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Autore: fredster    05/09/2011    1 recensioni
E' una storia che vuole proseguire le avventure dei ragazzi della seconda generazione di skins. Si parte da dopo l'episodio finale della quarta stagione e dal momento che il finale ci ha lasciati con diversi dubbi, questa storia vuole solamente raccontare quello che sarebbe per me un possibile finale di questa magnifica generazione. I personaggi principali sono Cook,Freddie,Effy ed Helena. Ma non escludo capitoli anche su Katie o Emily e Naomi ecc.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Elizabeth Stonem, Freddie Mclair, James Cook, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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chapter four Chapter Four: Katie


Una leggera pioggerellina sbatteva contro la finestra appannata, nella stanza era rimasto ancora un leggero odore di fumo e diversi mozziconi di sigaretta spenti sul pavimento. Naomi ed Emily avevano
organizzato una specie di festa di addio, era il loro saluto prima della partenza; entrambe sarebbero andate non ricordo esattamente in quale parte del Mondo e avrebbero trascorso lì il loro tempo godendosi
la loro nuova vita di coppia. Vedere Emily così felice e spensierata dopo tutti i problemi che ha dovuto affrontare mi faceva stare bene e mi rassicurava, non sempre andavamo d'accordo ma era mia sorella
e le volevo bene più di ogni altra persona al mondo. Eravamo rimasti tutti quanti a casa di Naomi, anche i miei genitori, da quando mio padre aveva perso la palestra si era dedicato alla ricerca di una nuova casa
e si dedica tutt'ora e nel frattempo viviamo tutti insieme come una famiglia allargata. Sollevai le coperte appoggiando entrambi i piedi nudi sul pavimento fresco e mi guardai intorno, JJ dormiva abbracciato alla sua
nuova ragazza, Freddie sul pavimento abbracciava Effy che a sua volta stringeva la mano di Helena abbracciata da Cook ed Emily e Naomi erano una accanto all'altra sul piccolo tappetto rosso in fondo alla stanza
proprio sotto la finestra. Continuavo a guardare quel gruppo e non riuscivo a fare meno di sentirmi un'estranea come se mi trovassi lì solamente perchè non avevo nessun'altro posto dove andare, guardavo i loro volti
e sentivo di non conoscerli. Mi avviai verso il bagno con addosso ancora i vestiti della sera prima, l'immagine che lo specchio rifletteva era quella di una giovane ragazza dai capelli coperti da diverse tinte di svariati
colori che si fissava senza riuscire a riconoscersi, aprii il rubinetto sciaquandomi la faccia con un getto di acqua fredda, vedevo il trucco scivolare lentamente nel tubo creando un piccolo vortice attorno ad esso, lo
smalto color porpora risaltava sulle mie unghie leggermente mangiucchiate e aprii numerosi armadietti per riuscire a trovare dell'acetone. In pochi secondi le unghie tornarono come nuove e lo stesso quelle dei piedi,
quando aprii la porta mi ritrovai sul piccolo corridoio e passai davanti alla stanza dove tutti dormivano come prima e scesi in silenzio le scale, i muri erano pieni di vecchie foto e quadri dai mille colori, uno in particolare proprio di fronte alle scale attirò la mia attenzione, era diverso da tutti gli altri. Gli unici colori presenti in quel quadro erano il bianco e nero e vi era raffigurata una donna dai capelli leggermente mossi dal vento, in piedi
su una collina che fissava l'imponente sagoma di un grosso albero, improvvisamente vidi quella donna girarsi come se il quadro avesse preso vita e quando osservai il volto di quella figura riconobbi me stessa e non potei
fare a meno di pensare di essere il ritratto della solitudine.
» No Rob, io sono stanca di vivere in questa casa, di vedere mia figlia e la sua . . . la sua . . . non posso continuare così, io vado via oggi stesso, torno da mia madre a Londra e porto i ragazzi con me «
la voce di mia madre risuonò dalla cucina, aveva intenzione di tornare a Londra e soprattutto di lasciare papà. Feci un bel respiro e scesi le scale, proprio quando arrivai in prossimità della cucina le voci si zittirono
e vidi la testa di mia madre spuntare da dietro il tavolo della cucina con un ampio ma finto sorriso, entrai prendendo posto di fronte a lei e rimasi in silenzio
» Buongiorno tesoro, ho preparato della pancetta per colazione «
» Mamma, tu non prepari mai la pancetta per colazione. «
» Lo so tesoro e non sarebbe ora di cambiare? «
la guardai facendo finta di non capire il secondo fine del suo discorso e vidi la sua bocca incurvarsi nervosa mentre papà prendeva in mano le redini della frase
» Tua madre ritiene opportuno prendersi una pausa, sarà solo una cosa momentanea tesoro e presto ritorneremo ad essere una famiglia «
mia madre si sgranchì la voce e il suo tono era ben più deciso di quello di papà e le sue parole furono come un getto di acqua gelata, come cadere nell'Oceano Atlantico durante la stagione invernale
» Tesoro, noi andremo a Londra a casa della nonna. Partiremo questa sera, non voglio più vivere in questa casa, in questa città «
» I ragazzi dovrebbero sentirsi liberi di decidere «
» No Rob! Se restassero qui con te non avrebbero alcun futuro, non hai una casa, un lavoro, dei soldi. Rob, tu non hai niente «
mio padre scattò in piedi e capii che avrebbe voluto dire qualcosa per smentire ciò che sua moglie aveva appena detto ma sapeva benissimo che non poteva farlo perchè quello che sua moglie aveva appena detto
era la verità e nessuno avrebbe potuto cambiarla. Lo vidi uscire dalla cucina e dalla casa di Naomi avvolto nella sua felpa e quando mi voltai verso mia madre, il suo finto sorriso era ancora stampato su quel volto
» Vai a fare le valigie tesoro e avverti anche tuo fratello e tua sorella «
» Io non vengo mamma, non verrò con te a Londra. «
la voce di Emily ci sorprese entrambe e mi voltai verso la porta dove vidi Emily e Naomi in piedi con gli occhi fissi su mia madre
» E cosa pensi fare Emily, vuoi vivere come una ragazza di strada insieme alla tua amichetta, non posso permettere che tu ti riduca a questa vita. Sono tua madre è ho il dovere di proteggerti «
» Non più mamma, se vuoi andartene fallo, se tu Katie vuoi andare con lei, fallo! Ma io non verrò con voi, io non lascerò Naomi come tu hai appena lasciato papà «
quelle furono le sue ultime parole, poi anche lei e Naomi uscirono con le rispettive giacche fuori da questa casa e io e mia madre restammo da sole in cucina e fu in quel momento che il sorriso scomparve dal suo
volto e i suoi occhi erano come spenti
» Io verrò con te «
la mia frase la tranquillizzò sebbene in minima parte e mi alzai ritornando al piano di sopra, incrociai JJ e la sua ragazza lungo le scale e li salutai distrattamente, nella stanza erano rimasti solamente Freddie,Effy e Cook.
» Ehi, ehm, ti spiace? Dovrei passare «
mi voltai vedendo Helena in piedi davanti a me, eravamo entrambe più o meno della stessa altezza ma in quel momento mi sentivo così piccola e inferiore a chiunque. Non le avevo più rivolto la parola dalla sera al
capanno di Freddie, ero incavolata per aver litigato con Emily per via del suo stupido "viaggio di nozze" con Naomi e me l'ero presa con lei senza alcuna ragione. Mi spostai lasciandola passare ma lei non si mosse,
si appoggiò lungo lo stipite della porta e sulla sua carnagione così abbronzata il suo tatuaggio risaltava in maniera del tutto innaturale e lo osservai per qualche secondo per poi rialzare lo sguardo
» Senti Helena, mi dispiace per l'altra sera. Ho detto delle cose cattive e voglio che tu sappia che non ce l'ho con te, non ti conosco nemmeno «
studiai la sua espressione per pochi secondi prima di individuare un sorriso alquanto simpatico che si fece spazio sulle sue labbra
» Non preoccuparti, capitano a tutti delle giornate negative. E' tutto a posto Katie «
i suoi occhi color del miele erano fissi sui miei e non riuscii a fare a meno di sentirmi a disagio, era come se stesse cercando di vedere dentro di me ed era una sensazione strana, era come lo sguardo di Effy quando
si perdeva in uno dei suoi momenti di follia.
» Okay ... «
quasi lo sussurrai e la vidi entrare nella stanza raccogliendo le sue cose, legò i suoi capelli in una coda e anche lei abbandonò la casa di Naomi.
» Hey . . . «
la voce ancora leggermente assonnata di Cook mi fece voltare verso di lui
» Hey ! «
» Se vuoi . . . divertirti un pò visto che Helena è andata via. E' come se mi stessi implorando «
lo guardai scocciata mentre cominciava a ridere svegliando così anche Freddie ed Effy
» Vado a farmi una doccia. Da sola. Sai Cook, non avrei mai pensato di dirtelo, ma sei fortunato perciò non fare il cretino «
la sua espressione era poco chiara ma aveva afferrato il messaggio e così me ne andai nel bagno soddisfatta di me stessa, l'acqua era fresca e mi sentii meglio. Non avevo mai pensato ad un cambiamento,
o almeno non ad un cambiamento così radicale ma forse mi avrebbe fatto bene, mi avrebbe aiutata a crescere. Ma per tutto esistono i pro e i contro e andare in una città come Londra dove le uniche persone
che conosco sono i miei parenti è decisamente terrorizzante. Sono come un tuffatore, questi sono i miei attimi prima di arrivare alla fine del trampolino e una volta giunta lì ho solo due scelte, voltarmi e ripercorrere
la vecchia strada oppure gettarmi e sperare di eseguire un ottimo tuffo.
Chiusi l'acqua e mi avvolsi in un asciugamano dal colore rosa pallido con alcuni fiorellini disegnati qua e là, decisi che avrei reso indimenticabili tutti quei singoli attimi prima della scelta finale.
Scesi le scale trascinando dietro di me la pesante valigia che avevo riempito con tutta la mia roba e la lasciai accanto alla porta, afferrai la mia giacca e le chiavi e aprii la porta
» Katie! Aspetta, non fare tardi. Partiamo alle otto in punto «
» Tranquilla mamma, sarò qui alle 19.59 «
uscii richiudendo la porta alle mie spalle, estrassi il telefono dalla borsa e controllai l'orario, erano già le tre del pomeriggio, il tempo era decisamente volato e non avevo idea di dove potesse trovarsi Emily.
Cominciai a percorrere le strade di Bristol guardandomi intorno, avevo percorso quelle strade per così tanto tempo eppure mi sembrava di non averle mai osservate, mi sembrava di non aver mai vissuto
in questa città. Sapevo che Emily non era felice della mia decisione e soprattutto non era felice del mio assecondare sempre la mamma, ma fra noi due quella realmente forte e determinata è sempre stata lei.
Lei ha avuto il coraggio di ammettere il suo essere, la vera Emily e io non ero mai riuscita ad ammettere niente a nessuno. Lasciare Bristol significa lasciare il passato alle spalle, la vecchia Katie Fitch e sperare
in una Katie migliore di quella, una Katie che non avrebbe permesso di fare gli stessi errori, una Katie più matura e onesta con se stessa.
» Hey Katie! «
la voce di JJ mi fece sussultare e lo guardai sorridendogli
» Hey JJ, stai bene? «
» Lara mi ha chiesto di trasferirmi da lei «
la sua espressione era felice e mi venne spontaneo sorridere
» E' fantastico JJ. Sono contenta per te «
» Grazie Katie. E tu stai bene? «
» Vado via JJ, questa sera. «
» Oh . . . mi dispiace «
» E' meglio così. Divertiti con Lara «
lo salutai con un lieve sorriso e un cenno della mano prima di riprendere a camminare, vagai per diverse ore senza una meta ben precisa sperando di trovare Emily. Quando l'orologio segnò le 18.00 decisi di
ritornare a casa, prima avrei lasciato la città e prima avrei cominciato a vivere. Il pensiero di andarmene senza riuscire a salutare Emily mi rendeva triste e se lo avesse fatto lei probabilmente non le avrei mai
più rivolto la parola considerandolo come una sorta di tradimento ma lei era letteralmente sparita e io non ero il tipo da lettera strappa lacrime lasciata sul cuscino. Aprii la porta e mia madre e mio fratello erano
seduti in cucina intenti in chissà quale conversazione, mi avvicinai appoggiandomi lungo la porta
» Ehilà «
» Ehi tesoro, non hai trovato Emily? «
» No . . . «
» Probabilmente si starà baciando con Naomi. Le vedo spesso mentre si baciano ma loro non se ne sono mai accorte «
mia madre rimase in silenzio con la bocca spalancata e un'espressione incredula mentre io non riuscii a trattenere una lieve risata. In quel momento sentii delle voci in cortile
» Ehi, cinque minuti e andiamo. «
dissi mentre mia madre cominciava a sistemare le ultime cose, mi avvicinai alla finestra e vidi Naomi,Helena ed Effy ridere mentre correvano per il giardino, Freddie e Cook erano seduti sulle sedie in fondo al cortile
a fumarsi una sigaretta ed Emily mancava all'appello ma quando sentii una mano toccarmi la spalla capii subito che lei era lì e mi voltai sorridendole trattenendo a stento le lacrime
» Scusa per tutte le volte che sono stata una stronza. Può sembrarti strano ma volevo solo proteggerti, sei la sorella migliore del mondo e . . . ti voglio bene Emily «
Tirai su con il naso mentre mi asciugai una lacrima, rimasi a guardarla sorridendo e fui sollevata quando mi venne vicina stringendomi in un abbraccio, immersi la testa fra i suoi capelli
» Ti voglio bene anche io Katie. Fatti valere a Londra «
Annuii con la testa e dopo un ultimo abbraccio ritornai in cucina dove mia madre e mio fratello mi stavano aspettando, Emily era ancora dietro di me e abbracciò il piccolo della famiglia e la mamma le si
avvicinò stringendola a lei mormorando qualche frase strappa lacrime, poi ognuno prese la propria valigia e salimmo sul taxi che ci stava aspettando. Ho sempre amato viaggiare, in macchina, in autobus, vedere
le auto e gli alberi scorrere velocemente al di là dei finestrini e pensare che oltre ad essi c'era una nuova vita, nuove occasioni. Si, avrei sicuramente fatto valere Katie Fitch su questo Emily poteva giurarci.


  
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