> Angel entrò nuovamente in casa, guardò sua sorella e sua madre e poi arrossì violentemente. << DOVE VOLETE ANDARE VOI CONCIATE COSÌ?? >> balbettò sconvolto, mentre il rossore della sua pelle scemava, tornando al suo rosa naturale.

Hope e la madre scoppiarono a ridere ed uscirono di casa, Winry prendendo per mano la piccola Grace, di quasi sei anni.

<< Mamma, quando arriva il mio fratellino? >> domandò la piccola, guardando la donna con i suoi grandi occhi castani.

<< Spero presto, piccola mia, molto presto. >> la donna sorrise e la mise in macchina.

Quando furono tutti pronti, partirono alla volta di casa Mustang.  

 

°°°Spazio personale°°°

Ok, ok, non mi lapidate. Non sono assolutamente capace, me ne rendo conto, ma ho praticamente appena finito di guardare Brotherhood e mi è venuto in mente ciò (si nasconde per non essere pestata). Se è un obrobrio ditemelo pure, altrimenti mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate =) Boh, non so più che dire, quindi.. spero vi sia piaciuto!!
Baci, 'phie <3

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Sophie_moore