Hai paura, Crona?

Sei lì, chiusa in quella stanza da chissà quanto tempo.

La pelle bianca dipinta di viola, un viola che fa male, un livido.

A causa sua. Lui è sempre cattivo con te.

 

Non volevi farla arrabbiare.

La verità e che non vorresti essere accanto a lei, vorresti scappare.

Davanti al piccoletto ti sei spaventata: avresti dovuto sconfiggerlo, ma non ce l'hai fatta.

Lei ti ha rinchiuso in quella stanza umida, e il buio pesto ti fa paura.

Lui ti fa paura, ti fa male, ti torce il naso, perché tu sei colpevole.

 

Lo senti, il tuo cuore, che continua a battere.

Vorresti che si fermasse; per te, per lei, per il resto del mondo, per il piccoletto.

Perché se tu vivi, lui deve morire.

E tu non vuoi che muoia, non così, perché è sbagliato.

 

Ma lei non capisce.

O forse sei tu che sei troppo stupida per capire.

Forse tua madre ha ragione, e tu devi fare ciò che ti chiede.

Ma non ce la fai, qualcosa nel profondo ti ferma.

 

Apre la porta, e la luce illumina il tuo volto stanco.

E' un volto di bambina, il tuo, segnato da troppe lacrime, dal dolore di chi non ha mai vissuto sul serio.
Il tuo corpo è leso, macchiato, ferito.

Ti fa uscire, e tu ti illudi che sia tutto finito.

Niente di più falso.

 

Te lo chiede di nuovo.

No, ma che dico: lei te lo impone.

Tu devi farlo.

Eppure non puoi, e ancora una volta ti tiri indietro.

« Vector Plate. »

 

E sei di nuovo dentro.

 

Buio, di nuovo. Forse per sempre.

Preghi, affinché sia per sempre.

Hai paura, non sai come ci si comporta in certe situazioni.

Forse devi continuare ad opporti, forse non serve.

Forse ha ragione.

 

Giorni, forse solo pochi secondi.

La porta, eccola, si spalanca.

Tu guardi la figura che si celava dietro di essa: ti spaventa.

Esci. Sorridi, anche se non vorresti.

Perché in quel momento capisci che non serve lottare, lei vincerà sempre.

 

Ed è follia quella che muove le tue mani, quella che ti fa agire?

O forse è solo la paura, paura di fare la stessa fine del piccoletto?

Paura di morire, o forse di vivere.

Paura del buio.

Paura di tutto.

Perché, Crona, è inutile negarlo.

Tu hai paura, e stai tremando come una foglia.

 

Il piccoletto è morto, la mamma è felice.

Ce l'hai fatta.

Ma a che prezzo?

Hai messo in gioco la tua anima, Crona, forse l'hai persa.

E la tua infanzia è finita.

 

Benvenuta nel mondo dei grandi, dove uccidere è giusto e le streghe dominano.

Benvenuta, Crona.

Spero che tu riesca a sfuggirle.

Perché lei non è tua madre.

 

Ridi, fuori controllo.

 

« Il mio sangue... il mio sangue è nero! »

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- Angolo Me

Salve. Eccomi qui con un altra storia su Soul Eater, spero vi sia piaciuta.
Adoro Crona, è un personaggio che mi ha sempre affascinato molto... e quindi ho deciso di scrivere su di lei. Sì, lei. Per me Crona è una ragazza!
Ne approfitto - perdonate se lo faccio - per pubblicizzare la mia prima long in questo fandom: Le Streghe di Death Kingdom.
Se volete, datele un'occhiata... è ancora al primo capitolo, domani dovrei aggiornare!
Va be'... credo di aver detto tutto. Alla prossima, e grazie mille.
Ps. Lasciate una recensione se vi va.