Dear Diary...
8. Barcelona!
L'aereo vola veloce verso la Spagna.
Accanto a me Tomo russa pesantemente disturbandomi.
Dientro di noi Shannon ascolta la musica e guarda fuori. Non mi parla dalla nostra
litigata in aeroporto.
Non ci faccio caso e torno a concentrarmi sui miei pensieri.
Ovvero Amy.
Finalmente l'ho vista.
E' davvero bella e, so di essere cattivo, ma non me la credevo così incantevole.
Alta e snella, atletica siuramente. Mi pare di aver intravisto un fisico un pò muscoloso.
I suoi capelli sono davvero magnifici.
Selvaggi, riccioli, color cioccolato e mesciati qua e là. Una chioma davvero artistica!
E gli occhi!
Intensi, profondi, allegri e di un bel color nocciola.
Un angelo.
Per non parlare del suo concetto di moda.
Davvero originale.
Converse bianche, leggins neri e una felpa enorme nera. Braccialetti coloratissimi le tempestano
il braccio sinistro, un tatuaggio di una Triad le occupa la mano destra e sempre a destra un polsino
nero si oppone ai braccialetti sull'altro lato.
Adorabile.
Una mano mi piomba sul naso.
- Ahia!
Tomo grugnisce e si sistema la cuffia sugli occhi, poi torna a russare come una motosega.
Lo detesto in questo momento. Mi ha interrotto e mi ha fatto male.
Stupido Mofo!
Sospiro e guardo fuori.
- Tomo sveglia! Svegliati! Svegliati! Siamo arrivati guarda!
Scuoto il chitarrista urlando come un pazzo e disturbando le altre persone sull'aereo.
La vittima in questione si sveglia borbottando poi mi molla un pattone.
Che gentile.
Barcellona è allegra, colorata, piena di vita.
Vi siamo immersi da appena un ora e già ne siamo contagiati.
Ci sono tante cose da vedere. L'acquario, le Ramblas, il Palau della Musica, la Sagrada Familia.
E chi più ne ha più ne metta.
Shannon è ancora incazzato però le donne spagnole potrebbero ammorbidirlo un pò.
Tomo è entusiasta e si è già comprato tante di quelle cose che ci abbiamo messo mezz'ora per fare
un pezzo di strada minuscolo.
Impazzisce di fronte a tutto. E' pazzo ve lo dico io.
Io esibisco una maglia dell'Hard Rock Cafè con orgoglio e, nonostante il momentaneo odio nei miei
confronti, mio fratello non ha resistito e mi ha riempito di foto con la sua amata reflex.
Anche ora sta facendo delle panoramiche.
Non so come facciano a resistere qui in Spagna perchè fa davvero caldo.
La brezza marina mi frusta il volto rinfrescandomi.
Mi gusto questo dolce refrigerio.
Immergo i piedi nella sabbia e guardo il mare.
Forse capisco perchè Amy ha scelto questo posto come terza tappa. Per quanto New York
sia bella non riesce ad eguagliare il senso di pace e felicità che c'è qui.
Amy...dove sei adesso?
- Una coca por favor.
Il cameriere scompare un secondo per poi riapparire con un mega bicchiere di Coca Cola in mano.
- Gracias.
Devo ringraziare le medie per le poche parole che so in spagnolo.
Mi guardo intorno estasiata.
Sono all'Hard Rock Cafè. Non poteva mancare nel mio itinerario.
Ha già comprato due magliette e un portachiavi per me, e una maglia per Emily. Anche le cartoline sono
al sicuro in borsa e, ovviamente, già pronte per essere spedite.
Vorrei ricordare che sono in Spagna da meno di due ore.
Io sono fatta così.
Ogni volta che arrivo in una città mi procuro subito i regali per amici e parenti, scrivo e spedisco le cartoline
e mi prendo dei souvenir così da poter dedicare le vacanze al relax più totale.
Ho spento il telefono e fino a stasera non lo accenderò. Non ho la minima voglia di chiamate mentre sono
chissà dove a rilassarmi.
Sono felice di essere riuscita ad incontrare Jared, anche se in fretta e furia.
Però meglio che niente, no?
Ormai avevo perso le speranze. Sono stata davvero fortunata,
Emily direbbe che ho semplicemente culo.
Voi che ne pensate?
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Ammazzatemi pure. Mi sembrava più logico dividere il capitolo in due parti e invece ora mi rendo conto che avrei
potuto mettere questo con il 7. Che testa di rapa.
Vabbè. Mi dileguo.
Un bacioooo, Reb!!