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Autore: effe_95    11/09/2011    3 recensioni
Hinata e Naruto si rincontrano dopo sette anni di lontananza, e parlano, scoprendo quanto siamo cambiati in tutto questo tempo, cominciano così a ripercorrere a retroso nel tempo la loro storia d'amore, dall'inizio fino alla fine....
"_ Hinata… _ Quanto le era mancato quando lui sussurrava il suo nome, le era mancato da morire in quei sette anni lunghissimi.
_ Naruto _ Rispose lei, lui aveva ancora la mano premuta sul suo braccio e non sapeva che quel contatto la faceva impazzire, che la riportava in dietro nel tempo, che la rendeva felice, ma poi ecco il macigno e quei sette anni di distanza che li separavano l’uno dall’altro e una vita vissuta da soli, e loro cresciuti l’uno senza l’altro, e gli occhi di Naruto vuoti e tristi, e gli occhi di Hinata…"
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Fuori è inverno, cade la neve
Tra le mani stringo la tua maglietta
L’hai lasciata qui qualche giorno fa
Quando te ne sei andata
 
Stringo queste mani vuote
E mi chiedo se la vita abbia un senso
Se quello che hai fatto è perdonabile
O sono solo io che ho sbagliato tutto
 
Fuori è inverno e piove
La strada sembra deserta e fa paura
Non ci sono i tuoi passi, non ti sento più mia
 
Stringo queste mani vuote
E mi chiedo se le tue urla mi abbiano ucciso
Se quello che hai detto è la verità
O sono solo io che ho sbagliato tutto
O sono solo io che non riesco a perdonarti
 
Fuori è inverno.
 
Hinata non conosceva quella canzone, doveva essere una delle nuove, ed era tremendamente bella e tremendamente devastante.
Avevano finito di cenare e aspettavano il conto, Naruto gli aveva prestato il suo iPod con le canzoni nuove, quella che Hinata aveva appena ascoltato era bellissima e si chiamava: "Fuori è inverno"
<< Questa canzone mi piace >> Disse la ragazza passando l’altra cuffietta a Naruto, la fece ripartire da capo e il ragazzo rimase in silenzio ad ascoltare le sue stesse parole, a provare lo stesso dolore.
<< È una delle più tristi >> Rispose Naruto.
<< Non è di certo la più bella >> Il cameriere si avvicinò con il conto,  sia Naruto che Hinata cacciarono il portafoglio, avevano ancora le cuffie nell’orecchio ed era partita un’altra canzone.
<< Facciamo a metà? >> Propose Hinata, Naruto spalancò gli occhi e la guardò per un secondo, era bella Hinata, lo era sempre stata.
<< Va bene >> Rispose in fine, e sorrise, ma non era il sorriso che voleva Hinata, non era il suo sorriso.
Quando uscirono fuori l’aria era gelida, l’orologio segnava le 23:05, ma né Hinata né Naruto sembravano dare importanza al tempo, che con loro non era stato clemente.
<< Continua a raccontare tu Hinata, voglio vedere se ti ricordi cos’è successo dopo >>
Certo che lo ricordava.
Hai così poca fiducia in me amore mio?   
 
 
Hinata odiava casa sua, odiava sua madre, Kiba e tutte le persone che vi abitavano, anche quella mattina, appena alzata dal letto, sua madre non aveva mancato di rimproverarla per aver scaricato Kiba in un lurido bar di bassa categoria.
Se avesse saputo di Naruto la madre di Hinata sarebbe morta di vergogna, ma ad Hinata non importava niente, dopo la sfuriata della madre uscì di casa e decise che ci sarebbe tornata a sera tarda, aveva solo voglia di allontanarsi da quell’inferno che era la sua famiglia, la sua vita.
Raggiunse il bar dove lavorava Naruto un’ora prima, per la troppa fretta di fuggire non aveva badato all’orario, sospirò ed entrò nel locale, era deserto a quell’ora del mattino, ma dietro il bancone era seduta la ragazza bionda dell’altra volta, e accanto a lei vi era uno strano ragazzo dagli occhi marcati color del ghiaccio, con capelli rosso fuoco.
La bionda la squadrò da capo ai piedi, mentre Hinata si sedeva comodamente su uno dei divanetti in pelle rossa e nera, Temari notò che Hinata guardava spesso l’orologio e giocherellava in continuazione con il portacenere sistemato sul tavolino, così le si avvicinò.
<< Ciao >> Salutò Temari, Hinata sollevò lo sguardo e sorrise cortese.
<< Ciao >>
<< Posso? >> Domandò Temari indicando l’altra poltrona vuota.
<< Certo >> Rispose Hinata un po’ rossa in viso, Temari si mise seduta.
<< Vuoi ordinare qualcosa? >> Hinata arrossì ancora di più accorgendosi che non aveva ancora preso niente, annuì imbarazzata.
<< Un succo alla mela verde >> Temari annuì e fece cenno ad un ragazzo, che si mise immediatamente all'opera.
<< Io mi chiamo Sabaku no Temari >> Disse la bionda porgendole la mano.
<< Hinata Hyuuga, piacere >> Disse la mora ricambiando la stretta, poi arrivò il cameriere che servì il succo ad Hinata.
<< Offre la casa >> Disse gentile Temari, Hinata ringraziò e prese a sorseggiare il suo succo alla mela verde, sua madre aveva sempre ritenuto quella bevanda molto volgare, al diavolo!
<< Sei amica di Naruto? >> Nel sentire quel nome Hinata sobbalzò e smise di bere.
<< Si, perché? >> Chiese allarmata la mora.
<< Ascolta, non ho niente contro di te, ma Ino è mia amica, e Naruto la fa soffrire abbastanza, se tu… >>
<< Ino? >> Chiese Hinata sorpresa, non conosceva nessuna Ino, Temari la guardò perplessa.
<< Non conosci Ino?>>
<< No >> Proprio in quel momento la porta del bar si aprì ed entrò Naruto, subito l’aria intorno si fece vivace e luminosa, sia Hinata che Temari lo fissarono, il ragazzo si guardò intorno e quando vide Hinata sorrise, la mora ricambiò il sorriso un po’ titubante.
<< Ciao Hinata, ciao Temari >> Salutò educato, Temari lo fulminò con lo sguardo, ma lui non vi badò molto.
<< Sono in ritardo, vero? Mi dispiace >> Disse il biondo giungendo le mani in segno di scuse.
<< Non fa niente >> Rispose Hinata.
<< Allora? Andiamo! >> Disse Naruto tirandola per un braccio, Hinata annuì e si alzò, salutò gentilmente Temari e pagò il suo succo anche se la bionda protestò, non voleva sentirsi in debito. Quel giorno Naruto era più allegro del solito, camminava velocemente e saltellava da tutte le parti come un bambino, Hinata lo guardava e sorrideva ma era confusa, chi era Ino? Senza rendersene conto Naruto l’aveva portata al cinema, anche se lei non era sicura che ci fosse uno spettacolo della mattina.
<< Questo è il mio cinema personale >> Disse il ragazzo sorridendo ancora, Hinata rimase sorpresa.
<< Personale? >>
<< Conosco tutti qui dentro, ci vengo da quando sono bambino >>
<< Non credo sia aperto >> Disse Hinata guardando con interesse i film esposti in bacheca, poi uno strano rumore attirò la sua attenzione, Naruto era entrato nel cinema, lei lo seguì.
All’interno era deserto, non c’era nessuno, ma Naruto non sembrava preoccupato, andò tranquillo verso la sala numero quattro, e prendendo Hinata per mano la condusse in una piccola stanza dove c’era uno strano ragazzo dalla pelle bianchissima che armeggiava con il cellulare.
<< Ciao Sai! >> Urlò Naruto colpendolo con una pacca sonora sulla spalla.
<< Naruto >> Salutò il ragazzo abbandonando il cellulare, poi guardò Hinata con aria curiosa.
<< Lei è Hinata >>
<< Piacere >> Disse il ragazzo sorridendo lievemente, quel Sai era molto strano.
<< Amico fai partire il film, io e Hinata vogliamo vederlo >> Sai annuì e allungò la mano, Naruto vi lasciò sopra una banconota da dieci.
<< Prego >> Disse Sai indicando la sala.
Naruto e Hinata presero posto e insieme guardarono” Le pagine della nostra vita” , Naruto non ne sembrava molto interessato, ma Hinata ne rimase talmente colpita che si sentì male, e alla fine del film volle uscire fuori a tutti i costi. Camminarono un po’ così per strada, mentre l’ora del pranzo si avvicinava, quel silenzio era strano e imbarazzante per entrambi, Naruto si fermò davanti a una tavola calda.
<< Ci fermiamo qui a mangiare? >> Hinata annuì  e non disse altro, Naruto non era abituato ad un tale silenzio, lui odiava il silenzio, era sinonimo di tristezza e di pensieri brutti, così afferrò la ragazza per mano e con fare allegro la condusse nel ristorante mezzo nuovo perché giorno infrasettimanale, si misero seduti comodi e ordinarono qualcosa di semplice.
<< Naruto… >> Mormorò Hinata, il ragazzo alzò lo sguardo dal menù.
<< Chi è Ino? >> Chiese guardandolo negli occhi, e allora a Naruto fu tutto molto più chiaro, e si annotò mentalmente di ammazzare Temari.
<< Una mia amica >> Ma la voce gli tremava, perché Ino non era né un’amica, né una fidanzata, allora cos’era davvero?
<< Odio le persone che mentono >> Rispose Hinata abbassando lo sguardo, prese a torturarsi convulsamente la camicia e non riusciva seriamente a capire il perché stesse male. Forse perché Naruto era fidanzato e lei si sentiva come una donna che ruba un marito sposato, o forse era proprio l’idea di Naruto fidanzato a farla stare così, o forse si era affezionata troppo a quel ragazzo così luminoso, così vivo…
<< Ma io non sto mentendo, lei non è la mia ragazza… solo che, a volte ci facciamo compagnia a vicenda, tutto qui >> Disse sincero Naruto, e un po’ del peso che Hinata si portava nel cuore andò scemando, ma il solo pensiero che Naruto e Ino passassero alcune sere insieme le fece venire i brividi, e allora capì che di quel ragazzino così strano, lei si stava innamorando.
<< Ti credo >> Naruto sorrise, le prese una mano e vi lasciò dentro qualcosa, lei l’aprì meravigliata e vide un’iPod azzurro, Naruto le fece l’occhiolino.
<< Ho messo tutte le canzoni che ho scritto, poi mano mano ti aggiungo anche le nuove se vuoi>>
Hinata sorrise raggiante e annuì.
Per tutto il pomeriggio Hinata aiutò Naruto con i corsi di matematica, si divertirono molto e Hinata apprese un’altra cosa, Naruto non ci sapeva fare con i ragazzi, ma sapeva essere molto paziente, terminarono per le otto di sera, quando l’aria fuori cominciava a farsi umida davvero.
<< Senti Hinata… stasera esco con degli amici, vuoi unirti a noi? >>
<< Se non è un problema… >> Sorrise lei, avrebbe dato di tutto pur di non tornare a casa sua, pur di non rivedere sua madre e suo padre, Naruto le prese una mano e la fece volteggiare fino a trascinarla tra le sue braccia, persero la presa e caddero entrambi a terra, risero come due stupidi mentre raggiungevano il punto di incontro con tutti gli altri ragazzi, che Hinata non conosceva per niente, ma non aveva paura, con lei c’era l’unico ragazzo che l’avesse mai fatta sentire vera.
  

  
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