Blow his mind
~ meglio della
pittura
I wanna see your face and
know I made it home.
Dorothy sapeva bene che
lo Spaventapasseri non si stancava mai, che non aveva bisogno di stare seduto:
era stato soltanto per propria comodità che gli aveva chiesto di
scendere a un’altezza a lei più congeniale. Era così alto, con braccia e gambe così lunghe: sembrava proprio
fatto apposta per abbracciarla
– ma, solo per questa volta, solo per il tempo necessario, non poteva
gentilmente sedersi davanti a lei?...
E lo Spaventapasseri aveva scelto la sedia più umile della sua umile
casa a forma di spiga di grano e senza esitare aveva fatto come gli chiedeva,
prendendola persino sulle ginocchia impagliate perché l’operazione
le risultasse più facile.
A Dorothy era sempre
piaciuto ridipingergli il viso. Era in quei momenti che il sorriso dello
Spaventapasseri le pareva più bello.
La punta morbida del
pennello finì di ritoccare il blu degli occhi e, dopo essersi tinta
d’ocra, salì sulla curva gentile della bocca. Non appena se ne
allontanò, le labbra inconsistenti del fantoccio si mossero e la sua
voce allegra chiese: « Come ti sembro? »
« Manca solo una
cosa » disse Dorothy; e avvicinandosi alla bocca di tela, dopo un soffio
che asciugò i colori, vi posò un bacio leggero. « Ecco: ora
sei bellissimo! »
E davvero il volto
fresco dello Spaventapasseri – chissà come – s’era
illuminato, mentre un guanto goffo saliva a sfiorare quel punto che aveva reso
ancor più vero il suo sorriso.
[ 227 parole ]
Spazio dell’autrice
Ohh. Immaginarmi la scena mi
fa sciogliere come un gelato *-*
Beh, questa flash non si collega a nessuno dei romanzi in
particolare: soltanto la presenza della casa
a forma di spiga di grano indica che il momento descritto vuole ambientarsi
dopo il sesto volume della serie, quando lo Spaventapasseri abbandona la corte
del Boscaiolo di Latta perché la vita di città non fa più
per lui. Dorothy è ormai Principessa di Oz a
tutti gli effetti, ma nella mia immaginazione malata le sue visite
all’amico non si sono mai interrotte, così come il fatto che di
tanto in tanto lui le chieda ancora di ridipingergli il viso. Ho pensato che,
per renderlo il più realistico possibile, lei potrebbe pensare di
baciarlo per vederlo illuminarsi
– sono senza speranza, lo so, ma quest’immagine fa troppo fluff
>w< E poi, il viso dello Spaventapasseri “s’illumina” davvero
quando è con Dorothy. Parola di Baum. Non si contraddice
il Maestro <3
Il titolo ha un senso: blow significa letteralmente ‘soffiare’, ma in
riferimento a mind,
‘mente’, in genere si traduce come ‘spegnere i
pensieri’.
Il verso iniziale è tratto da Painting flowers, All Time Low. Perché lo Spaventapasseri adesso è davvero casa, per Dorothy.
Aya ~