Libri > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: feelingstranger    25/08/2011    4 recensioni
E' la prima volta che mi cimento in un progetto del genere. L'idea per questo racconto mi è venuta ascoltando una canzone di Stevie Nicks chiamata proprio Rhiannon. Informandomi ho scoperto che è una storia della mitologia gallese, raccolta nel libro "Mabinogion".
Io ho deciso di scrivere una mia personale opera su questa "Dea".
Rhiannon è una Dea gallese, è legata alla luna, ai cavalli e agli uccelli.
Genere: Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rhiannon – A Story About A North Wales Witch          



Una rigogliosa foresta.
Gli alberi, illuminati dal lieve tepore della luna piena, lasciavano passare tra di loro una figura esile e tranquilla; vicino ad un torrente la luna sembrava come una perla di enormi proporzioni.
Il cielo stellato del Galles non aveva eguali, era una sublime visione.
La figura che si muoveva tra gli alberi, in quella fitta oscurità, era una donna e accanto a lei c’era un bellissimo cavallo, argenteo come i raggi lunari.
Arrivata sulle rive del torrente, il cavallo iniziò a bere.
Il suo manto sembrava brillare di luce propria, era una stupenda visione da contemplare, perfino il più losco degli uomini sarebbe diventato un agnello di fronte ad una visione così celestiale.
La luce lunare illuminò il volto della sagoma che viaggiava con il cavallo, era una donna, bella come nessun’altra; aveva lunghi capelli che le cadevano fluenti e mossi sulla schiena di un biondo che, illuminato dalla luna, sembrava argento. Il suo viso era delicato ed etereo, con un rassicurante e smagliante sorriso. La cosa che più colpiva di lei però, erano i suoi occhi, di un innaturale colore del cielo mattutino, un azzurro talmente intenso da fendere l’oscurità.
Aveva un lungo abito argenteo a fasciarle il corpo, sinuoso e delicato, e un lungo mantello nero le cadeva dalla schiena.
Carezzava la criniera del destriero mentre lui era impegnato a bere dal torrente.
 
“La luna è particolarmente serena stasera.” disse, come se il cavallo potesse comprenderla.
 
Il cavallo alzò la testa ed iniziò a fissare la luna, poi guardò la donna.

 “Andiamo!”                                                                                                                      
 
La donna si incamminò nuovamente nel folto della foresta e il cavallo la seguì senza batter ciglio.
Tre uccelli volavano sopra gli alberi intonando un canto soave, stranamente insolito per un paesaggio notturno, e dovunque la donna andasse loro la seguivano cantando.
 
 
Arrivarono in una radura. C’era un enorme costruzione antica di centinaia di anni, era un castello.
La donna continuando a sorridere avanzò insieme al suo cavallo e ai volatili che fin lì l’avevano seguita.
 
“Siamo quasi arrivati a casa.” disse lei rivolta agli animali.
 
Giunti di fronte all’enorme portone del castello la donna posò il suo sguardo su un’iscrizione apposta sullo stesso, mentre il cavallo e gli uccelli erano dietro di lei in attesa.
 
Il sogno amico è del mortale innamorato della luna.
La strega della notte qui risiede.
Padrona della luna, dei cavalli e degli uccelli.
Rhiannon, la Dea, qui risiede per accogliere le suppliche alla luna rivolte.”
 
Il sorriso della donna si fece ancor più confortante, si voltò per parlare agli animali, ma al loro posto c’erano delle persone.
“Siamo a casa finalmente.” disse lei, senza la benché minima sorpresa.
 
Loro sorrisero, erano tre ragazze e un ragazzo.
Il ragazzo, era alto, biondo e terribilmente bello.  I suoi capelli erano come quelli del cavallo bianco di poco prima, lunghi e fluenti. I suoi occhi avevano il colore degli zaffiri. Aveva un abito intarsiato di perle che alla luce lunare brillavano ancora di più. Poi aprì bocca per parlare, e una voce soave ne uscì dicendo:
 
“Finalmente Padrona Rhiannon.”
 
Rhiannon sorrise, posando lo sguardo sulle tre ragazze.
Loro erano i tre volatili di poco prima, e avevano sembianze e caratteristiche molto affini con le loro controparti animali: tutte avevano voci cristalline e dedite al canto, il loro viso era terribilmente tenero e i loro occhi avevano il colore del loro piumaggio animale.
Tutte vestite di un abito dello stesso colore dei loro occhi e fornite di un lungo mantello nero.
Solo i loro capelli erano uguali, molto più lunghi del normale, quasi fino al terreno, di un nero pece molto fitto.
 
“Padrona, è ora di riposare. Vada e ci dica cosa possiamo fare per lei.”  intonarono le tre in coro.
 
Rhiannon le guardò e sorrise ancor più benevolmente di quanto si potesse ritenere possibile.
 
“Grazie per la vostra apprensione creature mie. Un’altra notte è passata, ora andate ci rivedremo al prossimo chiaro di luna.” disse Rhiannon.
 
E detto questo si lasciò scivolare dietro le porte del castello.
 
Rimasero a guardare impassibili lo spuntare dell’alba, e ad un tratto quello che prima era un rigoglioso e gigantesco castello, alle luce dell’alba appariva solo come un mucchio di rovine di ciò che era in realtà.
 
“A presto Padrona.” disse il cavallo.
 
La sua forma si tramutò nel destriero bianco che svanì tra le luci e le ombre dell’alba.
Mentre i tre uccelli si inchinavano di fronte alla porta, presero nuovamente la loro forma animale volando via nella fitta vegetazione della foresta.
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro / Vai alla pagina dell'autore: feelingstranger