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Autore: Something Rotten    27/08/2011    2 recensioni
Mikey Way era un semplice ragazzo del New Jersey.
Era alto e secco, così secco che se non avesse avuto quell'enorme naso qualche cane avrebbe potuto scambiarlo per un palo della luce. Aveva gli occhi perennemente socchiusi, così tanto che nessuno sapeva di che colore fossero realmente le sue iridi, i capelli biondo pipì e dei pesanti occhiali da far invidia ad Harry Potter. In sintesi non era proprio un bel ragazzo, anzi un cucciolo denutrito di Sphynx era più sessualmente attraente ed attizzante di Mikey. A dirla tutta non era neanche simpatico, non era di ottima compagnia dato che la sua mimica facciale - e quindi la sua capacità di mostrare emozioni- era paragonabile a quella di Kristen Stewart in Twilight - una Salamandra Chryptobranchidae del Giappone era più espressiva, per intenderci -.
Mikey aveva un fratello più grande, il suo nome era Gerard Arthur Way ed era così bello ed attraente che nessuno credeva che fossero realmente fratelli, anzi c'era chi credeva che Mikey fosse in realtà un alieno proveniente da un qualche pianeta della Volta Celeste, venuto per contaminare il mondo con la sua bruttezza e deformità fisica.
Genere: Commedia, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cobra Starship, Fall Out Boy, My Chemical Romance, Panic at the Disco, The Academy Is
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Okay, la colpa non è la mia ma di Lady Gaga che se ne esce con questi titoli e soprattutto della mia ex coinquilina che mi fa notare i difetti di Mikey.
Non ho niente contro di lui e non voglio delineare fatti accaduti.
Non faccio uso di allucinogeni - LSD o cose varie, sono così al naturale -.-"
E ho dannatamente coraggio a postare una cazzata simile, ma è l'unica cosa che il mio cervello ha partorito quindi prendetela per buona .)
Naturalmente, il tutto nasce anche da questa foto :

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Quindi non è colpa mia se alla vista di certe cose scrivo queste storie .-


Follow that {Cobr}Unicorn on the road to love.

Mikey Way era un semplice ragazzo del New Jersey.
Era alto e secco, così secco che se non avesse avuto quell'enorme naso qualche cane avrebbe potuto scambiarlo per un palo della luce. Aveva gli occhi perennemente socchiusi, così tanto che nessuno sapeva di che colore fossero realmente le sue iridi, i capelli biondo pipì e dei pesanti occhiali da far invidia ad Harry Potter. In sintesi non era proprio un bel ragazzo, anzi un cucciolo denutrito di Sphynx era più sessualmente attraente ed attizzante di Mikey. A dirla tutta non era neanche simpatico, non era di ottima compagnia dato che la sua mimica facciale - e quindi la sua capacità di mostrare emozioni- era paragonabile a quella di Kristen Stewart in Twilight - una Salamandra Chryptobranchidae del Giappone era più espressiva, per intenderci -.
Mikey aveva un fratello più grande, il suo nome era Gerard Arthur Way ed era così bello ed attraente che nessuno credeva che fossero realmente fratelli, anzi c'era chi credeva che Mikey fosse in realtà un alieno proveniente da un qualche pianeta della Volta Celeste, venuto per contaminare il mondo con la sua bruttezza e deformità fisica.
La loro madre - una giovane ed attraente donna di origini italiche- propendeva palesemente per Gerard, così tanto da non mandare Mikey a scuola pur di pagare al figlio più grande le rette della costosa "Accademia delle Belle Bagascie" diretta da Pete Wentz  - l'uomo che vinse per dieci anni consecutivi il titolo di America's Next Top Bagascia- solo per soffiare il titolo di "America Next Drag Queen" all'ormai pluri premiato Ryan Ross . Così il povero Mikey dall'età di tredici anni lavorava al McDonalds insieme a Brent Wilson - il non so si sa bene cosa suonasse nei Panic at the disco-. Il lavoro non era decisamente tutto rose e fiori visto che, data la sua scarsa intelligenza ed arguzia, ogni due o tre giorni combinava qualche guaio. Come quella volta che per accendere un fornello difettoso aveva più volte strofinato un cerino sulla testa di un cliente pelato di nome Korse, o quella volta che per lavare i pavimenti aveva usato la folta chioma di un altro cliente che rispondeva al nome - impronunciabile- di Raimond Toro, o ancora quella volta che aveva chiesto ad un cliente di chi fosse il bambino che portava in grembo, inutile dire che il cliente in questione era un maschio dalla forma rotonda - come quella di chi ingoia un cocomero intero- e che rispondeva al nome di Spencer Smith. Ma tornando alla storia...
Era Agosto, faceva così caldo che l'afa si poteva tagliare con un grissino come il tonno rio mare, Brent e Mikey lavoravano ormai da dodici ore consecutive e dato che non erano molto svegli di per sé, il capo li sorvegliava per evitare che facessero qualche danno dei loro. Lavoravano entrambi alla postazione delle patatine fritte, ma non perché fosse quella più semplice e meno pericolosa, ma anche perché i loro capelli erano così unti e bisunti da non dover usare l'olio per friggere, bastava spremere un po i loro capelli e risparmiare al giorno migliaia di dollari.
« Mikey controlla che la manopola sia girata a destra prima di mettere le patatine sul fuoco » aveva commentato il capo temendo che il ragazzo si bruciasse con l'olio bollente « e ricordati che la destra è la mano con la quale scrivi. »
Mikey aveva annuito anche se non aveva capito una mazza di quello che il capo gli aveva appena detto visto che non era mai andato a scuola e non aveva mai preso una penna tra le mani. Aveva girato la manopola del gas dalla parte opposta, sperando che quella fosse la destra, ed aveva buttato l'intero pacco di patatine - di dubbia provenienza- al suo interno. Naturalmente la manopola era stata girata verso sinistra, l'olio era schizzato su tutto il viso di Mikey e - non si sapeva bene per quale reazione strana- i suoi capelli avevano preso fuoco. Pelato e leggermente sfregiato per l'olio bollente poteva benissimo somigliare a Lord Voldemort se solo il suo naso fosse stato meno ingombrante e se il suo unico sopracciglio non fosse stato totalmente ignifugo. Comunque, dopo aver spento il piccolo incendio con dell'acqua e dopo aver ristabilito l'ordine in quella piccola cucina, era tornato alla sua postazione, girando con una forchetta le patatine nella padella e canticchiando con la grazia di un dugongo inferocito la canzone che passavano alla radio. A quello spettacolo pietoso si era aggiunto Brent che ballando con la grazia di un pachiderma in calore prendeva a sederate così forti il povero Mikey da mandarlo da una parte all'altra della piccola cucina fino a quando aggrappandosi con la forchetta all'unico appiglio che aveva trovato - il tostapane- non ricevette una scossa così tanto potente da farlo cadere al suolo privo di sensi....

Mikey aveva aperto gli occhi dopo tre o quattro ore. Si era portato le mani agli occhi per stropicciarseli, ricordandosi solo dopo che quel giorno aveva tolto gli occhiali alla Harry Potter per mettersi le lenti a contatto così da imprecare in tutte le lingue del mondo.
« MikeyyyyyyyyyyyyyyWayyyyyyyyyyyy » una voce affascinante e graffiante lo aveva destato dalle sue imprecazioni prive di alcun senso logico - aveva un grave difetto di pronuncia-.
« Chi sfei? » aveva chiesto cercando di pronunciare correttamente la esse con scarsi risultati.
« Io sono lo spirito dell'ammore » aveva risposto la voce seguita da un rumore di zoccoli.
Mikey aveva aperto gli occhi guardandosi intorno. Si trovava in un posto desolato circondato da marshmallow e da cascate di cioccolato fondente. Sentendo un piccolo languorino aveva assaggiato uno di quei marshmallow assaporando la loro totale bontà.
« MikeyyyyyyyWayyyyyy, non so come funziona al tuo paese ma qui non ci nutriamo degli escrementi altrui... »
Mikey aveva sputato i marshmallow a terra pulendosi la lingua con le mani e sputando ancora, come solo un lama sapeva fare.
« Io sono lo spirito dell'ammore!  Il mio nome è Gabriel Saporta Jr II Beckett e sono qui per rivelarti il segreto del mondo proprio come mio padre fece con me! »
Mikey si era voltato osservando quell'animale strano che continuava a parlare ininterrottamente di quanto suo padre fosse bello e bravo e di quanto sua madre fosse stata fortunata a conoscerlo.
« Ma che animale Sfei? » aveva chiesto incespicandosi sulla esse e facendo passare una buona mezzora prima di completare la domanda.
« Non si nota? Sono un cobrunicorno! »
Mikey lo guardava storto.
« Ma che casfo di animale è un cobrunicorno? Sfei Sfrano! »
« Hey, non è che tu sia migliore eh! »
Arrenendosi all'evidenza Mikey si ammutolì aspettando che il cobrunicorno cominciasse a parlare.
« Tu, MikeyyyyyyyWayyyy, conoscerai un ragazzo. Un ragazzo molto bello ed attraente, un ragazzo dotato di mille mila qualità diverse! Un ragazzo che saprà cantare, ballare, far esplodere ovaie, mettere incinta le ragazze solamente guardandole negli occhi, produrre versi animaleschi nelle canzoni, suonare la chitarra, amare i cani più delle persone, renderti felice, amarti ed onorarti fino a quando la vista non gli sarà tornata! »
«  Ma è perfetto! C'è qualcosfa che non sfa fare? » aveva chiesto battendo le mani come un cretino
« Purtroppo si! Non riuscirà ad afferrare le cose riposte sulle mensole più alte »
Mikey era sorpreso della sua risposta, ma data la sua mancanza di mimica facciale il cobrunicorno non aveva spiegato quel piccolo particolare.
« Mikeyyyyy Wayyyyy, non lasciare che questo principe perfetto - se non si calcola che sia alto due vigorsol e mezzo- si invaghisca del tuo perfetto fratello! Ti dono questo specchio, lascialo nelle mani di tuo fratello e vedrai che tutto sarà più facile per te...  Ed ora seguimi lungo la via dell'amore! »
Il cobrunicorno si era avvicinato al ragazzo, sferrandogli un paio di codate sulla faccia.

« Finalmente hai ripreso coscienza! »
Mikey aveva, nuovamente, aperto gli occhi.
« E tu chi sfei? Che fine ha fatto il cobrunicorno? »
« Io sono Gabriel Saporta Jr II Beckett, sono un dottore e lui è il mio assistente Frank Iero! »
Mikey, che si trovava steso su di un letto d'ospedale, si era guardato intorno cercando l'assistente del dottore, ma non trovando nessuno aveva fatto la faccia più pensierosa che poteva - con scarsi risultati-, ma dato che Saporta era sposato con William Beckett che aveva più o meno lo stesso problema di Mikey aveva capito ed aveva pronunciato la buona novella.
« Se ti sporgi e guardi in basso riuscirai a trovare il mio assistente. »
Mikey aveva fatto come il dottore gli aveva detto e - sistemandosi bene gli occhiali- aveva finalmente visto l'assistente. Era un ragazzo dall'espressione imbronciata, alto più o meno quanto lo stinco del dottor Saporta, completamente coperto da tatuaggi e con l'iperattività di un bambino di tre anni che ha bevuto quattro tazze di caffè.
« Mikey Way, lei ha subito uno shock elettrico! » aveva commentato Frank con una voce estremamente potente - cosa tra l'altro impossibile data la sua ampiezza toracica paragonabile a quella di uno spillo- « E visto che si trovava qui abbiamo preferito farle anche una plastica facciale, purtroppo però non potrà mai più esternare alcuna emozione per colpa del botulino che le abbiamo iniettato!  »
Mikey si era guardato nello specchio che si era ritrovato tra le mani, che sembrava vagamente lo specchio che il cobrunicorno gli aveva lasciato tra le mani nel sogno prima di schiaffeggiarlo. La sua immagine gli era piaciuta così tanto da non poter staccare gli occhi dallo specchio, neanche per guardare Frank - o almeno immaginare i suoi lineamenti dato che era così basso da sembrare una formica- o per guardare dove mettere i piedi.
In quello stesso istante, mentre Mikey limonava con la sua stessa immagine e ne decantava le qualità era entrato Gerard che con il suo portamento regale da "ho un palo nelle mutande" si era avvicinato al piccolo assistente e mettendoselo nel taschino e zompettando allegramente fuori dall'ospedale.
« Mikeyyy Wayyyy sei un decerebrato! » aveva commentato il dottor Saporta togliendosi la maschera e tornando il caro vecchio cobrunicorno.
Mikey Way aveva fatto spallucce, continuando a limonare con la sua immagine, fino a quando camminando non era caduto dalle scale fracassando lo specchio a terra e perdendo nuovamente i sensi.



« Mikey! »
Aveva aperto gli occhi stropicciandoli più volte prima di mettere a fuoco l'immagine del ragazzo di fronte a sé.
« Frank? » aveva chiesto « Dove sono?! »
Si era stupito dell'assenza del suo difetto di pronuncia.
« Nel bus, hai tentato di mettere quella dannata forchetta nel tostapane, ti abbiamo fermato, ma sei rimbalzato a terra di testa e hai perso i sensi. »
« E il cobrunicorno? Saporta? America's Next Drag Queen? Il mio difetto di pronuncia? La mia assenza di mimica facciale? La mia bruttezza fisica? Mio fratello? »
Frank aveva scosso la testa aiutando il ragazzo a tirarsi in piedi, prima di baciarlo sulle labbra e di dichiarare che ci voleva un bel caffè.
Mikey aveva annuito, dimenticando per un po lo strano sogno che aveva fatto.
Si era messo seduto aspettando che il ragazzo preparasse il caffè e guardandolo con ingordigia.
« Ma che diavolo! Chi diavolo mette il caffè così alto? Non arrivo neanche alla prima mensola, figuriamoci alla terza! Gerard!!!!!! »
Gerard era comparso nella piccola cucina con uno specchio tra le mani, troppo impegnato a guardare la sua immagine per dare retta al povero Frank che tentava di arrivare al barattolo del caffè. In quel preciso istante era arrivato Toro che con la sua folta criniera stava spolverando - inavvertitamente- l'intero bus ignorando, anche lui, il povero Frank.
Mikey aveva cominciato a ridere da solo, pensando che forse quel sogno non era poi così tanto distante dalla realtà.
« Ma che cazzo ti ridi! Aiutami pezzo d'imbecille! » aveva urlato Frank mentre si arrampicava come una scimmia spastica.
Mikey si era alzato, ma in quello stesso momento le mensole avevano ceduto sotto all'enorme peso del ragazzino - che era sì basso, ma aveva una circonferenza da far paura alla calotta polare- così da sbatterlo a terra privo di sensi.


Frank aveva riaperto gli occhi qualche ora dopo trovandosi di fronte un enorme cane alato.....
Ma, chiaramente, questa è tutta un'altra storia. 
 
   
 
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