COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: Questa è la settimana dell'educazione specializzata, dell'autismo, dell'ADHD (deficit di attenzione), della dislessia e il mese della sensibilizzazione. In onore di tutti i bambini che lottano ogni giorno per avere successo e di coloro che li aiutano. Grazie!

Negli Occhi di Tisifone

Pegasus rimase completamente immobile per lo stupore. Quando finalmente realizzò il motivo per cui la freccia d'oro del Sagittario non lo aveva trafitto al torace una seconda volta, il suo cuore cessò di battere non appena la riconobbe. L'unica cosa che il cavaliere fu in grado di percepire, oltre al corpo della coraggiosa Tisifone stretto contro il proprio, era il sangue di lei che cominciò a sgorgare dalla ferita alla schiena. La punta della freccia era profondamente conficcata nell'armatura della donna e, se quest'ultima non l'avesse avuta indosso, probabilmente il dardo l'avrebbe oltrepassata da parte a parte. Gli occhi di Pegasus vacillarono, nel tentativo di scacciare quell'immagine dagli occhi, ma la sua mente e il suo cuore erano presenti alla situazione. Abbassando per un momento l'arco, il giovane si dimenticò completamente di Nettuno e si preoccupò di sorreggerla. Tisifone chinò il capo dolorosamente, affidandosi alle forti braccia di lui, e la maschera le scivolò dal volto rivelando i suoi occhi e i delicati lineamenti del viso.

- Perché, Tisifone - mormorò Pegasus, ancora sconvolto per l'accaduto. - Perché l'hai fatto ?

La donna sollevò stancamente la testa, il suo volto esprimeva chiaramente tutto l'amore e l'affetto verso il giovane cavaliere di Atena, e nel suo sguardo Pegasus poté leggere chiaramente la risposta alla sua domanda. Senza dire una parola, Tisifone strinse forte a sé il petto di colui che amava e per la seconda volta avvertì il calore del suo cosmo avvolgerla con un'intensità pari a quella che raramente un essere umano è in grado di provare.

- Pegasus - sussurrò. - Tenta... Tenta ancora... 
- Tisifone - ripeté lui. - Ma tu... 
- Non... non preoccuparti di cosa accadrà, ti proteggerò io, tu pensa solo a... colpire... Nettuno!

Pegasus rimase a guardarla con occhi sbarrati dallo stupore. Malgrado lei fosse ferita gravemente, aveva ancora la forza di reggersi in piedi e la volontà di proteggere ciò a cui probabilmente teneva più della sua stessa vita. Prima che Pegasus potesse impedirglielo, Tisifone si strappò la freccia d'oro dalle carni con un dolore straziante e si accasciò nuovamente con l'oggetto stretto in pugno.

- Il... Il tuo dovere è proteggere Atena - esclamò lei a denti stretti. - Il futuro dell'umanità dipende dalle tue mani e dall'esito di questo colpo... Perciò è importante che tu viva!

Ora Pegasus riusciva a comprendere lo straordinario coraggio e la profonda lealtà di Tisifone. Costei era pronta a sacrificare la vita, tanto quanto lui, e non le importava di morire se ciò era necessario alla causa. Gli occhi della fanciulla erano fermi come l'acciaio e la sua espressione determinata, mentre porgeva a Pegasus la freccia che avrebbe dovuto scagliare nuovamente contro Nettuno.

- Prendi questa freccia, Pegasus - ordinò lei decisa. - E non farti alcuno scrupolo, semmai il colpo dovesse fallire, io ti farò da scudo ma tu prova... Continua a provare! 
- Tisifone, io...

Nettuno osservò tutta la scena con indifferenza. Era chiaro che i cavalieri devoti ad Atena dovevano avere proprio la testa più dura del marmo per non comprendere la certezza di una battaglia persa in partenza. Tuttavia decise di non opporsi affinché questi sciocchi presuntuosi andassero avanti nella loro stupidità. Aveva già ammonito Pegasus una volta, lo avrebbe fatto di nuovo certo, ma non avrebbe impedito che costui si distruggesse da solo nell'inutile tentativo di colpire un Dio.

- Per quanto ancora intendi portare avanti questa buffonata, Pegasus? - domandò Nettuno gelido. - Vuoi veramente sacrificare la vita di questa donna per perseguire uno scopo così assurdo? Sai bene che fallirai nuovamente, deponi l'arco e accetta la tua sconfitta, sei ancora in tempo!

Tisifone scoccò a Nettuno un'occhiata tagliente. Per un attimo Pegasus sembrò addirittura convincersi che il suo nemico avesse ragione e fece quasi per deporre l'arma, senonché Tisifone lo spronò ancora una volta con maggiore veemenza.

- Non ascoltarlo, Pegasus - gridò. - Impugna quell'arco e colpiscilo... Combatti in nome di Atena e non fallirai, abbi fiducia in questo!

Pegasus strinse forte il pugno, fino addirittura a conficcarsi le unghie nel palmo facendolo sanguinare, tuttavia si costrinse ad ascoltare la voce di Tisifone. Costei si era messa coraggiosamente di fronte a lui a braccia tese, pronta ad intercettare nuovamente la freccia nel caso in cui fosse rimbalzata ancora all'indietro, e lo incitava a lottare senza perdersi d'animo.

- E sia - esclamò Pegasus deciso. - Succeda quel che succeda, tenterò ancora... E questa volta non fallirò! 
- Ne sei veramente sicuro? - gli chiese Nettuno impassibile. 
- Taci - urlò Pegasus. - Sarai anche forte ma la ragione che mi spinge a combattere è senza dubbio più forte!

Brandendo l'arco davanti a sé una terza volta, Pegasus prese la mira contro la fronte immobile di Nettuno e fece partire la freccia. Il proiettile sfrecciò dritto, accompagnato dalle mute preghiere del giovane, ma di nuovo fu intercettato e ritornò pericolosamente indietro proprio verso la schiena esposta di Tisifone.

- Pegasus - mormorò lei, sforzandosi di rivolgergli un ultimo sorriso. - Addio...

Nel momento in cui Tisifone chiuse gli occhi, ormai rassegnata al suo destino, Pegasus non fu più capace di trattenersi oltre. Improvvisamente la donna sentì qualcuno afferrarla energicamente per le spalle e spostarla dalla traiettoria della freccia.

- Pegasus - esclamò Tisifone incredula. 
- Mi dispiace, non posso - fece il giovane, evitando di guardarla negli occhi. - Non posso permetterti di sacrificarti per me! 
- E' perché sono una donna che non puoi accettare il mio sacrificio - chiese lei amaramente. - Temi forse per il tuo orgoglio? 
- Non è questo il motivo - si affrettò ad aggiungere lui, sollevando lo sguardo. - Non è per il tuo essere donna, né tantomeno per orgoglio... ma per il semplice ed unico fatto che la tua vita mi è molto cara!

Come ebbe sentito queste parole, Tisifone spalancò gli occhi incredula. Pegasus aveva dunque a cuore la sua vita al punto da rinunciare perfino a combattere per proteggerla, il solo pensiero la riempì di gioia. Come cavaliere avrebbe dovuto impedirgli di venire meno al suo dovere ma sapeva anche che era impossibile per lei dissuaderlo... L'unica cosa che poteva fare adesso era stringersi a lui e condividere la medesima sorte, nell'amore che entrambi si erano appena giurati reciprocamente.

FINE

P.S. Ovviamente tutti sanno cosa succede dopo: ovvero che Shiryu intercetta la freccia con il petto e, grazie al suo provvidenziale intervento e a quello degli altri compagni, Pegasus riesce a penetrare le difese di Nettuno e a sconfiggerlo... Tuttavia però la mia fanfiction voleva essere incentrata su quel particolare momento tanto caro agli amanti del paring Seiya/Shaina ( Pegasus/Tisifone ), dove il giovane cavaliere con le sue parole mostra per la prima volta di provare un sentimento profondo nei confronti della bella sacerdotessa dell'Ofiuco... Alcuni sostengono che possa essere amore, altri semplice amicizia come quella che unisce Pegasus agli altri cavalieri. Quale che sia la verità, personalmente io preferisco optare per la prima ipotesi ^__^ Un saluto a  Lady Aquaria e nueblackcrowfriend, grazie!