Ten
little things that make me hate (love) you ♥
#1- Pride
[840 parole]
Kei
Hiwatari quella mattina aprì gli occhi
nell’oscurità con un’unica certezza: undici
settembre.
Il loro anniversario.
Si voltò con cautela verso il ragazzo ancora profondamente
addormentato al
suo fianco e sospirò amaramente.
Forse risultava insensibile e superficiale ricordarlo ma, dieci anni
prima (sì, erano trascorsi dieci
anni di torture e combattimenti),
mentre al televisore della sala d’attesa della BBA
–dove si erano diretti per disdire la loro partecipazione al nuovo
torneo-
passava la notizia della tragica vicenda che aveva sconvolto il mondo
intero e
Yurij Ivanov fissava incredulo le immagini trasmesse; lui, il freddo
“non osare
guardarmi negli occhi” Kei Hiwatari aveva posato un bacio forse un po’
troppo
maldestro e ruvido sulle labbra del russo già shockato.
Era stato un impulso che, scaldandogli le vene con febbricitante
adrenalina,
l’aveva spinto ad osare e, subito dopo, a mollare il giovane dai
capelli rossi
in quella stanza, col ronzio della televisione ed il panico dei
giornalisti a tenergli
compagnia…
In verità, non ricordava l’esatto momento in cui avevano
“ufficializzato” il
loro rapporto.
Semplicemente, qualche tempo dopo –giorni, settimane o mesi non
saprebbe
dirlo-, mentre era sdraiato pigramente all’ombra di un albero, Yurij
gli si era
seduto vicino in silenzio posandogli una mano sulla sua.
In quel momento seppe solo di aver sorriso.
Quindi, visto che l’unica data per loro rilevante era stata
quell’undici
settembre, in un muto accordo la elevarono ad anniversario.
Però bisognerebbe aggiungere che i
due mai si erano scambiati un
augurio.
Kei era troppo orgoglioso per fare il primo passo e Yurij decisamente
troppo
testardo per mollare a metà la contesa.
Ma quel giorno, bhé, era diverso; e
se persino Hiwatari l’aveva realizzato allora doveva
essere così.
D’altra parte, dieci anni non erano
sicuramente
una manciata di fazzoletti sporchi da buttar via…
Ci impiegò qualche attimo per capire che il suo sguardo totalmente
perso in
discutibili –per profondità- considerazioni fosse ricambiato con la
stessa forza
da due attenti occhi azzurri.
Il giapponese si lasciò andare ad un lungo sospiro –solo il secondo
della
giornata, e pensare che presto ne avrebbe perso il conto..!-, odiandosi
profondamente per ciò che le sue labbra erano in procinto di articolare.
Boccheggiò, si morse la lingua un paio di volte, poi impose il suo
solito
sguardo duro ed impenetrabile.
No, no, no ed ancora no.
Al suo fianco, Yurij non batté ciglio e dalla sua espressione era
intuibile che
non si aspettasse assolutamente
nulla
da lui…
Allora si mise a sedere e, accedendo l’abat-jour sul comodino,
sollevandosi, si
avviò in bagno.
Fu in quel momento che l’adrenalina, sopitasi bellamente dieci anni
prima, gli
tirò un secondo brutto scherzo lasciandolo nuovamente nella merda.
Che bastarda.
“Buon anniversario.”
Ivanov si bloccò nell’atto di tirar fuori uno dei tanti calzini solitari sperduti nel loro
cassetto.
Kei vide ogni singolo muscolo di quella bianca schiena contrarsi e
rilassarsi
nell’arco di un secondo e questo non fece altro che confermare i
profondi
timori dell’asiatico: per quanto la sua voce fosse risultata roca e
silenziosa,
Yurij ne aveva percepito il dannato
suono.
Però, con calma e senza lasciar trapelare neanche una singola goccia
della
grande felicità di cui fu
improvvisamente ebbro, il russo si voltò con un sorriso.
“Anche a te.” Bisbigliò alla stessa
maniera, per poi chiudersi la porta del bagno alle spalle.
Non volle rivolgere neanche uno sguardo al proprio riflesso nello
specchio,
lasciando che l’unica e silenziosa lacrima di felicità che avesse mai
versato
si asciugasse ed imprimesse in eterno sulla sua guancia…
Dall’altra parte della stanza, Kei si portò una mano alle tempie.
Visto il suo fottuto e -segretamente- odiato orgoglio, probabilmente ci
avrebbe
impiegato minimo altri dieci anni per invitare Yurij a cena.
Non che avesse grandi speranze di credere che per allora il ragazzo
sarebbe
stato ancora al suo fianco, ma visto l’andazzo della vita che portava
avanti
non riusciva ad immaginare null’altro di diverso che non fosse Yurij,
nel suo nebuloso
futuro.
Non era un pensiero dettato da chissà quale intrinseca dolcezza…
Era solo nascostamente contento del suo presente e la parte più o meno ottimista del lugubre carattere che
si ritrovava aveva cominciato a scolpire un piccolo augurio di
stabilità.
Ed il primo ostacolo da superare per ottenerla sarebbe stato proprio
quello di
limitare il suo logorante orgoglio.
Sapeva che toccava a lui iniziare; infatti, era consapevole di
risultare
completamente odioso ed arrogante a causa di tale fastidioso difetto
Ovviamente, Yurij aveva le sue infinite pecche, ma Kei con una soltanto
le
surclassava tutte in intrattabilità…
Ah, era davvero sorprendente che stessero ancora insieme..!
Dieci anni di sguardi, di litigi, di silenzi e di poche, tenere parole.
Cazzo, dieci anni di -meraviglioso-
sesso sempre con la stessa persona.
E se l’era portato dietro con costanza, quell’orgoglio…
Che fosse finalmente giunto il momento di scrollarsene un po’ di dosso
almeno
con Yurij..?
Eppure, nel profondo, ricordava che doveva molto anche a quella fottuta
stronza della propria boria.
Ahah!
Già, se non fosse stato per lei, probabilmente –no, anzi, sicuramente-, non avrebbe mai trovato
neanche il coraggio per amare un altro uomo…
*Owari*
Eccomi qui a
presentarvi la
contro parte e l’altra faccia della medaglia di “Ten little things that
make me
love (hate) you ♥”! °O°
In verità, non è necessario leggere l’altra piccola raccolta, ma se vi
va di
farvi un giro e di lasciarmi un piccolo parere la troverete fra le mie
storie!
V_V *fine
pubblicità occulta*
Bene, che dirvi?
Mi piaceva l’idea dell’undici settembre come anniversario, il
parallelismo fra
il panico nella maggior parte del mondo e persone che, tutto sommato,
hanno
continuato a svolgere le loro attività quotidiane senza consapevolezza
alcuna.
Poi, mi stuzzicava anche l’idea che Yurij e Kei stessero insieme da dieci anni.
Un tempo
infinitamente lungo, che deve aver reso maturo il loro amore, no..?
Considerando,
poi, che oggi giorno un sentimento così duraturo è troppo, troppo raro… la cosa mi
ispirava, ecco.
Bhé, mi auguro
che questa one-shot vi sia piaciuta! ^^
Ho pronti
tutti i capitoli –mi manca solo il decimo, l’ultimo XD-, quindi più o
meno l’aggiornamento dovrebbe essere regolare O.ò…
Ma non
fidatevi mai della sottoscritta! V_V’’
Well, that’s
all folks!
Spero mi
lascerete una vostra opinione!
^^
Baci!
Iria.