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Autore: Amber    02/05/2006    8 recensioni
In questa storia la nostra Kagome dovrà affrontare il tradimento e il non poter più tornare a casa... dovrà superare l'avventura più difficile che le cambierà la vita. tra tradimenti, emozioni e combattere per la vita delle persone che ama, Kagome capirà finalmente che non ha mai dimenticato la persone che ama... Ok, non si è capito molto lo so. la storia è lunga ma spero comunque che vi piaccia. aspetterò con ansia i primi commenti ^^ ps. all'inizio di ogni capitolo (come noterete) ci sono delle mie poesie o dei pensieri di Kagome, di nuovo ciao!
Genere: Avventura, Malinconico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Naraku, Nuovo personaggio, Rin, Sango, Sesshoumaru, Shippou
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 34

Ciao raga! È da un pezzo che non ci vediamo eh? Con il casino di EFP non ho potuto metterlo prima, sorry… comunque fate un piccolo sforzo, non ci manca molto alla fine della story… ci manca… pochissimo, davvero! Spero che non avrete un collasso prima… eh eh ^^ Ora vi lascio al cap e spero di ricevere tanti vostri commenti, CIAOOO!!!

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Capitolo 34

Insieme io&te

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Non so perché l’ho fatto,

non so perché ho deciso di restare.

Forse per capire se mi vogliono realmente bene…

Forse.

So solo che mentre li guardo,

loro evitano il mio sguardo.

Quando gli passo vicino,

loro si fanno da parte.

È tornato tutto come molti anni prima…

quando mia mamma quasi non mi parlava,

quando mio nonno non mi voleva più vicino.

Ma avevano paura

e l’ho capito.

Ma io oggi poteva scegliere:

dirglielo

o no?

Invece l’ho fatto,

gli ho detto tutto.

E mi rendo conto

Che ho fatto un gravissimo errore…

[Kagome]

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La cena si stava svolgendo nel più assoluto silenzio. Le bacchette si muovevano veloci e rapide, gli occhi bassi sul piatto. Le due Kagome a capo tavola erano nervose e irritate. Da quando erano tornate nessuno le aveva parlato, non le guardavano in faccia e si facevano da parte timorosi quando passavano. Miroku fissava Kagome, ma quante ne aveva passate quella povera ragazza? Lei non voleva che essere felice con Inuyasha, invece lui non glielo aveva permesso tradendola, loro l’avevano tradita… come avevano solo osato? Se avessero saputo prima del passato di Kagome forse non sarebbe successo nulla… Kagome alzò lo sguardo di scatto verso di lui che abbassò velocemente lo sguardo rimanendo immobile

“E no! C’è un limite a tutto accidenti!! Perché maledizione abbassano lo sguardo??” –Miroku… hai qualche cosa da dirmi?- chiese sibilando Kagome

-No, certo che no- rispose velocemente. Lei sbuffò. Ad un certo punto le due ragazze capirono che tutti le stavano guardando, anche se quando loro ricambiavano lo sguardo, loro abbassavano gli occhi immediatamente

“Basta! Questa situazione è insostenibile! Non si può continuare così!” pensò Christine arrabbiandosi “Michael tesoro mio, dammi la forza… ti prego… dammi la forza di non esplodere…”

“Se evitano ancora il mio sguardo gli spello vivi! Ma perché non la piantano??” si chiese Kagome muovendo il piede nervosamente

“Diavolo… e adesso cosa faccio? Non mi aspettavo certo una cosa del genere!! Kagome è stata… è stata… non riesco neppure a dirlo…” Inuyasha scosse la testa come per levarsi via certi pensieri

“Oh mamma! Qua se si continua così Kagome esplode di rabbia… ma perché non riesco a parlarle? A guardarla? Lo so perché, perché sono un codardo, un maledetto codardo!” pensò Inuyasha del futuro

“Signore aiutami… qua non mi sento a mio agio… maledizione Sango! Sei una sua amica si o no? E allora trattala da amica e dille qualcosa, qualsiasi cosa… anche stupida!” Sango si schiarì la voce e tutti la guardarono ma lei tenne gli occhi ben bassi –So… sono si…sicura ch…e pres…to dimen…dimenticherai…- balbettò. Le due Kagome si guardarono

-Sei molto gentile a dirmi una cosa così carina dopo 3 ore che siamo tornate…- Sango arrossì -Comunque sappi, che queste stupidate te le puoi ficcare da un'altra parte… non si dimenticano certe cose Ok? Perché ci pensi in continuazione… quindi evitami… capito?- Kagome li guardò poi Christine prese la parola

-E la cosa vale per tutti, che sia chiaro- alzò lo sguardo –E guardatemi va bene? Ma che palle voi e il non guardiamoci in faccia!- esplose –Adesso basta! Io me ne vado a letto e fatevi passare questo momento di crisi perché mi mandate in bestia!!- si alzò di scatto sbattendo le bacchette sulla tavola

-Ti seguo- sibilò Kagome –C’è un limite anche alla sopportazione- disse più a se stessa che agli altri

-SCUSATE SE…- iniziò Inuyasha arrabbiandosi

-Oh Inuyasha… quando vorrò il tuo parere giuro che te lo chiederò- disse Kagome mettendosi davanti a lui l’indice rivolto verso l’alto –E non urlare, odio chi urla…- Lui la guardò poi cercò di prenderle la mano ma lei si allontanò di scatto –E non toccarmi!- esclamò. Lui aprì bocca –E sta zitto!- lui la richiuse immediatamente

-Comunque stiamo migliorando, un altro passo verso la civilizzazione tra di noi, ce la faremo… ne sono sicurissima-

-Dici?- chiese Kagome affiancandola

-Beh, con nostra madre è stato così no? Un mese perché ci ritrattasse come prima quindi…- iniziò Christine aprendo la porta della camera entrando

-Con loro per due mesi possiamo chiudere un occhio…- concluse Kagome chiudendo la porta alle proprie spalle. Inuyasha del futuro scattò in piedi seguito da quello del presente

-Eh no! Adesso basta! Mi sono rotto!- esclamarono avvicinandosi alla porta cominciando a bussare violentemente –Kagome apri! Diavolo, vuoi aprire o te la devo buttare giù??- le due aprirono

-Sei delicato come un fiore eh?- sbottarono incrociando le braccia al petto

-Piantatela di rompere! Ok? Mi sono rotto! Siamo scioccati va bene? Non c’è bisogno di fare tutte queste scenate stupide!-

-Scioccati?- le due si guardarono poi fissarono Inuyasha del presente con rabbia –Voi siete scioccati!? E noi come dovremmo essere eh? Sentiamo!- urlò Christine

-Non siete stati voi violentati da vostro padre a tre e sette anni! Siamo state noi, noi! Comprendete? Voi non sapete minimamente cosa significhi essere sotto choc e… traumatizzati! No, non lo potete sapere quindi… evitatemi le vostre cazzate chiaro!?- si guardarono. Poi Kagome si distese in un sorriso –Ma non parliamo di queste cose tristi, mandano in depressione sapete?- annuì e Christine le diede ragione

-Comunque… io sono stanca, voi?- si guardarono –Bene, allora lasciate tutto sulla tavola, domattina metteremo a posto noi ciao!- Christine richiuse la porta poi si appoggiò a essa sospirando –Uff…- Kagome intanto si svestì e Christine la imitò subito dopo

-Senti un po’ Kagome…- Christine la guardò

-Cosa?- chiese

-Com’è Heiwa da umano?- chiese curiosa Kagome –Da quello che hai detto è un figo…- Christine ghignò e le due si misero a letto sdraiandosi –Perché quel ghigno? Mi preoccupi…-

-Non c’è nessun Heiwa umano Kagome…- si guardarono, Kagome sembrava confusa –Non capisci? Ho preso Inuyasha per il culo! Heiwa è solo uno spirito cervo padrone di questa foresta, non può trasformarsi in un umano!- Kagome la guardò torva poi scoppiò a ridere

-Oh mio Dio!-

-Hai visto come si sono incazzati?- le domandò Christine

-È stato… incredibile…- disse Kagome cercando di non scoppiare a ridere –Mi sembrava strano infatti non averlo mai visto!-

-Lo so, è proprio per questo che è divertente…- si guardarono poi Kagome spense la candela che bruciava lentamente

-Buona notte Kagome- disse la ragazza

-Buona notte- mormorò Christine prima di cadere in un sonno senza sogni.

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Il giorno dopo le due ragazze si svegliarono presto; così riposate andarono in cucina dove indisturbate sparecchiarono la tavola lavando i piatti usati la sera prima. Avevano appena finito quando dalla porta comparve tutto il gruppo già pronto

-Buon giorno! Ma lo sapete che siete dei dormiglioni?- Kagome sorrise

-Grazie- borbottarono

-Buon giorno- Inuyasha del futuro sbadigliò seguito da quello del presente. Christine lo guardò

-Giorno!- gli sorrise e lui ricambiò (Ehi! Ma che è successo? Durante la notte gli si è lavato il cervello a Inuyasha?? Nd)

-Lasciamo perdere…- mormorò Sango sedendosi e appoggiando la fronte al tavolo. Kagome notò che era bianca come un cencio

-Sango, stai bene?-

-No, per niente… vorrei vomitare- bisbigliò

-Vuoi un goccio di latte?-

-Mh- rispose. Kagome lo prese per un si così lo preparò per tutti. Christine le si avvicinò e Kagome senza farsi vedere (davano le spalle a tutti) corrugò le sopracciglia. Christine scosse la testa sospirando poi le indicò il ventre. Kagome corrugò per la seconda volta le sopracciglia scuotendo il capo. Christine pestò il piede

“Ma quanto ero stupida??” si chiese seccata indicandole ancora il ventre. Kagome se lo indicò a sua volta e Christine annuì. Kagome fece il segno della pancia che mano a mano diventa più grande e Christine annuì di nuovo. Kagome spalancò la bocca

-CHE COSA!?- urlò scioccata “Sango… Sango è… è…”

-Cosa?- domandarono tutti

-Niente- borbottò Christine lanciando uno sguardo truce a se stessa del passato

-Kagome, il latte va di sopra!- esclamò Miroku che stringeva intanto la mano di Sango

-Occavolo!- le ragazze spensero il fuoco appena in tempo poi mettendolo nelle apposite tazze iniziarono a sorseggiarlo dandolo agli altri con una mano. Inuyasha del futuro sorrise: era un abitudine di Kagome sorseggiare il latte prima di darlo agli altri e da quando lo ricordava, lo aveva sempre fatto. Avevano finito il latte e Sango aveva ripreso leggermente il suo colorito –Stai meglio?- chiesero le ragazze preoccupate

-Insomma…- Christine si voltò verso Inuyasha del futuro che le fece segno di seguirlo fuori. Lei scosse la testa contrariata

-Insomma Kagome! Non ti mangio mica!- esplose lui

-Lo so benissimo! Che credi?? È solo che voglio restare qua- concluse Christine. Tutti li guardarono confusi

-Bene, vuol dire che parleremo qua, contenta?- sibilò Inuyasha del futuro

-Si- lui fece una smorfia mentre lei incrociava le braccia disinteressata

-Ottimo- ringhiò lui –Mi dici perché non me lo hai detto prima?- lei alzò gli occhi verso di lui. Kagome del presente lo guardò confusa

-A che cosa ti riferisci?- chiese seria. Lui la fissò

-Quella cosa di ieri- lei ci pensò un momento

-Oh, intendi quando ti ho detto che mio padre mi…-

-Non dirlo- sibilò lui. Lei sorrise

-E perché? Tanto è la verità e ci si deve convivere, vero Inuyasha??- lui la fulminò

-Si, comunque mi riferivo a quello- ci fu un momento di silenzio

-E, scusa la mia ignoranza, perché te lo dovevo dire prima?- domandò lei –Che validi motivi ci sono?-

-Tanti, troppi e infiniti! E per dirne una, me lo dovevi dire perché avevamo promesso di dirci tutto!- Kagome del presente tossì cercando di non ridere. Miroku e Sango alzarono le sopracciglia seguiti da Shippo. Christine lo guardò sorpresa

-Ehm… scusa, puoi… ripetere?- lui scocciato la guardò pronto a parlare di nuovo –No, aspetta un momento. Fammi incamerare questa… sciocchezza…-

-Sciocchezza?-

-Esatto Inuyasha! Una schifosa sciocchezza! Promessi di dirci tutto? Guarda che io l’ho fatto, sono sempre stata maledettamente sincera, si o no?- lui la guardò

-No su questa cosa però-

-Certo! Che credevi? Che lo avrei sbandierato a destra e a manca! Mi credi così insensibile?- lui scosse la testa –Grazie! Avrei creduto il contrario!- si guardarono –Così, mentre io sono sempre stata sincera tu non lo hai fatto, no perché non hai avuto il coraggio di dirmi con chi sei andato a letto, cioè con chi? Con Kikyo. KIKYO MALEDIZIONE! UNA MORTA CHE STAVA IN PIEDI PER MIRACOLO!- urlò

-Cosa??- urlarono tutti, per loro era ancora uno choc enorme! Kagome si schiarì la gola

-E comunque potevi anche evitare di farti beccare da me- sbottò lei risedendosi, infatti nella sfuriata era scattata in piedi. Lui roteò gli occhi

-Oh ma… è un punto fisso il tuo- sbottò lui –Ci vuoi sempre andare a sbattere la testa eh?-

-Già, e indovina? La mia testa è durissima, e anche se quel muro a cui vado sempre addosso è di cemento, io continuo ad andarci, capito?- esclamò lei sfidandolo con lo sguardo

-E poi, se non mi sbaglio, ti ho già detto almeno un migliaio di volte che c’è una spiegazione!- le rispose lui fulminandola

-E allora sentiamola! Anche se immagino sarà poco credibile…- sussurrò

-È stato solo quel giorno Ok? È stato solo quel giorno che ci sono andato a letto!- esclamò lui

-Ma ceeeeerto, come no! E tutti gli altri giorni che tornavi a casa calmo e contento non eri andato a letto con Kikyo, no, assolutamente!-

-Mi ascolti si o no??- urlò lui di rimando. Lei lo guardò incrociando le braccia

-Tutte le altre volte andavo a passeggiare nella foresta con Heiwa, lui mi calmava e io tornava a casa sperando che quella di prima fosse l’ultima litigata. Quel giorno però dopo tu-sai-cosa…-

-Cosa?- domandarono tutti curiosi

-Zitti!- esclamò Kagome del presente. Il gruppo si fece piccolo piccolo sulle sedie, azzittendosi

-…nella foresta ho incontrato Kikyo e io ero arrabbiato, molto arrabbiato così e successo, finito- lei alzò un sopracciglio

-Mi vuoi prendere in giro?- sbottò lei alzandosi lentamente in piedi

“In effetti come scusa fa pena!” esclamò Sango “Anche se non posso giudicare, io non so nulla!” pensò. Miroku annuì

-È un uomo, lo capisco!- esclamò. Sango e Kagome lo colpirono al capo

-Chiudi la bocca!- urlarono

-Cioè, fammi capire. Tu vuoi davvero che io creda a questa fandonia? Mi credi stupida?- domandò gelida Christine che non aveva seguito nulla!

-Non ti ho mai creduta stupida, lo sei semplicemente- sibilò lui –Mi hai accusato senza prima sapere quindi…-

-E se io ti dico che non ti credo?- borbottò lei –Cosa fai?- lui la fulminò

-Chiedilo a Heiwa no?? Lui è il padrone di quella foresta e uno spirito e lui è in contatto con il passato, il presente e il futuro della foresta quindi lui la sa molto bene!- esclamò lui. Lei sorpresa lo guardò

-E tu come sai certe cose?- chiese lei stupita

-Me lo ha detto lui, perché?- chiese sospettoso Inuyasha

-Niente, niente… allora io vado a cercarlo- lo fulminò –Se mi hai detto una bugia…-

-E invece quando scoprirai che è la verità mi chiederai scusa, intesi?- lei lo guardò poi uscì senza dire una parola. Ci fu qualche minuto di silenzio

-Ehm… se hai ragione tu credo che mi dovrò scusare anche io- disse Kagome del presente

-Perché?- chiese Inuyasha

-Perché conoscendoti ho pensato che ne saresti stato capace… l’ho pensato!- esclamò

-Oh grazie! Vedo che ti fidi molto!- disse Inuyasha del presente

-Suvvia, cosa vuoi che sia? È solo incertezza-

-Solo!?!?-

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-Certo Kagome, è come dice…- la rassicurò Heiwa

-Stai scherzando vero?- domandò lei

-No- silenzio

-Oh merda! Vuol dire… che ho fatto tutto questo casino per niente?- chiese lei pestando i piedi

-Diciamo di si…- rispose lui pensandosi un po’ su

-Accidenti! Perché non me lo hai detto prima?- chiese lei guardandolo truce

-Perché volevo farti crescere, volevo che avessi più fiducia nel tuo uomo- rispose sicuro l’amico. Lei abbassò lo sguardo

“Che stupida che sono… ma perché faccio sempre lo stesso errore? Perché non gli do mai fiducia?” pensò lei tristemente -Io… io… come mi ripresento davanti a lui ora?- mormorò

-Devi parlare con lui Kagome…-

-Parlare con lui… e di cosa?-

-Di Michael Kagome, dovete parlare di Michael-

-Michael è morto! Morto! Perché ne dovremmo parlare?- chiese lei alterandosi

-Perché non ne avete parlato insieme, ecco il motivo- lei lo guardò alzando un sopracciglio

-E poi? Cosa accadrà poi?-

-Questo spetta a voi deciderlo, io sono solo una guida, semplicemente, una guida che ti aiuta a sopravvivere…- lei sorrise

-Non so cosa avrei fatto oggi se quel giorno non ti avessi guarito la zampa…-

-Ne facevi a meno, tutto qua- lei annuì

-Grazie Heiwa- lui sorrise e si allontanò senza una parola “Mah, le sue uscite sono sempre così… strane!” guardò ancora il punto in cui era sparito poi si voltò dirigendosi verso casa sua.

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Kagome del presente guardò Inuyasha del presente. Mentre la situazione del futuro si stava pian piano risolvendo, la sua stava cadendo a picco! Era da quando aveva detto a Inuyasha di suo padre che non la guardava, non le rivolgeva la parola. Perché? La ragazza respirò a fondo dandogli la schiena

“L’amore sopravvive a ogni cosa… certo, come no! Se Inuyasha mi amasse davvero mi parlerebbe ancora!” si accarezzo distrattamente la pancia “Oh Michael… se solo fossi qua con me…” poi si ricordò di quella vocina sottile sottile che l’aveva salvata dal Demone che era dentro di se e sorrise “No, tu ci sei… è solo che non ti posso vedere, vero?” In quel momento la portasi aprì e tutti la guardarono. Kagome del futuro la richiuse alle sue spalle e si sedette sulla sedia

-Ok, ho sbagliato. Sono stata troppo precipitosa- concluse. Kagome scosse la testa: che figuraccia aveva fatto anche lei… Inuyasha del futuro si voltò pensieroso verso di Christine

-Mh, mh…- tutti lo guardarono confusi –Credo che ci manchi qualche cosa…- lei sbuffò roteando gli occhi –Una parolina, piccola, semplice con…- contò velocemente –cinque lettere… l’hai presente?-

-Si… scusa Inuyasha, avevi ragione tu- sibilò lei “Alla fine mi fa sempre fare ciò che vuole lui…”

-Brava!- esclamò lui –Hai altro di cui parlare senza litigare?- chiese

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[…]

-Di Michael Kagome, dovete parlare di Michael-

-Michael è morto! Morto! Perché ne dovremmo parlare?-

-Perché non ne avete parlato insieme, ecco il motivo-

[…]

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Le sue parole erano ancora vivide nella sua mente, marchiate con il fuoco…

-No Inuyasha, non dobbiamo parlare d’altro…-

-Invece a me sembra di si perché non hai ancora risposto alla mia domanda…- lei lo guardò interrogativa

-Domanda? Che domanda? Mi hai fatto una domanda?- lui annuì

-Perché non mi hai detto prima di tuo padre?- lei si rabbuiò

-Perché, come ti ho già spiegato, non volevo sbandierarlo ai quattro venti. Smettila di rompermi con questa storia che alla fine non ha ne capo ne coda…-

-Ah, mi devi anche spiegare… perché maledizione sei venuta qua con Michael! Non hai visto che casino hai combinato?- lei sospirò

-Io credevo che fossi andato con Kikyo così volevo cambiare il passato per poi modificare il futuro-

-Ma brava! E invece di parlarne con me hai montato tutto questo casino! E alla fine che hai ottenuto?- lei ripensò a Michael

-Smettila- sibilò lei –Ho capito, ho sbagliato, punto, questione finita capito?-

-Non è finito niente! Tu non lo vuoi proprio capire eh?-

-Basta! Forse è vero! Forse sono stata anche io la causa della morte di Michael! Volevi farti sentire questo? Bene! Accontentato! Ma ora smettila! Non voglio parlare di questa cosa- urlò lei con le lacrime agli occhi. Si alzò in piedi e si rifugiò in camera chiudendo la porta della stanza. Kagome mise le mani sui fianchi indicandogli la porta. Inuyasha del futuro sospirò e alzandosi si avvicinò alla porta aprendola lentamente

-Donne- mormorò lui seccato

-Uomini, bastardi!- esclamò Kagome del presente seccata -uno peggio dell’altro- sibilò. Inuyasha chiuse la porta dietro di se avvicinandosi a una piangente Kagome

-Ehi…- lei alzò lo sguardo verso di lui scoppiando a piangere. Lui si avvicinò fino a essere un passo da lei –Kagome calmati… cosa succede?- chiese lui nel panico: cosa aveva fatto ora? Perché piangeva sempre per colpa sua? Lei singhiozzò abbracciandolo stringendo la maglia

-Mi dispiace tanto Inuyasha! Scusami… io non volevo giudicarti lo giuro! Non volevo essere arrabbiata! Non è vero che ti odio, che ti disprezzo e che sei uno stupido! Sono io la stupida scusami, ti prego non è vero che ti odio!- esclamò lei piangendo

-Lo so Kagome, calmati adesso! Non piangere su!- lei scosse la testa

-Non ci riesco!- lui sospirò stringendola –Ero gelosa e avevo tanta paura che tu ti fossi stancato di me-

-No Kagome, no!-

-Non essere arrabbiato con me!-

-Certo che no Kagome…- disse lui dolcemente alzandole il viso asciugandole con il pollice le lacrime –Non sono arrabbiato, visto?- lei annuì –E non mi stancherò mai di te… chi ti ha fatto la corte per quasi un anno? Chi ti ha chiesto di sposarmi? Di vivere con me? Io, Kagome… ho fatto una fatica immensa per riprendere la tua fiducia dieci anni fa (Nel loro futuro dieci anni prima era quando lei era uscita dal coma e si era ricordata tutto. Nd) e non rinuncerò a te adesso…- lei sorrise

-Si…- mormorò abbracciandolo –Insieme?-

-Per sempre Kagome, per sempre…-

  
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