inghilterra-giorni nostri

"Eidil apri immediatamente questa porta! non costringermi a farla buttare giù o ne pagherai le conseguenze te lo garantisco!"
...tanto sono 10 minuti che sbraiti senza far nulla.... non era la prima volta da quando era arrivata al collegio femminile di Nottingham che Eidil Archer era sottoposta alle angherie delle suore della carità ma era senz'altro la prima volta che aveva trovato il coraggio di opporvisi.
Tuttavia la sua temerarietà,e lo sapeva bene, avrebbe portato delle conseguenze così si era ritrovata a chiudersi nel ripostiglio della biancheria in attesa di trovare il coraggio per sostenere la rivalsa della suora che da ormai quasi un quarto d'ora stava dietro alla porta. La 'sposa del Signore' aveva tentato in vari modi di convincerla ad uscire ma ora, rendendosi conto di sprecare fiato,aveva iniziato ad alterarsi gridando e accanendosi contro la porta.
la tiritera era sempre la stessa e Eidil ormai la percepiva come un flebile e fastidioso ronzio fino a che non sentì un nuovo rumore di passi e uno sbattacchiare contro il pavimento di legno del corridoio
....oh no! questo dev'essere il custode!..riusciranno ad aprire la porta!.......è finita....ho perso...
aprì gli occhi e sollevò la testa dalle ginocchia guardando in sù.


Inghilterra_foresta di sherwood_anno1300

guardò in sù preparandosi al peggio ma....forse non si era preparata abbastanza. si trovava seduta per terra,su una stradina polverosa circondata da alti alberi che quasi impedivano di vedere il cielo.restò immobile un istante poi lentamente si sollevò sulle gambe e girando su se stessa si guardò meglio in giro.
...questo è un errore...ci deve essere una spiegazione...c'è sempre una spiegazione...



dunque era lì, sola,in mezzo a tanti alberi ,senza sapere dove si trovasse. sbuffò e si mise le mani sui fianchi
"Fantastico....davvero davvero fantastico!" esclamò irritata. poi con tono più tranquillo proseguì
"forse stò solamente sognando...forse adesso mi sveglierò, mi troverò nel mio letto e penserò a quanto sono stata fortunata che tutto questo sia solamente e unicament..." ma non fece in tempo a finire la frase che un rumore di zoccoli la fece voltare per trovarsi di fronte ad un gruppetto di quatto uomini in armatura a cavallo.
....ma che diavolo sta succedendo?..
.uno di loro, probabilmente il capo, la squadrò in modo strano da capo a piedi .
"bene bene! che cosa ci fa una fanciulla così giovane e graziosa come voi in mezzo alla foresta? e soprattutto vestita in modo così sconveniente."
Eidil rimase sconcertata. si guardò un momento.insomma: indossava una gonna scozzese a pieghe che le arrivava fin sotto le ginocchia e la camicia bianca con lo stemma del collegio.
..che ci troverà di così sconveniente... pensò ma l'uomo la rimbeccò gridandole contro con tono autoritario, quasi arrogante
"Ti decidi a rispondere o forse sei muta?"
"forse è una fuorilegge! deve essere in combutta con robin hood!" esclamò un'altro dei soldati ...e così in meno di un secondo tutti e quattro sguainarono le spade.
La poverina era scioccata ma non perse tempo a fare il punto della situazione.
era molto meglio scappare..in fondo, pensò,era una cosa che le era sempre riuscita bene.
mentre i quattro spronavano il cavallo alla partenza, Eidil iniziò a correre lungo la strada,magari avrebbe trovato un centro abitato con delle persone sane e civili che avrebbero riportato quegli uomini inscatolati al manicomio.corse per qualche secondo ma poi rendendosi conto che i cavalli erano un tantino più veloci di lei, si buttò di lato, fuori dalla stradina, in mezzo agli alberi sperando di scoraggiare i propri inseguitori i quali invece smontarono da cavallo su ordine del loro capo e iniziarono a seguirla per la boscaglia. aveva paura,che cosa volevano da lei? che cosa volevano farle? ma soprattutto :chi diavolo era robin hood?di certo non era il leggendario eroe delle storie che sua madre le raccontava quando era piccola...erano solo storie di fantasia! poteva fermarsi a chiedere spiegazioni a quei brutti ceffi che la inseguivano? certo che no! che altro poteva fare dunque che non fosse scappare? correva a perdifiato tra gli alberi senza saper dove andare pregando per una qualche forma di aiuto provvidenziale anche se ,non ne era molto convinta.....
le radici scoperte continuavano a farla inciampare mentre i rami le graffiavano le braccia e il viso .ad un certo punto si sentì trattenere da qualcosa che però un secondo dopo si spezzò con un rumore secco facendola cadere di lato e rotolare giù per un piccolo pendio scosceso.
cadde rotolando per alcuni secondi che le parvero interminabili facendole ronzare le orecchie. aspettò a terra che il mondo finisse di girarle attorno dopodichè issandosi sulle braccia si mise a sedere sulle ginocchia per riprendere fiato.
Purtroppo aspettò troppo.uno dei soldati che la stavano inseguendo era ora di fronte a lei...la spada in pugno e un sorriso malsano sulle labbra.
"andavi da qualche parte?"
"sentite...posso spiegare... o almeno....ci posso provare...i-io.."
"risparmia le chiacchiere per la forca!"
"la FORCA????!!"
l'uomo allungò una mano verso di lei ma improvvisamente spuntò una freccia dal nulla che finì conficcata ad un centimetro dal piede del soldato.
"Non ti hanno mai insegnato che non si devono importunare le ragazze sole?"