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Autore: Rainbowsmile    30/08/2011    4 recensioni
Kurt e Blaine si sono appena salutati dopo essersi incontrati in un bar la tarda sera. Mentre Blaine sta guidando verso casa riceve un messaggio da Kurt. Quell'unica parola scritta riuscirà a stravolgere il loro mondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.Fear


Blaine sapeva che non avrebbe mai dovuto lasciarlo andare. Dio, se lo sapeva. Ma si era lasciato convincere. Stai tranquillo, aveva detto lui, Casa mia è a pochi isolati da qui, non ci metterò molto, non mi accadrà niente. E, dannazione, lui gli aveva creduto. Ma allora perchè, ora, si trovava a compiere un'inversione a U, alle 10.30 di sera, in una piccola strada di Lima, con una mano sul volante e l'atra con in mano il cellulare? Un cellulare che segnava un messaggio arrivato da parte di Kurt.
Aiuto.
Questo era tutto ciò che il messaggio diceva.
Blaine stava sudando freddo, si sentiva come se l'aria gli fosse stata rubata dai polmoni. Il volante gli scivolava dalle mani sudate e gli altri automobilisti gli urlavano dietro un considerevole numero di insulti, a causa della velocità a cui andava. Ma non gli importava. Perchè la persona più importante della sua vita aveva bisogno di lui.


«Guardate il finocchio ha paura!» Una secca risata seguita da altre sovrastò per qualche secondo ogni altro rumore, rimbombando tra le pareti del vicoletto. Uno dei quattro uomini fece un passo avanti, costringendo Kurt ad indietreggiare. Era riuscito per miracolo a mandare quel messaggio a Blaine, avere le mani che gli tremavano non era certo stato d'aiuto.
«Hei! Cos'è quello?» disse quello più basso e grassoccio dei quattro, con voce roca e un po' stupida. Kurt si affrettò a gettare di nuovo il suo cellulere in borsa. «Cosa?» Aveva chiesto un altro un po' irritato. «Ha messo qualcosa in borsa ne sono sicuro!» Affermò l'uomo.
Quello più alto fece un altro passo verso Kurt, che indietreggiò ancora, finedo con le spalle al muro. Aveva talmente tanta paura che non si preoccupò nemmeno che la sua nuovo giacca di Marc Jacobs fosse a contatto con quel muro sudicio e marcio.
«Il mio amico dice che hai appena messo qualcosa in borsa. Che ne dici di farci vedere cos'è?» disse mellifluo avanzando, mentre Kurt tentava di spingersì più idietro, quasi volesse farsi assorbire dal muro. Le nocche delle mani gli stavano diventando bianche da quanto stringeva la tracolla della sua borsa.


Blaine stava correndo come un pazzo, il contachilometri segnava 110 km/h. Almeno sapeva che, se fosse andato a sbattere contro qualcosa, sarebbe stato per una buona causa. Era appena passato davanti al bar in cui lui e Kurt si erano salutati per poi dividersi. Bene, ora gi restava solo da setacciare ogni singolo, dannatissimo vicolo di questa dannatissima città. Fantastico. Qualuque cosa stesse succedendo a Kurt, Blaine pregò con tutto il cuore di non arrivare troppo tardi. Si passò una mano sudata tra i riccioli, lo faceva sempre quando era nervoso.
Resisti, Kurt, resisti.
Sto arrivando.


«Allora?» chiese l'uomo, ma Kurt continuava a fissare il terreno. Aveva un nodo in gola, non riusciva a parlare. I tipo gli prese il mento con una mano e gli alzò il viso per fissarlo negli occhi, ma Kurt si liberò dalla presa e voltò la testa. «Oh, è combattivo, il ragazzino. Bene, vuol dire che me la prenderò con la forza.» e con questo, l'uomo prese la tracolla della borsa di Kurt e con uno strattone la tolse dalla presa delle mani del ragazzo e la fece scivolare dalla sua spalla. Kurt fu sbilanciato in avanti, ma ritornò subito indietrò contro il muro ammuffito, massaggiandosi le mani.
L'energumeno cominciò a frugarci dentro, fino a tirare fuori il cellulare di Kurt, con lo schermo ancora fermo sul messaggio inviato a Blaine. «Mmmh...Cosa  c'è qui? Oh, chi è Blaine? Il tuo amichetto frocio? Questo non va bene, no no, non dovevi mandare un messagio. Adesso ci hai fatto arrabbiare. Non credete anche voi che meriti una punizione ragazzi?» Gli altri uomini cominciarono a ridere. Kurt, ora, sperava davvero che il muro potesse assorbirlo. L'uomo era a pochi centimerti da lui e aveva appoggiato una mano sul muro di fianco alla testa di Kurt.  Poi si era chianto e gli aveva sussurrato all'orecchio: «Dal bravo succhiacazzi che sei, che ne dici di farmi un favorino? Ti assicuro che non te ne pentirai.» Kurt era disgustato. L'odore di alcool misto al fumo dell'alito dell'uomo lo aveva investito e aveva la nausea. Premette le mani sul petto dell'uomo e lo spinse via, cercando di scappare, ma l'altro lo riprese per un braccio e lo scaraventò di nuovo contro il muro. «Brutto bastardo, figlio di...! Qundo avrò finito con te, mi divertirò anche con l tuo ragazzo, stanne certo!» e con questo, tirò fuori una pistola dalla tasca interna della giacca. Kurt si immobilizzò, smettendo per un secondo di respirare, quando improvvisamente una voce familiare li interruppe.
«Hei!»


Blaine aveva deciso di lasciare la macchina parcheggiata nelle vicinanze e di proseguire la ricerca a piedi. Correva a perdifiato lungo le piccole stradine di Lima, quando, buttando un occhio in un vicolo, notò alcune presone. Si fermò e si avvicinò cautamente. Sentiva delle risate provenire dal gruppo di uomini, probabilmente ubriachi, e poi vide un ragazzo schiacciato contro il muro. Non lo riconobbe subito, a causa del buio, ma bastarono alcuni secondi perchè il suo cervello connettesse.
Kurt.
Senza veramente volerlo, urlò «Hei!». L'uomo più alto dei quattro si girò di scatto verso di lui e Blaine notò un bagliore nella sua mano. Quando realizzò di cosa si trattava, sbiancò. Quell'uomo aveva in mano una pistola. Gli altri uomini, si guardarono l'un l'altro spaventati. «Quello è uno sbirro! John metti via quella pistola, andiamocene!» e così si misero a correre. Tutti, tranne quello con la pistola.


Quando Kurt si rese conto di chi era, non potè trattenersi da urlare «Blaine!», ma si pentì subito di averlo fatto. L'uomo lo prese per un bracciò sorridendo compiaciuto. «Ma guarda chi abbiamo qui! L'amichetto frocio! Perfetto.»
«Ti prego, ti darò tutto quello che vuoi, ma metti via la pistola e lascia andare Kurt.». John scoppiò in una risata rauca che terminò con un colpo di tosse. Kurt si dimenò e riuscì a liberarsi dalla presa e Blaine ne approfittò per scaraventarsi sull'uomo.
Uno sparo squarciò l'aria.
E poi ci fu sangue.


Ecco, è da un po' che ce la avevo in mente, spero vi sia piaciuta! Lasciate una recensione per favore, anche per darmi consigli su come migliorare!
   
 
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