Restare, per sempre.
#007. Blossom
Sta
calando la notte. L’aria è fresca, il cielo inizia a farsi chiaro di stelle. È
dolce la notte, qui a casa Fa.
Mulan
siede sotto il pesco, composta e silenziosa. Guarda in alto, sul ramo più
vicino, e dal ramo più vicino un nuovo fiore le sorride.
“Ma
vedi? Quello è in ritardo. Quando sboccerà, sarà il fiore più bello di tutti.”
Mulan
si alza, tende il braccio, ne accarezza i petali. Avvicina le dita al volto,
inspirando quel profumo.
“Papà
aveva ragione. Sei davvero il fiore più bello.”
Dalle
sue spalle, un’ombra si getta sul ramo. Mulan non ha paura, sa di chi si
tratta. Dopo tanto tempo insieme, riconoscerebbe tra mille il profumo di Shang.
“Mu-Mulan,
ti… ti va di fare due passi?”
“Ma
certo.”
“Una
vita per una vita. Ho pagato il mio debito.”
La
notte è scura, il sentiero illuminato dalle lanterne appese per il giardino.
Gli occhi di Shang, abituati al nero e al grigio della guerra, non hanno mai
visto cose così belle.
“Mulan,
mi… credo che dovrei scusarmi per quello che ti ho detto. Sai, quando mi hai
salvato la vita, e poi è saltato fuori che eri… insomma, sono stato molto
brusco. Non avrei dovuto trattarti… così.”
“Non
importa, Shang. Hai agito com’era giusto.”
“No,
non era così che mi sarei dovuto comportare. Sono stato… sono stato sgarbato, e
maleducato, e…”
“Shang,
non importa. Quello che conta è che tutto si sia risolto. È andato tutto per il
meglio, no?”
Il
capitano Shang, rimasto un passo indietro, annuisce in silenzio. “Che cosa
stavi guardando, prima? Su quell’albero?”
“Un
fiore” risponde lei, semplicemente. “Quando sono partita ancora non era
sbocciato. Mio padre aveva detto che sarebbe stato il più bello dell’intero
giardino.”
Shang
continua a guardarla, mentre lei inizia a raccontargli di come la sua famiglia
cura quel giardino. Presto, Shang smette di ascoltare il resoconto dell’ultima
potatura, e si concentra su di lei, sull’abito che porta, sui suoi gesti, sulle
sue mani.
Come ha
potuto crederla un uomo? Come ha potuto crederla un soldato, quando le sue mani
erano così fini, così eleganti, così inadatte a maneggiare una spada?
Ora che
la guarda camminare, Shang non riesce più a vedere un uomo in lei. Ignora i
calli e le imperfezioni della sua pelle, si concentra, si immerge nei pensieri
e vede solo Mulan.
È
sbocciata, Mulan. È sbocciata come quel fiore di pesco. È sbocciata sul campo
di battaglia, accanto a lui.
È
sbocciata durante una guerra,
[Il
fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti.]
e Shang
sente che soltanto con un’altra guerra potrà riaverla accanto a sé.
“Shang,
va tutto bene?”
Shang
alza gli occhi, ricordandosi di dov’è. Mulan è in piedi di fronte a lui,
immobile, vicina come non mai, ma non ancora abbastanza.
“Eh,
come? Io… sì, sì. Stavo solo pensando… pensavo che potrei anche accettare
l’offerta di tua nonna.”
A
quella distanza, Shang vede le gote di Mulan fiorire di un estraneo rossore:
mai, da quando la conosce, l’ha vista imbarazzata.
“Pensavo
che, con il tuo consenso, naturalmente, e forse anche con quello di tuo padre,
io potrei… noi potremmo…”
“Restare
qui?” la sente sussurrare.
“Per
sempre.”
Mulan
non risponde. Mulan non si muove. Shang si avvicina ancora. Un nuovo sentimento
fiorisce sulle loro labbra.
[556
parole.]
Note
dell’Autrice
Eccoci
qui con una nuova ‘fatica’ (per voi che avete deciso di leggere, che credete?).
Non
potevo non prendere in considerazione Mulan, considerando la presenza del tema
‘Blossom’ e tutte quelle frasi meravigliose sul fiore che tarda a sbocciare
eccetera.
Come
sempre, ho rovinato il fandom con una delle mie mostruose creazioni.
…à
bientôt!