Per un momento.
 

 
 
Stava sotto il letto, in disparte.
Nessuno la disturbava e lei, lì, riusciva ad avere un attimo di pace.
Un momento in cui pensare a se stessa.
Al suo ego.
Alla sua autostima, ormai a pezzi.
A sé, quindi.
 
Una volta, infatti, stava sopra un mobile, in alto.
Là nessuno la vedeva, ma lei poteva osservare tutto ciò che la circondava.
Poi, però, era scivolata.
Ed era caduta.
Aveva volteggiato, illuminata dal raggio di luce che entrava dalla portafinestra, e si era appoggiata a terra.
Non le era piaciuto quel posto.
Nemmeno lì qualcuno si curava di lei e, in più, veniva continuamente calpestata.
Si era, quindi, nascosta sotto il letto, al riparo da piedi assassini, e aveva iniziato a pensare a se stessa.
Al suo ego.
Alla sua autostima, ormai a pezzi.
A sé, quindi.
 
Non aveva trovato nulla, però, che la incuriosisse.
Niente, in se stessa, che le bastasse per vivere.
 
 

La vera gabbia è essere soli. Stai sempre a pensare a te stesso, intrappolato in una specie di vortice,
Tutto gira su di te, il che andrebbe anche bene se sei un tipo interessante. La fregatura è che nessuno è così interessante.*
 
 

Si era intristita e rassegnata.
Aveva iniziato a sopravvivere, senza mai uscire dal suo rifugio sotto al letto.
Aveva continuato così fino a quel giorno, quando capì il motivo della sua esistenza.
Sentì un rumore e si nascose ancora meglio per non essere disturbata. Il rumore, però, non cessò e a lui si aggiunse una forza che attirò tutto ciò che la circondava.
Per la prima volta in tutta la sua vita, pianse.
La forza la attraeva a sé, risucchiandola quasi.
Si oppose con tutta se stessa, ma non resistette a lungo.
Si sentì  trascinare velocemente lungo il pavimento e aprì bene gli occhi per osservare ciò che la stava risucchiando.
Un momento prima di entrare in quel lungo tubo nero, vide una ragazza, in una posizione innaturale, sorreggersi alla macchina che la stava aspirando.
Un secondo prima di morire, la polvere, si sentì importante.
Qualcuno l’aveva vista e l’aveva cercata.
Per un istante qualcuno si era preoccupato di lei.


 
Storia partecipante alla challenge Il festival del Nonsenso indetta da NonnaPapera!
 

♪~ Angolo di Shadow~♪
Non credo ci sia niente da dire.. solo: ho scritto apposta "preoccupato di lei" e non "preoccupato per lei", dato che non credo che qualcuno si preoccupi per la polvere.
Hope you enjoy it!=)

*da: Brenda Chenowith, Six Feet Under . ..