Addio. Lascio questo mondo prima ancora che mi accolga nel suo abbraccio il piacere di vivere. Mamma aveva ragione: non avrei dovuto. Forse è quest’ansia di diventare adulto che mi ha spinto tra le braccia di questa morte ingiusta. Perdonami. La forza che sentivo crescere dentro me ogni giorno ormai è svanita. Quell’aura di invincibilità che pareva sovrastare tutto il mio mondo, non era altro che un’effimera gabbia vuota. Io non sono immortale! Già, ma perché l’ho capito solo ora? Mi sembra ancora tutto così strano. Una cortina scura sembra coprire ogni cosa e quella macchina non riesce a vedermi. Ed io non posso cambiare direzione. Tra poco questa strada sarà ricoperta di sangue. Ma sarà solo il mio. Queste cose dovrebbero insegnarle. O forse ci hanno provato e prestavo poca attenzione. In un frontale con un’auto, siamo sempre noi ad avere la peggio. È indiscutibile. Tra tutte le qualità dovevano regalare all’uomo proprio il libero arbitrio? Perché non già la Luna, di grazia! Presuntuosi ed egoisti percorrono l’asfalto senza ritegno alcuno per gli altri. Si bastano da soli. L’amore che vanno professare essere la loro ragione somma? Altro lusso della Vanità. Scusa Rosie, io sì che conoscevo l’amore ed ho buttato al vento tutto. Io tra pochi istanti giacerò qui, ma a nessuno importerà. Nessuno si fermerà per aiutarmi. Le mie carni verranno dilaniate dagli pneumatici di questa macchina, eppure neanche il conducente si accorgerà di me. Mamma, scusa, non sarò di ritorno per cena. Mi viene quasi da ridere che la mia ultima preoccupazione su questa terra sia che tu cenerai da sola. Forse avrei dovuto pensarci prima. Forse se l’avessi fatto, non mi troverei qui, ad un passo dalla linea di confine con la Nera Signora. Ecco, l’impatto. Credevo, nonostante tutto, che sarebbe stato più dolce, come se la Morte mi accogliesse tra le sue spire senza un lamento. Ma tanto nessuno udrà il mio. Neanche quell’uomo a pochi centimetri da me, che continua a stringere convulsamente il volante. Sono qui. Schiacciato dalla velocità contro il vetro di quest’auto che non rallenta. Visto? Non si è nemmeno accorto di me. Ma come potrebbe una creatura così narcisista accorgersi di un moscerino? Attendo la morte, paziente. Pregando che mi conduca ad un sonno più lieve di quello di questa vita.