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Autore: effe_95    01/09/2011    3 recensioni
Hinata e Naruto si rincontrano dopo sette anni di lontananza, e parlano, scoprendo quanto siamo cambiati in tutto questo tempo, cominciano così a ripercorrere a retroso nel tempo la loro storia d'amore, dall'inizio fino alla fine....
"_ Hinata… _ Quanto le era mancato quando lui sussurrava il suo nome, le era mancato da morire in quei sette anni lunghissimi.
_ Naruto _ Rispose lei, lui aveva ancora la mano premuta sul suo braccio e non sapeva che quel contatto la faceva impazzire, che la riportava in dietro nel tempo, che la rendeva felice, ma poi ecco il macigno e quei sette anni di distanza che li separavano l’uno dall’altro e una vita vissuta da soli, e loro cresciuti l’uno senza l’altro, e gli occhi di Naruto vuoti e tristi, e gli occhi di Hinata…"
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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<< Poi ricordi cosa è successo? >>
<< Si e tu? >>
 
Hinata continuava ad osservarlo di sottecchi, il ragazzo camminava con le mani infilate nella tasca dei jeans macchiati, una cuffia dell’iPod in un orecchio e gli occhi persi sulla strada. La gente li guardava curiosi, lei era vestita in un modo impeccabile, jeans stretto firmato, sandali neri, una camicia leggera e la borsa griffata, mentre Naruto sembrava uscito da un gruppo di teppisti e fuori strada.
<< Scusa, non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami >> Disse all’improvviso Naruto sorridendole, Hinata impiegò un minuto per rispondere, perché si perse in quel sorriso luminoso e limpido, quel ragazzo sembrava così puro e innocente.
<< Mi chiamo Hinata Hyuuga >>
<< Naruto Uzumaki >>
<< Frequenti l’Accademia di Belle Arti? >> Domandò lei, Naruto annuì portando entrambi le mani dietro la testa, aveva un’aria sbarazzina.
<< Sono un artista, voglio disegnare >>Rispose sincero, poi tutto d’un tratto si avvicinò alla vetrina di un negozio dal quale proveniva un odore delizioso di pizza
<< Vuoi fermarti qui? >> Domandò Hinata, Naruto annuì sognante, aveva una fame pazzesca.
Entrarono nel piccolo pub e presero un tavolo per due, Naruto ordinò una pizza grande con coca cola, mentre Hinata prese solo del caffè espresso.
Naruto finì la pizza in un minuto, tanto in fretta che Hinata non aveva nemmeno finito di bere il suo caffè, alla fine del pasto si toccò la pancia soddisfatto.
<< Tu Hinata, frequenti l’università ?>> Chiese Naruto guardandola negli occhi, Hinata arrossì, ma fortunatamente la luce bassa del locale non permetteva di far notare questo piccolo particolare.
<< Si, faccio lettere, solo al terzo anno>>
<< Anche io! Oh cavolo, è tardissimo! Devo scappare al lavoro! >> Disse Naruto saltando dalla sedia, Hinata lo guardò sorpresa.
<< Sono appena le tre >> Mormorò, anche se Naruto non l’avrebbe mai sentita, il ragazzo si infilò di corsa la cartella a tracolla.
<< Grazie mille per il pranzo, questo è il mio numero >>  Disse lasciando un foglietto stropicciato tra le mani di Hinata.
<< Vorrei ricambiare il favore un giorno >> Poi se ne andò lasciandola sola nel locale, Hinata rimase seduta a guardare quel biglietto malandato, i numeri si leggevano appena, sorrise e lo infilò nella borsa, poi la suoneria del suo cellulare la riscosse dai suoi pensieri, lo prese e guardò il numero sul display, "Kiba”, alzò gli occhi al cielo e rispose.
<< Pronto? >>
<< Dove cavolo sei finita? Sto aspettando da due ore! >> Rispose il ragazzo aggressivo.
<< Mi dispiace, ho avuto un contrattempo >>
<< E non potevi avvisare? >>
<< Hai ragione, scusa >>
<< Va bene, non fa niente. Stasera ci vediamo? >>
<< Non so >> Rispose Hinata giocherellando con una ciocca dei suoi capelli, non aveva per niente voglia di uscire con Kiba, quel ragazzo non le piaceva nemmeno un po’, era stata sua madre a presentarglielo, Kiba era un ragazzo di alta famiglia, un ragazzo bene educato! Era solo un ricco presuntuoso.
<< Non farti pregare Hinata >>
<< Vediamo >> Disse e poi riagganciò, pagò il conto e decise di tornare a casa, Kiba la chiamò altre quattro volte, mentre lei salvava nella sua rubrica il numero di Naruto Uzumaki.
 
 
Naruto sfrecciava nella metropolitana, non poteva perdere un altro treno, sarebbe arrivato in ritardo. Lavorava in un bar non molto frequentato, ma la paga era buona, giusto per pagare l’affitto di quel misero appartamento dove viveva, poi ogni lunedì e venerdì dava ripetizione di matematica a quattro ragazzi, e con quei soldi si comprava da mangiare. Non era ricco lui, i suoi genitori non li aveva mai conosciuti, era stato affidato a Kakashi Hatake e Jiraya dopo la loro morte, due persone fantastiche che lo avevano cresciuto, amici di suo padre Minato, erano loro che gli pagavano le bollette e l’università.
Kakashi era un avvocato affermato, mentre Jiraya un bravissimo professore di Storia e Geografia. Arrivò al bar giusto in tempo per il suo turno, il proprietario del bar era un ragazzo della sua età, lo gestiva con i suoi fratelli, di nome facevano Gaara, Temari e Kankuro, erano bravi ragazzi, e ormai si conoscevano da anni.
<< Sei stato fortunato ad arrivare in tempo! >> Lo ammonì Temari, una bellissima ragazza con intensi occhi verdi e capelli biondo scuro.
<< Scusami >> Disse Naruto posizionandosi dietro il bancone.
<< Ti perdono solo perché con questa divisa da barman sei un incanto >> Disse la bionda sistemando alcune scartoffie, Naruto sorrise ammiccando con lo sguardo.
<< Smettila di provarci con la mia ragazza! >> Sbottò una voce irritata, e nel bar fece ingresso un ragazzo con lunghi capelli neri legati in un codino.
<< Shikamaru, che sorpresa! >> Disse Naruto imbarazzato, Temari si fiondò su Shikamaru per baciarlo, il moro ricambiò il bacio alzando gli occhi al cielo.
<< Il solito caffè? >> Chiese Naruto, Shikamaru annuì e si sistemò vicino al bancone abbandonando chiavi e occhiali da sole su di esso, Naruto si mise all’opera e servì il caffè all’amico.
<< Stasera venite anche tu e Temari con noi? >> Chiese il biondo.
<< Non abbiamo scelta >> Disse Shikamaru sorseggiando il caffè.
<< Ad essere scemo sei scemo, ma il tuo caffè è eccezionale >> Naruto sorrise e poi tornò al lavoro.
 
    
Era da dieci minuti che il citofono suonava, Naruto si infilò velocemente la maglietta nera a polo, prese le chiavi, il giaccone e scese le scale decrepite del palazzo dove abitava.
Fuori cominciava a fare fresco, ormai era ottobre inoltrato, Naruto aprì il portone e indossò la giacca.
<< Era ora! >> Esclamò Sakura alzando le braccia al cielo, Naruto sorrise imbarazzato.
<< Scusate, sono in ritardo >>
<< Che novità! >> Sbottò la rosa infastidita.
<< Gli amici ci aspettano al locale >> Intervenne Sasuke, cosí i tre amici raggiunsero il resto del gruppo composto da: Shikamaru, Temari , Gaara, Matsuri, Kankuro, Rock Lee, TenTen, Neji, Ino e Choji.
Cenarono e passarono tutta la serata a bere, fumare e a cantare al Karaoke, poi uscirono dal locale per fare quattro passi tutti assieme, erano quasi tutti ubriachi, Naruto era poco lucido, ma ancora non era entrato nella fase vomito, camminava barcollando e ogni tanto cadeva addosso a Ino che lo reggeva, tra i due c’erano dei precedenti, ma non stavano insieme, almeno non ufficialmente.
Verso le tre del mattino, quasi tutti erano andati via, erano rimasti solo Naruto, Ino, Sasuke e Sakura, ma molto presto anche Sasuke e Sakura tornarono a casa loro.
Naruto e Ino raggiunsero la casa del ragazzo.
<< Siamo arrivati >> Mormorò la ragazza colpendolo con uno schiaffo affettuoso, Naruto sorrise e si separò da lei, prese le chiavi e con immensa fatica aprì il portone del suo palazzo, Ino rimase ferma e lo lasciò fare, poi Naruto sembrò ricordarsi di lei.
<< Cosa fai ancora qui? >> Chiese con la voce impastata dal sonno e dall’alcol bevuto.
<< Aspetto che tu mi inviti a salire >> Disse lei sincera, e Naruto guardò quei suoi occhi azzurri e si ritrovò a pensare che non erano belli come quelli di Hinata, questo lo lasciò perplesso.
<< Stasera non mi va >> Rispose Il ragazzo, Ino rimase sorpresa.
<< Torna a casa Ino >>
Prima di andare a dormire Naruto controllò il cellulare, c’era un messaggio da un numero sconosciuto.
“ Questo è il mio numero. Piacerebbe anche a me che tu ricambiassi. Hinata”
 
Fuori incominciava a fare buio, ma Hinata e Naruto camminavano senza sapere precisamente dove andare, da qualsiasi parte, non aveva importanza, l’unica cosa che sapevano era di essere insieme e di ricordare ancora tutto come se non fosse mai sparito, come se non fossero passati sette anni.
<< Sai, quel messaggio c’è l’ho ancora >> Disse Naruto sfregandosi le mani, adesso si che cominciava a fare freddo veramente, e poi ecco, si accorsero che era ottobre come allora.
<< Non hai mai cambiato numero in questi sette anni? Ho provato a chiamarti un milione di volte… >> Disse Hinata improvvisamente rianimata, non era proprio arrabbiata lei, era delusa, e poi d’un tratto si accorse che in realtà aveva paura della risposta di Naruto, la temeva terribilmente.
<< Sono io che non ho voluto rispondere >> Rispose sincero lui, e Hinata giurò di poter morire quello stesso momento, ma in fondo lo sapeva già.
Mi odi? Mi ami?
<< Si sta facendo tardi, vuoi mangiare qualcosa? >> Chiese lui guardandosi intorno alla ricerca di un posto dove poter mangiare, Hinata rimase ferma in mezzo alla strada, Naruto se ne accorse e la guardò negli occhi, vuoti, tristi, pieni di lacrime represse, e pensò di essere stato cattivo.
<< Mi odi? >> Chiese lei abbassando lo sguardo, cominciando a guardarsi le mani vuote e fredde, screpolate.
<< Mi ami? >> Chiese di rimando il ragazzo, Hinata sussultò e riprese a guardarlo.
<< Credo che questo locale possa andar bene per cenare non trovi? >> Disse lui trascinandola dentro, l’aria era calda e tiepida, rispetto a fuori si stava veramente bene.
No, non ti odio più.
Si, ti amo ancora.
<< Continua a raccontare, ti ricordi dopo cosa è successo? >> Chiese Hinata, Naruto spostò lo sguardo dal menù e la guardò negli occhi chiari, dentro vi si leggeva tutto, tutto, anche le cose non dette, anche le domande trattenute, le rispose mai date… 

  
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