Rickhercules

Questa la dedico a Mamy, sperando che tra i suoi mille impegni lavorativi riesca a leggerla <3

Prima di far iniziare questa pazzia divisa in tre o quattro parti alcune note... Ah, e prima che me lo chiedate... Sì, anche questa doveva essere una shot XD

Nota 1: La trama della storia originaria di Hercules è stata modificata a dovere, molti personaggi appariranno e si comporteranno in maniera leggermente diversa anche se poi la trama della storia è quella. Lui che vuole diventare un vero eroe per tornare ad essere un Dio, lei che prima non lo sopporta e aiuta a distruggerlo ma poi se ne innamora e alla fine lo salva, lui che salva la situazione ma perde lei, lui che da la sua vita per lei e diventa un Dio ma poi vi rinuncia per rimanere con lei.

Nota 2: Non trovando un buon posto per Alexis, non la farò comparire per moooolto tempo.

Nota 3: Scordatevi l'immagine di Philottete come un fauno basse e grasso, gli ho dato nuova parvenza.

Nota 4: Pegaso in questa storia sarà un muta-forma.

Nota 5: In questa storia ho aggiunto un ulteriore personaggio vicino a Megera, indovinate chi... XD

Questa storia ha inizio in un era buia per la terra in cui mostri e calamità mietevano vittime tra l'umanità, ma non è proprio tra le lande o nei mari che la storia comincia. No, la nostra storia comincia tra i cieli dorati dove gli Dei risiedono.

Vi era gran festa quel giorno, il re degli Dei Roy e la sua adorabile metà Martha avevano dato alla luce il piccolo Rick. Tutti gli Dei portarono doni al piccolo per la sua nascita e suo padre creò per lui un amico fidato, un compagno che gli sarebbe rimasto vicino per tutta la sua eternità. Così mischio le nubi e creò il dolce Kevin, bambino anche lui sì, ma muta-forma. La festa andava bene, tutti si divertivano e i regali per il bambino crescevano a dismisura finché, il fratello di Roy, Dragon, arrivò dall'oltretomba suo regno, portando con se tristezza.

“Scusami fratello, ma sai, io a differenza vostra lavoro fino a morire.” si presenta il Dio rivolgendosi al fratello con netto sarcasmo.

“Rilassati Dragon, oggi è giorno di festa!”

“Non posso caro fratello devo occuparmi di quel lavoro che tu, nella tua infinita bontà mi hai concesso!” ribatte il Dio andandosene. Nessuno volle curarsi del Dio che se ne era appena andato e la festa ricominciò, ma dentro di se Dragon tramava piani di vendetta verso suo fratello e tutto il mondo degli Dei.

Dragon nervoso andò a trovare le sorelle Parche: Meredith, Gina e Paula. Le tre donne erano concentrate nel tessere la tela della vita, creando e distruggendo i fili delle vite umane. Quando Dragon arrivò insieme ai suoi due scagnozzi, Lockwood e Ratburn, le donne interruppero il loro lavoro e passandosi l'unico occhio che avevano in tre decisero di ascoltare il Dio.

“Sono appena stato alla festa per il piccolo Rick...” inizia lui ma le Parche subito lo fermano.

“Lo sappiamo.”

“Lo so.” ribatte lui prima di continuare. “Vedete, io ho un piano...” continua ma viene interrotto un altra volta

“Lo sappiamo!”

“Lo so!” ribatte lui adirandosi mentre i suoi capelli di solito composti da una fiamma bluastra diventano rosso sangue. “Lo so che lo sapete! Ma mi stavo chiedendo se potesse Spruzzetto di Sole essermi di intralcio per i miei piani.”

“Noi non possiamo rivelare nulla Dragon.” gli risposero le tre ma lui fece loro alcune lusinghe e le tre donne cedettero.

Fissarono il loro occhio e esso mostrò loro il futuro.

Tra diciotto anni esatti, ci sarebbe stato un allineamento di tutti i pianeti e in quel momento Dragon averebbe potuto liberare i cinque titani. La sua armata avrebbe prevalso su Roy, ma Rick suo figlio, lo avrebbe sconfitto prima che i cinque titani riuscissero a conquistare completamente la casa degli Dei. Dragon si arrabbiò immensamente e fece ritorno nell'oltretomba per tramare un piano insieme ai suoi due scagnozzi.

Doveva distruggere Rick, ma l'unico modo per farlo era farlo tornare prima mortale e così incaricò Lockwood e Ratburn di dare al piccolo una pozione che lo avrebbe reso mortale e poi ucciso, raccomandandosi di fargliela bere fino all'ultima goccia.

I due partirono per la loro missione e mentre tutti dormivano beati si introdussero nella cameretta del piccolo Rick. Il bambino dormiva felice a fianco di Kevin, loro lo presero e lo portarono sulla terra per rifugiarsi dalla tempesta che si sarebbe scatenata di lì a poco quando Roy avesse scoperto la sua scomparsa.

Il re degli Dei si sveglio troppo tardi e quando lui e la sua compagna, Martha raggiunsero la cameretta del figlio, del piccolo non c'era più traccia, rimaneva solo Kevin che piangeva singhiozzando e cambiando continuamente forma.

Intanto i due scagnozzi erano atterrati in una landa all'apparenza desolata e decisero di far bere la pozione al piccolo visto che l'ira di Roy si stava scatenando già sulla terra sotto forma di pioggia, fulmini e saette. I due costrinsero Rick a bere il liquido rosa ma quando ormai avevano praticamente concluso vennero spaventati da alcune voci, si rifugiarono dietro a un masso lasciando cadere la boccetta e versando a terra l'ultima e letale goccia.

Un uomo e una donna passavano per la via e trovando il bambino decisero di tenerlo.

“E' un regalo degli Dei Edgard ti dico!” disse la donna stringendo a se il fagottino. “Guarda, ha qualcosa intorno al collo.”

Il marito prese la targhetta e lesse il nome.

“Si chiama Rick.”

“Ma guarda Edgard, questo non è il simbolo degli dei?!” domandò stupita la donna.

Dietro a loro le figure di Ratburn e Lockwood, trasformate momentaneamente in serpenti si avvicinarono cercando di mettere fine alla vita del piccolo, ormai mortale, ma il piccolo li vide e afferrandoli iniziò a legarli insieme ridendo, come se fosse un gioco. Li sbatté a terra e li sbandierò di qua e di là finché dopo qualche giro veloce li lasciò andare facendoli volare molto lontano.

I due umani rimasero imperterriti dalla forza del giovane ma decisero comunque di accoglierlo nella loro famiglia.

Lockwood e Ratburn, all'inizio erano preoccupati per quello che era successo.

“Se il padrone lo scopre ci torturerà!” esclamò Lockwood.

“Se... se lo scoprirà.” disse Ratburn. E così, decisi a mantenere il loro piccolo, grande segreto tornarono nell'oltretomba dicendo a Dragon che si erano occupati della faccenda.

Roy e Martha che avevano osservato tutto dall'alto non poterono far nulla. I mortali non erano ammessi nella casa degli dei quindi dovettero lasciar andare il loro bambino, sperando che un giorno sarebbe potuto tornare da loro.

Gli anni passavano e Rick cresceva.

Adesso si chiamava Rick Castle, ed aiutava sempre il padre nelle sue mansioni alla fattoria.

In città nessuno lo voleva in quanto il giovane non riusciva a controllare la sua forza e combinava guai in continuazione. Rickasshole lo chiamavano i suoi coetanei per prenderlo in giro.

Lui non si sentiva a suo agio nel mondo e desiderava sempre poter essere come tutti gli altri. Suo padre, dopo l'ennesimo guaio, decise che era ora di raccontargli la verità. I due dissero al ragazzo che non erano i suoi veri genitori, che lo avevano trovato da bambino e che avevano deciso di tenerlo.

“Chi sono io?” chiese allora il giovane.

“Non lo sappiamo, questa è l'unica cosa che avevi con te...” mormorò sua madre mostrandogli la medaglia. “Vedi, questo è il simbolo degli Dei.” il ragazzo sospirò e prese una decisione.

“Mamma, papà, per quanto io vi voglia bene ho bisogno di sapere la verità... mi capite?” i due annuirono commossi e, il giorno seguente, lo guardarono andar via con gli occhi pieni di lacrime ma orgogliosi.

Rick decise che sarebbe andato al tempio di Roy e così fece. Il viaggio fu lungo ma lui non si arrese e alla fine arrivò a destinazione.

“Oh grande Roy, re degli Dei, voglio sapere chi sono... puoi ascoltare la mia preghiera?” supplicò davanti alla statua. Ci fu un tuono e poi un lampo e d'improvviso essa prese vita. Rick iniziò a scappare spaventato ma la statua fu più lesta e l'acchiappò.

“Ehi, figliolo, sono 16 anni che non ci vediamo e tu mi saluti così?”

“Figliolo?” domandò confuso Rick.

“Sono tuo padre Rick...”

“E quindi... e quindi io sarei un Dio?!” domandò lui lasciandosi cadere sulla sua gigantesca mano.

“Già...” disse guardandolo con amore il Dio.

“Ma come mai mi avete abbandonato?” chiede tristemente il ragazzo.

“Io e tua madre non avremmo mai voluto! Ti amiamo Rick, ma quando eri un neonato ti rapirono, ti portarono sulla terra e ti resero mortale. Non potemmo impedirlo e, visto che, nessun mortale può accedere al nostro regno siamo stati costretti a lasciarti qua.”

“Ma ci dev'essere un modo perché io possa ricongiungermi a voi!” esclamò Rick.

“C'è, devi diventare un vero eroe. Quando lo sarai tornerai ad essere un Dio e potrai ricongiungerti a noi.”

“Certo, ce la farò padre! Diventerò un eroe!” iniziò il ragazzo alzandosi e facendo per scendere dalla mano della statua.

“Ehi, frena ragazzo...” disse ridendo Roy. “Prima di tutto devi trovare il grande addestratore di eroi Javier!”

“Certo, lo farò e diventerò il miglior eroe di tutto il mondo padre!” esclamò entusiasta.

“Aspetta prima di andare.” lo fermò nuovamente Roy prima di fischiare. Nel cielo comparve come una stella che entrò nel tempio e si posò sulla mano di Zeus assumendo le forme di un giovane uomo. “Lui è Kevin, voi vi conoscete già, è un muta-forma, può tramutarsi in un cavallo alato. E' un compagno e un amico unico.”

“Ciao Rick.” disse il giovane commosso. “Io mi ricordo di te...” aggiunse abbracciandolo con forza.

“Kevin... amico mio...” borbottò l'altro mentre flash di loro due in una culla gli attraversavano la mente.

“Adesso andate e tornate vincitori!” disse Roy. Kevin cambiò aspetto e invitò Rick a salire alle sue spalle per partire alla ricerca di Javier.

Il viaggio durò alcuni giorni ma alla fine i due trovarono il fauno nascosto in un bosco a compiangersi addosso. Il fauno era giovane, ma anni di trascuratezze e pigrizia lo avevano fatto ingrassare. Le sue gambe erano tozze, la sua pancia molto prominente e nei suoi occhi non brillava nessuna scintilla di vita.

“Sei tu Javier, il grande allenatore di eroi?” domandò Rick dubbioso mentre Kevin tornava al suo spetto umano.

“Sono io, chiamami pure Javi... e tu chi sei?”

“Mi chiamo Rick e voglio diventare un eroe...” il fauno prese a ridere dopo quest'affermazione.

“Mi dispiace ragazzo, ma sono in pensione!”

“Ma se avrai al massimo un paio d'anni in più di me!” esclamò Rick.

“Non farti ingannare, noi fauni viviamo più a lungo. In realtà ho già oltre cinquant'anni, ma ne dimostro solo la metà.”

“Ti prego allenami Javi, devo realizzare il mio sogno, devo diventare un eroe!” cercò di convincerlo il ragazzo ma il fauno continuò a ridere. “Non hai mai avuto un sogno tu?” domandò il ragazzo ormai sulla soglia della porta di casa del fauno.

“Sì, lo avevo...” mormora entrando dentro.

La casa di Javier è piena di statue che ritraggono i più grandi eroi della storia.

“Il mio sogno era di diventare l'allenatore di eroi migliore del mondo ma uno dopo l'altro tutti i miei ragazzi sono caduti.” spiega mogio il fauno.

“Ma io sono diverso, io vincerò!” lo rassicura Rick.

“E come mai? Non mi sembri un gran materiale da eroe...” disse Javi squadrandolo da capo a piedi. Rick non era molto in forma effettivamente, era gracilino e se non fosse per la sua naturale forza anche il più piccolo peso avrebbe potuto schiacciarlo con facilità.

“Sono figlio di Roy, il re degli Dei.” confessa Rick facendo nuovamente cadere a terra dalle risate il fauno.

“Oh, si certo, come no.” disse incredulo Javi. Rick lo trascinò fuori per dargli prova della sua incredibile forza.

“Accidenti ragazzo, sei forte! Ma allora è vero”

“Te l'ho detto.”

“La mia risposta e comunque...” il fauno stava per dire no quando un fulmine comparso dal nulla lo prende in pieno. “... sì.” dice alla fine.

“E vai fratello!” esclama Kevin battendo il cinque con Rick.

“Quando iniziamo?” domandò.

“Avrei voluto di meglio, ma sei l'unico che ho. Quindi iniziamo subito. Regola numero uno...”

Mentre Rick si allenava e fortificava il suo corpo in una città non molto lontana una giovane donna stava assistendo alla morte della madre impotente.

“Ti prego Roy, re degli dei, salvala...” mormorava tra le lacrime invocando il Dio che purtroppo non poteva aiutarla. Quando la donna spirò l'ultimo respiro la giovane scappo di casa. Rimase per giorni da sola nel bosco e quando ritornò nella casa paterna trovò suo padre in uno stato

pietoso. Ubriaco fino al midollo. La giovane non sapeva che fare e tornò a pregare gli dei ma stavolta ebbe una risposta.

Davanti a lei comparve una figura dalle tonalità bluastre con capelli fiammeggianti che le propose un patto.

“Tuo padre sta morendo cara...” le disse senza mezzi termini. “Ma se vuoi io posso salvarlo...”

“Cosa vuoi in cambio?!” domandò la fanciulla tristemente.

“La tua anima mia cara. Io sono il re dell'oltre tomba, sono Dragon e questo è il mio prezzo.” spiegò prima di iniziare a contare. Prima che il Dio arrivasse al tre la fanciulla accettò.

“Come ti chiami mia cara?” domandò Dragon.

“Katherine.”

“Beh, Kate cara, adesso tu sei mia, vivi sapendo che un giorno dovrai aiutarmi.” disse il Dio prima di scomparire in una nuvola di fumo mentre il padre di Kate si risvegliava dal suo sonno di morte.


TBC

Che ne pensate? Seriamente, siate sincere... Io personalmente mi sto divertendo a scriverla XD