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Autore: Sweet Amber    28/08/2011    3 recensioni
"Aprì di scatto gli occhi, non sapeva se definire sogno o incubo ciò che era tornato a tormentarlo. La vista era appannata e la testa gli girava vorticosamente, l'odore di narcotico lo prese alla gola."
La sete di vendetta ha logorato il suo essere, il rimorso non lo sfiora nemmeno ed è disposto a ricorrere qualsiasi mezzo pur di placare il suo animo. 
Una lettera misteriosa quanto banale, un biglietto di sola andata per l'esperienza più dura della loro vita e un traditore.
Un intreccio tra violenza e ironia, aggressività e sentimenti, fumo e alcol, amore e shonen-ai.
........salve a tutti! Questa è la mia primissima ff e ringrazio di cuore Avly per avermi sostenuta. Spero sia di vostro gradimento, buona lettura!
Avviso: la parte finale del terzo capitolo è stata revisionata e modificata
Amber
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve a tutti! Torno ad aggiornare la ff perchè ho notato che in molti l'hanno letta ma nessuno l'ha ancora recensita ç.ç quindi se percaso a qualcuno è piaciuta, ecco qui il primo capitolo! Ringrazio chi ha letto la storia. Buona lettura!


Capitolo 1
 
 
Aprì gli occhi di colpo, sentiva la gola secca e il torso nudo imperlato di sudore. Lo aveva sognato, ancora una volta.  
Il display della sveglia segnava le 5.15 e qualche tenue raggio di sole gli feriva gli occhi color del ghiaccio; con noncuranza si alzò dal letto avviandosi verso la cucina per prendere qualcosa direttamente dal frigo. Gli capitò a tiro una birra e senza pensarci su troppo stappò la bottiglia per poi posarci le labbra sottili. Non era certo una cosa normale e salutare ingerire alcool sin dalle prime luci dell'alba e tanto meno a stomaco vuoto, ma a Yuri Ivanov questo non importava minimamente.
Dopo qualche lieve giramento di testa, decise di farsi una doccia per schiarire un po' i pensieri che gli vorticavano nella mente da quando aveva ricevuto quella lettera. Andò verso il bagno e, alle luci del primo sole, mise a nudo il proprio corpo niveo e ben scolpito. I capelli divennero di un rosso cupo sotto il getto d'acqua fredda e gli occhi intanto vagavano senza una meta precisa. Eppure la sua mente sapeva benissimo dove andare a parare; in quel momento due occhi di un viola profondo si materializzarono nei suoi pensieri e il russo si ritrovò faccia a faccia con il passato.
Avevano entrambi sedici anni quando Kai decise di partire per un viaggio senza meta, molto probabilmente per allenarsi.
Erano già passati tre lunghi anni e solo quattro giorni fa era arrivata una strana lettera.
Doveva ammettere di sentire la mancanza di quel ragazzo freddo e silenzioso che tanto gli somigliava. Ma, a fatica, si era abituato alla sua assenza.
La memoria di Yuri avrebbe continuato a portare a galla ancora tante preziose memorie, fino a quando un bussare insistente alla porta non lo distolse dai suoi constanti pensieri
-Ivanov vedi di darti una mossa, non sei l'unica persona in questa casa!- sbottò una voce maschile alquanto irritata.
Spense il getto d'acqua, si avvolse in un morbido asciugamano bianco lasciando il torace scoperto e uscì dalla porta dove trovò due occhi cinerei, ancora appannati dal sonno, puntati nei suoi.
-Buongiorno anche a te Boris, dormito bene?- chiese con tono ironico
-Fottiti Ivanov- rispose il ragazzo dai capelli biancastri con fare assonntato. Sul volto di Yuri comparve un sorriso impercettibile; dopo pochi minuti tornò in camera per cambiarsi e mettersi addosso una maglietta aderente nera e dei pantaloncini dello stesso colore.
Ad un tratto udì la porta aprirsi e il suo sguardo andò dritto all'orologio sul comodino; erano già le 6.30, non fece in tempo ad uscire dalla stanza che qualcuno lo salutò
-Buongiorno Yuri-
-Buongiorno Lena- il ragazzo la osservò: indossava dei pantaloncini da calcio blu, una canottiera nera e un paio di scarpe da corsa, teneva i folti capelli rossi legati in una lunga coda di cavallo che le ricadeva morbida sulla schiena. Era andata a correre anche quella mattina, cercava di approfittare delle ultime giornate estive per tenersi in forma e liberarsi dallo stress, dato che lì in Russia il freddo arrivava molto presto e senza preavviso.
-Ultimamente ti vedo pensieroso Yuri, c'è qualcosa che non va? Il tuo volto sembra smagrito- le iridi color indaco di lei sembravano voler trapassare il corpo del ragazzo alla ricerca di una risposta
-No, è tutto ok- mentì senza troppi problemi. Lena avrebbe continuato il suo interrogatorio ma Boris, con i capelli ancora umidi e una maglietta grigia e dei pantaloncini neri addosso, uscì dal bagno facendole distogliere lo sguardo da Yuri. 
-Ciao Lena- salutò lui con una mano alzata
-Ehi Kuznestov, mattiniero oggi?- disse lei con un un filo di accidia e un sorriso appena accennato
-Tsk... e tu ti ostini ancora a correre? Tanto sai che non dimagrirai mai, rassegnati!- rispose lui per ripicca, ma lei alzò semplicemente il dito medio
-Ragazzi io vado a farmi una doccia!- esclamò frettolosamente lei dirigendosi verso il bagno senza lasciare il tempo ai due ragazzi di dire qualcosa.
Si spogliò lentamente per poi lasciarsi cullare dallo scorrere del getto d'acqua fresca. Era davvero stanca, più del solito. Come se non bastasse, non riusciva a capire cosa si celasse oltre la coltre di pensieri di Yuri; era da giorni che lo osservava: procedeva tutto secondo la solita routine; a volte saltava qualche pasto, faceva più esercizi del solito ma non le sembravano cose rilevanti. Mentre continuava a pensare, lasciò che l'acqua le scivolasse sul fragile corpo snello e pallido.
 
 -Allora non le hai ancora detto niente. Non è così, Yuri?-
-Già- rispose lapidario
-Bhe sarebbe il caso che tu lo facessi, è tua sorella! Oltretutto la partenza è prevista tra tre giorni- sbottò Boris mentre il rosso si girava tra le mani il foglio che era all'interno della busta. Quando l'aveva letto la prima volta era rimasto disorientato.
 
 
«Tra una settimana avrà inizio il Campo di Addestramento e Sopravvivenza situato sulle rive del fiume Severnaja Sos'va. I partecipanti sono stati scelti personalmente poichè ritenuti in grado di superare il corso di A&S; sarete dunque divisi in Team da quattro componenti:
 
~ Team Eagle
Team Hawk: Ivanov Yuri, Kuznestov Boris, Ivanov Lena, Hiwatari Kai
Team Vulture
Team Kestrel
 
Ritrovo al Monastero ore 6.00, gli effetti personali vi saranno consegnati alla partenza; vi consigliamo di mantenervi in allenamento.
 
 Vorkov Company»
 
-Già che c'erano potevano mandarci anche un mazzolino di fiori con una scatola di cioccolatini-  Boris strinse i pugni irritato
-La risposta è semplice: quei bastardi hanno in mente qualcosa- asserì Yuri tenendo gli occhi serrati, come se il nome di Kai su quel pezzo di carta potesse svanire all'improvviso, come un miraggio
-Questo mi sembra ovvio. Che hai intenzione di fare?-
-Non ci resta che prendere parte ai giochi. Scopriremo quello che ha in mente Vorkov e forse riusciremo a fargliela pagare una volta per tutte- le parole gli uscirono di bocca come una minaccia, ma gli morirono in gola poco dopo che vide Lena avvicinarsi con uno sguardo da far venire la pelle d'oca
-Che sta succedendo qui? Che significa l'ultima frase che avete detto? Yuri parla!- la rossa era furiosa eppure avvertiva una strana senzazione lungo la spina dorsale, come un pericolo dietro l'angolo, ma non lo diede a vedere. Senza proferire una parola, il fratello diede la lettera a Lena che la lesse rapidamente restando sconcertata.
-La partenza sarà tra tre giorni-
-Quando pensavi di dirmelo?! E comunque sia chiaro: io non vado da nessuna parte! Non ho intenzione di lasciarmi usare da quel bastardo per i suoi folli piani, non un'altra volta!-  gli occhi indaco erano spalancati e carichi d'ira. C'era tensione all'interno della cucina.
-Lena calmati, nemmeno noi vogliamo essere dei burattini, ma dobbiamo scoprire cosa c'è sotto- Yuri cercò di calibrare bene le sue parole
-Continuo a non vederne il motivo! Non riusciremo mai a eliminare Vorkov da soli! Cosa possiamo fare noi tre?-
-Siamo in quattro, con noi c'è anche Kai- l'affermazione del rosso lasciò basita la sorella che, ammutolita, incrociò le braccia al petto
-Che c'è, ti hanno rubato la lingua? Questo è uno dei motivi per cui andiamo lì e questo mi sembra un buon incentivo per te- Boris sputò un po' troppo veleno su quella frase e non fece in tempo a rendersi conto di ciò che aveva detto che la mano di Lena lo colpì dritto sulla guancia. 
Bastò quello schiaffo per tracciare una linea, un confine invalicabile tra i due. Era stato toccato un tasto che Lena non voleva che si andasse a sfiorare e Boris l'aveva premuto con forza. Tutti sapevano che Kai era un taboo all'interno della casa, soprattutto per lei.
-Basta così. La partenza è a breve e in questo tempo dobbiamo prepararci. Il discorso è chiuso- così Yuri mise la parola fine a quella discussione.
 
I tre ragazzi tornarono nelle loro stanze, ognuno seguito da diverse domande che affollavano la mente; alcune avrebbero avuto una risposta, altre no.  
Perchè stiamo tornando da Vorkov? Una lunga ciocca rossa ribelle le si era sfilata dalla coda.
Perchè non si è ancora arresa al fatto che a lui non è mai importato niente di lei? Sentiva ancora il bruciore sulla guancia.
Perchè stiamo per prendere parte a questo suicidio? Per annientare Vorkov o per riprenderci Kai? I suoi occhi di ghiaccio fissavano il vuoto.
 
Sweet Amber
  
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