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Autore: telesette    14/09/2011    1 recensioni
Qualche anno dopo essere andato a vivere nell'Abbazia di Maella, il giovane Angelo ormai quindicenne confessa di aver avuto la sua prima esperienza con una bella e giovane fanciulla disinibita.
L'Abate Francisco si dimostra molto calmo e comprensivo, nonostante il peccato della lussuria sia una grave mancanza per un religioso, anzi arriva addirittura a spiegare al ragazzo la differenza tra il sesso e l'importanza di amare con il cuore e per tutta la vita la persona in grado di ricambiare lo stesso sentimento.
Da un ricordo del templare, fino al coronamento del suo dolce sogno d'amore con Jessica...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la settimana dell'educazione specializzata, dell'autismo, dell'ADHD (deficit di attenzione), della dislessia e il mese della sensibilizzazione. In onore di tutti i bambini che lottano ogni giorno per avere successo e di coloro che li aiutano. Grazie!

La Confessione di Angelo

Quando Angelo si presentò al cospetto dell'Abate Francisco quella sera, il vecchio notò subito che era alquanto turbato. Erano già passati alcuni anni, da che quel piccolo orfanello era giunto all'Abbazia di Maella col suo fagottino stretto tra le braccia; ormai Angelo era cresciuto e si era fatto proprio un bel giovanotto, per questo spesso e volentieri aveva l'abitudine di interrompere saltuariamente la vita monotona dell'Abbazia facendo ogni tanto qualche puntatina al bar di Simpleton. Da principio l'Abate chiuse affettuosamente un occhio sulle innocenti scappatelle del ragazzo ( anche lui era stato giovane una volta e ricordava troppo bene cosa significasse restarsene rinchiusi tra quattro mura, a recitare odi e benedizioni alla Dea tutto il santo giorno )... Questa volta però, a giudicare dall'espressione colpevole che Angelo aveva in volto, doveva trattarsi di qualcosa di un po' più serio.

- Figliolo - mormorò Francisco, accarezzando il giovane sulla spalla. - Per quale motivo sei così taciturno oggi ? Di solito sei molto più loquace...

Angelo sollevò tristemente gli occhi, fino a incrociare lo sguardo affettuoso dell'Abate. Quell'uomo straordinario lo aveva visto crescere, si era preso cura di lui quando nessun'altro era in grado di farlo, e gli aveva insegnato tutto quello che sapeva; per anni Angelo si era sforzato di vivere secondo le rigide regole del monastero, non perché si sentisse "spiritualmente elevato" ma per non dover causare un dispiacere al mite vecchietto che ormai si era abituato a considerare quasi come un padre. Tuttavia, incapace di tenere a freno l'ardore dei suoi quindici anni di età, adesso si trovava davanti a lui con un grosso peso sulla coscienza e non sapeva come parlargliene.

- Hm - fece il vecchio, socchiudendo gli occhi e sedendosi accanto a lui nel confessionale. - Andiamo, raccontami un po' quello che ti è successo, vedrai che dopo ti sentirai meglio!

Sospirando profondamente, Angelo iniziò a raccontare all'Abate la grave mancanza che aveva commesso. Con l'ingenuità dei ragazzi ( o più semplicemente vittima dell'attrazione fisica ) quel giorno aveva trascorso il pomeriggio con una giovane fanciulla di Simpleton; all'inizio sembrava non esserci nulla di male, avevano solo parlato e bevuto qualcosa assieme; verso sera però, dopo essersi appartati in un angolino lontano da occhi indiscreti...

- E' stato più forte di me - mormorò Angelo. - Lei era così bella, dolce, irresistibile; le sue labbra così profumate e invitanti... Quando mi sono chinato in avanti per baciarla, lei non si è arrabbiata anzi, mi ha stretto forte a sé per non farmi allontanare!

Francisco annuì in silenzio.

- Lo so che ho sbagliato dopo - proseguì Angelo, rosso in volto dalla vergogna. - Ma quando mi sono reso conto di quello che avevo fatto, era troppo tardi...
- Hai dunque scoperto i piaceri terreni, figliolo mio!

Angelo nascose la testa tra le mani, incapace di guardare l'Abate negli occhi, tuttavia Francisco non sembrava né contento né arrabbiato ma semplicemente comprensivo.

- Non devi crucciarti così - esclamò il vecchio. - E' normale che tu senta il bisogno di fare queste cose, mi stupirei del contrario, non c'è nulla di male nel prendere coscienza della propria sessualità!
- Ma... - fece Angelo confuso. - Non... Non è arrabbiato per ciò che ho fatto con quella ragazza ?
- Beh - provò a dire il vecchio, passandosi la mano sulla lunga barba. - Certo, la lussuria è una cosa che poco si addice ad un religioso... Ma se dovessimo condannare tutti quelli che commettono errori, non esisterebbe più il mondo!
- Io non capisco...

L'Abate rivolse ad Angelo uno sguardo rassicurante e si preoccupò innanzitutto di tranquillizzarlo, così come avrebbe tranquillizzato chiunque con l'animo turbato da certi pensieri.

- Vedi Angelo - cominciò a spiegare. - Esiste una differenza fondamentale tra giusto e sbagliato: nel tuo caso, hai scoperto l'attrazione per una donna e hai comunque beneficiato di un'esperienza che ti sarà utile un futuro; l'importante è che tu ti renda conto che l'amore è diverso dal sesso, ed è qui che risiede la chiave per discernere correttamente le due cose!
- In che senso ?

Angelo sembrava piuttosto confuso ( sarebbe passato ancora un po' di tempo perché diventasse il playboy che tutti conosciamo! ) ma quello che l'Abate stava cercando di spiegargli era l'insegnamento più utile per lui.

- Adesso sei giovane, e lo sarai ancora per parecchio tempo, è ovvio che sperimenterai ancora l'attrazione fisica per una, dieci, cento donne diverse... è la vita! Ma ci sarà anche un momento in cui, quando il tuo cuore batterà per una donna in particolare e nella tua mente non ci sarà altro posto se non per lei, scoprirai finalmente quanto sia importante amare qualcuno con il cuore!
- Con il cuore ?
- Sì Angelo, "amare con il cuore e per tutta la vita la persona capace di condividere il tuo stesso sentimento!" E' una cosa che succede a tutti, prima o poi...

Angelo sgranò gli occhi stupito.

- Abate Francisco, possibile che voi...

Il vecchio gli rivolse un'occhiata furba, abbozzando persino un sorrisetto da sotto gli enormi baffi color neve.

- Io non sono nato Abate - puntualizzò. - Nessuno ci nasce, ragazzo mio!

Entrambi si guardarono negli occhi per qualche istante, prima di scoppiare in una risata allegra e divertita. Ora Angelo si sentiva davvero in pace con sé stesso, anche se non aveva ancora del tutto compreso il significato delle parole dell'Abate, era felice perché sapeva che il vecchio non lo disprezzava per il suo comportamento. Francisco era straordinario, sapeva sempre trovare le parole giuste per tutti e soprattutto conosceva l'animo umano meglio di chiunque altro...

***

A distanza di qualche anno da allora, seduto nell'erba accanto alla sua dolce Jessica, Angelo ripensa ancora alle sagge parole dell'Abate e a ciò che questi gli aveva insegnato. "Amare con il cuore e per tutta la vita la persona che condivide il tuo stesso sentimento"... Finalmente l'aveva trovata, ora che Jessica era con lui al suo fianco, non aveva dubbi sul fatto che lei fosse la persona più importante di tutta la sua esistenza.

- Aveva ragione lei, Abate Francisco - mormorò Angelo sottovoce, pensando al volto sorridente del vecchio. - Aveva ragione su tutto...
- Scusa Angelo, hai detto qualcosa ? - domandò Jessica perplessa.

Per tutta risposta Angelo la abbracciò ancora più dolcemente, guardandola negli occhi e baciandola sotto il disco luminoso della luna piena. 

FINE

   
 
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