Ciao
raga! È da un pezzo che non ci vediamo eh? Con il casino di EFP non ho potuto
metterlo prima, sorry… comunque fate un piccolo sforzo, non ci manca molto alla
fine della story… ci manca… pochissimo, davvero! Spero che non avrete un
collasso prima… eh eh ^^ Ora vi lascio al cap e spero di ricevere tanti vostri
commenti, CIAOOO!!!
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Capitolo
34
Insieme io&te
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Non so perché l’ho fatto,
non so perché ho
deciso di restare.
Forse per capire
se mi vogliono realmente bene…
Forse.
So solo che mentre
li guardo,
loro evitano il
mio sguardo.
Quando gli passo
vicino,
loro si fanno da
parte.
È tornato tutto
come molti anni prima…
quando mia mamma
quasi non mi parlava,
quando mio nonno
non mi voleva più vicino.
Ma avevano paura
e l’ho capito.
Ma io oggi poteva
scegliere:
dirglielo
o no?
Invece l’ho fatto,
gli ho detto
tutto.
E mi rendo conto
Che ho fatto un
gravissimo errore…
[Kagome]
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La cena si stava svolgendo
nel più assoluto silenzio. Le bacchette si muovevano veloci e rapide, gli occhi
bassi sul piatto. Le due Kagome a capo tavola erano nervose e irritate. Da
quando erano tornate nessuno le aveva parlato, non le guardavano in faccia e si
facevano da parte timorosi quando passavano. Miroku fissava Kagome, ma quante
ne aveva passate quella povera ragazza? Lei non voleva che essere felice con
Inuyasha, invece lui non glielo aveva permesso tradendola, loro l’avevano
tradita… come avevano solo osato? Se avessero saputo prima del passato di
Kagome forse non sarebbe successo nulla… Kagome alzò lo sguardo di scatto verso
di lui che abbassò velocemente lo sguardo rimanendo immobile
“E no! C’è un limite a
tutto accidenti!! Perché maledizione abbassano lo sguardo??” –Miroku… hai
qualche cosa da dirmi?- chiese sibilando Kagome
-No, certo che no- rispose
velocemente. Lei sbuffò. Ad un certo punto le due ragazze capirono che tutti le
stavano guardando, anche se quando loro ricambiavano lo sguardo, loro
abbassavano gli occhi immediatamente
“Basta! Questa situazione
è insostenibile! Non si può continuare così!” pensò Christine arrabbiandosi
“Michael tesoro mio, dammi la forza… ti prego… dammi la forza di non esplodere…”
“Se evitano ancora il mio
sguardo gli spello vivi! Ma perché non la piantano??” si chiese Kagome muovendo
il piede nervosamente
“Diavolo… e adesso cosa
faccio? Non mi aspettavo certo una cosa del genere!! Kagome è stata… è stata…
non riesco neppure a dirlo…” Inuyasha scosse la testa come per levarsi via
certi pensieri
“Oh mamma! Qua se si
continua così Kagome esplode di rabbia… ma perché non riesco a parlarle? A
guardarla? Lo so perché, perché sono un codardo, un maledetto codardo!” pensò
Inuyasha del futuro
“Signore aiutami… qua non
mi sento a mio agio… maledizione Sango! Sei una sua amica si o no? E allora
trattala da amica e dille qualcosa, qualsiasi cosa… anche stupida!” Sango si
schiarì la voce e tutti la guardarono ma lei tenne gli occhi ben bassi –So…
sono si…sicura ch…e pres…to dimen…dimenticherai…- balbettò. Le due Kagome si
guardarono
-Sei molto gentile a dirmi
una cosa così carina dopo 3 ore che siamo tornate…- Sango arrossì -Comunque
sappi, che queste stupidate te le puoi ficcare da un'altra parte… non si
dimenticano certe cose Ok? Perché ci pensi in continuazione… quindi evitami…
capito?- Kagome li guardò poi Christine prese la parola
-E la cosa vale per tutti,
che sia chiaro- alzò lo sguardo –E guardatemi va bene? Ma che palle voi e il non
guardiamoci in faccia!- esplose –Adesso basta! Io me ne vado a letto e fatevi
passare questo momento di crisi perché mi mandate in bestia!!- si alzò di
scatto sbattendo le bacchette sulla tavola
-Ti seguo- sibilò Kagome
–C’è un limite anche alla sopportazione- disse più a se stessa che agli altri
-SCUSATE SE…- iniziò
Inuyasha arrabbiandosi
-Oh Inuyasha… quando vorrò
il tuo parere giuro che te lo chiederò- disse Kagome mettendosi davanti a lui
l’indice rivolto verso l’alto –E non urlare, odio chi urla…- Lui la guardò poi
cercò di prenderle la mano ma lei si allontanò di scatto –E non toccarmi!-
esclamò. Lui aprì bocca –E sta zitto!- lui la richiuse immediatamente
-Comunque stiamo
migliorando, un altro passo verso la civilizzazione tra di noi, ce la faremo…
ne sono sicurissima-
-Dici?- chiese Kagome
affiancandola
-Beh, con nostra madre è
stato così no? Un mese perché ci ritrattasse come prima quindi…- iniziò
Christine aprendo la porta della camera entrando
-Con loro per due mesi
possiamo chiudere un occhio…- concluse Kagome chiudendo la porta alle proprie
spalle. Inuyasha del futuro scattò in piedi seguito da quello del presente
-Eh no! Adesso basta! Mi
sono rotto!- esclamarono avvicinandosi alla porta cominciando a bussare
violentemente –Kagome apri! Diavolo, vuoi aprire o te la devo buttare giù??- le
due aprirono
-Sei delicato come un
fiore eh?- sbottarono incrociando le braccia al petto
-Piantatela di rompere!
Ok? Mi sono rotto! Siamo scioccati va bene? Non c’è bisogno di fare tutte
queste scenate stupide!-
-Scioccati?- le due si
guardarono poi fissarono Inuyasha del presente con rabbia –Voi siete
scioccati!? E noi come dovremmo essere eh? Sentiamo!- urlò Christine
-Non siete stati voi
violentati da vostro padre a tre e sette anni! Siamo state noi, noi! Comprendete?
Voi non sapete minimamente cosa significhi essere sotto choc e… traumatizzati!
No, non lo potete sapere quindi… evitatemi le vostre cazzate chiaro!?- si
guardarono. Poi Kagome si distese in un sorriso –Ma non parliamo di queste cose
tristi, mandano in depressione sapete?- annuì e Christine le diede ragione
-Comunque… io sono stanca,
voi?- si guardarono –Bene, allora lasciate tutto sulla tavola, domattina
metteremo a posto noi ciao!- Christine richiuse la porta poi si appoggiò a essa
sospirando –Uff…- Kagome intanto si svestì e Christine la imitò subito dopo
-Senti un po’ Kagome…-
Christine la guardò
-Cosa?- chiese
-Com’è Heiwa da umano?-
chiese curiosa Kagome –Da quello che hai detto è un figo…- Christine ghignò e
le due si misero a letto sdraiandosi –Perché quel ghigno? Mi preoccupi…-
-Non c’è nessun Heiwa
umano Kagome…- si guardarono, Kagome sembrava confusa –Non capisci? Ho preso
Inuyasha per il culo! Heiwa è solo uno
spirito cervo padrone di questa foresta, non può trasformarsi in un umano!- Kagome
la guardò torva poi scoppiò a ridere
-Oh mio Dio!-
-Hai visto come si sono
incazzati?- le domandò Christine
-È stato… incredibile…-
disse Kagome cercando di non scoppiare a ridere –Mi sembrava strano infatti non
averlo mai visto!-
-Lo so, è proprio per
questo che è divertente…- si guardarono poi Kagome spense la candela che
bruciava lentamente
-Buona notte Kagome- disse
la ragazza
-Buona notte- mormorò
Christine prima di cadere in un sonno senza sogni.
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Il giorno dopo le due
ragazze si svegliarono presto; così riposate andarono in cucina dove
indisturbate sparecchiarono la tavola lavando i piatti usati la sera prima.
Avevano appena finito quando dalla porta comparve tutto il gruppo già pronto
-Buon giorno! Ma lo sapete
che siete dei dormiglioni?- Kagome sorrise
-Grazie- borbottarono
-Buon giorno- Inuyasha del
futuro sbadigliò seguito da quello del presente. Christine lo guardò
-Giorno!- gli sorrise e
lui ricambiò (Ehi! Ma che è successo? Durante la notte gli si è lavato il
cervello a Inuyasha?? Nd)
-Lasciamo perdere…-
mormorò Sango sedendosi e appoggiando la fronte al tavolo. Kagome notò che era
bianca come un cencio
-Sango, stai bene?-
-No, per niente… vorrei
vomitare- bisbigliò
-Vuoi un goccio di latte?-
-Mh- rispose. Kagome lo
prese per un si così lo preparò per tutti. Christine le si avvicinò e Kagome
senza farsi vedere (davano le spalle a tutti) corrugò le sopracciglia.
Christine scosse la testa sospirando poi le indicò il ventre. Kagome corrugò
per la seconda volta le sopracciglia scuotendo il capo. Christine pestò il
piede
“Ma quanto ero stupida??”
si chiese seccata indicandole ancora il ventre. Kagome se lo indicò a sua volta
e Christine annuì. Kagome fece il segno della pancia che mano a mano diventa
più grande e Christine annuì di nuovo. Kagome spalancò la bocca
-CHE COSA!?- urlò
scioccata “Sango… Sango è… è…”
-Cosa?- domandarono tutti
-Niente- borbottò
Christine lanciando uno sguardo truce a se stessa del passato
-Kagome, il latte va di
sopra!- esclamò Miroku che stringeva intanto la mano di Sango
-Occavolo!- le ragazze
spensero il fuoco appena in tempo poi mettendolo nelle apposite tazze
iniziarono a sorseggiarlo dandolo agli altri con una mano. Inuyasha del futuro
sorrise: era un abitudine di Kagome sorseggiare il latte prima di darlo agli
altri e da quando lo ricordava, lo aveva sempre fatto. Avevano finito il latte
e Sango aveva ripreso leggermente il suo colorito –Stai meglio?- chiesero le
ragazze preoccupate
-Insomma…- Christine si
voltò verso Inuyasha del futuro che le fece segno di seguirlo fuori. Lei scosse
la testa contrariata
-Insomma Kagome! Non ti
mangio mica!- esplose lui
-Lo so benissimo! Che
credi?? È solo che voglio restare qua- concluse Christine. Tutti li guardarono
confusi
-Bene, vuol dire che
parleremo qua, contenta?- sibilò Inuyasha del futuro
-Si- lui fece una smorfia
mentre lei incrociava le braccia disinteressata
-Ottimo- ringhiò lui –Mi
dici perché non me lo hai detto prima?- lei alzò gli occhi verso di lui. Kagome
del presente lo guardò confusa
-A che cosa ti riferisci?-
chiese seria. Lui la fissò
-Quella cosa di ieri- lei
ci pensò un momento
-Oh, intendi quando ti ho
detto che mio padre mi…-
-Non dirlo- sibilò lui.
Lei sorrise
-E perché? Tanto è la
verità e ci si deve convivere, vero Inuyasha??- lui la fulminò
-Si, comunque mi riferivo
a quello- ci fu un momento di silenzio
-E, scusa la mia
ignoranza, perché te lo dovevo dire prima?- domandò lei –Che validi motivi ci
sono?-
-Tanti, troppi e infiniti!
E per dirne una, me lo dovevi dire perché avevamo promesso di dirci tutto!-
Kagome del presente tossì cercando di non ridere. Miroku e Sango alzarono le
sopracciglia seguiti da Shippo. Christine lo guardò sorpresa
-Ehm… scusa, puoi…
ripetere?- lui scocciato la guardò pronto a parlare di nuovo –No, aspetta un
momento. Fammi incamerare questa… sciocchezza…-
-Sciocchezza?-
-Esatto Inuyasha! Una
schifosa sciocchezza! Promessi di dirci tutto? Guarda che io l’ho fatto, sono
sempre stata maledettamente sincera, si o no?- lui la guardò
-No su questa cosa però-
-Certo! Che credevi? Che lo
avrei sbandierato a destra e a manca! Mi credi così insensibile?- lui scosse la
testa –Grazie! Avrei creduto il contrario!- si guardarono –Così, mentre io sono
sempre stata sincera tu non lo hai fatto, no perché non hai avuto il coraggio
di dirmi con chi sei andato a letto, cioè con chi? Con Kikyo. KIKYO
MALEDIZIONE! UNA MORTA CHE STAVA IN PIEDI PER MIRACOLO!- urlò
-Cosa??- urlarono tutti,
per loro era ancora uno choc enorme! Kagome si schiarì la gola
-E comunque potevi anche
evitare di farti beccare da me- sbottò lei risedendosi, infatti nella sfuriata
era scattata in piedi. Lui roteò gli occhi
-Oh ma… è un punto fisso
il tuo- sbottò lui –Ci vuoi sempre andare a sbattere la testa eh?-
-Già, e indovina? La mia
testa è durissima, e anche se quel muro a cui vado sempre addosso è di cemento,
io continuo ad andarci, capito?- esclamò lei sfidandolo con lo sguardo
-E poi, se non mi sbaglio,
ti ho già detto almeno un migliaio di volte che c’è una spiegazione!- le
rispose lui fulminandola
-E allora sentiamola! Anche
se immagino sarà poco credibile…- sussurrò
-È stato solo quel giorno
Ok? È stato solo quel giorno che ci sono andato a letto!- esclamò lui
-Ma ceeeeerto, come no! E
tutti gli altri giorni che tornavi a casa calmo e contento non eri andato a
letto con Kikyo, no, assolutamente!-
-Mi ascolti si o no??-
urlò lui di rimando. Lei lo guardò incrociando le braccia
-Tutte le altre volte
andavo a passeggiare nella foresta con Heiwa, lui mi calmava e io tornava a
casa sperando che quella di prima fosse l’ultima litigata. Quel giorno però
dopo tu-sai-cosa…-
-Cosa?- domandarono tutti
curiosi
-Zitti!- esclamò Kagome
del presente. Il gruppo si fece piccolo piccolo sulle sedie, azzittendosi
-…nella foresta ho
incontrato Kikyo e io ero arrabbiato, molto arrabbiato così e successo, finito-
lei alzò un sopracciglio
-Mi vuoi prendere in
giro?- sbottò lei alzandosi lentamente in piedi
“In effetti come scusa fa
pena!” esclamò Sango “Anche se non posso giudicare, io non so nulla!” pensò.
Miroku annuì
-È un uomo, lo capisco!-
esclamò. Sango e Kagome lo colpirono al capo
-Chiudi la bocca!-
urlarono
-Cioè, fammi capire. Tu
vuoi davvero che io creda a questa fandonia? Mi credi stupida?- domandò gelida
Christine che non aveva seguito nulla!
-Non ti ho mai creduta
stupida, lo sei semplicemente- sibilò lui –Mi hai accusato senza prima sapere
quindi…-
-E se io ti dico che non
ti credo?- borbottò lei –Cosa fai?- lui la fulminò
-Chiedilo a Heiwa no?? Lui
è il padrone di quella foresta e uno spirito e lui è in contatto con il
passato, il presente e il futuro della foresta quindi lui la sa molto bene!-
esclamò lui. Lei sorpresa lo guardò
-E tu come sai certe
cose?- chiese lei stupita
-Me lo ha detto lui,
perché?- chiese sospettoso Inuyasha
-Niente, niente… allora io
vado a cercarlo- lo fulminò –Se mi hai detto una bugia…-
-E invece quando scoprirai
che è la verità mi chiederai scusa, intesi?- lei lo guardò poi uscì senza dire
una parola. Ci fu qualche minuto di silenzio
-Ehm… se hai ragione tu
credo che mi dovrò scusare anche io- disse Kagome del presente
-Perché?- chiese Inuyasha
-Perché conoscendoti ho
pensato che ne saresti stato capace… l’ho pensato!- esclamò
-Oh grazie! Vedo che ti
fidi molto!- disse Inuyasha del presente
-Suvvia, cosa vuoi che
sia? È solo incertezza-
-Solo!?!?-
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-Certo Kagome, è come
dice…- la rassicurò Heiwa
-Stai scherzando vero?-
domandò lei
-No- silenzio
-Oh merda! Vuol dire… che ho
fatto tutto questo casino per niente?- chiese lei pestando i piedi
-Diciamo di si…- rispose
lui pensandosi un po’ su
-Accidenti! Perché non me
lo hai detto prima?- chiese lei guardandolo truce
-Perché volevo farti
crescere, volevo che avessi più fiducia nel tuo uomo- rispose sicuro l’amico.
Lei abbassò lo sguardo
“Che stupida che sono… ma
perché faccio sempre lo stesso errore? Perché non gli do mai fiducia?” pensò
lei tristemente -Io… io… come mi ripresento davanti a lui ora?- mormorò
-Devi parlare con lui
Kagome…-
-Parlare con lui… e di
cosa?-
-Di Michael Kagome, dovete
parlare di Michael-
-Michael è morto! Morto!
Perché ne dovremmo parlare?- chiese lei alterandosi
-Perché non ne avete
parlato insieme, ecco il motivo- lei lo guardò alzando un sopracciglio
-E poi? Cosa accadrà poi?-
-Questo spetta a voi
deciderlo, io sono solo una guida, semplicemente, una guida che ti aiuta a
sopravvivere…- lei sorrise
-Non so cosa avrei fatto
oggi se quel giorno non ti avessi guarito la zampa…-
-Ne facevi a meno, tutto
qua- lei annuì
-Grazie Heiwa- lui sorrise
e si allontanò senza una parola “Mah, le sue uscite sono sempre così… strane!”
guardò ancora il punto in cui era sparito poi si voltò dirigendosi verso casa
sua.
[if !supportEmptyParas] [endif]
Kagome del presente guardò
Inuyasha del presente. Mentre la situazione del futuro si stava pian piano
risolvendo, la sua stava cadendo a picco! Era da quando aveva detto a Inuyasha
di suo padre che non la guardava, non le rivolgeva la parola. Perché? La
ragazza respirò a fondo dandogli la schiena
“L’amore sopravvive a ogni
cosa… certo, come no! Se Inuyasha mi amasse davvero mi parlerebbe ancora!” si
accarezzo distrattamente la pancia “Oh Michael… se solo fossi qua con me…” poi
si ricordò di quella vocina sottile sottile che l’aveva salvata dal Demone che
era dentro di se e sorrise “No, tu ci sei… è solo che non ti posso vedere,
vero?” In quel momento la portasi aprì e tutti la guardarono. Kagome del futuro
la richiuse alle sue spalle e si sedette sulla sedia
-Ok, ho sbagliato. Sono
stata troppo precipitosa- concluse. Kagome scosse la testa: che figuraccia
aveva fatto anche lei… Inuyasha del futuro si voltò pensieroso verso di
Christine
-Mh, mh…- tutti lo
guardarono confusi –Credo che ci manchi qualche cosa…- lei sbuffò roteando gli
occhi –Una parolina, piccola, semplice con…- contò velocemente –cinque lettere…
l’hai presente?-
-Si… scusa Inuyasha, avevi
ragione tu- sibilò lei “Alla fine mi fa sempre fare ciò che vuole lui…”
-Brava!- esclamò lui –Hai
altro di cui parlare senza litigare?- chiese
[if !supportEmptyParas] [endif]
[…]
-Di
Michael Kagome, dovete parlare di Michael-
-Michael
è morto! Morto! Perché ne dovremmo parlare?-
-Perché
non ne avete parlato insieme, ecco il motivo-
[…]
[if !supportEmptyParas] [endif]
Le sue parole erano ancora
vivide nella sua mente, marchiate con il fuoco…
-No Inuyasha, non dobbiamo
parlare d’altro…-
-Invece a me sembra di si
perché non hai ancora risposto alla mia domanda…- lei lo guardò interrogativa
-Domanda? Che domanda? Mi
hai fatto una domanda?- lui annuì
-Perché non mi hai detto
prima di tuo padre?- lei si rabbuiò
-Perché, come ti ho già
spiegato, non volevo sbandierarlo ai quattro venti. Smettila di rompermi con
questa storia che alla fine non ha ne capo ne coda…-
-Ah, mi devi anche
spiegare… perché maledizione sei venuta qua con Michael! Non hai visto che
casino hai combinato?- lei sospirò
-Io credevo che fossi
andato con Kikyo così volevo cambiare il passato per poi modificare il futuro-
-Ma brava! E invece di
parlarne con me hai montato tutto questo casino! E alla fine che hai ottenuto?-
lei ripensò a Michael
-Smettila- sibilò lei –Ho
capito, ho sbagliato, punto, questione finita capito?-
-Non è finito niente! Tu
non lo vuoi proprio capire eh?-
-Basta! Forse è vero! Forse
sono stata anche io la causa della morte di Michael! Volevi farti sentire
questo? Bene! Accontentato! Ma ora smettila! Non voglio parlare di questa cosa-
urlò lei con le lacrime agli occhi. Si alzò in piedi e si rifugiò in camera
chiudendo la porta della stanza. Kagome mise le mani sui fianchi indicandogli
la porta. Inuyasha del futuro sospirò e alzandosi si avvicinò alla porta
aprendola lentamente
-Donne- mormorò lui
seccato
-Uomini, bastardi!-
esclamò Kagome del presente seccata -uno peggio dell’altro- sibilò. Inuyasha
chiuse la porta dietro di se avvicinandosi a una piangente Kagome
-Ehi…- lei alzò lo sguardo
verso di lui scoppiando a piangere. Lui si avvicinò fino a essere un passo da
lei –Kagome calmati… cosa succede?- chiese lui nel panico: cosa aveva fatto
ora? Perché piangeva sempre per colpa sua? Lei singhiozzò abbracciandolo
stringendo la maglia
-Mi dispiace tanto
Inuyasha! Scusami… io non volevo giudicarti lo giuro! Non volevo essere
arrabbiata! Non è vero che ti odio, che ti disprezzo e che sei uno stupido!
Sono io la stupida scusami, ti prego non è vero che ti odio!- esclamò lei
piangendo
-Lo so Kagome, calmati
adesso! Non piangere su!- lei scosse la testa
-Non ci riesco!- lui
sospirò stringendola –Ero gelosa e avevo tanta paura che tu ti fossi stancato
di me-
-No Kagome, no!-
-Non essere arrabbiato con
me!-
-Certo che no Kagome…-
disse lui dolcemente alzandole il viso asciugandole con il pollice le lacrime
–Non sono arrabbiato, visto?- lei annuì –E non mi stancherò mai di te… chi ti
ha fatto la corte per quasi un anno? Chi ti ha chiesto di sposarmi? Di vivere
con me? Io, Kagome… ho fatto una fatica immensa per riprendere la tua fiducia
dieci anni fa (Nel loro futuro dieci anni prima era quando lei era uscita dal
coma e si era ricordata tutto. Nd) e non rinuncerò a te adesso…- lei sorrise
-Si…- mormorò
abbracciandolo –Insieme?-
-Per sempre Kagome, per
sempre…-