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Autore: Lilla_Linville    25/09/2011    3 recensioni
E' questo che ti rende l'illusione perfetta: rimani ingenuamente convinto fino alla fine di poter ricacciare nel profondo la tua stessa natura, ma è inutile perchè nessuno può nascondere quello che è in realtà, neanche tu Brian.
Quindi questo mi riporta al punto di partenza: mi hai fatto del male e me ne rifarai, lo so ma lo accetto, sei il mio male incurabile, antidoto e veleno nella stessa persona. Sopportare una cosa simile è il più grande pegno d'amore che possa fare per una persona, e io ti amo come nulla al mondo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Brian.M/Matthew.B
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 PRIMISSIMA COSA: si ringrazia infinitamente e di cuore (<3) la Lenicorporation  per aver betato questa storia, per aver sopportato la mia inettitudine con le mail e per essere stata di una gentilezza unica! Ergo questa storia gliela dedico con tanto affetto <3 Grazie!





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La mia teoria, Brian, è che le illusioni sono delle malattie. Ne hanno tutte le caratteristiche: sono dolorose, hanno un periodo di incubazione, sono contagiose, hanno una medicina, e persino un periodo di convalescenza. Bisogna quindi stare attenti a non ammalarsi. Tuttavia, mentre le malattie tradizionali si possono prevenire perché si sa di base cosa le scateni, le illusioni nascono per caso - non c'è nessun manuale che ne descriva i sintomi, non si sa come ci si ritrova malati e non si riesce a capire cosa di preciso sia riuscito ad abbattere le tue difese immunitarie.
Ci si può illudere in tantissimi modi, ed io personalmente ne ho sperimentati parecchi, ma alla fine il processo con cui le illusioni riescono ad avvelenarti è sempre lo stesso: ti scavano dentro la testa una voragine, penetrano dove possono stare al caldo e crescono indisturbate finchè come un virus esplodono e ti fericono dall' interno, lasciandoti sanguinanti ferite invisibili che bruciano per mesi, ed anche quando hanno smesso di far male ti lasciano in bocca un sapore di miele e bile che ti accomagna come un'ombra.
Le illusioni si curano con la verità, ma la verità è una medicina amara e se l'iniezione dura pochi secondi il suo effetto è a rilascio graduale: la guarigione è lenta e difficile e se il ceppo è particolarmente maligno la convalescenza può durare anche anni.
Tu, Brian, sei stato l'ilusione che mi ha fatto più male di tutte. Mi hai avvelenato lentamente con la tua presenza, giorno dopo giorno, scopata dopo scopata. Tra noi era cominciata come una sorta di baratto: sesso in cambio di sesso, finchè non hai deposto dentro di me le uova infestanti di un sentimento del quale poi ti sei fatto beffa.
Mi hai illuso, Brian, non sei stato sincero neanche un attimo con me, mi hai detto “ti amo” con la stessa leggerezza con il quale si dice il proprio nome, senza preoccuparti minimamente del fatto che forse per me qualcosa era cambiato e non ti vedevo più come una specie di puttana, ma ti guardavo con occhi diversi, con un paio di lenti che forse non ti meriti neanche.
Mi hai fatto credere che tu mi appartenessi quando in realtà non sei mai stato altro che una nuvola di fumo nelle mie mani; pensandoci bene sei proprio come una di quelle sigarette che stringi sempre tra le labbra - ora c'è, adesso non c'è più - consumata, di cui rimane solo l'odore pungente e un sapore in bocca difficile da mandar via. Mi fai schifo, Brian, ma forse non è neanche del tutto colpa tua: hai una natura velenosa che stento a capire, una sorta di istinto sado-masochista che ti spinge ad ammaliare le persone che ti stanno intorno, conquistare la loro fiducia - e, perchè no, il loro amore -solo per una sorta di vanitoso desiderio, per poi allontanarti quando il gioco è finito, tu ne sei uscito vincitore e tutto ha perso di interesse e divertimento.
Ti odio per questo. Ti odio da morire perchè mi hai illuso, mi hai fatto ammalare di ricordi e rimpianti, mi hai contaminato per poi lasciarmi senza la cura che volevo.
E' incredibile come le persone appaiano tremendamente belle quando se ne vanno e tu quando ti sei chiuso quella porta alle spalle senza una spiegazione precisa - solo uno sguardo impassibile - mi sei sembrato bellissimo e luminoso come non mai. Un' illusione Brian, non sei altro che la più eterea e amara delle illusioni.
Penso a tutto questo adesso che è mattina, adesso che è passato quasi un anno, adesso che la luce è bianca e appena tiepida come la tua pelle e tu hai la testolina arruffata incastrata nell'incavo della mia spalla, mentre io ti stringo in un abbraccio dal quale nessuno dei due vuole sottrarsi. Penso a tutto questo adesso che sei con me.
Perchè se tu, Brian, mi avevi fatto ammalare, io ero riuscito chissà come ad avvelenare te - l'unica differenza è che io per te non ero un’illusione, no, ero fin troppo reale e questo è bastato per farti fuggire spaventato, perchè avevi capito che rischavi di essere contagiato.
L'amore si comporta esattamente come un virus: attacca le cellule sane, le uccide e si diffonde per tutto l'organismo finchè questo non ha più difese e finisce per soccombere, e tu, Brian, quando ti sei accorto di essere malato e che non serviva a nulla ignorarlo sei tornato da me, stremato da una lotta interiore che ti aveva prosciugato e bisognoso di cure che, a differenza tua, non ho avuto il cuore di negarti.
Adesso pensare a tutto questo è più semplice, non mi fa più male come un tempo, riesco a sopportarlo; tuttavia è sempre pericoloso perchè inevitabilente finisco per impantanarmi in pensieri cupi e mi sale l'ansia.
Chi mi dice che non mi sto illudendo di nuovo? Come faccio a sapere che il tuo ritorno non è solo un gesto di puro egoismo e che quando sarai guarito non fuggirai ancora da me lasciamdomi punto e a capo?
Il dramma però non è la paura con il quale convivo, ma la mia totale mancanza di istinto di sopravvivenza: come una mosca che vola temeraria verso la tela del ragno io ho deciso di riprenderti con me e di costruire un rapporto basato sulla speranza che quello che mi hai fatto non si ripeta mai più, impegnando anima e corpo per riuscirci.
Mi hanno dato dello stupido, del masochista, dell'illuso, hanno provato a spiegarmi il mio errore e mi hanno pregato di ripensarci, ma non ho ceduto di un millimetro perchè ho un obiettivo da portare a termine.
Ci voglio riuscire, Brian, voglio riuscire a mitigare la tua natura, ad aquietarti, ad insegnarti a vivere un sentimento senza sentirti minacciato, voglio insegnarti a lasciarti amare e come ci si sente ad appartenere ad un'altra persona.
Non mi interessa cosa ne pensano gli altri, io voglio darti fiducia, anche se questo vuol dire rischiare di farmi ancora del male.
Voglio abbandonarmi, Brian, abbandonarmi alle tue carezze, ai tuoi baci, al modo in cui ti fai trovare addormentato accanto a me, alla tua costante presenza in casa, al modo in cui mi cerchi quando non ci sono, alla tua voce che mi dice che sono scemo, al tuo modo altrettanto scemo di impuntarti sulle piccolezze e a un'altra infinità di cose che ti riguardano, che riguardano noi e la vita insieme che stiamo costruendo.
Come ogni malattia le illusioni possono avere una ricaduta e se di questo si tratta, Brian, mi avrai illuso ancora ed io non avrò fatto nulla per impedirlo.
- Sento il macinare delle tue rotelle, Matt. -
Mi riscuoto all'improvviso, colto il flagrante, facendo sobbalzare anche te.
- Cosa ti fa credere che stavo ruminando a ruota libera? - biascico imbarazzato, sciogliendoti dal mio abbraccio per permetterti di sistemerti meglio, domandandomi per l'ennesima volta perchè per te capirmi è stato così semplice.
Sbuffi divertito e facendo leva sulle braccia porti il tuo viso all' altrezza del mio e mi punti gli occhi addosso.

-La prossima volta mentre pensi grattati la tua di nuca, non la mia. - mi soffi sulle labbra, mentre le tue si increspano per una risata che ti imponi di trattenere. Ti piace ridere di me, non lo fai con cattiveria, ed a me piace farti sorridere.
- …Ah. - Non me ne ero accorto.
Non ti trattieni più e mi ridi in faccia, a pochi centimetri dal mio viso ed io vengo inghiottito da quella risata che di prima mattina mi fa lo stesso effetto del caffè: mi distende i nervi e scaccia via gli utlmimi rimasugli dei pensieri di poco fa e della profonda tristezza che si portano dietro. Hai il potere di rischiararmi, Brian, ti amo anche per questo.
Appena smetti di ridere in modo sguaiato riporti i tuoi occhi nei miei e mi guardi in silenzio, accarezzandomi con lo sguardo, in modo discreto come al solito. Tutto in te è discreto, anche il tuo modo di amarmi, ho dovuto imparare a capirlo ed imparare a prestare attenzione ai particolari, a gesti e sguardi dissimulati ed in apparenza insignificanti che usi per comunicare sentimenti che ancora non sai esternare a parole. Sei estremamente complicato, Brian, sempre in lotta con qualcosa che si agita dentro di te a cui nessuno dei due saprebbe dare un nome. Sei complicato da capire, ma sto imparando.
- Comunque buongiorno. - mi dici, sporgendoti per poi darmi un bacio che sa di quotidianità e tante altre cose.
Non ti lascio allontanare, ti intrappolo il viso tra le mani in una muta carezza, tenendoti fermo per poterti guardare a mia volta, beandomi dei tuoi occhi che mi fissano, della semplicità di un gesto simile e del tuo essere così arrendevole. Quando vuoi, Brian, sai essere l'amante perfetto: timido ed affettuoso, morbido al tocco e complice dei miei desideri.
Certe volte penso che se tu fossi stato più delicato e mi avessi fatto meno del male oggi non ti amerei così tanto.
-Mi dici a cosa stavi pensando prima?- mi domandi allontanandoti dalle mie mani per tornare ad incastrarti nell’angolo che ti sei ritagliato accanto a me.
- Pensavo alla favola della rana e dello scorpione. - rispondo semplicemente, scostandoti i ciuffi neri da sopra gli occhi.
Non dici nulla, né dai segno di essere affatto sorpreso, come se ti avessi detto che stavo pensando al tempo o al lavoro.
Questo è un altro aspetto che amo di te, Brian, sei un sognatore e sai cogliere l'aspetto poetico di un pensiero eccentrico nonché della vita stessa.
- Raccontamela... -
Sarebbe meglio di no, ma lo faccio lo stesso perchè voglio essere sincero e questa favola mi viene incontro per esserlo nel modo più morbido e indolore possibile.
- C’era una volta uno scorpione che doveva in tutti i modi attraversare un fiume, ma non sapeva nuotare e nessuno l’aveva voluto aiutare perchè tutti avevano paura di essere punti. Lo scorpione era disperato e stava per arrendersi, quando vide una rana che nuotava lì vicino: “Rana, rana ti prego aiutami ad attraversare il fiume, è importante, ti prometto che non ti pungo”.

Come faccio ad esserne sicura” rispose la rana, “ la tua parola non mi basta”.
“Vedi rana” spiegò lo scorpione, “se ti pungessi e tu affondassi morirei anche io che non so nuotare”.
La rana non era sicura, ma era molto buona e quindi accettò.
Ti accontento, scorpione” disse la rana, lasciando che lo scorpione gli montasse sul dorso e cominciando a nuotare.
Proprio quando era a metà del percorso la rana sentì un dolore terribile alla schiena: lo scorpione l'aveva punta e lei stava per morire.
Scorpione, perchè l'hai fatto? Adesso morirai anche tu!” pianse la rana.
Mi dispiace rana, ma vedi... Pungere è la mia natura, non posso farci nulla. -
Ecco Brian a cosa stavo pensando, eccoti le mie paure sotto forma di una favola agrodolce.
Ti stringo un po' più forte tra le braccia, aspettando una tua reazione: non sei stupido, lo so che hai capito, ma tu rimani immobile come pietrificato, sembra quasi che tu stia trattenedo il respiro. All'improvviso sento il sangue gelarsi nelle vene e una maledetta paura di perderti.
- Matthew... Lo sai che ti amo, vero? - butti fuori in un soffio, dicendolo come se stessi chiedendo scusa ed io cerco di ignorare il fatto che ti trema la voce.
Sorrido, ti porto una mano sulla testa e ti bacio piano i capelli.
- Lo so, Brian: è per questo che sono qui. –


 


 2 parole in più.
La Mollamy çOç L'avevo detto che prima o poi sarei riuscita a cacciare Matt fuori dal buco dove si rintana sempre quando decido di scrivere! Ma è stato faticoso! Dio se è stato faticoso parlare dal suo punto di vista! E mi è pure venuto fuori un Brian che si allontana un po' dall' immagine che ho di lui, quindi in pratica l'ho pubblicata solo perchè mi ci sono spremuta sopra il cervello çOç...Però è la prima dai, mi accontento, poteva fare decisamente più schifo! Il paragone tra le illusioni e le malattie mi è venuta fuori da ubriaca (ciao dignità :3). Il pezzo: “E' incredibile come le persone appaiono tremendamente belle quando se ne vanno” non è una frase mia, ma un omaggio a Velvet Golmine, uno dei miei film preferiti in assoluto (spunta pure Brian incrostato di piume e glitter <3)
Neanche la favola della rana e dello scorpione è mia, ma il tema è ripreso da Assagioli, il padre della psicosintesi, (un ramo/ramoscello della psicologia )che la usa per spiegare come nessuno può sottrarsi alla propria natura :) E' l'unica parte di questa “cosa” che mi piace veramte tanto, la psicologia sotto forma di favola è una cosa che adro <3 Ora che ci penso neanche Matt mi è venuto furi come me lo immagino...Diciamo che ho provato quello che viene chiamato “i personaggi che fanno di tesa loro” >.< La mia versione personale di Matt è molto meno profonda (povero tato gli voglio bene però!)
2 paroline tecniche: “ruminare” è un modo fico (ed esatto) per dire farsi un pacco e mezzo di seghe mentali.
Spero di essere riuscita a trasmetterei sentimenti ambivalenti di Matt altrimenti Epic Fail!Detto ciò mi cheto, ma prima butto un bacio enorme a tutte fangirl di EFP e in particolare a quelle che si divertano a narrare di questi due! :)

:****


 



 

 

 

 

  

La Mollamy çOç L'avevo detto che prima o poi sarei riuscita a cacciare Matt fuori dal buco dove si rintana sempre quando decido di scrivere! Ma è stato faticoso! Dio se è stato faticoso parlare dal suo punto di vista! E mi è pure venuto fuori un Brian che si allontana un po' dall' immagine che ho di lui, quindi in pratica l'ho pubblicata solo perchè mi ci sono spremuta sopra il cervello çOç...Però è la prima dai, mi accontento, poteva fare decisamente più schifo!

Il paragone tra le illusioni e le malattie mi è venuta fuori da ubriaca (ciao dignità :3) e lì per lì mi sembrava avere la stessa logica delle 4 operazioni, ma adesso a mente fredda non lo so... :/

Il pezzo: “E' incredibile come le persone appaiono tremendamente belle quando se ne vanno” non è una frase mia, ma un omaggio a Velvet Golmine, uno dei miei film preferiti in assoluto (spunta pure Brian incrostato di piume e glitter <3)

Neanche la favola della rana e dello scorpione è mia, ma il tema è ripreso da Assagioli, il padre della psicosintesi, (un ramo/ramoscello della psicologia )che la usa per spiegare come nessuno può sottrarsi alla propria natura :) E' l'unica parte di questa “cosa” che mi piace veramte tanto, la psicologia sotto forma di favola è una cosa che adro <3 Ora che ci penso neanche Matt mi è venuto furi come me lo immagino...Diciamo che ho provato quello che viene chiamato “i personaggi che fanno di tesa loro” >.< La mia versione personale di Matt è molto meno profonda (povero tato gli voglio bene però!)

2 paroline tecniche: “ruminare” è un modo fico (ed esatto) per dire farsi un pacco e mezzo di seghe mentali.

Spero di essere riuscita a trasmetterei sentimenti ambivalenti di Matt altrimenti Epic Fail!

Detto ciò mi cheto, ma prima butto un bacio enorme a tutte fangirl di EFP e in particolare a quelle che si divertano a narrare di questi due! :)

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