07/08/2011
4 recensioni
Sic transit gloria mundi
John Lennon
Il finale è sempre sanguinoso, per quanto bello sia stato il resto del dramma. Una manciata di terra ed è finita per sempre.
Blaise Pascal
Ci sei riuscito Madara, alla fine.
Sei riuscito a schiacciare i tuoi nemici sotto il tuo tallone.
Sei riuscito a sottometterli nel modo più terrificante possibile, dato che non si potranno mai liberarsi dal tuo giogo con le tue forze. A sottomettere il mondo intero, a controllarlo pressoché completamente.
Non ci saranno più eroi ad alzare il loro capo contro la tua funesta tirannia, uomini pronti a giocare la loro vita in nome della libertà. Questo perché tu hai distrutto la loro libertà in modo così assoluto che non potranno neanche immaginare o sognare qualcosa di diverso dal soddisfare ogni tuo desiderio.
Per quest’umanità plagiata dal tuo maleficio sei molto più che un semplice tiranno: sei l’Alfa e l’Omega, sei la loro mente, sei il loro dio.
Nessuno di coloro che sono venuti prima di te è mai riuscito ad arrivare dove sei arrivato, Madara, e dire che il mondo ha ne visti di tiranni e macellai fin dall’alba dei tempi.
Nessuno di loro ha mai nemmeno concepito, neppure nei loro sogni più folli e nei deliri di onnipotenza più megalomani, di poter assassinare le anime dei loro sudditi i maniera così assoluta.
Il quadro che hai creato è degno del migliore degli artisti, specialmente per la pennellata finale: un vero di tocco di genio.
Hai sottomesso persino me, il padre dei demoni, al tuo bieco volere.
Hai imbrigliato il mio immenso e ancestrale chakra e l’hai usato per infrangere le leggi della natura e distruggere il libero arbitrio.
Chi potrà fermarti, dunque?
Non sei più simile ad vero e proprio dio che ad un uomo?
Leggo i tuoi pensieri e vedo che è ciò che credi.
Ti culli nell’illusione di essere invincibile, godi della completa schiavitù di coloro che un tempo erano tuoi mortali nemici e credi che nessuna forza in tutto l’universo possa toglierti lo scettro imperituro del comando.
Ma è qui che stai commettendo un errore madornale, Madara Uchiha.
Perché tra tutti coloro che credi di aver sottomesso, uno schiavo in gran segreto ti sta avvelenando lentamente e presto ti condurrà al posto che avresti dovuto raggiungere già da tempo: la tomba, ove ti faranno compagnia i vermi tuoi pari.
E quello schiavo traditore vive dentro di te, dove tu stesso senza accorgertene lo hai portato. Un piccolo tumore per la precisione, generato da un difetto genetico che avevano le cellule di Hashirama che ti sei impiantato nel tessuto epiteliale cardiaco, e che la mia energia sta alimento e facendo crescere, come una serva riottosa, ma impotente, che nutre e cresce il figlio che la verrà a liberare dal suo tirannico padrone.
Quanto tempo ti resta Madara?
Quanti giorni, ore, minuti, secondi ti mancano prima che tu lasci questo mondo?
Pochi, molto pochi.
E se te ne accorgerai sarà quando sarà troppo tardi, dato che sei così invasato ed ebbro del tuo stesso trionfo.
Ma forse te ne renderai comunque conto, e allora sarò curioso di vedere come reagirai.
Affronterai il tuo destino una volta capito che le fondamenta erano fragili come sabbia ed ora si stanno sbriciolando, oppure urlerai e cercherai di aggrapparti a questa vita che hai stretto a te più a lungo di ogni altro uomo mortale?
Con tutta probabilità sarà la seconda opzione, Madara.
Pochi esseri umani, creature fragili, misere ed effimere, hanno la capacità di affrontare la morte con dignità, e tu non appartieni a questa cerchia.
Dietro i tuoi occhi e il tuo potere e la tua arroganza non rimane niente, e non certo un uomo.
Mi chiederei dunque di salvarti la vita, mi implorerai anzi.
Rinuncerai a tutta la tua boria e alla tua nomea pur di evitare l’incontro col fato.
Ma non otterrai nessun aiuto da me.
Tu e la camusa avete un appuntamento, e sarei davvero maleducato se ritardassi ulteriormente il tuo incontro con la sua gelida falce.
Pensavi forse di sfuggirle in eterno? Che pensiero volgare!
Eludere appuntamenti con una signora, ne converrai con me, è davvero da maleducati. Sarò anche un’ancestrale massa di pura malvagità, ma la volgarità non è affatto nel mio stile.
E poi morire per un sarcoma non è così insolito come avvenimento, specie per un uomo della tua età che ha avuto a che fare con tanta energia.
Una decesso indegno per un ninja, forse, ma non certo per un piccolo furfante mitomane come te.
E anche se non fosse così, noi non possiamo controllare il modo e l’ora in cui moriremo, vanaglorioso Uchiha.
E’ la vita, Madara Uchiha, e che uno lo voglia oppure no spesso infila sassolini anche nei meccanismi apparentemente più perfetti, rompendone gli ingranaggi.
Non hai mai controllato nulla, in fine, soprattutto te stesso.
E così che la ruota gira e così sarà sempre.
Et sic transit gloria mundi. Semper.
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Angolo dell’autore: era da tempo che desiderava scrivere un lavoro simile.
Ho creduto che fosse originale parlare per mezzo del Juubi.
Insomma, spero che il mio lavoretto vi sia piaciuto.
La camusa è un omaggio al Cyrano de Bergerac.
In caso di incongruenze mediche, scusatemi ma sono un profano in questa materia.
Sarcoma: tipo di tumore maligno.