Fanfic su artisti musicali > Queen
Ricorda la storia  |      
Autore: Portos    29/07/2011    2 recensioni
La nascita di I'm going to sliglty mad
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Ottobre 1990, da qualche parte a Londra.




“Ma quanto ci mette?”
La frase lamentosa venne seguita da un sonoro sbuffo. John appoggiò un gomito sul tavolo e con una mano premuta contro una guancia.
Roger teneva tra le labbra una sigaretta spenta e parlottava del più e del meno con Freddie.
“Ehi, Deaks leva quel gomito. Non sai che è maleducazione?” lo prese in giro Brian, perché non sapeva cosa fare.
“Non se mica mia madre” replicò John, poggiando il secondo gomito sul tavolo.
“Allora le va tutti e due i gomiti” lo rimbeccò Brian, ridacchiando.
“Senti, ho fame abbiamo ordinato quasi un'ora fa... e non c'è ancora niente” continuò a lamentarsi il bassista.
Era stato proprio Brian a prenotare, un tavolo alla tavernetta per quattro, in quel lussuoso ristorante ma dal servizio alquanto lento.
“Be' aspetta”
John lo ignorò e continuò a fissare gli altri commensali che stavano pranzando.
Roger e Freddie avevano seguito la scenetta divertiti.
“Se non mangia qualcosa, va fuori di testa” sussurrò il chitarrista con fare cospiratorio, agli altri due colleghi.
John mugugnò qualcosa d'incomprensibile.
“Avanti resisti che prima o poi arriva”
“Lasciami in pace, Roger. Sembri un pirla con quella sigaretta”
Freddie nascose una risata, dietro ad un colpo di tosse anche alla vista della faccia stupita di Rog: con la bocca semi-aperta, la sigaretta che pendeva giù e gli occhi sgranati.
John riusciva farti a star zitto in un amen, con le sue battute sarcastiche.
“Oh, mi è appena venuta un'idea” annunciò Brian all'improvviso, saltellando dalla sedia.
“Qualcuno ha una biro? I tovaglioli ce li abbiamo ” chiese subito dopo il chitarrista.
Gli altri tre guardarono Brian come se fosse impazzito.
“Perché non scriviamo delle frasi senza senso? Magari potrebbe venire fuori qualcosa di strano” disse Brian.
Freddie frugò nelle tasche della giacca ed estrasse una biro.
“Io ci sto e voi?”
Roger posò la sigaretta sul tavolo e si fece avanti, John si strinse nelle spalle, annoiato: della serie se proprio mi tocca, mi tocca...
“Allora chi inizia?”
Uno ad uno cominciarono a buttare giù delle frasi a caso sui tovaglioli di carta.
Dopo dieci minuti, Brian vuotò il cestino del pane e prese i tovaglioli di ognuno. Li mischiò ed estrasse il primo.
Sto lavorando a maglia con un solo ferro?”
Brian alzò un sopracciglio perplesso.
“Ma chi ha scritto una frase del genere?” commentò Roger alzando un sopracciglio.
“Boh, va avanti” disse Freddie.
Brian estrasse un secondo tovagliolo.
“Questa è bella...Sto diventando un po' matto /Quando la temperatura esterna aumenta
E il significato è ahimè così chiaro /Milleuno tulipani gialli/Iniziano a ballarti davanti - oh caro, questa è tua, Freddie”
“Eh...solo tu hai la mania di dire sempre “caro” alla fine di ogni frase” commentò John.
“E allora? Poi dico sempre mio caro non solo caro” replicò Freddie, con aria di sufficienza.
John sbatté le palpebre sconcertato.
“Un'altra dai...Sto diventando un po' matto/ Quando la temperatura esterna aumenta/E il significato è ahimè così chiaro/Milleuno tulipani gialli/Iniziano a ballarti davanti - oh caro/Stanno forse cercando di dirti qualcosa? Ancora con sto' caro Fred? La tua è proprio una tua mania”
Il cantante sbuffò.
Brian prese un altro tovagliolo.
Stai perdendo quell'ultima rotella/Semplicemente non sei in forma perfetta, mio caro/Ad essere onesti non hai la minima idea di ciò che ti sta accadendo/ Sto diventando un po' matto/Sto diventando un po' matto
“Chiamate un'ambulanza, gente! Il nostro chitarrista sta uscendo fuori di testa!” si mise a gridare Roger, con le mani a mo' di coppa intorno alla bocca.
Diverse teste si girarono e lo guardarono, come se fosse impazzito.
John prese uno dei menù, dimenticati sul tavolo e lo aprì, facendo finta di leggerlo imbarazzato, Freddie si mise a ridere.
Brian tirò uno scappellotto dietro la nuca di Roger.
“Ahio!”
“Così impari ad essere un cretino di prima categoria” disse Brian piccato.
Roger si massaggiò la parte colpita.
“Ma stavo scherzando!”
“Impara a fare meno il cretino”
“Guarda qua, specie di parruccone” disse Roger, poi allungò una mano e scompigliò i lunghi ricci
del chitarrista.
“Ehi che fai!” strillò Brian.
I due presero a litigare, dicendosene di tutti i colori.
“Uhm, sembrate una coppietta” commentò Freddie sottovoce, solo per prenderli in giro.
Roger e Brian smisero di litigare immediatamente e lo guardarono in cagnesco.
John cercava di non mettersi a ridere, con molta fatica…e si stava mordendo il labbro a sangue.
“Scu…scusate, dolcezze ma siete così carini, quando litigate” disse Freddie, con un sorriso.
“Sembriate una coppietta” mormorò John, il suo self-control minacciò di andare a farsi benedire.
“Non sembriamo nulla…noi”
“Già che vorresti dire?” concordò Roger imbarazzato.
Freddie interruppe i tre con un colpo di tosse, il litigio.
Quindi prese un altro fazzoletto e lesse la frase ad alta voce.
Alla fine è successo - è successo/Alla fine è successo - ooh oh/Alla fine è successo/Sono un po’ matto/Oh cari!”
Freddie lo passò poi a John.
Mi manca una carta del mazzo/Non sono proprio in cattive acque/Ma a un'ondata dal naufragio
Non sono proprio al mio meglio”

“Questa è una delle mie frasi” disse Roger, con un sorriso.
Sono febbricitante/ Sono veramente in alto mare/Questa teiera sta bollendo/Penso di essere un albero di banane/Oh cari…”
“Un albero di banane?” fece eco John in tono perplesso.
Sto diventando un pò matto/Sto diventando un po’ matto/Alla fine è successo - è successo
Alla fine è successo - uh huh/Alla fine è successo/Sono un po’ matto/Oh cari!
Questa è tua, di nuovo Freddie, ma ce lo hai proprio, tu con sta fissa” esclamò John, fissandolo negli occhi.
Il cantante preferì non pronunciare parola.
Sto lavorando a maglia con un solo ferro/Disfacendo velocemente la centratura/Guido solo con 3 ruote in questi giorni”
“Brian complimenti per il frasario, è da fuori di testa” disse Roger battendogli una mano sulla spalla.
“Scusa la domanda Bri, ma hai la passione per i lavori a maglia?”
“No, perché tu ce l'hai, bella nonnina?”
Freddie alzò un sopracciglio.
“Guarda che non sono io, la nonna ma lui...” rispose il cantante senza scomporsi e indicando il bassista, con il dito.
“Uffa! Ancora con quella storia della nonna? Meglio non evocare certi ricordi”
“E guidare con tre ruote sole?”
“Quella è una presa in giro, per Roger con la passione per le macchine”
“Grazie, Brian. Allora la prossima volta ti dedicherò una canzone alle parrucche”
“Ma quanto sei…”
Freddie interruppe nuovamente i due, leggendo l’ultima strofa.
Ma miei cari cosa mi dite di voi?/Sto diventando un po’ matto/Sto diventando un po’ matto
Alla fine è successo, è successo/Alla fine è successo - oh si/Alla fine è successo/Sono un po’ matto!

Sono leggermente matto!/L'avete voluto voi!”
“Questa è di John”
Il bassista si strinse nelle spalle.
“Solo per divertimento, mi sono venute in mente così…”
“Ragazzi è venuta fuori una canzone” annunciò Brian, con gli occhi che gli brillavano.
“Molto originale, ma cosa facciamo portiamo anche i tovaglioli in studio, con le parole scritte sopra?”
“Perché no?”
“Sì e magari anche il cestino del pane” commentò sarcastico il bassista.
“Perché non ne facciamo anche qualcosa d’altro? Mi sa che ne vale la pena!” annunciò Freddie entusiasta.
“Un video?”
“Sì, proprio quello” disse Freddie sorridendo.
Finalmente il pranzo venne servito.
I Queen si misero a discutere di come avrebbero potuto fare e da lì cominciarono a profilarsi qualche idea.
“Per esempio Freddie, con una parrucca potresti imitare Lord Byron in versione malvagia, Roger lo mettiamo con una teiera in testa a girare su un triciclo, io faccio la parte del pinguino, John starebbe bene nella parte di un buffone” disse Brian.
“La parte del buffone? Ma perché io?”
“Hai una faccia da schiaffi, John”
“Senti chi parla, Fred”
“Poi chi si mette a fare il gorilla?”
“Io mi mangio le banane e poi le butto al gorilla per esempio” disse Freddie.
“Perché poi non usiamo pinguini veri?” propose Brian.
“E dove cavolo li prendiamo?”
“Secondo te? Allo zoo, no?” rispose Brian, infastidito.
“Sempre se ci riusciamo, genio” ghignò il batterista, Brian gli lanciò un’occhiataccia.
“Alè, il ritorno della coppietta” rise il bassista.
“Buffone!”
John incassò il colpo senza dire nulla.
“Certo che sembriamo sposati, eh?”
Roger, John e Brian non seppero più da parte guardare, Freddie si divertiva troppo a prenderli in giro. A volte la sua ironia era un tantino pesante.
“Molto bene, non appena rimettiamo i piedi in studio ci scateniamo, ok?”
“See...ma adesso mangiamo ok? Sto morendo di fame” si lamentò John.
Non si contarono le alzate di occhi al soffitto.
Il pranzo naturalmente andò avanti per un'altra interminabile ora e senza ombra di dubbio, i quattro
ne furono contenti di uscire.
Soprattutto di non aver messo radici là dentro.

Una settimana dopo i quattro si ritrovarono in studio, dove prima riordinarono il testo e le musiche.
Poi passarono al video.
Si decise di girarlo in bianco e nero, probabilmente il 4 febbraio.
Nacque dal fatto, per nascondere il fatto della malattia di Freddie che decise di travestirsi da Lord Byron malvagio con un make-up eccessivo con un smoking e dove ballava con un casco di banane in testa.
John fece la parte del giullare, con un berretto pon pon tricolore in testa, giocando con un yoyo e facendo smorfie strane, Brian travestito da pinguino con tanto di unghie argentate lunghe 10 cm, e tre pinguini veri (che ogni mezz'ora dovevano essere portati al fresco, perché le luci dei riflettori erano calde, e senza dimenticare, Claire una femmina di pinguino che spesso faceva pipì sul divano di pelle nera dove stava la band) e Roger, una strana interpretazione del Cappellaio Matto con una teiera bollente in testa, che girava su di un triciclo (di Alice nel Paese delle Meraviglie) e per finire un tizio travestito da gorilla che mangiava le banane lanciate da Freddie.
Tutt'ora il testo della canzone rimane un mistero su cosa volesse significare realmente.




Oh dear

I'm one card short of a full deck
I'm not quite the shilling
One wave short of a shipwreck
I'm not my usual top billing
I'm coming down with a fever
I'm really out to sea
This kettle is boiling over
I think I'm a banana tree
Oh dear

I'm going slightly mad
I'm going slightly mad
It finally happened - happened
It finally happened - uh huh
It finally happened
I'm slightly mad
Oh dear

Ooh ooh ah ah
Ooh ooh ah ah
I'm knitting with only one needle
Unravelling fast it's true
I'm driving only three wheels these days
But my dear how about you

I'm going slightly mad
I'm going slightly mad
It finally happened
It finally happened - oh yes
It finally happened
I'm slightly mad
Just very slightly mad

And there you have it!


I diritti della canzone appartegono ai Queen.


Nota au:
  • Senza ombra di dubbio, questa è la canzone più enigmatica che abbiano mai scritto;



  • La storia del pranzo, dove i Queen presero a scrivere frasi senza senzo pare che si stata confermata da Jim Beach, mentre Hutton diceva che fu Freddie e un altro amico Peter Stroker, entrambi ubriachi cominciarono a sparare frasi senza senso;



  • Nota bene: la gardenia all'occhiello di Freddie cambia nel corso del video, perché chi si intende di giardinaggio questo fiore cambia colore, a quanto pare nel video ne vennero usate

due o tre. Basta fare attenzione anche se il video è stato girato in bianco e nero, ma la colorazione cromatica del colore del fiore cambia.

  • Freddie ci mise tutto il suo impegno, nonostante tutto e spesso tra una ripresa e l'altra aveva un letto che usava per riposarsi.



Per un bel po' sparirò e forse tornerò a settembre, per annoiarvi di nuovo...con le mie stupide storie!
Ciao, ciao!! 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: Portos