My Dear Diary...
5. Hi! I'm Amy.
E' già passata una settimana.
Una splendida settimana qui a New York insieme alla mia cara Emily.
Abbiamo visitato almeno metà della città e visto cose davvero stupende.
Gli unici a mancare all'appello sono i 30 Seconds To Mars.
Dopo quel fatidico giorno non li ho più visti, nemmeno di sfuggita. Io
speravo tanto di incontrarli e avere un loro autografo ma niente.
Puff.
Spariti.
In tutta questa felicità loro mi fanno provare un pò di tristezza.
- Shan, shan, shan. Quando la finirai?
Tomo mi guarda inarcando un sopracciglio.
- Quando mi pare.
Lo sento sbuffare prima di addentare il suo panino.
- Siete proprio ridicoli. Perchè non riesci ad accettare queste vacanze qui a
New York? E perchè lui non riesce a capire che facendo il misterioso non ti
aiuta?
Sospira.
- Sai Mofo. Ha ragione, dannatamente ragione.
Mi tolgo gli occhiali da sole e lo guardo.
Lui allarga la bocca in un sorrisone a trentadue denti.
- E quindi?
- Quindi è tutta colpa sua!
- Ma allora sei scemo!
Tomo scuote la testa sconsolato.
Il vento gli scompiglia i capelli facendoglieli finire sul panino e, di conseguenza,
nella maionese. Seccato prende un fazzoletto e si pulisce.
Ridacchio appoggiandomi al muretto del ponte.
L'unico luogo di questa metropoli che davvero mi piace è Central Park.
E' così bello, calmo e pieno di scoiattoli.
- Hey guarda!
Tomo comincia a scuotermi indicando un punto.
- Cosa?
- C'è una ragazza che sta correndo come una pazza investendo tutti!
Alzo gli occhi al cielo. Come si diverte quando vede altre persone comportarsi in
maniera ridicola.
- Ma quella viene da noi?
La osservo per capire se Mofo ha ragione e noto che la ragazza sta correndo verso di
noi.
Si ferma proprio all'inizio del ponte per riprendere fiato poi, una volta pronta, si
sistema i capelli e ci viene incontro.
Esita un attimo poi finalmente si ferma davanti a me.
La guardo un secondo e le faccio un cenno, come per farle capire che deve parlare.
- Ciao - le dice Tomo capendo che da sola non si sbloccherà mai.
- Cia..ciao.
E' un Echelon, comprendo il suo imbarazzo.
La sento bisbigliare "Oh mio Dio" e la vedo sorridere.
Prendo il mio Iphone.
- Facciamo una foto?
- Oh si, grazie!
Ci mettiamo tutti e tre in posa e scatto. La metterò senz'altro su Twitter, per farla felice.
- E ora che ne dici di un autografo? - propone Tomo.
Lei sorride e prende lo zaino però il chitarrista la ferma.
Prende un pennarello bianco e le scrive sulla felpa, poi tocca a me.
- Come ti chiami? - le domando.
- Amy.
Arrossisce.
Le do un bacetto sulla guancia.
- Ok, Amy.
Mio fratello è silenzioso ma sorridente. Tomo mangia, come sempre.
- Che avete fatto oggi?
Shannon fa le spallucce.
- Abbiamo incontrato una Echelon! - esclama Tomo.
Sorrido.
- Davvero?
- Si, davvero Jay - commenta Shannon.
- E...come si chiamava?
- Che te ne frega?
Lo fulmino con lo sguardo.
Gli Echelon sono la mia famiglia, mi importa di loro.
- Si chiamava Emy...Umy..no, no...Amy - borbotta Mofo.
Il sangue mi si gela nelle vene.
- Amy?
- Si - biscica con un boccone in bocca - ha detto di avere vent'anni mi pare e che è
in vacanza, credo.
- Ha detto anno sabbatico. E' una pausa prima dell'Università - lo corregge mio
fratello.
Non ci posso credere.
E' lei.
L'ho trovata.
- Vi ha detto dove dorme? Vi ha dato il suo numero?
I due mi guardano come se fossi un maniaco.
- No pazzo pervertito.
Ignoro la frecciatina di Shannon.
Non m'importa non avere il suo numero, il suo indirizzo o chissà cosa.
L'importante è sapere che è qui a New York e che i miei amici potranno riconoscerla
se la vedranno nuovamente.
- E dove l'avete incontrata?
- A Central Park.
Mio fratello lancia un occhiataccia a Tomo.
- Bene. Domani ci torniamo?
- Ma te sei malato! - urla Shannon - ma che hai in questi giorni? Prima leggi qualcosa
che non vuoi farci scoprire, poi ci scrivi quindi deduco che sia un diario e ciò mi fa pensare
a un tuo cambio di personalità...
- Jay è checca?
- Zitto tu! Dicevo...adesso però cerchi una ragazza come un maniaco. Ma che hai in quella testa
vuota?!
Osservo mio fratello calmarsi piano piano e tornare ad un colorito normale e non più bordeaux.
- Hai finito? - mormoro.
Prima che riesca a trovare un coltello mi dileguo in silenzio.
- Erano a Central Park. Li ho incontrati!
Emily sorride e urla.
- Oddio non ci credo! Beata! Tutti e tre?
- No, mancava Jared.
Mi intristico un pò
- Vabè, vedrai che lo incontrerai. E poi pensaci. Li hai visti a Central Park già due volte. Scommetto
che la terza volta li troverai lì.
La mia amica mi fa l'occhiolino.
Il suo ragionamento non fa una piega, e mi rincuore.
Da domani pattuglierò il parco!
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Ok, penso che abbiate capito...anzi, lo avevate già capito!
La scuola mi ostacola.
Quest'anno ho tante nuove materie e per niente facili come Filosofia, Chimica, Letteratura Greca e
già ieri ero sui libri.
Spero di riuscire a trovare del tempo per la storia!
Un bacio, Reb.