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Autore: yori    16/09/2011    11 recensioni
Per la serie: le ultime parole famose."Beh, se non avesse un debole per i pazzoidi non l'avrebbe invitato a stare da lei. Ma dubito le piaccia sul serio quel pazzo, psicopatico e assassino. Fa paura solo a guardarlo!"
Proferì allora Olong, che non poteva credere che qualcuno si potesse avvicinare così tanto a Vegeta, tanto meno perderci la testa completamente. Era impossibile.
"Anche se magari adesso un po' le piace, non penso si spinga più in là di così."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta, Yamcha
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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tentar non nuoce

Eccomi qui con una nuova fic che spero vi piaccia, anche se Goku mi è un po' sfuggito di mano e ha cominciato a far cavolate su cavolate. Eh, eh!

Che altro dire, se non: BUONA LETTURA E A VOI L'ARDUA SENTENZA.

Alla prossima,

la vostra Yori

-Impossible-

Era entrata nuovamente in quella stanza e lui era lì fermo, immobile ad aspettarla, con quel ghigno disegnato in volto, con quel fare di chi sapeva esattamente cos'era venuta a fare. E mentre si avvicinava a lui sentiva crescer sempre più quella voglia, quel sentimento malsano che l'aveva portata gratualmente alla totale pazzia. E cosa poteva fare ora che non vedeva più via di uscita, ora che nessuno era lì a protenderle la mano in segno d'aiuto? Era innamorata di Vegeta, quello era il vero problema. Aveva perso ogni altro tipo di interesse in funzione di lui, di quella scimmia  che talvolta pareva leggerle dentro.
"Mi sembrava di averti detto che non voglio vederti nulla indosso quando entri qui."
Lei aveva sorriso sfilandosi l'abito. E avevano cominciato, come facevano ormai da un po', quella danza passionale, fatta di pura attrazione fisica.


Era tornato dopo un mese passato sulle montagne ad allenarsi con Tienshinan. La piccola casetta rosa in mezzo al mare era come sempre lì, comoda e rassicurante, un porto per ogni viaggiatore errante e solo, come lui. Bulma l'aveva mollato, non che fosse nuovo ad una tale esperienza, ma questa volta avvertiva il fatto in maniera differente. Per quello che ne sapeva lui, probabilmente, Bulma aveva perso la testa dietro quel folle Saiyan venuto da chissà dove, per sconvolgere le loro vite. Una cosa passeggera, era questo quello che aveva pensato all'inizio, e forse era davvero così. Bulma aveva bisogno di sbatter per bene la testa contro il muro e poi sarebbe di sicuro tornata da lui.  Non era certo la prima volta che si perdeva dietro a, come avrebbe detto la Signora Brief, un bel fusto! E di certo questa volta non sarebbe stato di verso, o forse sì… Aveva delle strane sensazioni dentro di sé e non riusciva a capirne il motivo. Deglutì planando sulla sabbia dell'isola del Genio. Crilin lo aspettava, aveva sentito l'amico arrivare e si era preparato sulla spiaggia ad accoglierlo.

"Ciao Yamcha, finalmente sei tornato a trovarci!"

Aveva sorriso, come era solito fare e Yamcha gli aveva risposto grattandosi la nuca.

"Eh, eh, manco da un po'."

 "Sai sta arrivando pure Goku, così facciamo una bella rimpatriata!"

Crilin era molto contento, gli piaceva stare in compagnia e, soprattutto, in quel periodo pre-Cyborg aveva proprio voglia di svagarsi e pensare un po' ad altro. Il terrore per la probabile fine del mondo lo abbandonava solo in quei momenti, quando parlava con gli amici, quando stava insieme a qualcuno. Spesso si vedeva con Marion, ma ella era poco incline ad una relazione stabile e così aveva perso pian piano le speranze.  

"Allora amico, che ci racconti di bello? Come va con Bulma? Vi sposate presto?"

Yamcha aveva fatto per rispondere, ma un repentino spostamento d'aria li aveva fatti distrarre. 

Goku era finalmente arrivato.

"Urca ragazzi, quanto tempo! Non siete cambiati affatto, hi, hi!" 

Si erano poi seduti tutti all'interno della casa, un incontro di soli uomini a chiacchierare del più e del meno, dei bei tempi passati, delle battaglie che insieme avevano superato. E così tra una chiacchiera e l'altra...

"Tra tutti comunque Vegeta è stato l'avversario più temibile, era troppo astuto. Davvero ancora non mi spiego come ho fatto a sopravvivere."

Aveva detto Goku sviscerando così tutta la stima che aveva nei confronti del suo rivale-amico. Beh la seconda opzione valeva solo per lui, ovviamente.

""A proposito di Vegeta, ma è ancora alla Capsule?"

Il Saiyan aveva guardato Yamcha, curioso di scoprire come il burbero Saiyan se la passasse nella casa della più ricca scienziata del pianeta.

"Beh …. "

Tutti attendevano trepidanti una risposta e Yamcha deglutì per il nervoso, Goku era sicuramente il più curioso di tutti. Come se la stavano passando Bulma e Vegeta? Stavano già insieme? Ma soprattutto, se non era ancora successo, era molto curioso di sapere come il tutto sarebbe accaduto. 

"Beh … Prima che me ne andassi era lì. Presumo sia ancora lì. "

Gli altri continuavano a fissarlo in cerca d'altre informazioni, il ragazzo dalle mille cicatrici aveva allora distolto  sguardo.

"Io e Bulma comunque ci siamo lasciati."

"Un'altra volta?" Crilin era sorpreso e allo stesso tempo scherzoso. Era certo che i due amici sarebbero tornati presto insieme. Rise. "Sono certo che tornerete insieme, come sempre del resto."

Yamcha scosse il capo.

"Non ne sono così convinto, questa volta. E' stato tutto molto diverso dal solito. Non mi ha mandato via perché in quel momento era isterica o arrabbiata. Semplicemente mi ha detto che ormai la nostra storia era finita e che ognuno di noi doveva andar per la sua strada"

"E la sua qual è?"

Un Goku mai visto si stava interessando in maniera esagerata, per uno come lui, a quell'argomento, che non comprendeva in alcun modo pugni, nuove tecniche, battaglie. Gli brillavano persino gli occhi, tanto che, Yamcha, indietreggio per un attimo senza saper se rispondere o no alla domanda. 

"Cioè intendo: come mai ha detto questa cosa? Non fa più parte del nostro gruppo?"

Tutti aggrottarono le sopracciglia, senza comprender bene il discorso del ragazzo. Goku, resosi conto che la cosa gli stava sfuggendo di mano e che qualcuno avrebbe potuto intuire il segreto che costudiva gelosamente dentro di sé, aveva cercato di rimediare alla frase, senza però riuscirci, peggiorando addirittura la situazione.

"Beh, Goku, forse tu non ti intendi di queste cose, ma comunque, penso, intendesse semplicemente che ognuno deve farsi la sua vita. Penso rimarremo ugualmente amici." Yamcha si grattò la nuca. "Poi credo abbia un debole per Vegeta." 

Crilin aveva sgranato gli occhi scoppiando a ridere e Goku si era guardato intorno facendo quello che meglio gli riusciva: l'allocco! Dunque Bulma provava già qualcosa per Vegeta. 

"Beh, se non avesse un debole per i pazzoidi non l'avrebbe invitato a stare da lei. Ma dubito le piaccia sul serio quel pazzo, psicopatico e assassino. Fa paura solo a guardarlo!"

Proferì allora Olong, che non poteva credere che qualcuno si potesse avvicinare così tanto a Vegeta, tanto meno perderci la testa completamente. Era impossibile. 

"Anche se magari adesso un po' le piace, non penso si spinga più in là di così."


Era entrata di nuovo nella camera gravitazionale e aveva spento la simulazione. Dopo l'incidente alla Capsule 3 aveva ricostruito la GR all'interno della casa e aveva preso delle misure di sicurezza, creando un dispositivo esterno dal quale lei stessa poteva azionare o disattivare la simulazione. Lui, come da copione, aveva borbottato qualcosa come: stupida umana, non sai che non voglio essere disturbato? E lei aveva finto di non sentire ed era avanzata nella stanza, con tutte le intenzioni di fargli proseguire lo stesso l'attività fisica, solo in maniera differente.

"Senti femmina, io non ho alcuna intenzione di far sesso con te ora! Quindi vattene da un'altra parte e frena i bollenti spiriti. Non ti voglio."

Bulma senza indugiare oltre si era sfilata il comodo vestitino corto che indossava, camminando verso di lui, con solo la biancheria intima indosso.

"Se speri di incantarmi con questo tuo modo di fare, ti sbagli di grosso!"

Bulma sapeva che mentiva, sapeva di piacergli, per lo meno fisicamente, quindi per tutta risposta, aveva poggiato le dita sull'elastico dei suoi pantaloni, cercando di sfilarglieli.

"Beh, pensavo di farti venir voglia con dell'altro."

Vegeta si era comodamente appoggiato al pannello di controllo della GR, ormai praticamente spento, attendendo curioso la prossima mossa della donna. Bulma lo baciò sulle labbra, poggiandosi ancor di più a lui.

"Sto aspettando, Bulma. E questo non è sicuramente il modo per farmi venire delle voglie."

La donna sorrise, percorrendo con le mani il suo torace.

"Non mi sembri così disinteressato."

Leccò lievemente le sue labbra, mentre Vegeta rimaneva impassibile alle sue constatazioni di fatto

Gli sfilò completamente i pantaloni e il resto degli indumenti, scendendo poi con le labbra verso il basso.


"Secondo me, dovresti riprovarci con lei."

Aveva sentenziato Crilin, continuando ad osservare la faccia triste dell'amico.

"Beh, ma se Bulma ha deciso che dovete prendere una strada diversa, non vedo perché dovreste rimettervi insieme." Sentenzio il Saiyan e fu silenzio intorno a lui. "Cioè, così presto …" 

Goku aveva parlato senza riflettere -di nuovo!- e i suoi amici ora lo guardavano, un'altra volta, basiti e sconvolti. Dopotutto lui voleva solo che Trunks nascesse. Voleva proteggere l'amore che sarebbe presto nato tra Bulma e Vegeta. 

"Beh, intendevo, che… Conoscendo Bulma, sicuramente, se ha preso una decisione del genere avrà qualche motivo e, forse, insistendo subito potrebbe non prender bene la cosa."

Il genio delle tartarughe l'aveva guardato per bene scrutando ogni mossa del suo viso. Una luce passò sui suoi imperscrutabili occhiali da sole. C'era sicuramente sotto qualcosa. Goku non era solito parlare o interessarsi di argomenti simili, ma se l'aveva fatto era solo ed esclusivamente perché sapeva qualcosa che, con tutta probabilità, non poteva dire e che nessuno sapeva.

"Sei strano oggi Goku, ti è successo qualcosa?"

Crilin era seriamente preoccupato per l'amico di vecchia data.

"No niente assolutamente nulla!! Che vai a pensare. Ah ah ah!" 

Si grattò la nuca, e cercò di guardare altrove, convinto del fatto che sul suo volto vi fosse incisa la frase: Bulma e Vegeta presto avranno una relazione e un figlio insieme! Così, per non destare sospetti, decise, di giocarsi la sua ultima carta. 

"Ah, dimenticavo che Chichina mi aveva chiesto di fare una cosa per lei! Forse è meglio che vada! Se no poi si arrabbia e Chichi è terribile quando si arrabbia! Eh, Eh, Eh!" 

Disse svanendo all'istante dalla vista di tutti. 

"Era proprio strano oggi Goku." 

Crilin era rimasto sbalordito dell'atteggiamento dell'amico e non riusciva a dir poi molto.

"Già!"


Goku, ormai lontano da quel luogo che tanto l'aveva fatto sudare, aveva in mente solo una cosa: Bulma e Vegeta. Per un giorno poteva anche non allenarsi, no? E così avrebbe fatto, la curiosità continuava a crescer minuto dopo minuto. Chissà cosa stavano facendo quei due? Chissà se si erano già messi insieme, se si erano innamorati, se per caso avevano già concepito Trunks? Chissà poi come si faceva? Già ... doveva proprio chiedere a Chichi come si fa a fare i bambini. Insomma quando era nato Gohan era solo successo che insieme si erano detti: sarebbe bello avere un bambino. E poi dopo 3 mesi Chichi gli aveva svelato di essere incinta. Era stata una vera gioia per lui. Ecco! Forse aveva capito! Bastava che il desiderio di averlo fosse espresso da entrambi e prima o poi succedeva. Non era troppo convinto di questa soluzione geniale che aveva avuto, ma tanto valeva, non lo sapeva  e quella gli era sembrata, in quel momento, l'unica soluzione possibile. Senza nemmeno pensarci, sorvolo l'oceano e si ritrovò nella Città dell'Ovest, proprio dove abitava Bulma. Abbassò al minimo l'aura, Vegeta l'avrebbe altrimenti sentito e decise di andar a dare una sbirciatina. In fondo cosa gli costava? 


Un lieve rumore alla porta le suggerì che qualcuno era entrato nel laboratorio, non si pose nemmeno il problema di chi fosse, ne riconosceva la cadenza del passo. Intenta al suo lavoro, non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo da quel pannello elettrico che stava attentamente visionando.

"Cosa ci fai qui?"

Quel dannato aggeggio non voleva in alcun modo funzionare e Bulma stava cercando di toglierne alcuni cavi, Vegeta si era appoggiato alla scrivania di fianco a lei.

"Devi apportare dei miglioramenti alla camera gravitazionale. I drones che mi hai costruito sono troppo deboli."

"Non mi son sembrati deboli quando sei esploso con essi e la Capsule3!."

Lui aveva sbattuto un pugno sul tavolo e poi le aveva preso il mento tra le dita e l'aveva voltata a forza verso di lui.

"Sono stufo della tua facile ironia. Mi aspetto da te che gli ordini siano eseguiti al meglio."

Bulma gli aveva tirato una manata sul braccio e poi l'aveva colpito con la chiave inglese al polso.

"Ordini? Ma quali ordini Vegeta? Qui sono io che comando non tu!E  sappi mio caro che faccio quel che faccio per un mio tornaconto personale."

Lui aveva riso.

"Ah, si? E qual'è? Scoparmi!?"

Bulma questa volta era stata più dura e l'aveva colpito nuovamente.

"No, certo che no, quello lo faccio solo per divertirmi un po' con te, così almeno mi sei utile a qualcosa. E comunque, per la cronaca, se ti costruisco l'attrezzatura per l'allenamento, è solo ed esclusivamente per aver una possibilità in più per sconfiggere i Cyborg. Non sono così allocca come credi, so che dopo Goku sei tu il più forte. Quindi lo faccio solo per la Terra."

Lui aveva riso, di nuovo, quella terrestre era veramente sciocca. 

Tsk, bugiarda...Era ovvio il motivo.

Però, dopotutto, faceva comodo anche a lui. Insomma, gli costruiva i marchingegni per il suo speciale allenamento e poi aveva delle gambe dannatamente belle e lisce. Le sfiorò la coscia, poi le cinse la vita con le mani. 

"Ah, si solo per la Terra? Beh, allora vorrà dire che quando ucciderò i Cyborg e Kakaroth, ti farò saltare in aria con questo pianeta!"

Bulma per tutta risposta si era aggrappata a lui baciandolo sulle labbra, cercando la sua lingua e cercando di sentire tutta la voglia che lui nutriva nei suoi confronti. Le minacce svanivano sempre nel nulla.

"Io non penso mi uccideresti, Principe."

Un sussurro, un bisbiglio, quella voce così sensuale, i suoi seni premuti contro il suo petto. Un invito irresistibile e al quale non avrebbe saputo dir di no. Si ritrovò a sollevarla di peso e appoggiarla sulla scrivania. 

"Ho ammazzato femmine molto più belle di te."

Bulma aveva cominciato a ridere baciando la sua guancia.

"Allora mi consideri bella?"

Fregato! L'aveva fregato e indotto ad adularla. L'aveva in pratica sedotto, cosa che spettava di diritto a lui! 

Il Principe dei Saiyan non si può certo far irretire in quel modo da un'insignificante e debole umana. 

Si, solo che lei era tutt'altro che insignificante.

"Sta zitta!"

Lo sguardo di lei non piacque a Vegeta, era sicura. Troppo sicura, come se gli leggesse nella mente, come se sapesse già quello che gli passava per la testa. Neanche fosse uno squallido umano come il suo ex, o come quell'idiota di Kakaroth. No, in realtà forse era proprio quello il punto: lei riusciva a comprendere così bene solo ed esclusivamente lui! Neanche fossero due anime affini, neanche si attraessero poi in maniera così esagerata, neanche fossero nati per stare insieme. Vegeta scacciò quello stupido pensiero dalla testa. Lui non aveva niente a che fare con quella donna, non la desiderava e nemmeno la voleva. Era una come un'altra, come se fosse un nulla, come se fosse una della puttane del prostibolo di Freezer. Ecco quello che era Bulma. La fissò dritto negli occhi, immergendosi completamente in quel profondo blu. Lei si era stretta con le gambe alla sua vita.

"Sai qual è la differenza tra me e te, Vegeta? Beh, semplice: io so esattamente quello che voglio, tu no!"

"Tsk!"

Aveva grugnito prima di staccarsi da lei e lasciarla cadere a terra. 

"Ma sei impazzito? Guarda che mi hai fatto male!"

"Così impari a scherzare con il fuoco. Stupida e sciocca umana!"

Ed era svanito nel nulla. Bulma scocciata si era rialzata tornando al suo lavoro. Non capiva quale fosse il problema, ma quando si comportava così era solo ed esclusivamente per mantenere le distanze. Per farle  capire che erano su un piano diverso, quando in realtà doveva capir bene che erano fatti per stare insieme! Era così ovvio che persino quella svampita di sua madre l'aveva capito.

Pazienza Bulma, pazienza.

Certo, non era facile lui era un tipo impossibile...


Era arrivato davanti alla Capsule Corporation senza aver la minima intenzione di suonare e annunciarsi all'allegra famiglia Brief. Aveva solo voglia di spiare le vicissitudini di Bulma e Vegeta. Così con un balzo fu dall'altra parte della cancellata nascondendosi tra i cespugli, quando al cancello dell'enorme casa gialla, vide un altro individuo ben noto: Yamcha! 

"Dannazione che ci fai lui qui!"

Esclamò ad alta voce Goku, tappandosi poi la bocca. Non poteva mica farsi scoprire così! 

Di soppiatto si allontanò da quel luogo dirigendosi verso il laboratorio di Bulma, sicuro di trovarla lì.


Osservava quel campanallo tanto conosciuto, con ansia crescente.
Era tornato dopo molto tempo, in quel luogo che ben conosceva e che aveva pensato a lungo potesse esser la sua casa. L'enorme edificio giallo si stagliava, sopra la sua testa, imponente. Mancava da un po', eppure sembrava che nulla fosse cambiato. Aveva seguito il consiglio dei suoi amici e gli era venuta un'incredibile voglia di lei. Dopotutto, quante volte si erano lasciati e poi ripresi? Forse la loro storia era durata un anno soltanto, forse due, forse non aveva mai davvero conosciuto Bulma. In quei mesi l'aveva vista strana, in quell'anno l'aveva vista cambiare, mutare, diventare un'altra. O forse Bulma era sempre stata così, forse Bulma in quei mesi, da che quel Saiyan maledetto era entrato a far parte delle loro vite, aveva ritrovato se stessa.
Se n'era andato da quando lei l'aveva mollato, da quando lei aveva perso la testa per quel Saiyan, e ora Yamcha si ritrovava a tornar indietro, a cercarla ancora, perché era brutto dirlo e pensarlo, ma senza lei non aveva poi molto di cui vivere. Anche se, beh, aveva pur sempre la sua cariera di giocatore di baseball, e uno stuolo di ragazze che si concedevano a lui.
Era sempre stato timido con le donne, o forse lo era stato in principio quando ancora non le aveva scoperte, non aveva compreso cosa potessero esser per lui. Bulma era diversa da tutte le altre comunque. Non aveva ancora incontrato nessuno al pari di lei. Bulma era bella, intelligente e accompagnava a quei due meravigliosi pregi una lista interminabile di difetti insopportabili.  Forse per questo non era andata bene tra loro, forse non era in grado di sopportarli tutti, di tenerle testa. Spesso con lei si era sentito sottomesso, in ombra, spesso con lei si era sentito una nullità. Solo che, dopo quel tempo passato senza quella donna petulante, si era sentitito ugualmente insulso. Non aveva potere, non poteva sconfiggere i Cyborg, non poteva far alcun ché. Bulma, invece, aveva dato, anche quella volta, prova di esser un genio, di esser importante per le sorti del pianeta. Aveva ospitato la scimmia più pericolosa dello spazio e gli aveva dato tutto quello di cui aveva bisogno per fortificarsi. Una mossa azzardata e folle. Ma Bulma era solita aver questi colpi di testa, sperava solo fosse almeno questa volta rinsavita del tutto. Suonò il campanello sperando, nonostante l'apparenza, qualcosa fosse cambiato in quella casa. 


Bulma era lì sola in quella stanza e Goku si mise dietro una finestra a sbirciare le movenze della donna. Era così concentrata che non aveva avvertito la sua presenza, o forse semplicemente lei non avvertiva le aure era del tutto plausibile non l'avesse visto. Sperava che da un momento all'altro Vegeta arrivasse e ... Si mise allora a riflettere. Cos'avrebbe fatto Vegeta con Bulma? Forse l'avrebbe baciata oppure ... Arrossì violentemente. E se avesse per caso visto che facevano quella cosa che lui talvolta faceva con Chichi? Accidenti, lui davvero non si intendeva di queste cose! Qualunque fosse stata la reazione di Vegeta era sicuro sarebbe riuscito a capire se quell'impossibile ed improbabile relazione avrebbe potuto aver inizio. Così rimase lì a guardare fiducioso.


"Oh, Yamcha caro, benvenuto! Come mai da queste parti?"

La Signora Brief come al solito, l'aveva accolto raggiante, accompagnandolo cordialmente verso la cucina.

"Ecco, buongiorno."

Era imbarazzato da morire, non sapeva cosa dire, e non sapeva come affrontare l'argomento.

"Cercavi Bulma?"

La donna dai capelli biondi era, nonostante quello che sembrasse, perspicace e molto attenta a certe cose.

"Ehm, sì!"

"Penso sia in laboratorio, se vuoi vado a chiamarla."

Yamcha aveva scostato lo sguardo sempre più imbarazzato. 

"No, no, non si disturbi. Vado io."

E così si era avviato verso il laboratorio di Bulma. Sapeva bene la strada, conosceva perfettamente  quel luogo quella casa, che era rimasta immutata, ma che aveva un profumo diverso. L'aveva capito troppo tardi, ma a tutti i costi voleva ora Bulma. La voleva perché voleva render vere le parole di Goku. Voleva aver un figlio con lei, voleva stare con lei per sempre. Dopo tutte quelle scappatelle, dopo tutto quel tempo passato con altre, poteva perdonarle una piccola sbandata per un Principe sanguinario. Si, poteva perdonarla, poteva passar sopra a quello che aveva letto negli occhi di lei quando lo aveva soccorso dopo l'esplosione della GR.

Era così convinto, così sicuro di riprendersela tutto per sé, che l'avrebbe riconquistata ad ogni costo. Bulma sarebbe stata sua. Ma un'ombra si frappose tra lui e la sua meta. Si fermò di colpo. Era così preso dai suoi pensieri che non aveva avvertito la sua presenza. Il bastardo sostava attendendolo poggiato alla parete.

"Cosa ci fai qui?"

La sua voce era minacciosa, il suo sguardo tutt'altro che rassicurante.

"Niente che ti interessi, Vegeta."

Lui aveva riso e Yamcha aveva fatto appello a tutto il suo coraggio per pronunciare quelle parole e pregando che Goku avvertisse il pericolo. Ma Goku era intento in ben altro in quel momento.

"Dici?"

"Si certo, cercavo Bulma. Quindi a meno che non ti interessi di lei, non penso sia un tuo problema."

Vegeta era avanzato verso di lui, e aveva distorto visibilmente la bocca in una smorfia impercettibile, ma che non era sfuggita al ragazzo, che l'aveva interpretata come una seria minaccia.

"Bulma non c'è! Quindi è del tutto inutile la tua presenza qui. Mi dai l'orticaria."

Bulma l'aveva chiamata Bulma, cos'era tutta quella confidenza? Quando viveva anche lui lì, Vegeta le dava solo nomignoli, anzi in verità si divertiva a stuzzicarla, chiamandola in modo stupido. Che fosse attratto anche lui da Bulma? Che non fosse solo un'attrazione a senso unico quella della bella scienziata?Che fosse già successo qualcosa?

"Vegeta non sono venuto per te. So che lei è lì, la devo vedere, devo parlarle, prima che si perda per sempre."

"E io penso di esser stato abbastanza chiaro. Non c'è, non la vedrai! Quindi vattene prima che ti faccia a pezzi."

Yamcha aveva sgranato gli occhi. 

"Goku mi verrà a salvare."

"Sei molto coraggioso, pezzente." 

Rise ironico Vegeta, che da un palmo della sua mano aveva già fatto fuoriuscire una sfera di energia. 

Yamcha indietreggiò spaventato. Vegeta sembrava volesse marcare il suo territorio e segnare Bulma come sua poroprietà. Che fosse geloso? Ad un tratto, però, Vegeta aveva voltato lo sguardo altrove, avendo in quel mentre sentito la fievole aura del suo peggior nemico: Kakaroth! Ma dove diavolo era? Perché si trovava lì? Rabbioso come non era mai stato si diresse a grandi passi verso il punto in cui aveva avvertito l'aura del Saiyan di infimo livello. 

Yamcha tirò un sospiro di solievo. Era convinto che di li a poco sarebbe miseramente morto, ed invece qualcuno aveva ascoltato le sue preghiere. 

Di fatti dall'altra parte della casa, Goku aveva alzato repentinamente la sua aura, poiché, sbirciando nei laboratori di Bulma aveva visto quello che mai si sarebbe aspettato di vedere, un mostro immondo e fortissimo era proprio lì davanti ai suoi occhi. Così, spaventato, aveva alzato l'aura senza accorgersi. 

"Accidenti! Vegeta mi avrà sicuramente sentito! Dannata siringa! Proprio qui dovevi apparire!?" 

Si allontanò velocemente da quella cosa e abbassò nuovamente l'aura, mentre un Vegeta furioso si aggirava nella Capsule in cerca di lui.

"Dannato Kakaroth, vieni fuori e sfidami, se sei un vero Saiyan!"

Ma Goku aveva ben altri progetti e uno scontro non rientrava affatto nei suoi piani. Quindi Vegeta, preso dallo sconforto, si rintanò nella sua preziosa camera gravitazionale. Dimenticandosi di Yamcha che girava ancora per la casa in cerca di lei.

Yamcha approfittando della confusione e dopo essersi ripreso dallo shock, -un po' per la gelosia, se così si poteva chiamare, di Vegeta, un po' per la minaccia di morte miracolosamente scampata!- si rialzò percorrendo finalmente il corridoio per il laboratorio. Bulma era là che lo attendeva. Voleva riabbracciarla, voleva stringerla forte. Era impossibile lei e Vegeta avessero una relazione, era impossibile quei due provassero qualcosa l'uno per l'altro.

"Dannato e stupido, idiota di un Saiyan! Quando imparerà le buone maniere!"

Parlottava ad alta voce Bulma, convinta di non esser udita da nessuno.

"Ecco bene! E ora vatti ad ammazzare in quella odiosissima stanza per gli allenamenti che ti ho costruito!"

Silenzio, e Yamcha osservò attentamente dentro la stanza e nel buio, grazie alla luce di un monitor acceso, scorse il suo viso.

"Ecco ora non uscirà fino a chissà quando! Uff..." 

La donna si pulì il viso con un fanzzoletto, prendendo a fissare il led appeso al muro.

"Perché mi dovevo innamorare di un tipo così impossibile!"

Yamcha non aveva neppure sentito quella frase finale, quella confidenza che Bulma aveva fatto a se stessa, poiché aveva preso la via del ritorno nel momento in cui aveva visto cosa stava guardando Bulma. Probabilmente aveva messo una telecamera all'interno della GR, probabilmente ... Lei lo osservava sempre durante gli allenamenti. Perché si preoccupava per lui, perché non voleva esplodesse come era già successo in precedenza. Quella era la prova: Bulma amava Vegeta. E ormai non c'era più nulla che lui potesse fare. Se ne andò con la coda tra le gambe, conscio che non sarebbe mai più tornato.



Dopo ore e ore di sosta, al freddo e al gelo, fuori la Capsule Corporation, Goku attendeva ancora che qualcosa accadesse.

"Su Vegeta, vai a fare un figlio con Bulma! Forza... Ho promesso a Trunks che sarebbe nato anche qui!"

Si era stufato, Vegeta non si vedeva e Bulma pareva essersi fossilizzata su quell'invenzione. Di tanto in tanto dava un'occhiata alla siringa, per la paura si spostasse mossa da qualche forza sconosciuta, ma essa, fino a quel momento, non si era spostata du un millimentro. Era sul punto di andarsene quando ad un tratto, Vegeta era entrato, nuovamente, nel laboratorio e senza dir nulla aveva preso Bulma per la vita e l'aveva appoggiata sul tavolo del laboratorio baciandola. Bulma non si era ribellata e aveva acconsentito, sfilando subito la maglia al Saiyan. Che compiaciuto le stava toccando i seni. 

Goku era rapito da quella scena, voleva veder tutto! Erano così belli insieme.

"Ecco dov'eri finito, screanzato!"

Un colpo alla testa lo aveva fatto sobbalzare.

"Dove credevi di andare!? Cosa stai facendo qui? Ho impiegato una giornata intera per trovarti, sono andata pure dal Genio ad incotrare quegli idioti dei tuoi amici! Ma non pensavo proprio di trovarti qui!"

Goku le fece segno di far silenzio, ma era una missione impossibile. Chichi urlava nel mezzo del giardino, pareva avesse un megafono invisibile davanti alla bocca! Sperò solo che i due all'interno non avessero sentito nulla. 

"Kakaroth, mi stavi spiando per caso!"

Ma il fato, quella volta, non era dalla sua e Goku si ritrovò in mezzo a due fuochi senza saper cosa fare.

"No, no, non è come credete!"

Bulma era sbiancata, Goku aveva visto qualcosa?

"Sei un porco! Non me l'aspettavo da te!"

Era intervenuta oservandolo sconcertata. Dov'era il suo ingenuo amico di sempre?

"Combatti se sei un vero Saiyan!"

Oh, accidenti che aveva fatto di male lui, voleva dare solo una sbirciatina

Capendo che la situazione si stava mettendo male, mise una mano intorno alla vita di Chichi.

"Beh, ragazzi è stato un piacere, ma è ora che io vada."

E prima che Vegeta potesse acciuffarlo si era teletrasportato seguendo l'aura di Gohan. Una cosa era certa Trunks in un modo nell'altro sarebbe nato. Però doveva proprio chiedere a Chichi di spiegargli qual era il modo per fare i bambini. Forse Gohan che sapeva tutto conosceva anche questa misteriosa pratica. 

"Ciao papà! La Signora Brief mi ha offerto questi fantastici dolci, ne vuoi un po'!?"

Goku sbiancò, la sua tattica di fuga non aveva funzionato. Gohan era alla Capsule Corporation anche lui! Dannazione, era pronto per affrontare Vegeta, -del resto lui era un Super Saiyan, il Principe non ancora!- ma non era di certo pronto per affrontare Bulma e Vegeta insieme! 

"Kakaroth!!! Sei ancora qui nelle MIA dimora!!! COMBATTI!"

"Vegeta questa non è casa tua! E' la MIA casa!" 

Quei due erano due tipi impossibili!



   
 
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