RED JOHN O TERESA LISBON?
“Sto cercando qualcuno di cui potermi fidare… qualcuno forte, qualcuno
in pace con se stesso; qualcuno migliore di me, qualcuno che conosca il lato
peggiore di me e mi sappia amare lo stesso.”
Lisbon si sentì come se le
avessero appena dato un pugno nello stomaco. Patrick Jane, il suo collega, il suo amico… era solo.
Lo sapeva, l’aveva sempre saputo… per quanto lei e i
colleghi gli fossero stati vicini… lui era solo. La vista le
si appannò, gli occhi le si inumidirono…. He sì, la forte e cocciuta
Teresa Lisbon stava per piangere. Stava per piangere per l’unica persona a cui si era veramente affezionata dalla morte dei suoi
genitori.
Ma adesso Jane non era lì,
stava per incontrarsi con Red John. Glielo aveva detto
prima di uscire dal CBI, in modo confidenziale come quando si trattava dei suoi trucchi per risolvere un caso, da amico. E
sapevo che lo avrebbe ucciso. Il divertente e pazzo Jane
avrebbe lasciato posto al freddo e spietato Patrick, assetato di vendetta.
Quella sera lui avrebbe ucciso Red John, quella sera lei lo avrebbe arrestato;
la sua condanna a morte!
No, non se fosse riuscita a
fermarlo! No!
L’agente Lisbon non avrebbe
potuto mai salvare il consulente Patrick Jane; ma forse Teresa Lisbon poteva
ancora salvare l’uomo che amava.
Si alzò di scatto, scese le
scale e mise in moto la macchina. Non si curò del traffico, del limite di
velocità… in quel momento Jane sarebbe stato fiero di lei. Parcheggiò il suv
fuori dal bar dove sapeva ci sarebbe stato l’incontro
tra i due. Lo vide, attraverso la parete di vetro; dal locale erano usciti
tutti. Tranne loro due.
A pochi metri di distanza,
uno di fronte all’altro; Jane il braccio teso in avanti, reggeva la pistola. Il
suo affascinante volto contorto in una maschera di rabbia. Mancava ancora
pocol, pochi secondi e avrebbe sparato.
-NO! FERMO!-
Lisbon corse verso di lui
urlando; si sentiva sorda, ovattata, lontana, lenta… inutile.
Eppure era arrivata in
tempo, afferrò il braccio dell’uomo che amava; quello con la pistola. Se lo
strinse al petto, l’arma che le solleticava la
mandibola. Il volto del “suo” Patrick era irriconoscibile. Teresa tremava, le
faceva male la testa e i muscoli erano talmente rigidi che non riusciva più a
muoverli; niente avrebbe potuto staccarla da quel braccio in quel momento. Il
biondo la guardò stupito, ma la vendetta prevaleva.
-Lisbon che stai facendo?
Togliti subito di mezzo!- disse lui.
-Non questa volta, Jane.- disse lei con un filo di voce, ferita dalle parole
dell’uomo.
-Perché sei qui? Sapevi
quello che avrei fatto.-
-PERCHE’ SEI UN’IDIOTA,
ECCO PERCHE’! E PERCHE’ IO SONO ANCORA PIU’ STUPIDA, VISTO CHE AMO UN’IDIOTA
COME TE!- urlò con quanto fiato aveva in gola.
Patrick si sentì come se
avesse appena ricevuto uno schiaffo in pieno viso.
Non poteva essere vero, non
stava succedendo sul serio…. Doveva riscuotersi.
-Teresa ma che stai
dicendo?- la prese per le spalle con violenza.
-Sto dicendo che mi fido di
te Patrick Jane e che tu ti puoi fidare di me se lo vuoi… ti sto dicendo che ho
un sacco di problemi e casini in testa, dentro e fuori dal lavoro; ti sto
dicendo che conosco il lato peggiore di te e che… che… c-che voglio continuare
a vederti in ufficio, che voglio che continui a rompermi le scatole e a fare i
tuoi giochetti stupidi!- Teresa stava piangendo, ormai arrivata al culmine –Ti
sto dicendo che ti voglio bene e che se tu non ci sei………..
se tu non ci sei………. Se tu……….. - non riusciva a
parlare, poteva solo guardarlo negli occhi –Se tu non ci sei, posso morire.-
-Teresa,
ma cosa…?-
-Jane le mie giornate, la
mia vita … non hanno senso senza di te.-
Era riuscita a dirlo,
l’aveva detto.
E adesso lo poteva solo
guardare. Il consulente si sentì morire: il cuore a mille, il viso in fiamme,
lo stomaco sottosopra, il cervello che lavorava febbrile … senza però
connettere nessun risultato. Era lì a bocca semiaperta, scioccato
a guardare la donna pallida, tremante, dagli occhi verdi languidi davanti a
lui. Allentò la presa sulla pistola, e questa come se fosse al rallentatore
cadde. Fu l’unico suono che interruppe quegli istanti di profondo ed intenso silenzio.
Forse una scintilla di
speranza.
L’uomo la strinse con forza
contro di sé. Le braccia la circondavano in un abbraccio senza ritorno, il
volto di Lisbon premuto contro il suo petto, all’altezza del cuore, affondato
nella sua camicia che profumava di cannella e cioccolato; da lì non si tornava
più indietro.
C’era ancora speranza.
Ancora.
Red John era rimasto lì in
piedi, fermo, immobile a guardare quella scena curiosa, imprevista… al segnale
del capo del CBI gli agenti entrarono ed arrestarono
il serial killer. E lui continuava a guardarli, il suo
piano in fumo….
Lisbon aveva circondato la
vita di Jane con le proprie braccia tremanti. Poi, un singhiozzo… si spostò
quel tanto che bastava per guardarlo in viso. Lui
continuava a tenerla stretta, il volto tremante, insicuro, incerto; gli occhi
azzurri lucidi … Patrick Jane stava soffrendo, un dolore intenso si propagò dal
suo cuore a tutto il corpo insieme a quel sollievo….
Lisbon gli appoggiò una
mano sulla guancia.
-Patrick… - lo chiamò
preoccupata.
-Perché Teresa? Perché sei
venuta? Avrei potuto farti del male. Avrei potuto ucciderti. E se avessi scelto
John?- Era addolorato e preoccupato, terrorizzato alla sola idea di quello che
avrebbe potuto fare solo pochi istanti prima. Teresa lo guardò con gli occhi
umidi di pianto; gli sorrise.
-Perché non potevo
sopportare l’idea di vivere una vita senza te. Se tu
avessi ucciso Red John tri avrebbero condannato a
morte e … e io … io non potevo lasciartelo fare.- l’uomo abbassò lo sguardo,
sentendosi uno sciocco per non aver capito prima fino a che
punto entrambi potevano amarsi e quanto egli invece era stato accecato
dalla vendetta –E poi sapevo che non avresti scelto Red John; tu non sei come
lui.-
Patrick le sorrise, le
prese il volto tra le mani; aveva ancora le guance bagnate di lacrime.
-Grazie Lisbon.
Mi dispiace di non aver saputo dimostrarti quanto ci tenga a te.-
la guardò dritta negli occhi, trasmettendole un calore che solo lui sapeva
infonderle –E ti prometto ceh ti salverò per sempre, fino alla fine del mondo.-
E Jane mantenne la sua promessa, rimanendo con lei:
FINO ALLA FINE DEL MONDO.