PROLOGO
TENEBRE
Le
tenebre mi abbracciano e si chiudono su di me.
So
che non appartengono alla notte. Altrimenti non ne avrei
così paura.
La
notte di solito mi piace. La notte è bella, mi avvolge come
un manto
protettivo. La notte è piena di segreti e di sogni.
Le
tenebre che mi circondano sono, in realtà, prodotte dal mio
animo.
Le
tenebre stringono il mio cuore in una morsa di ghiaccio.
I
miei occhi color cioccolato non riescono più a scorgere la
preda che stavo
inseguendo. Un cervo. Un cervo maschio, con immense corna e il corpo
agile,
robusto. Non sono stata abbastanza veloce.
Vorrei
poter vedere qualcosa in questa oscurità fitta.
Vorrei
vedere almeno le mie mani e i miei piedi, ma non vedo niente.
Buio.
Solo buio.
Apro
la bocca per gridare, ma non esce alcun suono e nessuno può
sentirmi, in quanto
so di essere lontana da casa.
Nessuno
può sentirmi... nemmeno mia madre.
Voci
che mi chiamano. Bisbigli sinistri nelle orecchie.
«Renesmee».
Non
posso rispondere, non posso chiedere chi è. Non posso fare
nulla.
«Renesmee».
Sono in trappola.