Ogni volta che si trova nella vasca, non può fare
a meno di abbracciarsi e rannicchiarsi nell'acqua calda, ascoltando le gocce
che cadono dai propri capelli.
Si concentra su ogni singola goccia e questo
allontana i pensieri, il più delle volte.
“Tipo...”
Sobbalza e si volta di scatto, ritrovandosi faccia
a faccia con il polacco, che sembra essere spuntato dal nulla. Ha una pistola
ad acqua in mano, ma non sembra intenzionato ad usarla contro di lui.
Dopo qualche secondo di pausa, in cui lo guarda
negli occhi, concentrato come se dovesse risolvere l'enigma più difficile del
mondo, si rialza e si spoglia con qualche movimento rapido, lanciando poco
elegantemente gli abiti in un angolo ed infilandosi nell'acqua.
Toris lo osserva prendere il bagnoschiuma e
versarlo abbondantemente, creando la schiuma con un piccolo movimento continuo
della mano. “Tipo che bagno è senza schiuma?” borbotta, terminando il lavoro e
rannicchiandosi come il compagno, poggiando la testa sulle ginocchia e
sorridendo. “Meglio, vero? E' tipo meno triste!” esclama, sicuro di sé.
Lituania sorride senza energie, concentrandosi di
nuovo sulle gocce ed ignorandolo. Tiene la schiena attaccata alla ceramica
della vasca, ma è quasi certo che l'abbia visto, entrando.
L'altro sopporta quel silenzio per massimo due
minuti, poi fa per toccargli la testa, all'improvviso. Toris scatta e se la
copre con le mani, spaventato per il movimento imprevisto e Feliks si ferma a
mezz'aria, stupito. “Tipo non volevo farti male... Hai una ciocca davanti agli
occhi...” sussurra, allungando la mano per scostarla, con una delicatezza che
il lituano non si aspetta. O semplicemente non ricorda.
Resta lì, con le dita sulla sua fronte, finché il
ragazzo castano non smette di tremare, finché non riapre gli occhi per
fissarlo, stupito. “Ci sono tipo tante cose che sono cambiate, vero? Ho visto
le tue cicatrici.” sussurra il polacco, serio... e forse anche triste.
Si sente arrossire, come se avesse visto una parte
intima del suo cuore. Vorrebbe inventarsi una scusa plausibile, ma il suo
sguardo è talmente serio che non ci riesce. Sospira. “Ci sono tante cose che io
non so di te.” mormora, alzando la mano per prendere la sua e portarsela alle
labbra, sfiorando un polpastrello alla volta e socchiudendo gli occhi.
“Bé, tipo, da dove inizio a raccontare?” chiede
Feliks, con il suo solito tono allegro. Il lituano spalanca gli occhi, stupito
da quella domanda. Lo fissa, incredulo, ma il sorriso del biondo non scompare,
anzi, si fa più incoraggiante.
“Dall'inizio.” si scopre a rispondergli, con un
debole sorriso. “Come fai sempre, quando torni da me.”