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Autore: Shadowolf    08/08/2011    2 recensioni
Così si guarda un po’ attorno, constatando che in effetti c’è una sola porta nei paraggi, e sorride piano notando la scritta sul legno. Tra tutti quanti, lui era quello che si sarebbe aspettato di meno. Non sa bene perché, ma così, a puro livello istintivo, non ci avrebbe mai scommesso su. E invece.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Evans, Chris Hemsworth, Robert Downey Jr.
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '"And Then It Came A Day, A Day Unlike Any Other...'
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Just a ciiiiity boooy, born and raised in Sooouth Detroooit, he took the midnight train goin’ aaanyyywheeere…
La voce troppo acuta e decisamente fuori tono che intona la sua canzone preferita lo fa bloccare di punto in bianco in corridoio, strappandogli un mezzo ghigno tra lo stupore e la curiosità.  Vuole sapere chi mai possa essere interessato ad un vecchio pezzo dei Journey così tanto da intonarlo a voce tanto alta, apparentemente fregandosene di un possibile pubblico. Non se lo sarebbe mai aspettato, comunque non da qualcuno degli altri suoi compagni di ventura, per la maggior parte più giovani di lui di dieci anni, più o meno. E la restante minoranza non è proprio gente da band pop-rock dei bei tempi che furono.
Così si guarda un po’ attorno, constatando che in effetti c’è una sola porta nei paraggi, e sorride piano notando la scritta sul legno. Tra tutti quanti, lui era quello che si sarebbe aspettato di meno. Non sa bene perché, ma così, a puro livello istintivo, non ci avrebbe mai scommesso su. E invece. La voce non mente, è proprio quella che di solito gli impartisce ordini a destra e manca. Ordini che puntualmente lui ignora, o stravolge, o affida a qualcun altro. Come per copione. Quello non scritto. “L’ho sempre detto che sei un ragazzo in gamba, Stevie…” ridacchia fra sé, e senza aspettare magari un invito bussa leggermente alla porta e la apre, gettando una rapida occhiata tutto intorno che gli rivela l’assenza di qualsivoglia essere umano nella stanza. Poi nota un’apertura sul fondo e annuisce piano, intuendo grazie al suono dell’acqua scorrevole che quel varco porta ad un bagno. Verosimilmente con doccia annessa, a giudicare dall’intensità dello scroscio. E dalla voce che ancora va avanti a cantare Don’t Stop Believin’, completamente ignara della nuova presenza. Getta un’occhiata all’orologio appeso al muro di fronte a sé e decide che ha tutto il tempo di questo mondo per star lì ad aspettarlo. La telefonata può slittare di qualche minuto senza conseguenze. Adocchia un divano e ci si lascia cadere sopra, ridacchiando piano quando scopre che è comodissimo, ed oltremodo soffice.
Non che l’attesa duri a lungo, poi, giusto dieci minuti prima che il fisico scolpitissimo del suo collega più giovane gli compaia davanti, nemmeno notandolo in un primo momento, tanto che lui deve schiarirsi la gola per far sì che l’altro se ne accorga. E quando lo fa per poco non gli scappa un mezzo urlo di sorpresa mista a spavento.
« Wa, Robert. What you doing here? » gli chiede subito, stringendo il nodo dell’asciugamano intorno alla vita e scombinandosi i capelli bagnati.
Lui se ne sta lì a guardarlo per qualche secondo, ammirato, prima di sorridergli placidamente e annuire.
« Oh, I was just passing by, you know, heard you singing and thought to come and tell you how good you are. » mente, ma a quel punto non ha poi tutta questa importanza. Chris lo guarda come se fosse stato appena ipnotizzato, e forse un po’ è davvero così, perché nonostante tutto la sua ammirazione per Robert finisce sempre per avere la meglio su tutti i discorsi che si possa fare nella propria mente riguardo la presunta parità che Joss ventila sempre esista tra di loro.
« Oh. I… I mean, no problem, it was just… yeah, surprise, wasn’t expecting to find someone here… » ridacchia allora, per mascherare la sua leggera ansia. Che poi avrebbe anche ragione, non è mica tanto normale ritrovarsi persone in stanza mentre uno è in bagno per una doccia. Ma comunque non ha importanza, alla fine non gli dà fastidio, anche se probabilmente dovrebbe. E Robert è lì, seduto sul suo divano, che lo guarda e gli sorride, magnetico come sempre. Lui ricambia, e finisce con l’avvicinarglisi, dimentico del fatto che probabilmente dovrebbe darsi una mossa ad asciugarsi, visto anche che deve andare a ritirare il suo East dal ragazzo che se ne prende cura quando lui lavora.
Così si accomoda nel posto libero vicino al suo compagno e si passa distrattamente una mano tra i capelli, maltrattandoli un po’ per farli asciugare all’aria, tanto domani ci penseranno i parrucchieri a riconciarlo come Steve Rogers. Fa giusto in tempo a lasciarsi andare contro il cuscino che un braccio si posa leggero e noncurante sulle sue spalle, seguito subito dopo dalla voce squillante e vivace dell’uomo seduto alla sua sinistra.
« Didn’t know you were a fan of them, kiddo. Truth be told, I wasn’t expecting someone here to even know them. Knew I was right by you. »
Chris lo guarda e non capisce, così si limita a fissarlo per qualche secondo, le labbra leggermente dischiuse in un abbozzo di sorriso confuso e smarrito. “Di chi diavolo stai parlando, Robert?”gli vorrebbe – dovrebbe – chiedere ma non lo fa, perché non vuole… be’, non vuole deluderlo. Qualsiasi cosa significhi. Allora ripercorre velocemente la scena, arrestandosi con un moto di orrore quando comprende il tutto. Mi ha sentito cantare. Sotto la doccia. Ho cantato. Ad alta voce. Quella stupida canzone. Dannato film idiota. Si accorge del silenzio che sta facendo durare decisamente troppo ed improvvisa una risposta su due piedi.
« You heard me singing Don’t Stop Believin’, didn’t you? » gli fa, pensando solo in un secondo momento che la domanda lo fa sembrare ancora più idiota, dato che ha giusto ripetuto quello che l’altro gli aveva appena finito di dire. Idiota.
« Yeah, told you… » ridacchia infatti Robert, scrollandogli le spalle prima di continuare « You’ve got such a… peculiar voice, impossible to mistake it. »
Lui vorrebbe scomparire in quel momento, proprio smaterializzarsi, pur di non sentire le proprie guance prendere fuoco così d’improvviso, come se qualcuno le avesse cosparse di benzina e ci avesse gettato un fiammifero su. La mia voce fa schifo. E lui l’ha sentita. Ma non è tutto, perché l’altro continua a parlare, il sorriso sempre al suo posto.
« Nice rendition, too. One of the most original I’ve ever heard. »
Un orribile pensiero si fa largo nella sua testa, lentamente e inesorabilmente. Teme che la situazione stia giusto diventando peggiore. Mentre formula la domanda ad alta voce si sente come risucchiato da un vortice inesorabile.
« Oh… Do you… hear it… often? »
Robert si stringe nelle spalle e annuisce.
« Yeah… You know, they are my favorite band, like, so… I’ve seen them live a few times, and every now and then my friends surprise me with a cover band… Y’know, at parties… »
Lui annuisce a sua volta, ma solo per far qualcosa, come per inerzia. Gli ha rovinato una delle sue canzoni preferite, ci potrebbe scommettere. Robert sta solo facendo l’educato, ecco cosa, ma in realtà vorrebbe prenderlo a schiaffi per aver compiuto un simile scempio. Ed ora mi guarda per comunicarmi tutto il suo odio per me. Magari dovrebbe dire qualcosa.
« Oh… I’d never have told… »
Risposta più stupida non avrebbe potuto darla, se ne rende conto molto bene anche nello stato confusionale nel quale versa.
« Yeah, guess you thought I was deep in hard rock… Or punk-rock maybe… » ridacchia Robert di gusto, deciso a mettere a suo agio il suo interlocutore, fattosi improvvisamente più nervoso - ne ignora il motivo. « Like Stark. » conclude, sorridendogli con un’aria comprensiva che non tanto gli si addice.
Non era quello che voleva, affatto.  Confondere l’uomo con il personaggio, che idiozia da principiante, ora penserà che sono una persona superficiale. E un po’ di ragione ce l’avrebbe anche, perché era esattamente quello che lui aveva in mente. Non che ci voglia poi molto, con Robert non si può mai essere sicuri dove finisca Tony Stark e cominci lui. Soprattutto perché non fa nulla per evitarlo, anzi. È come se diventasse completamente lui, quasi quel personaggio fosse il suo alter ego. Sono tre mesi ormai che Chris ci lavora accanto, ma non si è ancora abituato. Figuriamoci arrivare a capirlo. Praticamente impossibile.
« … Yes. Sorry, it’s just… » prova a giustificarsi, ma il suo cervello sembra continuare a mangiarsi anche quel pizzico di intelligenza di cui dispone, oltre che alle parole.
« Stop apologizing! » ride allora l’altro, poggiandogli un leggero pugno sul braccio ed annuendo. « It’s not your fault, I’m always like him, we just have different tastes… and different brains too. I’ll never be half smart as he is.» conclude, inondando ancora una volta la stanza con la sua risata.
Chris lo guarda con occhi spalancati, carichi di meraviglia e stregati dal quel suono, magnetico e bellissimo. Non gli dà fastidio che l’altro lo tocchi così spesso, né che fin dal principio si sia preso tutta quella confidenza con lui. Normalmente avrebbe tenuto una persona del genere a distanza, ma con lui non ci riesce, lo affascina troppo per pensare di poterne essere anche minimamente infastidito. Così si sorprende ad aprirsi a sua volta in un piccolo, leggero sorriso, annuendo di conseguenza.
« Okay, I… » si morde leggermente il labbro per impedirsi di pronunciare di nuovo scuse, come non potesse proprio evitarlo « I’m not such a big fan, I just happened to know the song because… well, I sang it in a movie of mine, nothing important, a stupid thing…» si corregge allora, e si sorprende delle cose che sta dicendo. Di solito non parla mai di lavoro, soprattutto non del suo, men che mai ad un suo collega. Ma alla fine non si sorprende neanche più di tanto, gli pare evidente che oggi non è giornata.
Robert dal canto suo si illumina tutto, come se gli fosse stato rivelato chissà quale segreto, e annuisce.
« Title? »
« … The Losers. » balbetta lui, stupito e spiazzato da tutto quell’interessamento. Che si trasforma prima in terrore puro e successivamente in vergogna come l’altro risponde.
« Then I’ve seen it! But wait a minute, who did you play? I don’t remember you. »
Un sospiro strozzato è tutto quello che riesce ad ottenere da sé stesso, in mancanza di un orgoglio per qualcosa che ha fatto che non può in alcun modo esserci. Meglio che non te lo ricordi, che pasticcio assurdo.
« I was… the guy with plenty of tees. But it was really just a stupid movie, not worth your time… »
L’altro ridacchia ancora e annuisce, poi improvvisamente gli punta un dito contro, lo sguardo di chi ha appena ricevuto una rivelazione.
« Oh my god, now I remember you! And you… you were singing the song when in the elevator! The best shot in all the movie! And Joel kept telling me to stop clapping my hands. »
Chris non sa più di cosa essere più colpito ed stupito. Se dal fatto che Robert reputi quel pezzettino lì il migliore di tutto il film o se perché conosce Joel Silver tanto bene da chiamarlo per nome.
« You… know Mr. Silver? »
« Yeah, sure. That guy saved me so many times I can’t tell anymore. » annuisce l’altro, fattosi giusto un pizzico più serio. « He’s a great man » continua poi, « I’m sure you enjoyed working with him, even though the movie wasn’t… well, exactly the best… »
« Absolutely. Matter of fact, I’m gonna work with him again soon. »
« Oh, that’s great! I’m gonna recommend you to him, make sure you’re gonna be treated as you deserve. »
Quelle parole lo colpiscono con qualche secondo di ritardo, e per qualche momento ancora se ne rimane lì, cercando di decidere se l’ha sentito davvero o solo immaginato. Poi capisce che non può restare davanti a lui in quel modo, di nuovo, e comincia a balbettare qualcosa.
« I-I… No, really, don’t… I mean, I… »
Lo vede sorridere di nuovo a trecentosessanta gradi e sospira piano, dandosi mentalmente dell’idiota per non riuscire a parlare decentemente e distogliendo lo sguardo per farlo galoppare tutto intorno alla stanza, finché si sente spettinare i capelli ancora bagnati da una mano estranea, ragion per cu guarda di nuovo davanti a sé, sorridendo a sua volta a Robert, come fosse sotto ipnosi.
E forse lo è davvero, visto che non presta la minima attenzione alla nuova presenza nella stanza, entrata dopo che qualche battito sulla porta si era rilevato completamente inutile. Ci vuole qualche schiarimento di voce perché i due si voltino in quella direzione, consapevoli per la prima volta di avere un nuovo compagno di brigata con loro.
« Oh. I’ll come back another time, yes, Chris? » si scusa l’ultimo arrivato.
Lui si immobilizza in quella stessa posizione, con la mano di Robert ancora tra i capelli e l’asciugamano che nel frattempo si è pericolosamente slacciato, lasciando intravedere qualche centimetro di pelle in più al di sotto della sua pancia perfettamente allenata. Ma non se ne accorge, troppo impegnato a mettere insieme due parole di scusa per il suo omonimo, che lo fissa ancora lì sulla soglia. Impresa difficile, data la giornata.
« No, no, come on, Robert… was just passing by, he… » si interrompe, restio a mettere su pubblica piazza le sue ben discutibili doti canterine. Soprattutto con Chris. Per sua fortuna l’altro interviene in soccorso, pensando bene di trovare un posto più consono per la propria mano, come ad esempio la tasca dei suoi jeans.
« I just needed to know how he’s gonna say a line, and since I’m really really late for something I have to do before it’s too late, I thought to come in and ask him right away. »
Il Chris sulla porta sembra crederci, perché fa un passo verso l’interno della stanza, avvicinandosi al divano e infine annuendo.
« Yeah, okay… Did you two… work it out? »
« Just now, we’re… » sospira il più giovane, guardandosi intorno come nella speranza di ricevere una mano d’aiuto dall’alto. Non vuole mettere Robert nella condizione di sentirsi cacciato via, e tuttavia sa che dovrebbe farlo, se non vuole che Chris prenda l’iniziativa sulla questione, cosa da evitare ad ogni costo, soprattutto considerato la tendenza del primo a calarsi nei panni di Tony Stark. Dovrei dirgli semplicemente se ci può lasciare soli, non è difficile, né sgarbato, dopotutto io stavo facendo la doccia, e l-
D’un tratto nella stanza cominciano a risuonare le note di Shot To Thrill, ed entrambi i Chris si rivolgono uno sguardo perplesso, prima di convergere allo stesso momento sull’uomo sorridente alla loro sinistra. Il quale si illumina se è possibile ancora di più, pescando il proprio cellulare da chissà dove.
« Oh, that’s exactly what I had to do. Guess it’s already six. I’m sorry you guys, see you tomorrow, alright. » annuncia, alzandosi e dando ad entrambi delle affettuose pacche sulla spalla, riprendendo subito dopo a parlare al telefono, il tono fattosi improvvisamente più dolce e tenero « Hey, baby boy… I was right about to call you, kid here had to ask me something… How did your day went? »
Lo seguono entrambi fin quando non si richiude la porta alle sue spalle, completamente dimentico di loro due – o di qualsiasi altra cosa in tutto il resto del mondo, se è per quello – poi rimangono lì a fissarsi in silenzio per qualche interminabile momento prima che lui si costringa a parlare, per spiegarsi.
« I swear, it’s just what he said. Nothing more. »
L’altro sospira piano e guarda in basso, alle sue mani, con la voglia di prenderle tra le proprie. Ma si trattiene.
« He’s just changed it over the phone, have you noticed? Now it’s you who asked him stuff. And I should believe him? »
Sì.
«Yes. Because it’s the truth. And if you don’t believe him, I’m telling you, he’s saying it right. Trust me. »
Si stupisce di come tutta questa tranquillità stia riaffiorando soltanto ora, dopo essere stata data per dispersa negli ultimi venti minuti. In un momento più calmo si sarebbe messo lì a cercare di capirne i motivi. Ma ora come ora non gli sembra proprio il caso di isolarsi, non con Chris ancora tutto corrucciato al suo fianco. Così mette da parte i propri pensieri e gli appoggia una mano sulla spalla, scrollandolo un po’ e sorridendogli.
« I’m so not gonna beg you, God of Thunder… » prova, seguendo un po’ il modo di fare di Robert, e con sua enorme sorpresa il metodo si dimostra non solo valido, ma addirittura efficiente. Il migliore. Perché l’attimo dopo l’altro lo guarda e si mette a ridere in silenzio, scuotendo la testa e schioccandogli un’occhiata complice.
« No need to anyway, you know. I believe you. »
« Seriously? »
« Yeah… Matter of fact, I’m sorry if I have doubted you. I didn’t mean to, it’s just… Robert is dangerous, and he seems to have a very peculiar effect on you, I don’t know if you’ve ever noticed it… »
Come potrei non essermene accorto? Quell’aggrovigliamento di stomaco corrisponde solo al suo nome nella mia testa.Ma annuisce solo, vagamente, perché questo non può dirglielo. Poi si accorge che l’altro ha usato lo stesso aggettivo per definirlo, e sorride piano.
« Don’t worry, Chris, I’m perfectly safe. » gli poggia una mano sul ginocchio, cercando i suoi occhi, per rincuorarlo. « Okay? »
L’altro annuisce e sospira, alzando lo sguardo su di lui e aprendosi a sua volta in un gran sorriso luminoso, che lui adora.
« Yeah, okay. I don’t know what’s wrong with me, I just saw the two of us there and… »
« … And his hand was through my hair. That’s all. I know you’ve got a thing on it, no need to hide it. »
Scoppia a ridere a queste parole, facendo cenno di sì con la testa e coprendosi la faccia come a nascondere un inizio di rossore.
« You’ve got me… »                                                                                                                 
« And you’re starting to be human and human every day more, God of Thunder… »
« How so? »
« Oh, you’re all red on your cheeks, Chris. » sussurra, toccandogli piano le guance.
E l’altro si scopre lentamente la faccia e si lascia guardare da lui, sorridendogli ancora e ancora, mentre con naturalezza gli affonda le dita tra i capelli ancora umidi, riappropriandosi di ciò che nella sua testa è suo e solamente suo.



CORNER'S AUTHOR: Rieccomi a voi con una nuova one shot sul magnifico ed eccezionale (e mi fermo qui per non riempirvi di aggettivi) cast degli Avengers, che LOL, detto placidamente è the next best thing around, e se pensate altrimenti mi dispiace, ma non ci capite molto u_u
Vorrei dire deliri a parte, ma ho l'hype ancora a mille dopo aver visto per due volte in quattro giorni Captain America al cinema e come dicono gli inglesi words cannot tell. Dovete sperimentare first-hand. Onestamente, vi converrebbe. Le vostre vite assumerebbero ben più ampio significato e sareste decisamente più felici. Provare per credere.
Va bene, okay, ci provo a fare la persona seria (*le matte risate*). L'idea di questa viene da... The Losers, film del 2010 con Chris Evans che velocity girl ha avuto la brillantissima idea di scaricare e farci vedere. Come forse avrete intuito dal dialogo, c'è una scena in cui Chris canta Don't Stop Believin', canzone del 1981 targata Journey, che se voi ancora non lo sapeste è uno dei gruppi preferiti di Robert. I giudizi riportati nel dialogo tra Chris e Robert sono ovviamente la reazione mia e della succitata velocity girl dopo la visione del suddetto film, il cui unico pregio consiste infatti, oltre che a farci vedere Chris con una quantità spaventosa di magliette diverse e in versione canterina, di aver dato il via a questa oltremodo lunga one shot. East è il bulldog Americano di Chris Evans, che sempre velocity girl mi informa essere compagno pressoché inseparabile del nostro Stevie. Tenetelo a mente, perché *SPOILER ALERT* dovrebbe ritornare molto presto in una nuova os (e non dico altro).
Oh, spero abbiate indovintato chi è la MISTERIOSA PERSONA che telefona a Robert verso la fine della shot. L'avete capito? Eh? Secondo me sì. Avete vinto un bonus, in caso. Chiedetemi quel che volete u_u (scusate, non ho saputo resistere alla tentazione di creare un senso di continuità con l'altro mio fandom principale, la Marvel mi ha davvero contagiata *O*)
E niente, io credo di aver finito con le note a piè di pagina. In questo momento, fangirlisticamente parlando, sono tipo al decimo cielo (o magari addirittura sulla Luna) (o da qualche parte nei sette regni *wink wink*), non vedo l'ora che arrivi il 2012 così da poter morire in santa pace alla premiere di The Avengers, dopo che quella di Captain America mi ha dato seri colpi pseudo-mortali. Su quelle ringhiere di Hollywood ci stavo lasciando le penne, ma ho eroicamente resistito (grazie al potere di Loki, ftw \o/) ed ora sono pronta e preparata per l'impresa suprema u_u
Manca la dedica, ma a questo punto credo avrete intuito per chi l'ho scritta. Se ancora non vi fosse chiaro, però, eccovelo qui. Questa one shot è tutta tutta tutta ma proprio tutta per velocity girl, per una delle migliori esperienze cinematografiche EVER e per aver allegramente sclerato con me per una settimana (con due grossissimi picchi, uno dei quali conclusosi con la sottoscritta LETTERALMENTE in ginocchio, completamente in ADORAZIONE - il ragazzo delle pulizie del cinema sarà rimasto segnato da simile vista), dandomi tra l'altro plenty of ideas che prima o poi vedrete messe giù. Grazie Cap! *O* (anzi, meglio, *pat pat* - tu SAI u_u)
EVERYTHING'S MARVEL AND NOTHING HURTS <3
Peace out.

   
 
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