Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: beesp    01/08/2011    6 recensioni
Non è detto che dobbiate capire, né che vogliate farlo, ma se proverete vi potrò essere soltanto grata.
E' tutta una questione introspettiva/nonsense. E' un dialogo con se stessi che sembra prendere l'aspetto di un discorso a tre. E' ciò che sembra, ma contemporaneamente ciò che non sembra. O forse la sto facendo più poetica di quanto sia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'You’re in the wrong place, my friend, you better leave!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Satellite Heart
Non so se sia comprensibile. Un altro sproloquio dei miei. Le domeniche mi fanno molto male, ho intenzione di continuare a oltranza fin quando qualcuno non troverà il modo di sottrarmi a questo supplizio - no, non sto scherzando.
Il titolo è preso da "Satellite Heart" perché è stato già abbastanza psicologicamente deteriorante scriverla, figuriamoci se mi mettevo anche a cercare un titolo. E no, probabilmente quest’idiozia qui sotto non significa assolutamente nulla. Però tanto! Una fanfic inutile in più una in meno. Oppure forse sto mentendo e questa storia è ispirata alla realtà. Voi non lo saprete mai, giusto?

Ah, giusto pre precisare: no, non credo che chi non sappia trovare titoli/introduzioni/cazzi vari non sia degno d
’essere valutato come un autore di tutto rispetto, non credo che tutte le persone che pubblicano su EFP siano degli emeriti imbecilli, non credo che le perle non possano trovarsi su questo sito - come so perfettamente che ci sono le cacce di piccione, però a tutti dovrebbe esser dato il permesso e la possibilità di migliorarsi -, non credo che quantità = qualità e non credo che nonquantità = qualità. Quindi. Come non credo neanche di sfiorare la soglia del decente con ciò che faccio. Come non credo neanche di avere il diritto di sproloquiare prima della mia storia, ma è stata una giornata veramente insopportabile come ho già accennato e sono semplicemente stanca.










C’era una volta una persona – si perdeva di continuo
(e voleva perdersi esattamente lo stesso numero di volte in cui si perdeva).
O forse no.

Forse era rotta per sempre.

Se si ha un taglio sulla fronte non lo si vede, non si può sapere quanto sia profondo o infetto
(e non era sicura di voler essere medicata o che le parlassero del suo taglio). In realtà forse conosceva perfettamente cos’avesse che non andava – nessuno potrebbe dirlo o avrebbe potuto capirlo all’epoca (quale epoca?) - ma non era abbastanza forte da ammetterlo.

Davanti lo specchio. La vedi? È brutta, si odia; si guarda e vorrebbe sputare contro il riflesso.
“Sei orribile”: ma no, non è lei la ragazza di fronte, è soltanto la stronza invidiosa della sua vita diritta.
“No, tu sei orribile” le sibila contro.
“Tu lo sei!” sorride l’altra. Perché non riesce a scalfirla?

È di fronte lo specchio e la vedi.
Perché non la sposti da lì?

Prenderla di peso, legarle le braccia in una camicia di forza bianca – senza macchie – non toccatele la pelle o strillerà, non sfioratela mai, non vuol essere toccata.
(Il mondo è troppo pulito per lei?).

Nello specchio c’è una nuova donna anziana e saggia e intelligente: preferiva la stronza.
“Tutto questo è solo di passaggio. La tua mano sta per sanguinare”.
Ed è così. Sbatte il pugno contro il vetro, il viso si spacca in spicchi; il viso spaccato in spicchi di fronte è il suo, adesso.
Il suo viso è dentro lo specchio rotto per sempre.

“Dove vai?”.
(Perché parla con se stessa?).
Dove sta andando? Una giornata qualsiasi, non sa mai se ha voglia di piangere o urlare.
Non vuole essere sola ma è stanca di parlare, è sempre sola.

Ha rinunciato all’ultimo pezzo sicuro di sé.
Era nella verità. Vuole le menzogne come si desidera l’acqua.
Un giorno qualcuno non racconterà di lei, la spezza dentro, non sarà mai esistita, perché cosa esiste se non c’è nessuno a ricordarlo? Cosa esiste?
Cos’è che esiste anche se ricordato?
E lei vuole davvero essere esistita un giorno?

Potrebbe tirare ogni sospiro di sollievo di questo mondo e ancora non sarebbe sollevata.
È un peso dentro, da qualche parte dove è morto tutto.
Quand’è che morta e il suo corpo e la sua anima sono diventati deserti aridi di monotonia e apatia?

C’è un nuovo specchio in casa.
E c’è una nuova anziana saggia.
Le mostra un’altra donna anziana: si dondola su una sedia e ride senza comprendere, tutto attorno è silenzio ovattato come di neve ma la neve non c’è. Sa di pace.

(Puoi scegliere, ma non vuoi.
Puoi abbandonare la vita e abbracciare la follia, ma hai paura.
Vuoi la pace e la sanità mentale? Abbandona la ’normalità’).

È difficile tenere uniti ciò che gli altri pensano siano i pezzi di lei.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: beesp