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Autore: Kagome008    04/05/2006    8 recensioni
una storia di pirati...leggete che mo sono diventata scema!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ekkomi di nuovo qui! La primavera è alle porte, che bello!Oggi ho proprio voglia di scrivere! Inizia l’avventura dei nostri amici sull’isola di Midoriko… cosa accadrà mai?

CAPITOLO 27
IN THE DARKNESS

La sabbia fine e gialla, solleticava con i suoi piccoli granelli i piedi di Kagome che, a contattato con l’ancor freddo terreno sabbioso, rabbrividiva vistosamente.
L’atmosfera sulla sabbia dell’isola sperduta era immersa in un silenzio assordante, mentre gli uomini dei due equipaggi, quello di Inuyasha e quello di Kikio, scendevano dalle scialuppe appena arenate sulla spiaggia deserta. Il pallido sole di prima mattina era nascosto da opachi nuvoloni di pioggia, rendendo quel paesaggio brullo e spoglio dinnanzi ai loro occhi ancora più desolante.
-< Mette i brividi! > sussurrò Kagome.
Una tersa nebbiolina, generata dalla condensa dell’aria fredda con il terreno riscaldato del giorno precedente, si alzava furtiva dal terreno.
-< Questa sarebbe l’isola di Midoriko? > disse, acerba, Kikio -< Sembra un comune atollo dimenticato da Dio! >
-< La mappa di ha condotti qui! > l’apostrofò Miroku.
-< Kagome… non è che hai sbagliato qualcosa? > continuò la pirata nemica -< Mi sa che su quest’isola non troveremo nulla! >
Kagome fulminò Kikio con lo sguardo.
-< Si dà il caso che io sia la ragazza maledetta dal simbolo di Midoriko, non tu! > la zittì -< Quindi smettila di lagnarti e seguimi in silenzio! >
Inuyasha, che stava ascoltando il battibecco in silenzio, sorrise, mentre Kikio, inviperita, taceva per la magra figura che aveva appena fatto.
Dalla riva deserta di fine sabbia gialla, Inuyasha e gli altri, accompagnati da un gruppo scelto di ambe due gli equipaggi, si addentrò nell’entro terra della strana e silenziosa isola.
Il paesaggio, da rado e brullo com’era vicino alla costa, lasciava rapidamente spazio, man mano che avanzavano, ad una vegetazione fitta di alberi secolari, che con le loro verdi chiome si arrampicavano sin sul soffitto del cielo.
-< Sembra una foresta tropicale! > commentò Miroku, estirpando una pianta alla sua destra con un colpo di spada.
-< Camminare qui in mezzo è quasi impossibile! > disse Sango -< Kagome… dove stiamo andando di preciso ? > chiese la vice capitano, guardandosi attorno smarrita: attorno a lei non c’erano altro che verdi piante e tronchi giganti.
-< Seguitemi… ci siamo quasi… > bisbigliò la ragazza dai lunghi capelli corvini, portandosi una mano a detergere il sudore imperlato sulla fronte. Incominciava a fare caldo e l’ambiente schiacciante della fitta foresta sembrava togliere l’aria.
-< Ti do il cambio! > le disse Inuyasha, precedendola.
Kagome sorrise.
-< Da che parte?> chiese il capitando della shikon. -< Di là?> indicò Kagome, puntando il dito verso ovest.
-< Da quella parte c’è la scogliera!? > puntualizzò Miroku, preoccupato di sbucare da un momento all’altro su uno strapiombo che dava diritto sul mare e suoi scogli aguzzi.
-< Infatti! > disse stizzito Inuyasha, strappando con forza un grande rampicante verde e mostrando agli altri pochi metri di terreno che si affacciavano sull’oceano aperto.
-< Bello, un buco cieco! > disse, irritata, Kikio.
A Kagome venne una gran voglia di spingerla giù dal dirupo.
-< Taci e seguimi! > rispose Kagome, fulminando la nemica con lo sguardo.
Muovendosi lentamente vicino al bordo dello strapiombo e trattenendo il respiro, Kagome aggirò un piccolo arbusto sulla destra, scomparendo alla vista di tutti.
-< Kagome! > urlò Inuyasha, preoccupato che la ragazza fosse finita giù.
-< Sono qui scemo! > la sentì rispondere.
Difatti l’arbusto impediva di vedere che, costeggiando il dirupo, un piccolo sentiero si snodava tra lo strapiombo sul mare e la parete rocciosa della scogliera.
-< Come facevi a sapere dell’esistenza di questo strada? > chiese Inuyasha, incamminandosi dietro di lei.
-< Lo so e basta! > sorrise Kagome -< Fate attenzione lì dietro, il terreno e fragile! >
Inuyasha la osservò apprensivo. C’erano ancora molte cose che non conosceva di Kagome. Come sapesse dell’esistenza di quella strada, senza esservi mai stata prima d’ora, o come fosse stata maledetta dal tatuaggio di Midoriko. Infatti Inuyasha sapeva che le persone non potevano nascere con tale maledizione e anche se fosse stato possibile, Kagome dovrebbe aver avuto minimo 1.000 anni, ovvero risalire al tempo della scagliata della maledizione di Midoriko. Chissà quindi come mai proprio lei era stata scelta per ricoprire tale ruolo… e chissà se la sua nonna centrava in qualche modo. Kagome ne aveva parlato distrattamente della vecchia parente morta molto tempo prima e, sebbene Inuyasha fosse stato curioso di sapere qualcosa di più, aveva lasciato perdere l’argomento quando aveva visto che per Kagome era un tasto dolente.
-< Eccoci! > sentì esultare dalla ragazza, rilegando i suoi pensieri in un cassetto della sua mente.
Percorrendo lo stretto sentiero erano arrivati d’innanzi ad una buia grotta che sbucava dal senno della scogliera… dal buio pesto di essa non usciva un solo suono.
***
Il mare, appena increspato dal vento che quella mattina incominciava a spirare più furente del normale, era tinto di bui colori, nonostante il sole, da poco sorto, riuscisse ancora a vincere le sporadiche nubi che si stavano radunando nel cielo. La marea era quindi tinta di un blu intenso, che rispecchiava il colore delle grandi nuvole, cariche di pioggia.
Su questo mare non quieto, increspato come le venature che si formano sulla superficie immota di uno stagno quando si lancia un sasso al suo interno, veleggiava una grande nave nera, dallo scuro legno, sul cui pennone più alto svettava la bandiera pirata.
Seduto sulla sua postazione di comando, in cima al cassero, immerso in un nero silenzio, Naraku fissava con intensità la linea ancora non omologata dell’orizzonte. Appoggiato con il viso sulle mani e con i gomiti alla sedia, del suo viso immoto erano solo visibili le iridi rosse come il fuoco. Una strana aura avvolgeva la sua taciturna figura, mentre nemmeno un uomo dell’equipaggio aveva il coraggio di avvicinarsi al capitano di così nero umore.
-< A quest’ora dovremmo aver già ricevuto le coordinate! > disse, con voce tagliente, alla sua sottoposta che gli era inginocchiata diffronte.
Kagura alzò un attimo lo sguardo, incrociandolo, rabbrividendo, con quello del suo capitano.
-< Si! > rispose, aspettandosi la sfuriata di Naraku da un secondo all’altro.
-< Quando l’hai lasciata al villaggio degli Yoru sei sicura che non ti avesse dato direttive più esplicite? > chiese, nuovamente, il corsaro nero.
-< No… > rispose Kagura -< … stava andando a trattare con Inuyasha e i suoi. A quest’ora dovrebbero già aver unito i pezzi della mappa ed essere arrivati all’isola di Midoriko… eravamo state d’accordo che ci avrebbe spedito di giorno in giorno le coordinate per l’isola e così sono tornata a farvi rapporto! >
Lo sguardo di Naraku si fece ancora più tagliente, mentre i grandi occhi scarlatti si chiudevano in due fessure cariche di rabbia.
-< Quindi… se Kikio ci deve ancora fare rapporto… > puntualizzò, con voce quasi tremante di collera -< … significa che ci ha traditi! > urlò, talmente forte da farsi sentire da tutti i suoi pirati sopra coperta.
-< … credo… > balbettò Kagura.
Con un gesto di stizza Naraku si alzò dal suo posto a sedere, prese Kagura per il colletto della camicia e con una mano le serrò il collo.
-< Se aveva intenzione di tradirmi…> disse con voce malefica, mentre la ragazza annaspava in richiesta d’ossigeno -< … tu dovevi esserne al corrente! >
-< … io… no! > riuscì a balbettare Kagura, ormai di un colore paonazzo.
-< Il mio frammento della mappa… > urlò Naraku -< … lo avevo affidato alla tua tutela! >
-< … io… >
-< Nave in vista!!!! > improvvisamente l’urlo dell’uomo di vedetta interruppe il diverbio acceso tra i due.
Naraku lasciò repentinamente il collo di Kagura che, annaspando come un pesce fuor d’acqua, si accasciò seduta a terra respirando ossigeno a grandi boccate e toccandosi dolorosamente il collo.
-< Dove? > disse Naraku, prendendo il cannocchiale, mentre il pirata indicava un punto in direzione nord-ovest.
Naraku avvicinò l’occhio alla lente e per poco non rimase a bocca aperta dal constatare di chi fosse quella nave...
-< Uomini! > urlò, con un nuovo sorriso ritrovato -< Preparate i cannoni! Assaltiamo la galea di Sesshomaru! >
***
-< Ahio! > strillò Kagome, mentre, per tenersi in equilibrio, si appoggiava a tastoni alla sua destra, dove era certa ci fosse la parete di rocce.
-< Scusami! > disse Sango, indietreggiando di un po’ e andando a sbattere contro Miroku.
-< Con questo buio non si vede ad un palmo dal naso! > squittì Kagome, con il piede dolorante.
-< Inuyasha, ci sei? > chiese al buio.
Erano entrati da due minuti e, dopo aver percorso due metri in quel antro oscuro, si trovavano ad avanzare nel buio più pesto, urtandosi tra di loro e inciampando sul suolo scosceso.
-< Inuyasha? > chiese ancora Kagome, prima che una mano le si posasse sulla spalla, facendola sobbalzare -< Eccomi! > lo sentì rispondere.
-< Stupido cretino! > urlò Kagome -< Ma non eri davanti a me? >
-< Eheh… > rise Inuyasha -< … sei proprio una fifona! >
-< Idiota! > disse Kagome -< Ti sembra questo il momento di fare lo sbruffone? Siamo in una situazione alquanto delicata… diffronte a me potrebbe esserci un burrone a quanto ne so, non si vede un fico secco! >
-< Ah… come sei zuccona! > rise il capitando della shikon -< … dammi il pezzo della mappa di Umi riguardante la natura! >
-< A che ti serve? >
-< Tu dammelo e basta! > disse Inuyasha, mentre la ragazza gli porgeva la pietra magica.
Il capitano della shikon si inginocchiò e, tastando sul terreno scosceso di sassi, raccolse una pietra delle stesse dimensioni del pezzo della mappa. Sfregando le due pietre luna contro l’altra presto alcune scintille di fuoco presero vita.
-< Presto, una torcia! > disse il capitano -< O se non ne avete una legate degli stracci o pezzi di vestito su un legno! >
In men che non si dica il gruppo era venuto in possesso di una delle più grandi invenzioni dell’uomo: il fuoco.
-< Sono o non sono un genio? > rise Inuyasha.
-< Ma… come facevi a… > chiese, perplessa, Kagome.
-< Eh, sono il re delle fiamme! > disse, sbruffone, il capitano.
Improvvisamente il terreno incominciò a tremare sempre più forte.
-< Che succede? > urlò Kagome, mentre pezzi di soffitto roccioso incominciavano a cadere dall’alto e la terra intensificava il suo ritmo di palpitazione.
-< Una scossa di terremoto! > urlarono alcuni pirati, correndo come pazzi verso l’uscita.
-< Fermi! > urlò Kikio, nel tentativo di fermare i suoi uomini inutilmente.
La terra continuò a tremare a lungo, facendo cadere i nostri per terra.
Inuyasha prese Kagome per un polso, tirandola sotto di sé nel tentativo di ripararla dalle macerie che cadevano dall’alto.
-< Ahhhhh > urlarono tutti all’unisolo, mentre un rombo assordante scaturiva dalle viscere della grotta.
-< Che diamine sta succedendo? > urlò Inuyasha.
-< è Midoriko… > rispose Kagome -< … ha avvertito la nostra presenza! > urlò.
In un secondo la terra smise di tremare e il rombo della terra si appiattì in un fastidiosissimo silenzio. Una ventata di vento uscì dal seno del lungo altro, in un sibilo, come un mormorio di incomprensibili parole…
alla raffica di vento la fiamma della nuova torcia vibro…
poi in un soffio si spense, riportando tutto alle tenebre.

Continua cap 28…
  
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