- Papà cavolo,alzati da quella poltrona fa qualcosa. Non si può continuare così,il soffitto della mia stanza perde acqua,la casa è sotto sopra,tu sei seduto su questa poltrona,papà li fuori c'è un mondo,alzati e va a cercare un lavoro.-Non ne potevo più,stavo esplodendo.
-Che cosa vuoi che faccia,eh?-si alza di scatto dalla poltrona,comincia ad urlare-Non è colpa mia se non trovo un lavoro-
-Logico,tu non ci provi neanche,qui non può fare tutto Luce,papà-.
Mi guarda senza una risposta.
-Mi Fai schifo-Gli urlo piangendo
Corro in camera e mi butto sul letto. Le lacrime continuano a scendere. Lacrime piene di dolore .La mia vita è uno schifo,non ho una madre e mio padre è senza lavoro e passa il suo tempo davanti a quel vecchio televisore e non cerca di risolvere in qualche modo la situazione. Nella mia camera ci sono delle infiltrazioni d'acqua,il frigo e vuoto,quel poco che c'è è grazie a mia sorella Luce che ha trovato un lavoretto giusto per guadagnarsi dei soldi per andarsene da questo quartiere e trasferirsi nel centro di Londra. Ma continuando così non ce la farà mai. Non posso permettermi la scuola di danza,che è la mia unica passione,quello che mi piace più fare. Non posso permettermi libri nuovi,e non usati,a scuola,niente di niente. A volte mi chiedo come sarebbe stata la mia vita con una madre al mio fianco. Io non l’ho mai conosciuta,ma in molti dicono che somiglio a lei. Abbiamo la stessa passione,quella per la danza. Quando avevo ancora il televisore nella mia stanza passavo il mio tempo a vedere i vecchi filmati dei suoi saggi di danza. Sembrava una farfalla,e come una farfalla è volata via.
Bussano alla porta.
-Papà,non ci voglio parlare con te-urlai
-Diana,apri sono Luce-.
Luce. Lei è la sorella maggiore perfetta,tra noi non ci sono litigi,andiamo d’amore e d’accordo,in quattordici anni non abbiamo mai litigato,mai.
Apro la porta. L’abbraccio. L’abbraccio che aspettavo da tutto il giorno.
Entriamo in stanza e ci sediamo sul letto.
-Come è andata a lavoro?- l’ho preceduta. Non voglio mi faccia la stessa domanda ‘Che è successo,oppure come ti senti?’
-Bene,anche se Paul è un po’ pesante,con 4 cameriere fa fare tutto a me-
Sorrido.
-Diana,mi ha chiamato papà e sono corsa qui,e mentre venivo mi è venuta un idea-
Sorrise.
-Sarebbe quest’idea?-dico un po’ infastidita dalla situazione.
-Andiamo a Londra da Zia Lisa-
La Guardo Perplessa.
-Da Zia Lisa?-