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Autore: elrohir    03/04/2006    0 recensioni
Elladan Peredhel è lo splendido elfo che tutti conosciamo, e passa le giornate nel castello di Imladris con il suo biondo amante, Legolas Trandhuilion. Eppure, non c'è qualcosa di strano? Qualcosa che manca? E perchè Gandalf pensa che lui sia l'unico in grado di compiere quella pericolosa missione che li porterà in un mondo sconosciuto, nel nostro mondo? Cosa hanno nascosto gli elfi sulla terra, cosa volevano proteggere? E chi è quel ragazzo straordinario che gioca a basket e suona e legge e canta eppure non riesce a estirpare dall'anima quel vuoto, quel dolore? Quella sofferenza che gli mozza il fiato ogni volta che gli occhi grigi del suo riflesso dallo specchio gli sorridono?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elladan, Elrohir, Legolas
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Legolas

Legolas

La casa è aperta, quando torniamo. Io e Ru ci scambiamo uno sguardo, un sorriso.

O forse sarebbe più esatto dire un sogghigno.

Perché la porta della camera da letto di Elia è socchiusa, e sentiamo un doppio respiro provenire da dietro il legno.

Incapaci di trattenerci, sbirciamo.

Sono entrambi addormentati, la testa di lei incastonata sotto il suo mento, i capelli di lui simili a un manto scuro, che li vela e protegge.

Sento Rumil sussurrare al mio orecchio –Direi che decisamente non ha preso dal fratello, circa la scelta degli amanti.

Non posso trattenermi dal ribattere, sfottere Ru è una delle gioie della vita –Ti dispiace?

Lui arrossisce e si scosta –Cazzo dici Lass, solo perché sono andato a letto un paio di volte con El non vuol dire che…

-Sei andato a letto con El?- lo interrompo, gli occhi minacciosi. Spingendolo contro il muro, continuo –Quando pensavi di dirmelo, bastardo? Stai forse cercando di rubarmi l’amante?

Rumil è indescrivibile: il suo bel viso si colora di porpora, mentre comincia a balbettare –No… N-no L-lass, p-perché di-dici una cosa simile? Insomma, io… noi… è stato molto tempo fa e…

Incredibile, sembra sul punto di mettersi a piangere. Non riesco a trattenermi: scoppio a ridere. Non credevo di essere tanto convincente!

Mentre mi lascio cadere sulla poltrona, vedo il suo sguardo scurirsi, e le labbra stringersi in una piega minacciosa –Mi stavi prendendo per il culo, Greenleaf?

Non riesco a smettere di ridere –Dovevi vederti, Ru… l’intrepido galadhrim, la guardia del Bosco d’Oro…

Mi arriva un colpo nello stomaco, non forte da far male, ma abbastanza da spezzarmi il fiato. Ru è sopra di me, impegnato a picchiarmi –E pensare che io mi sentivo in colpa per te, razza di truffatore…

Quando si decide a piantarla, si sdraia al mio fianco, la testa sulla mia spalla. Respira affannato, e i suoi capelli mi solleticano piacevolmente la guancia. La voce arriva attutita –Comunque davvero Lass, è stato un casino di tempo fa, non hai motivo di…

-Ru, tranquillo. Non sono geloso.

E mentre lo rassicuro, scopro che sto dicendo la pura verità.

 

Elladan

Io mi chiedo se quelli si immaginano anche solo vagamente che cosa sto vivendo. No, vorrei saperlo. Perché in questo caso sono sadici.

Cioè, va bene tornare su Arda per fare rapporto. Questo lo posso anche accettare.

Ma quando è troppo è troppo!

Voglio dire…

Rimandare sulla Terra Ru e Lass, e ME tenermi QUI ancorato con non ho capito bene quale assurda motivazione… hanno intenzione di farmi impazzire del tutto…?

La lontananza da Elia è il dolore più insopportabile che abbia mai conosciuto.

Elia. Il mio dolce fratellino appena ritrovato.

Elrohir. Quel miracolo dagli occhi di fumo.

Roh. Il mio Roh.

Mi chiedo quando ho cominciato a chiamarlo così. Forse, dal primo istante in cui ho saputo il suo vero nome. Mi è sembrato così giusto, allora, così… esatto. Necessario. Non poteva essere altrimenti.

Elladan ed Elrohir… come ho mai potuto credere il contrario? Come ho potuto vivere tutto questo tempo senza sapere? Senza… anche solo intuire. Immaginare.

-Ehi, pen neth, cos’è quella faccia scura? Qualche problema?

Quella voce… quanto bene la conosco, quella voce? Profonda, tenorile… bellissima.

Osservo l’elfo sedersi al mio fianco, il torace nudo e sudato, i biondi capelli sparsi sulle spalle, spettinati. Glorfindel è sempre stato il mio sogno.

Mio insegnante di scherma, e di lotta libera, amico intimo di mio padre, siniscalco di Imladris e capitano della guardia di palazzo. Nonché marito del primo consigliere Erestor.

Glorfindel il bello, il redivivo, colui che è morto con la caduta Gondolin uccidendo il Barlog, ed è rinato. Per essere spedito a Granburrone, a controllare quello scavezzacollo di Elrond Peredhel e mettere un po’ di scompiglio tra le foglie secche di quegli autunni interminabili.

-Se te lo dicessi non ci crederesti mai, Fin.

Lui fa un sorriso sapiente. –Faccende di cuore?

Sbatto le palpebre, sorpreso –No… come ti è venuto in mente?

Lui sembra più stupito di me. –Beh, avevi una faccia tanto assente… a chi pensavi, se non a… ma che cretino, sembra che non ti veda da una vita… perché dovresti preoccuparti di questo, tu che hai il bel figlio di Thranduil tra le braccia…

Scoppio a ridere, Glorfindel è sempre riuscito a mettermi di buonumore. Anche se questa sua osservazione mi ha stupito: sembro davvero uno che soffre per amore?

-Hai saputo di… beh, delle ultime novità?

Lui mi spintona leggermente, scherzoso. –Ehi, ragazzino, non dimenticare che sono un importante consigliere… certo che sono al corrente, come potrei non esserlo, con tutti i dispacci che devo ogni giorno firmare, e poi è il mio lavoro, è il minimo che…

-Cosa ti ha detto Erestor?- lo interrompo con un sorrisetto. Lui fa una faccia infastidita, coricandosi all’indietro. –Poco in realtà. Sai che quello se decide di non parlare… a dire il vero speravo di cavare qualche informazione da te… sei molto più malleabile- aggiunge, con un’espressione seducente.

Giuro, Glorfindel ò Gondolin è unico, il mio mito. Non conosco una creatura più maliziosa.

Irresistibile.

Mi sottraggo ridendo alle sue carezze. –Ma smettila… ti accontento solo perché sei tu.

Lui si poggia su un gomito, si mette comodo. Sa ascoltare. E mi conosce abbastanza da capire quando ho bisogno di parlare. Per questo lo adoro. –Forza, pen neth. Sputa il rospo.

Gli racconto di Roh, della terra, di Irmo e del lupo, di Namo. Gli racconto di Roh, dei suoi occhi, della sensazione incredibile provata al suo fianco, della sua voce. Gli racconto di Roh, di me, del dolore che sento a saperlo lontano. A sentirlo lontano.

Gli racconto di Roh, e quando termino lui ha le lacrime agli occhi.

Non ho mai visto il vecchio Fin commuoversi, neanche quando si raccontava di Gondolin, e della morte del suo amante, Ecthelion della Fontana. (1)

Respira a strattoni, cerca di calmarsi. Alla fine sussurra –El, è colpa mia.

Spalanco gli occhi. –Cosa? Fin, cosa…

-Io ho portato Elrohir sulla terra. Quando siete nati… perché siete nati insieme, siete gemelli, lo sai, pochi minuti di distanza l’uno dall’altro… quando siete nati tuo padre era felicissimo. Credo di non averlo visto così felice neanche quando ha sposato tua madre. Mi ha trascinato alla vostra culla, per vedervi… ed eravate così belli, così perfetti… con la pelle di rosa e gli occhi di uno strano azzurro grigiastro, che preannunciava quel colore strano che avrebbe poi stregato Arda.

Arrossisco. Non sono mai riuscito a restare impassibile sotto i complimenti di Glorfindel. Ma non lo interrompo. Sono stregato dal suo racconto.

-Sembrava tutto giusto, tutto… tutto. E poi… ricordo Elrond sbiancare, i suoi occhi farsi lontani, come se ascoltasse voci sussurrate. Voci che sentiva solo lui. E la finestra si è aperta, la neve è entrata, ha danzato intorno a voi, candida e lieve. Il vento… sembrava cantare. E poi, d’improvviso, Elrohir ha cominciato a tremare, le labbra si sono fatte livide, e tu piangevi…

Glorfindel si interrompe, rabbrividisce. Non mi guarda mentre continua. –Comparve Irmo, subito, con uno sguardo cupo che mai gli avevo visto. Al suo fianco stava Namo, identico eppure diverso, così gelido e indifferente. Irmo ha avvolto Elrohir in una coperta, mentre Namo si inginocchiava davanti a Elrond soffiandogli in viso incantesimi sussurrati. Io li guardavo impietrito, finchè Irmo non mi ha messo un fagotto tra le braccia. “Sella Asfaloth” mi mormorò veloce “E corri a Lothlorien. Galadriel saprà cosa fare.” E fu infatti Galadriel che mi condusse all’ambaryanwë, che mi disse dove andare, a chi affidare quel bambino. Elrohir aveva solo poche ore quando lo diedi nelle mani di quelli che sarebbero stati i suoi genitori. Non so come Galadriel abbia ordinato le cose, cosa abbia fatto loro credere, come abbia nascosto l’evidenza elfica dal viso di tuo fratello, che allora era solo un bellissimo neonato. Ma ricordo Elrohir quella sera, splendeva più di Earendil (2), anche attraverso il freddo.

-Mio padre sa cosa è successo?

Lui scuote piano la testa. –Non credo. Non penso che i valar gli abbiano dato spiegazioni. Non lo fanno mai.- aggiunge amaro, ripensando sicuramente a quando si trovava lui di fronte a Namo, spirito morto in attesa di ricongiunsi al suo amato, ai suoi cari, senza sapere di essere destinato ad altro invece, a una nuova vita. Amara e dolce come la precedente, solo più lunga.

Sento la voce di mia nonna chiamarmi, e so che è giunto il momento di attraversare nuovamente il velo. Capisco solo in questo momento che per questo sono rimasto: per poter parlare con Glorfindel, e ascoltare la sua storia.

Neanche ho chiesto al mio vecchio maestro cosa diavolo ci faccia, lui, qui a Lothlorien.

Ma Glorfindel prima di lasciarmi mi abbraccia forte, sussurrandomi –Tienilo stretto tuo fratello, pen neth, conservalo come conserveresti un fiocco di neve. Perché di una cosa sono stato certo, mentre quella porta si chiudeva davanti a me, separando Elrohir dal nostro mondo. Sapevo che quel che mi stavo lasciando dietro era il tesoro più prezioso che potessimo trovare.

Annuisco, prima di correre via. E lo vedo di lontano, asciugarsi il dolore al sole, mentre Arda sbiadisce, e altre stelle si illuminano nei cieli.

 

Note

1-     Glorfindel di Gondolin è morto combattendo un Barlog, il giorno della caduta di Gondolin (vi ricordate quando ho detto che una delle antenate dei gemelli era stata la causa della caduta di una città? Che uno impazzito per il suo amore aveva tradito il suo popolo? Ecco, mi riferivo proprio a Gondolin, la città segreta). Ma nel Signore degli Anelli si parla di un Glorfindel, quello che porta Frodo a Gran Burrone. La maggior parte delle fic che ho letto, quasi tutte inglesi, immaginava che i due fossero in realtà la stessa persona, e che i Valar avessero rilasciato il vecchio Fin dalle Sale dell’Attesa perché doveva difendere Elrond. Poi, ci sono molte versioni chiaramente, alcune vedono Elrond e Glorfindel amanti, un’altra bellissima addirittura sosteneva che il vero scopo della rinascita di Glorfindel era difendere Elrohir, il suo amore. La maggior parte però mette insieme Glorfindel ed Erestor, l’arcigno primo consigliere di Elrond (davvero, la loro è una delle coppie più quotate…). Io mi sono attenuta a questa tranquilla visione, senza scombussolarla troppo (in questa storia, almeno). Quanto a Ecthelion, purtroppo ne so poco. Dicono che lui e Glorfindel siano sempre descritti insieme, nei capitoli di Tolkien dedicati a Gondolin, e si somigliano molto. Entrambi eroi, entrambi morti lo stesso giorno nello stesso modo (uccisi da un barlog…ma mi pare che Ecthelion ne avesse fatti fuori tre, prima)… insomma, sono una coppia perfetta. A me personalmente intrigano molto, peccato abbia trovato solo due o tre serie su di loro (di cui una però spettacolare). La più bella è quella che vede Elrohir come reincarnazione di Ecthelion, e Glorfindel innamorato di lui di nuovo… ma adesso non divaghiamo. Se qualcuno è interessato me lo faccia sapere, sono pronta a riassumere per filo e per segno tutto, fornire indicazioni su dove trovare le fic in questione (peccato siano in inglese…) e anche tradurre se volete…

2-     Earendil è la stella più brillante del firmamento di Arda. In realtà sono i Silmaril che vengono portati nel cielo da… indovinate chi? Sì, proprio lui, il nonnino di Elrohir ed Elladan. Non è colpa mia se gira e rigira loro vengono sempre fuori… ;-)

3-     Pen neth. In inglese significa young one, quindi io lo tradurrei con qualcosa tipo “ragazzino”… Glorfindel chiama sempre così Elladan, e anche Gandalf… mi piace. È paterno ma non troppo. Simpatico. Un bel vezzeggiativo.

4- Ho finito con le spiegazioni, lo giuro… mi ci sono fatta prendere la mano, vero? Comunque, che ne dite del capitolo? Spero che riuscirò a tenere sotto controllo tutte le idee che mi stanno venendo… in realtà pensavo di scrivere altre scene oggi, vorrà dire che le metterà nel prossimo! L’arrivo di Glorfindel è stato del tutto inaspettato, ma credo sia servito. E per la prossima puntata aspettatevi una bella partita di basket, e qualche comparsa in più di Elrohir-Elia… che oggi si è proprio riposato! A PRESTO!!!

Kisses Roh

Ps- grazie mille per i commenti, sono sempre molto apprezzati! Felliss, spero ti piaccia anche questo… baci

   
 
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