Era quasi l'alba.
Il sole rischiarava il cielo con i suoi flebili raggi.
Lui se ne stava seduto sul letto con l'aria di chi non aveva dormito.
L'idea di essere un maniaco si faceva strada lentamente tra le sue sinapsi. Lo aveva tenuto d'occhio per tutta la notte, senza mai addormentarsi. Si sentiva come Edward in Twilight, peccato che lui non fosse un vampiro ed avesse il disperato bisogno di dormire almeno quattro ore a notte.
Certo, ci aveva provato a dormire, ma passati pochi secondi aveva sentito il bisogno di controllare che l'altro fosse apposto. Gli aveva scostato la frangetta dalla fronte madida di sudore, il che era un buon segno, e aveva poggiato delicatamente il palmo della mano sulla stessa. La superficie era fresca, segno che la febbre era passata, ma non era riuscito ad addormentarsi.
Se ne era rimasto lì, con le gambe incrociate, a fissarlo.
Si era alzato dal letto solo per fumarsi una o due sigarette, stando ben attento al chiudere bene la finestra o a coprire l'altro.
- Sei una mammina premurosa- gli avrebbe detto Pete se lo avesse visto.
Ma non poteva farci nulla se era apprensivo di natura.
- Apprensivo è un termine riduttivo- gli avrebbe allora risposto Pete, magari abbracciandolo o riempiendogli il bicchiere di un qualche liquido alcolico.
Lui avrebbe cominciato a ridere, prima di indire un brindisi alla sua apprensione. Se solo ci fosse stato Pete, ma siccome era da solo e l'altro dormiva beatamente ignaro delle sue turbe, aveva deciso di lasciar perdere l'alcol e dedicarsi interamente alla sua sigaretta fumata sul balcone, alle sei ed un quarto del mattino con indosso una t-shirt smanicata e decisamente ridotta male. Ma non era l'unica cosa indecente che portava, dato che indossava un paio di calzettoni da basket che gli arrivavano più o meno sotto al ginocchio, un vero sex symbol.
Si chiedeva come il castano avesse potuto innamorarsi di lui e portarselo a letto persino quando era ridotto in quelle condizioni.
Fissava il cielo chiedendosi quando l'altro si sarebbe svegliato.
Certo riposare era la cosa migliore, dato che fino a qualche ora prima aveva avuto trentotto e mezzo di febbre, ma odiava rimanere da solo troppo a lungo.
Magari mentre l'altro era sveglio e pimpante lui si sarebbe fatto una dormita epica, oppure qualcos'altro di epico. Oppure, come al solito, Pete lo avrebbe trascinato in giro per Las Vegas alla ricerca di un qualcosa di veramente necessario come un tostapane elettrico o una maglietta a pois, ignorando completamente la sua volontà di passare un po di tempo con il castano.
- Dammi un motivo valido per il quale tu sei qui fuori a quest'ora a fumare.-
Si era voltato osservando il castano completamente avvolto dal piumone, così tanto che gli si vedeva solo il volto.
- Bill! Avevo voglia di una sigaretta... - aveva commentato lapidario - e comunque entra dentro.-
William lo aveva guardato per un paio di secondi prima di scrollare la testa.
- Tu non hai dormito?-
- Non hai prove.- aveva risposto tranquillo e pacato.
- Il tuo cuscino non è inzuppato dalla tua bava corrosiva- aveva commentato ironico - Inoltre hai due occhiaie da far paura.-
Aveva distolto lo sguardo. Sapeva che guardandolo negli occhi avrebbe ceduto e gli avrebbe sbandierato la verità.
- Perché non hai dormito?-
Il tono lasciava intendere che sapeva il motivo, ma che era così perfido da volerlo sentir uscire dalla sua bocca.
- Perché non avevo sonno.-
- S a p o r t a !- aveva commentato scandendo bene ogni  singola sillaba del suo cognome.
- Okay, okay...  ti ho controllato tutta la notte. Come si fa con i bambini, sei felice?-
William aveva cominciato a ridere, scuotendo la testa.
- Sei un idiota, Saporta- aveva commentato prima di sorridergli mestamente.
- Ti amo anche io William. - gli aveva risposto prima di avvicinarsi a lui e di baciarlo.
Gabe sapeva che William non gli avrebbe mai detto ' ti amo' come le altre persone. Era come se quella parola non esistesse nel suo vocabolario, come se per anni avesse cercato una sua frase per esprimere il suo amore. In fin dei conti era sempre stato fuori dal comune, al punto di usare quel "Sei un'idiota" al posto delle classiche due paroline da baci perugina.
Ma il significato era sempre lo stesso e lui si sentiva un uomo fortunato ogni qualvolta che sentiva quella frase, indipendentemente dal tono, dal luogo e dalla situazione.
- Gabe?-
-Mmmh?-
- Domani andiamo a fare compere, il tuo abbigliamento ha decisamente bisogno di una rinfrescata.-
Gabe aveva scrollato la testa, sorridendo. Lo aveva preso tra le braccia e lo aveva riportato sul letto, chiedendosi come faceva ad amarlo nonostante il suo saper rovinare i momenti più romantici con una frase acida.
Ma in fin dei conti era davvero facile innamorarsi di uno così e sentirsi speciali solo per il fatto di poterlo avere tutto per sé.