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Autore: Lady Vibeke    29/09/2011    2 recensioni
L'hai ascoltata cantare.
Ti ha bruciato il cuore.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anette Olzon, Tarja Turunen , Tuomas Holopainen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’hai ascoltata cantare.

Era un assassinio di sentimenti quello che si consumava quel giorno, quando hai scelto una candela per sostituire il Sole che tu stesso avevi rinnegato.

Ti hanno guardato afferrare la lama e guidartela nel petto con lucida, calibrata lentezza, un suicidio d’arte che avresti potuto raccontare in mille nuove canzoni che sarebbero state di nuovo cantate, ma mai più rese vive. Ti hanno guardato e hanno pianto con te in quel silenzio che nessuno voleva stare a sentire, quel vuoto spalancato dentro di te in cui hai messo aria per seppellire un dolore che continua a ruggire.

Alla Fine dell’Era hai sbarrato i cancelli e serrato le catene, chiudendo gli occhi – codardo – nel lasciarti alle spalle qualcuno che per te era stato tutto e che ora vorresti non fosse più niente.

Vorresti.

È sabbia in bocca il risentimento, il succo aspro di un frutto pieno di peccato che hai divorato nella disperazione, vendendoti anche la coscienza pur di convincerti che non eri tu quello da giustiziare, quella sera.

L’hai mandata al patibolo e sai che morirai consumato dal rimorso, ma le bugie sono oro colato sulle tue mani, nei tuoi occhi, ti scorrono nelle vene come una droga dei miracoli che riesce in qualche modo a tenerti ancora in piedi e un attimo di distrazione potrebbe costarti anni di fatica.

Non dimenticare di mentire. Non dimenticare di non infliggere troppo peso a queste pareti di cartapesta che tu stesso ti sei dipinto. Vivi nella scena, recita la vita o quel che te ne resta. Difenditi dal male che la verità sa fare.

Era un giorno di dolore quello in cui la candela ha rischiarato la tua stanza buia.

Ti sei schermato gli occhi, non abbagliato, ma semplicemente stupito, perché dopo tanto tempo nell’oscurità quel fioco lucore ti sembrava quasi una cosa buona. Non scaldava, non brillava, ma era l’unica cosa diversa dalle tenebre che ti fosse capitata, e allora hai scelto: la penombra anziché l’oblio. L’unica cosa da fare.

Forse in quel momento ci hai creduto davvero.

La candela è appesa nel cielo, ora, e qualcuno ha creduto che il Sole possa essere tornato. Lo sai anche tu, è facile convincere un cieco che la luce splende di nuovo.

Non dimenticherai mai quel giorno, perché la tua lapide lo ricorda per te, inscritto nella pietra come lo è in ogni frammento di te.

La Fine era già arrivata e passata.

Era un giorno come tanti, cercavi un nuova luce.

La candela si è accesa.

L’hai ascoltata cantare.

Ti ha bruciato il cuore.

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A/N: non so perché, ma ieri ascoltando una canzone che non c’entra niente coi Nightwish mi è venuta questa ispirazione e, come sempre, non ho potuto tirarmi indietro. Ognuno la legga come vuole, non è uno scritto che intende offendere nessuno, nè la “candela” e nemmeno il Poeta, ma l’amarezza per la dipartita del “Sole” non svanirà mai e questo è quello che sento. Uno sfogo, se credete.

Scritto, naturalmente, di mia esclusiva maternità e proprietà e senza alcuno scopo di lucro.

Commenti, purché civili, ben accetti.

   
 
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