Obsession
No,
no es amor
Lo
que tu sientes
Se
llama obsession
Una
ilusion en tu pensamiento
Que
te hace hacer cosas
Asì
funciona el corazon…
[Obsession
– Aventura]
La
sfida con Tai
Lung ormai era finita da un
pezzo. La Valle della Pace non era mai stata tanto tranquilla. Ognuno
aveva
ripreso la propria vita con tranquillità… tranne poche persone, il cui
destino
era stato travolto totalmente da un grosso e lardoso panda. E anche la
vita di
quest’ultimo era del tutto cambiata.
Il suo sogno di diventare un guerriero
del kung fu si era realizzato in maniera molto bizzarra ed ora era
diventato
addirittura amico dei cinque cicloni. Cosa poteva desiderare di più?
Eppure… certe volte si sentiva un po’ triste. Per
carità, era super-contento della sua vita adesso, ma gli mancava
qualcosa.
Qualcosa che si faceva sentire solo la notte, quando andava a dormire e
cominciava a meditare. Non era grave, eppure sentiva che il suo sogno
non era
completo senza quel qualcosa.
- Cosa c’è che mi manca? – si domandava – Ho tutto
quello che avrei sempre voluto nella mia vita… -
La vicenda che sto per raccontarvi sul leggendario guerriero dragone avverrà gradualmente, giorno per giorno e narrerò del suo amore, perché anche i panda possono innamorarsi, anzi, io credo che più si è grossi, e più si ha un cuore grande per amare. Non trovate un po’ anche voi?
Po,
come al solito, stava mangiando la propria
colazione con foga… o forse un po’ meno foga degli altri giorni. Come
vi avevo
spiegato, era da tempo che si faceva strane domande mentali e ciò lo
rendeva un
po’ triste. Arrivarono i cinque cicloni, o meglio quattro, poiché Tigre
a
quanto pareva stava parlando di una cosa molto importante con il maetro
Shifu.
- Buon giorno ragazzi – aveva salutato il panda
che stranamente si era svegliato prima di tutti.
- Come mai non ti sei alzato al nostro stesso
orario? – domandò Scimmia un po’ irritato dal suo comportamento.
- Probabilmente questa notte avrò dormito si e no
cinque minuti… le occhiaie come fate a vederle se ho dei cerchi neri
attorno
agli occhi? Comunque avevo fame… e mi sono alzato. –
- Come mai non ha dormito? – chiese Vipera
preoccupata mentre gli altri si sedevano a fare colazione.
- Non so… sarà una cosa momentanea… - riprese a
mangiare i soliti quintali di biscotti.
- Effettivamente sembri un po’ giu di morale… -
intervenne Gru.
- Nah… non è niente ve lo assicuro – sorrise flebile.
Proprio in quel momento entrò il quinto ciclone
con la sua solita fierezza e sicurezza nella camminata e quello sguardo
penetrante da furbo felino.
Il panda addrizzò la schiena guardandola entrare
nella cucina.
- Buon giorno! – le sorrise.
- Buon giorno a tutti. – salutò ancora seria.
Si sedette con eleganza e con la sua solita
colazione già sul tavolo.
A Vipera però nn sfuggì l’improvviso buon umore del
panda.
Dopo
la colazione ci sarebbe stato l’allenamento
quotidiano e come tutti i giorni i cinque cicloni, più il guerriero
dragone, si
erano recati nell’apposita stanza piena di aggeggi
ed ostacoli fatti apposta per allenarsi.
Tigre si allenava spesso un po’ con tutti, giusto
per migliorare il suo stile di combattimento. E quando si allenava con
Po sembrava
quasi come se lui si divertisse ad essere picchiato, da chiunque dei
cinque. Ma
finiva sempre che li metteva KO… forse con Mantide era un po’ più
difficile per
il panda combattere, ma giusto perché il ciclone era davvero molto più
piccolo
di lui. A quanto pare, essere un panda era una cosa abbastanza positiva
per il
suo stile di kung fu visto che resisteva a qualunque cosa grazie alla
sua ci…
pelliccia, stavo per dire pelliccia!
In quei giorni era particolarmente contento quando
Tigre si univa ai suoi allenamenti. E sempre in quei giorni era
stranamente azzeccoso…
ma ora mi spiegherò meglio:
Spesso, se non era la tigre dei cinque a
chiederglielo, era stesso lui ad andarle vicino per chiederle di
allenarsi
insieme.
Quel giorno, dopo l’allenamento con la guerriera,
Po le sorrise semplicemente contento e la vide allontanarsi. Anche lui
fece per
allontanarsi, ma gli venne spontaneo girarsi nuovamente verso di lei
per
studiarla da lontano in tutti i suoi movimenti. Non sapeva nemmeno lui
perché
lo facesse, ma gli paceva guardarla. La sua sola presenza lo rendeva
felice e
non capiva perché. Si rigirò nuovamente avanti sospirando.
Tutto questo non era sfuggito all’occhio di Vipera
che, preoccupata per l’insonnia del panda, l’aveva tenuto d’occhio
notando
tutti i suoi comportamenti sospetti cercando di capire cosa avesse in
quei
giorni il suo amico.
Qualcosa la sospettava, ma aveva bisogno di prove
migliori per definire la sua teoria.
Il
giorno dopo Tigre non si presentò a colazione.
- Dov’è Tigre? – domandò sospettoso Po.
Ma nessuno dei cinque cicloni fu in grado di
rispondergli, dato che nessuno l’aveva vista dalla sera scorsa. Avevano
soltanto scosso la testa e alzato le spalle per fargli capire che non
ne
avevano idea.
E a Vipera non sfuggirono le occhiatine che Po
mandava alla porta e il labbro inferiore che si torturava quasi a
sangue.
Durante
gli allenamenti la guerriera ancora non si
fece viva.
Po, irrequieto per la sua mancanza e anche un po’
preoccupato, chiese al suo maestro:- Maestro Shifu, dov’è andata Tigre?
–
- Non sono affari che ti riguardino. Se lei al
ritorno vorrà dirtelo, te lo dirà, altrimenti io non so niente! –
rispose
serio. Ma il panda continuava a sospirare e tutta l’allegria che
mostrava
sempre, stranamente, quel giorno era come scomparsa.
- Cos’hai, guerriero dragone? Ti vedo distratto in
questi giorni. –
- Io? Oh, beh… non lo so nemmeno io in effetti. Mi
sento strano ultimamente… -
- Strano? – cominciarono a passeggiare sotto gli
alti alberi.
- Si beh… sai… io sono super-stra-felice di essere
diventato il guerriero dragone e di convivere con i cinque cicloni. È
la cosa
più bella che potesse capitare nella mia triste e vuota vita. –
- Ma…? – continuò Shifu al posto dell’allievo.
- Beh, è da un po’ di tempo che… appena mi metto a
letto mi vengono in mente pensieri confusi… -
- Confusi? –
- Ma insomma, state facendo solo domande! – si
fermò di botto.
- Cerco di aiutarti, mio buon guerriero. –
- Mai che tu mi chiamassi amico, eh? – ripresero a
passeggiare.
- Ohohoh – rise – E sarebbe questo il tuo
problema? Non mi sembra che centri granchè con Tigre. –
- No, ma non era questo il probl… - si fermò
nuovamente - Cosa? Che centra lei? –
- Mi pareva che tu mi avessi chiesto dov’era
andata, o sbaglio? –
- Si, ma… -
- Avevo dato per scontato che il tuo problema la
riguardasse. –
- No! Tsk! – ripresero nuovamente il cammino.
Fecero una pausa.
- Sei proprio sicuro che non centri niente? –
ridomandò sicuro di se il maestro.
- Ma certo! –
- Allora perdonami, continua pure a raccontare. –
- Come stavo dicendo, è da un po’ che mi vengono
in mente pensieri confusi. E ogni tanto mi sento come se fossi vuoto…
oddio,
vuoto non potrò mai sentirmi – disse
riferendosi alla sua pancia - Però, sai… come se mi mancasse un parte
fondamentale… è come se il mio sogno non fosse completo. Capisci? Ho
sognato
tutta la vita di diventare un maestro del kung fu, e ora che lo sono mi
manca
ancora qualcosa! È… è assurdo! – si passò una mano in testa come per
concentrarsi meglio.
Fecero una piccola pausa silenziosa. Poi
gentilmente Shifu invitò il panda a sedersi su una panchina sotto
l’albero di
pesche.
- Sai, anche io mi sentivo così da giovane. –
- Davvero? – lo guardò con meraviglia.
- Certo, provavo esattamente le stesse emozioni
che stai provando tu in questo momento. –
- No, mi sono stupito al sapere che una volta eri
giovane, non me l’aspettavo! –
- Ah ah… spiritoso – disse con tono ironico –
Stavo dicendo: l’aver cresciuto Tai Lung, sembra strano ma era davvero
bello,
mi faceva alzare la mattina e addormentare la sera. Faceva diventare
piacevole anche
la cosa più banale, anche l’alzarsi la notte perché il tuo piccolo
piange, ti
rende piacevole il cucinargli tutti i giorni e il cambiargli i
pannolini
puzzolenti. Credo che alla fine sia stata una delle cose più belle che
mi siano
capitate nella vita e non puoi immaginare il dolore che ho provato
quando la
stessa creatura che avevo cresciuto, si era rivoltata contro di me. Ero
accecato dall’amore che provavo per
lui. E quando fu arrestato, sentii un senso di vuoto assoluto, non
riuscivo ad
essere felice. Pensai così di adottare Tigre. Magari avrebbe colmato il
nulla
che sentivo. Invece no. Ed io più ero triste, più rendevo triste la mia
allieva, per questo adesso lei è così dura con tutti e con se stessa.
Nulla più
avrebbe colmato quello che aveva lasciato la creatura che amavo. Certo,
era un
amore paterno, ma parliamo sempre di amore. – fece una pausa per
osservare
affondo il suo alliveo seduto al suo fianco che guardava l’orizzonte
ascoltandolo – “Non c'è sentimento più
intimo e personale dell'amore. È come accorgersi di aver vissuto senza
un pezzo
di sè, e d'improvviso sentirsi tutti interi. È così che ti senti?"
–
il panda si girò verso di lui stupito da quella frase – Citazione di un
libro
che lessi tempo fa. Ma credo sia quasi necessario dirla in questo
preciso
istante, non trovi? –
- Non so… effettivamente è proprio così che mi
sento. Senza un pezzo di me. Ma quando sto con i cinque stranamente
quel vuoto
si riempie… forse non proprio… non so –
- Ti senti completo solo quando stai con Tigre,
non è così? –
Po sussultò sul posto:- Chi? Cosa? Ma che state
dicendo! Io sono un grosso e lardoso panda, che centro con lei? –
- Non lo so. Non sono nella tua testa bacata! E
poi… non siamo noi a decidere di chi innamorarci. –
- Primo. Non ho la testa bacata. Secondo. Wow!
Siete proprio saggio voi! –
- Si, lo so! È tutto merito del maestro Oogway.
Lui mi ha insegnato ad essere saggio.-
- Quindi… insomma… tornando al discorso di prima…
voi credete che io sia innamorato di Tigre? –
- Suppongo di si, spetta a te capirlo! –
- Beh, adesso potete dirmi dov’è andata?? – chiese
curioso.
- No! Non posso, mi dispiace. Lei mi ha chiesto di
non parlarne con nessuno. – si alzò dalla panchina e si avviò verso il
palazzo
di Giada.
- Oh, ma andiamo!! Sono preoccupatissimo!! – si
girò ancora seduto sulla panchina.
- Scusami, ma non mi è permesso. – e così si
allontanò.
Po rimase solo con i suoi pensieri. E solo in quel
momento si rese davvero conto di quanto ogni giorno gli mancasse quella
guerriera tanto ostinata, quando si separavano, quando andavano a
dormire, di
quanto fosse geloso quando la vedeva allenarsi con gli altri cicloni.
Per lui
ormai era un’ossessione. Poi in un
attimo si rattristì.
- Io sono innamorato di Tigre… ma lei non
ricambierà mai il mio amore… sono solo un grosso lardoso panda… e lei è
una
sensuale e forte tigre della Malesia… siamo completamente diversi… -
disse tra
se e se.
Qualche
ora dopo Vipera si stava aggirando
nullafacente per i corridoi del dormitorio quando sentì un rumore
proveniente
dalla cucina. Vi entrò strisciando e non poteva credere a quel che
stava
vedendo: Po che con mosse di kung fu stava sfasciando mobili interi per
cercare
del cibo.
- Po! Ma che stai facendo? – chiese scioccata.
A sentire la sua voce, il panda si fermò
immediatamente e con un biscotto ancora in bocca disse:- Che c’è? Se
sono
sconvolto mangio, va bene?! – quasi scocciato dalla sua domanda – Shifu
ormai
ci è abituato… - ingoiò il biscotto – Non mi guardare così! Lo so che
quando mi
comporto così sono orribile! – si mise quasi a piangere.
- N-non me l’aspettavo. Tutto qua. M-ma perché sei
sconvolto? – balbettò la vipera.
Lui arrossì leggermente, ma non disse niente.
- Non vuoi dirmelo? –
Po si morse il labbro indeciso se dirglielo o no.
- Riguarda Tigre per caso? –
- Ma perché tutti parlano di Tigre!! Basta! – si
irritò tornando a cercare cibo.
- Allora ci ho azzeccato! Lo sapevo! Lo
sospettavo! –
- Cosa? – distolse lo sguardo dal mobile per
girarlo su Vipera.
- Tu sei innamorato di Tigre, non è così? – gli
sorrise comprensiva.
- Si… si nota tanto? – abbassò gli occhi
imbarazzato.
- Mmm… non tanto… io ero solamente preoccupata per
la tua insonnia e così ti ho tenuto d’occhio per capire cosa avevi… poi
ho
cominciato a sospettare di qualcosa e adesso ne ho avuto la conferma!
Però ti
do un consiglio: non guardarla in continuazione! O tutti se ne
accorgeranno! –
- Il maestro Shifu se ne è già accorto… -
- Visto? Non essere invadente. Non farla diventare
un’ossessione. Altrimenti poi ti stanchi solo per questo! –
- Hai ragione… grazie, Vipera. – accennò ad un
sorriso e l’abbracciò per ringraziarla.
Il
giorno dopo Tigre fece ritorno al palazzo di
Giada la mattina presto trovando i suoi colleghi seduti a tavola
intenti a fare
colazione. Tutti la guardarono sorpresi, ed in particolare il panda
seduto a
capotavola, che senza pensarci due volte si alzò di scatto scuotendo il
tavolo
involontariamente. Corse verso di lei e l’abbracciò senza far caso agli
sguardi
stupidi dei quattro cicloni. L’abbracciò quasi alzandola. Ispirò a
fondo quasi
come se gli fosse mancato il suo profumo. La guerriera presa alla
sprovvista
spalancò gli occhi guardandolo. Non aveva mai fatto del resto una cosa
simile e
a lei pareva davvero strano, ma gli faceva sentire un piacevole tepore.
Ricambiò lentamente l’abbraccio per quel che poteva, dato che Po stava
quasi
stritolando anche le sue braccia.
- Tigre! Dove sei stata?! Mi hai fatto
preoccupare! -
Poi il panda prese coscienza di quel che stava
facendo davanti a tutti e si distaccò terribilmente imbarazzato.
- Beh, ehm… allora… come stai? –
- S-sono mancata solo per un giorno… - e senza che
se ne accorgesse gli altri quattro cicloni le si buttarono addosso
evidentemente preoccupati anche loro facendole tremila domande su dove
era
stata, cosa aveva fatto, perché non li aveva avvertiti…
Po si fece un po’ da parte per lasciare spazio ai
cinque. Anzi, si allontanò del tutto, convinto di aver sbagliato, di
essere
stato troppo invadente. E ripensò alla notte precedente che aveva
passato
pensando continuamente a lei, a quando sarebbe tornata e a quanto gli
mancava.
Se ne andò via dalla stanza attraversando la porta sul retro e si avviò
nella
sua camera fingendo di meditare.
Dopo
aver dato alcune spiegazioni ai cicloni,
Tigre scrutò gli angoli della stanza senza trovare colui che cercava.
- Che fine ha fatto? – bisbigliò tra se e se.
Approfittò così del baccano che regnava adesso
nella cucina e sinuosamente uscì da essa cercando il grosso panda.
Cominciò a
camminare verso le stanze senza rendersi conto che era seguita da
Vipera.
- Ti piace, eh? – esclamò l’amica d’improvviso.
- Vipera! Accidenti, potresti cercare di
strisciare di meno! Mi hai fatto saltare! –
- Scusa… - ridacchiò sotto i baffi – Allora… ti
piace? –
- Ma cosa? – continuò a camminare senza capire.
- Ma come “cosa”!? Intendevo lui! –
- Ma lui chi? –
- Ma come “lui chi”!? sto parlando di Po! –
- Cosa?? Il grosso lardoso panda?? –
- Si –
- Quello che mi ha rubato il posto di guerriero
dragone?? –
- Certo! –
- Quello che si è preso il mio destino?? –
- Primo. Non era il tuo destino, ma il suo. Secondo. Esatto! –
- Quello che io detesto a morte fin da quando è arrivato al
palazzo di Giada? –
Annuì l’amica.
- Quello che ha sconfitto, non si sa come, Tai Lung? –
- Ovvio… -
- Quello che ogni volta che sale le scale del palazzo ti dice
affannosamente “Ah! Le scale!”? – fece l’imitazione.
- Si, proprio lui! – rise.
- Quello che poco fa in cucina mi ha abbracciato come se non mi
vedesse da anni? – addolcì la voce.
- Ah-ah… - annuì.
Tigre sospirò affondo.
- Ho provato tanto a non pensarci, sai? Mi convincevo sempre che
era impossibile, e che quel sorriso lo rivolgeva a tutti, non solo a
me. Ma non
riesco a non pensarci… - spiegò timidamente e abbassando il capo.
- E allora perché non glielo dici? –
- Non potrei mai! – si fermò di botto con sguardo severo – Non
chiedermi di farlo! È impossibile! – riprese a camminare.
- Ma… potresti rimanere sorpresa dalla sua risposta! –
- Vipera! Ma ti rendi conto di quel che dici?? Lui è un panda! Ed
io sono una tigre!! Ma-ma-ma come si può solo pensare una cosa del
genere?? –
sbraitò triste Tigre.
- Allora spiegami cosa vai a visitarlo a fare! –
- N-non sto andando… a visitarlo… assolutamente! – arrossì
leggermente.
- E cosa stai andando a fare nelle camere da letto?? – si
indispettì l’amica.
- N-niente… - evitò il suo sguardo indagatore.
Si fermarono per pochi minuti, come se stessero parlando
mentalmente. Vipera era quasi come la sua migliore amica e la capiva al
volo.
Ella sospirò.
- E va bene! Fa come vuoi! Ma ti prego: la prossima volta che te
ne parti per qualunque motivazione, avverti prima quel grosso panda!
Perché io non
riesco a sopportare le sue lagne! Si preoccupa e gli manchi da morire!
Quindi
se gli vai a parlare: primo, spiegagli perché te ne sei andata,
secondo,
chiedigli scusa per non averlo avvertito!! – e se ne andò incavolata
nera.
Tigre la guardò quasi impaurita con gli occhi spalancati. Non si
era mai arrabbiata in quel modo con lei…
- Gli sono mancata da morire? – parlò tra se – Si lagnava? E si…
preoccupava per me? – stranamente quella situazione le piaceva ed
accennò un
sorriso che non potè trattenere.
- Allora anche io gli piaccio… -
Quasi
corse verso la stanza di Po. Vi entrò e lo trovò in una
posizione al quanto strana e con vicino decine di scatole di biscotti.
- Oh! Ciao Tigre! Stavo… stavo solo facendo un po’ di meditazione…
- si sciolse da quella strana posa.
- Vedo… con i tuoi soliti biscotti… -
- Si, beh… quando sono sconvolto mangio – sorrise leggermente
grattandosi dietro la testa in segno di imbarazzo.
- E perché sei sconvolto? – gli si avvicinò con passo felino.
- Ehm… ecco… si, insomma… - balbettò arrossendo.
Tigre ora era davvero vicina al suo volto, nonostante la
differenza di altezza.
Lei lo baciò, così, come se fosse la cosa più normale del mondo… e
sentì il suo innamorato sussultare a quel tocco.
Quando si staccò bisbigliò sulle sue labbra un leggero:- Ti amo –
- Cosa? – si stupì il panda – Non… non mi starai mica prendendo in
giro?! – tramò.
- No! Non sono così meschina! Cosa credi? – fece una faccia
severa.
- Ok ok… ti credo! Ma… come mai questa confessione improvvisa? –
- Sentivo solo il bisogno di dirtelo –
- Anche io! –
- “Anche io” cosa? –
Lui la strinse tra le braccia come sempre quasi sollevandola e le
sorrise dicendole:- Anche io ti amo! –
E con strana sorpresa anche lei sorrise a quella rivelazione e
strinse intorno al collo le sue braccia attirandolo a se e riprendendo
a
baciarlo in modo più passionale.
-
Ah! Vorresti per cortesia spiegarmi dove sei stata?? –domandò Po
staccandosi dal bacio.
- Avevo una missione piuttosto semplice di
cui mi aveva parlato Shifu, e siccome
aveva incaricato solo me… beh, mi sembrava brutto parlarne con voi
altri, no? E
comunque l’ho detto solo a te, agli altri mi sono inventata la scusa
del avevo bisogno di stare un po’ da sola…
ed in effetti è vero: la missione era una scusante per stare un po’
lontana da
te. –
- Da me? E perché mai? –
- Perché mi piacevi e credevo che non fosse giusto! – nascose la
testa nella grossa pelliccia del panda, per la vergogna.
- Beh… allora cosa ti ha spinto a confessarti? –
- Ho parlato con Vipera… e lei mi ha detto quanto eri preoccupato
per me e quanto ti mancavo. Ed ho pensato di piacerti anche io… -
- Non sei il tipo che dice cose del genere… dev’essere una cosa
seria! – scherzò Po.
- Smettila di prendermi in giro! Mi sto vergognando a morte! Ti
sgozzo vivo se continui! –
- La tua solita delicatezza femminile insomma… - rise.
- Cosa vorresti dire? – alzò lo sguardo minaccioso verso di lui.
- Niente! Stavo scherzando! – si salvò – Tu vai benissimo così! –
E così ripresero a baciarsi.
Fine
Spazio
autrice:
Oh,
beh, dovevo scrivere assolutamente una
storia così! era necessario! Altrimenti non ero
in pace con me stessa! Mi era venuta in mente e non potevo non
scriverla!! Mi
scuso però per non aver fatto mai parlare Mantide… poverino! Comunque
alla fine
mi stava un po’ antipatico u.u. Poi mi scuso per aver saltato molto
parti delle
giornate, ma onestamente mi pareva inutile anche solo accennarle… no? Cinzietta questa storia la dedicoa te
che so quanto adori Kung fu Panda, ma soprattutto quanto ti piacciano i
panda
XD. Beh spero vi sia piaciuta la storia perché (come sempre) ci ho
messo tanto amoreeee ç^ç. Recensite mi
raccomando! E mi auguro che non abbiate vomitato per tale opera XD…
beh,
arrivederci! ^^