Capitolo
16 – Lotta con
I
Pokémon si allinearono di fronte a lei simultaneamente,
così perfetti che
intimorirono lo stesso Ash. Pikachu li guardava, con la stessa
perplessità
negli occhietti scuri.
“Scegli
pure” disse Jessiebell. “Hai solo due
Pokémon con cui combattere, povero caro.
Sarebbe sleale se non ti concedessi uno dei miei per
l’incontro”.
Il
fatto che Jessiebell si era riferita a quelli come a suoi
Pokémon mandò Ash in bestia. Tuttavia aveva
ragione: secondo i
patti, gliene serviva ancora uno. Li guardò, valutando bene
la scelta: aveva
due Pokémon di Fuoco, uno d’Erba, due Normali e
uno di Roccia – Meowth era
senz’altro da scartare. Era tentato verso i suoi
Pokémon, che sicuramente
conosceva meglio… Tuttavia l’Arcanine sembrava
abbastanza forte, d’altronde
aveva già un Pokémon d’Acqua e se
avesse preso Totodile avrebbe formato una
squadra squilibrata.
“Dobbiamo
restare qui ancora per molto?” lo incitò lei
sarcastica, controllandosi le
unghie con l’unico scopo di farlo agitare.
“Ho
deciso” dichiarò Ash. “Noctowl, scelgo
te”.
Jessiebell
sorrise beffarda. Il Pokémon fece un breve volo in circolo
sulle loro teste,
planando proprio affianco a Pikachu che lo scrutava con un misto di
odio e di
commiserazione.
“Anche
io ho deciso quali Pokémon userò” disse
quindi Jessiebell. “Sarebbe ingiusto ai
fini dell’incontro se mi riservassi il diritto di scegliere a
battaglia
iniziata tra un’ampia gamma di Pokémon, non
trovi?” ridacchiò frivola, poi
batté le mani. I Pokémon indietreggiarono fino a
posizionarsi alle sue spalle,
lasciando nei ranghi solamente Juppiter, Fearow e Moonlight.
Ash
si morse il labbro. Era prevedibile che avrebbe scelto i
Pokémon di Miriam,
perché erano quelli con il livello più alto. Si
stupì che non aveva scelto
Arcanine, che pure sembrava forte, ma valutò che questo non
poteva che giocare
a suo vantaggio(1).
“Ragazzina”
si rivolse con aria di sufficienza a Misty.
“Di-dici
a me?” chiese Misty spiazzata, puntandosi l’indice
al viso(2).
“Sii
gentile, riusciresti a tenere il punteggio? Purtroppo non ci sono
arbitri
esperti nei paraggi, e dobbiamo ricorrere alle risorse limitate
disponibili”.
A
Misty non piacque per nulla il modo in cui aveva accennato a lei, ma
non aveva
altra scelta. Avanzò fino a sistemarsi ad un lato della
sala, giusto a metà
distanza tra Jessiebell ed Ash. Diede un’occhiata ad i
Pokémon posseduti dietro
Jessiebell, tra le cui fila c’era anche Vileplume. I
Pokémon ricambiarono
l’occhiata con aria minacciosa, e Misty, sentendosi un
brivido percorrerle la
schiena, distolse subito lo sguardo.
“Si
scelgano i Pokémon per il primo round”
annunciò Misty con voce tremante.
Ash
sapeva benissimo chi far scendere in campo. “Noctowl, sclego
te” disse senza
smettere di guardare fisso Jessiebell. Questa accennò una
risatina e scosse
leggermente la testa, i boccoli le volteggiarono intorno.
Tingendosi
gli occhi di rosso acceso, Fearow planò davanti a lei.
Ash
già sapeva di essere in trappola. Come avrebbe fatto a
sconfiggere un
avversario che aveva tutto il gioco praticamente nelle sue mani?
Ma
valeva lo stesso tentare. Togliersi di torno il suo stesso
Pokémon posseduto per
primo era, ovviamente, la scelta più saggia: avrebbe potuto
rifarsi negli altri
due round.
“Pokémon
d’Aria contro Pokémon d’Aria”
constatò Ash divertito: si vedeva bene che
Jessiebell non era un’allenatrice di Pokémon.
“In
posizione” Misty richiamò l’attenzione
dei due. “Via!”
Ash
non perse tempo: “Nowtowl, Aeroattacco!”
Contrariamente
alle aspettative, il Noctowl posseduto si scagliò contro il
Fearow in un
modesto Aeroattacco, non riuscendo però per mancanza di foga
nell’affondare il
colpo contro il suo avversario che si scansò con molta
facilità.
Jessiebell
ridacchiò divertita. “E quello sarebbe un
Aeroattacco? Ti faremo vedere io e
Fearow come si combatte!”
Fearow
partì senza indugi all’Inseguimento di Noctowl,
svolazzante per la stanza.
“No,
Noctowl! Usa Baraonda!”
Ma
Ash non riuscì a dare il comando: si sentì
d’un colpo assopito, preda
dell’attacco Ipnosi del suo stesso Pokémon. In
quei due secondi in cui Ash
avvertì il vago giramento di testa, Noctowl non aveva fatto
altro che
arrestarsi e diventare così preda del Perforbecco di Fearow,
finendo al
tappeto.
“C-cosa?”
Ash rinvenne completamente, guardando il povero Noctowl steso al suolo,
un’ala
evidentemente conciata male.
“Noctowl!”
Ash si chinò verso il Pokémon, ormai fuori uso.
“Noctowl
non è più in grado di combattere”
annunciò Misty con voce tremante. “La
vittoria spetta a Fearow e a Jessiebell”.
“Uno
a zero, caro mio!” ridacchiò Jessiebell facendo
una giravolta seguita dal suo
Vileplume. “E’ stato facile!”
Ash
digrignò i denti: “Tu…” Non
finì di parlare perché Misty richiamò
la sua
attenzione:
“Lascia
perdere, Ash”.
Misty
aveva ragione. Si era immaginato una tale mossa sleale, in fondo
Noctowl
giocava contro la sua squadra.
“Non
cantare ancora vittoria, Jessiebell” le disse invece,
“hai vinto solo il primo
round”.
“Si
scelgano i Pokémon per il secondo round”
annunciò nuovamente Misty.
“Neptune,
ce la fai?” chiese Ash al Pokémon in prestito.
Pareva alquanto malconcio,
nonostante ciò il suo spirito di sacrificio era
più forte: il cane abbaiò
facendo un cenno con il capo e si piazzò un metro
più avanti del giovane
allenatore.
Jessiebell
squillò una falsa risata.
”Espeon,
tocca a te!”.
Il
Pokémon d’Eve, fino a poco prima compagno di
squadra del Vaporeon, si mise in
posizione ringhiando.
Ash
vide la situazione farsi molto complicata. Espeon era un
Pokémon psichico, e a
quanto aveva capito questo non poteva che rafforzare Jessiebell. Forse
era
anche per questo che Noctowl era riuscito ad inibirlo, essendo anche
lui dotato
di abilità psichiche. Vaporeon era un Pokémon
d’acqua, ma da quanto aveva
potuto constatare era dotato di capacità formidabili: tutto
merito di Miriam.
Forse sarebbe riuscito a tenere testa all’avversario,
tuttavia era provato e
non poteva dire quanto il fatto di combattere contro un compagno
avrebbe
influito sulla resa.
“In
posizione” ordinò Misty tremando.
“Via!”
Neptune
sembrò effettivamente spaesato nei primi minuti, intento ad
evitare di far male
a Moonlight. D’altro canto, Moonlight non si risparmiava
negli attacchi, usando
persino un Confusione ed un Iper Raggio, entrambi senza successo.
“Vai,
Espeon” esortò frivolmente Jessiebell,
“finiscilo!”
“Neptune,
fa’ qualcosa!” strillò Ash fuori di
sé. Non sapeva nemmeno quali e quanti
attacchi era in grado di eseguire il Vaporeon, aveva le mani legate.
Neptune
stava per essere colpito da uno Psicoraggio, e quello sì che
avrebbe fatto
male. Guardò in faccia Moonlight, era suo fratello. Ma anche
Pluto era suo
fratello. E come si stavano mettendo le cose, avrebbe potuto fare
presto la
stessa fine.
Neptune
si scansò dallo Psicoraggio, e conoscendo bene il suo
avversario seppe agire
nel momento opportuno: si scagliò contro Moonlight con un
potente attacco
Spaccaroccia, lasciandolo al suolo privo di sensi.
“Espeon
non è più in grado di combattere”
annunciò ancora Misty, un po’ più
sollevata.
“La vittoria spetta a Vaporeon e ad Ash”.
“Ma
non è possibile!” commentò Jessiebell,
cercando di contenere l’ira. “E va bene,
uno te l’ho concesso. Ma il prossimo round ti garantisco che
il mio Jolteon non
sarà altrettanto clemente”.
Ash
non poteva credere lui stesso che Neptune sarebbe stato così
bravo. Lo vide
tornare nei ranghi zoppicando, mentre Moonlight veniva spinto da parte
dagli
altri Pokémon posseduti. Ora era la volta dei due
Pokémon elettrici: altra
scelta male operata da Jessiebell, eppure al primo round lui non aveva
avuto la
meglio come sperava.
“Pika
– chu!” squittì il roditore al padrone.
“Sì,
non bisogna arrendersi” si incoraggiò Ash, e si
decise a reggere lo sguardo del
suo avversario.
“Pikachu,
in campo”.
“Bene,
ed io faccio scendere in campo Jolteon” informò
Jessiebell.
“In
posizione… Via!”
Quello
tra Jolteon e Pikachu fu essenzialmente un duello personale a suon di
scariche
elettriche: era evidente che a trovarsi in difficoltà
relativamente maggiore
era il topolino, molto più impegnato a correre per evitare
di essere colpito
piuttosto che ad impegnarsi per l’offesa. La fortuna stava
tuttavia nelle sue
dimensioni ridotte e nella velocità, riuscendo ad essere
molto più svelto del
suo avversario il quale, malgrado senza troppi danni, aveva ricevuto
qualche
colpo. Ma Pikachu sapeva che se in un primo momento la scarica
elettrica
indeboliva Jolteon, dopo lui sarebbe stato ancora più forte
proprio per aver
ricevuto la carica giusta di elettroni.
“Non
puoi correre per sempre, topolino!” ridacchiò
Jessiebell, fiduciosa della sua
sconfitta. Ma questa era l’ennesima conferma di come le
apparenze possano
ingannare: lei non conosceva Pikachu.
D’improvviso
gli sembrò di sentire un’oscura presenza nella sua
testolina:
Colpisci
il tuo padrone. Fallo.
Pikachu
cercò di scuotersi questo pensiero di dosso, ma sembrava
difficile.
Fallo.
Colpisci chi si prende il
merito al posto tuo. Colpisci il tuo padrone.
Ma
Pikachu sapeva bene di non avere padroni.
Si
arrestò.
Jolteon
sembrò sogghignare alla vista di Pikachu che riprendeva
fiato, e caricò.
Pikachu restò immobile fino all’ultimo secondo,
poi saltò per aria sotto lo
sguardo attonito del Pokémon d’Evee: anche lui
l’aveva sottovalutato, credendo
che una semplice combinazione di Attacco Rapido e Tuonoshock finale
sarebbe
bastato a toglierlo di mezzo. Ma non aveva fatto bene i suoi conti, e
Pikachu
glielo rese noto dipingendosi sul musetto una perfida smorfia.
“Piii….kaa….”
Pikachu
scese in picchiata sul suo nemico con una capriola, e
affondò la coda brillante
come il metallo.
“…Chuuuuu!!!”
Un
eccezionale Codacciaio congiunto ad un Elettroshock terminarono
definitivamente
il povero Jolteon, sbalzato in aria dopo il fendente alla schiena.
“Jolteon
non è più in grado di combattere. La vittoria
spetta a Pikachu e ad Ash” Misty
tirò un respiro di sollievo, poi continuò:
“L’incontro è stato vinto dalla
squadra di Ash per due a uno”.
“Sì,
ce l’abbiamo fatta!” esultò Ash alzando
un pugno in aria, e si voltò a
sorridere verso Misty. Misty accennò un sorriso, ma non
sembrava granché in
vena di festeggiare.
Jessiebell
era rimasta in un primo momento pietrificata dallo stupore, per poi
esplodere
in un infantile “non è giusto! Non è
giusto! Dovevo vincere io!” battendo
ripetutamente il tacco destro sul pavimento. “Vile Vile
Vilepluuuume!” si
lamentò anche il suo Vileplume, quasi infierendo contro
Moonlight e Jupiter
incapaci di muoversi.
“Rispetta
i patti, lasciaci andare” ordinò Ash a Jessiebell,
serio in volto. “Pika-chaa!”
Pikachu sembrò intimare la stessa minaccia al Vilplume,
piccole scariche
elettriche emanate dalle gote rosse.
Jessiebell
rimase in silenzio un attimo, quasi a chiedersi se lui avesse davvero
detto
quelle parole. Dopodiché sorrise, e rise di gusto chiudendo
gli occhi.
“Ma
non ci penso neppure lontanamente…”.
Note:
(1)
Sebbene non sia stato intenzionale da parte mia, la scelta di scartare
Arcanine
potrebbe suonare plausibile dal momento che Jessiebell odia i Growlithe
con
tutta se stessa. Non avrebbe molto senso, quindi,
“preferire” una sua
evoluzione.
(2)
Mentre noi occidentali per auto-indicarci mettiamo la mano sul petto, i
giapponesi si puntano il dito verso il naso. Ecco spiegato uno di quei
strani
gesti stereotipati che possiamo trovare nei cartoni.
Salve!
Lo so, sono una frana nella descrizione degli incontri…
Perdonatemi! Almeno
sono riuscita ad aggiornare ad una settimana dall’ultimo
capitolo :-D spero di
aver comunque svolto un lavoro decente. Ci vediamo presto con il
prossimo
capitolo!
Lucenera.