Continuo a piangere sotto questa lastra di gelido ghiaccio.
Annego.
I miei polmoni bruciano, l'acqua li riempie.
Invano batto le mani sopra quella barriera spessa e trasparente, è troppo resistente e io troppo debole.
Quasi mi pento di essermi lasciata andare, di esser volontariamente passata sopra la parte più fragile del lago congelato.
Volevo morire ma non immaginavo che la morte fosse così dolorosa.
Questo dolore è troppo reale.
Però poi ricordo.
Ricordo il motivo per cui ho deciso di fare questa scelta e a quel punto la fine non sembra più poi così amara.
Ho smesso di lottare.
Ora il mio corpo è leggero.
Finalmente ho smesso di piangere.